Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ORTOGRAFIA
ə ɛ]
Alternanza /ɛ - /: in verbi <-eler> appeler e <-eter> jeter la grafia del radicale forte in [ è divenuta <-ell->, <-ett->:
j'appelle, je jette. Sono i più numerosi.
In altri verbi come invece geler e acheter la grafia del radicale forte in [ɛ] è divenuta <-è->: je gèle, j'achète (meno
numerosi ma più vicini graficamente di je sème, je lève ecc).
Rettifica ortografica del francese nel 1990: i verbi in -eler o -eter si coniugano come "peler" o "acheter". Fanno
eccezione appeler, jeter e i loro composti: j’amoncelle > j’amoncèle
ʒ]
INVERSIONE DEL SOGGETTO: j’aime > aimé-je [ɛ m e
Tutavia tale pronuncia [e] è stata giudicata artificiale dal Consiglio Superiore della Lingua Francese, da cui la correzione
ɛ ʒ]
nel 1990: j’aime > aimè – je [ɛ m
RADICALI: INDICATIVO PRESENTE SECONDO GRUPPO
Prendendo come esempio il verbo partir: pars, pars, pars, partons, partez, partent.
Sono caratterizzati dall'alternanza tra base lunga e corta e vi sono due blocchi nel paradigma: le prime 3 persone hanno la
base corta mentre le ultime 3 lunga. Come anche per il verbo finir dove si alternano per p1,p2,p3 la base corta “fini” e
per p4,p5,p6 la base lunga “finiss-“.
La S della 6 persona è presente perché la presenza dello schwa proteggeva anticamente la s, cadendo poi lo schwa stesso:
dalla radice etimologica [ finis ] a [ fini ] al singolare per erosione consonantica (se la parte della desinenza non era
protetta veniva troncata). ə ɛ
Secondo Le Goffic il troncamento è da attribuire alle alternanze /ɛ - / o / - e/.
La causa è la stessa: l'accento altalenante dà luogo ad un tema forte ed a uno debole. La desinenza latina della 6
persona /ent/ ha invece protetto più a lungo la consonante finale.
ɔ ɔ
Il troncamento del tipo [ d R ] - [ d R m ] è più vivo rispetto all'alternanza vocalica. Lo si ritrova nella morfologia
degli aggettivi all'orale (fort, forte, blan, blanche, doux, douce) ecc.
La regola ortografica da seguire per gli aggettivi è di: cancellare la consonante partendo dalla forma femminile (regola
derivata dal fatto che facendo al contrario non si potrebbe prevedere il comportamento di alcuni aggettivi, come ad
ʃ
̃
esempio gRi che diviene gRiz e bla che diviene Blã ). Il 40% degli aggettivi funziona in questo modo.
DUE MORFOLOGIE VERBALI
RADICALE LUNGO: ils rompent/ ils suivent/ ils disent/ ils peuvent
RADICALE CORTO: il romp/ il suit/ il dit/ il peut
La 4 persona è necessaria per conoscere la pronuncia di base: la "p" di /rompre/ è dovuta a ragioni etimologiche, la "d" di
/rendre/ si deduce dalla 4 persona "rendons", mentre in /peindre/ si ha "nous peignons" quindi il radicale non è in "p".
3 ECCEZIONI: prendre, coudre e moudre (e i derivati apprendre, comprendre ecc)
a) l'infinito prendre è regolare con [d]
b) perdita della [d] per analogia con tendre- tiens- tenons, venir- venons
c) la "d" grafica è stata reintrodotta nel francese medio.
Per quanto riguarda i radicali dell'indicativo abbiamo due tipi di paradigmi verbali:
1) come "parler" e i verbi ad alternanza vocalica (préférer)
2) come "rompre"ad alternanza radicale (base lunga/base corta)
Vi sono verbi a 3 basi+ alternanza vocalica come devoir: dois, dois, doit, devons, devez, doivent.
ə
Base corta e forte /dwa/, alternanza /wa- /. Sono verbi poco numerosi e complessi ma che si utilizzano frequentemente e
presentano questa struttura per una morfologia antica. Altri esempi: recevoir, pouvoir.
DAL RADICALE DEL PRESENTE INDICATIVO
Dal radicale del presente indicativo si formano i 4 modi verbali: indicativo imperfetto, imperativo, congiuntivo presente,
participio presente. Se conosciamo le forme della 1,4 e 6 persona del presente dell'indicativo possiamo conoscere la
coniugazione dei tempi associati.
L'indicativo imperfetto si forma dalla 1 persona plurale del presente, l'imperativo da 2 persona singolare e plurale e 1
persona plurale, il congiuntivo presente dalla 3 persona plurale e il participio presente dalla 1 persona plurale.
Alcune forme indebolite sono imprevedibili: la coniugazione del verbo "aller" per esempio mostra che si ha a che fare
con uno spazio tematico (equivalente della nozione più antica di paradigma).
I lessemi non sono più associati a un radicale unico ma ad una collezione di radicali.
L'allomorfia dei radicali segue dunque lo schema:
-1 e 2 persona plurale radicale 1,
-3 persona plurale radicale 2
-1,2,3 persona singolare radicale 3.
Il radicale principale è quello della 1 e 2 persona plurale che si propaga alle altre forme.
L'implicazione è 2pl > 1pl > 3pl > 3sg > 2sg > 1sg e in alcuni verbi come "parler" si ha una propagazione totale, mentre
in altri come "partir" la propagazione è parziale.
-FUTURO E CONDIZIONALE
Per quanto riguarda il futuro, si costruisce con il tema dell’infinito+R+ desinenza (ai, as, a, ons, ez, ent).
Il tema non cambia mai e possiamo trovare tre tipi di costruzioni:
1- Radicale: je romp-R-ai
2- Radicale allargato: je dorm-i-R-ai
3- Tema suppletivo: je sau-R-ai
Futuro e condizionale non sono generabili dal presente indicativo.
Il futuro latino si è perso ed è stato creato un altro futuro derivato dal latino volgare: prendendo il verbo "legere", il
presente era lego e il futuro in latino era legam mentre nel latino volgare dal presente lego il futuro è invece "legere
habeo", da cui derivò poi legerào (leger ha(be)o), come anche nel francese lirai deriva da "lire"+"ai" (come anche in
italiano: "leggere"+"ho"= leggerò).
Come si vede da questa costruzione, sembra che il futuro sia derivato dalla forma dell’infinito seguita dal verbo avere.
Non si può far riferimento alla diacronia perchè non è sicuro che i locutori francesi contemporanei abbiano coscienza di
utilizzare un infinito più una forma del verbo "avoir" e perchè in alcuni verbi, come ad esempio in "aimer" aimer[ɛme]
>j’aimerai[ʒɛməRe] non si mantiene l'esatto tema dell'infinito.
In sincronia perciò il futuro dei verbi del primo gruppo non è più formato sull'infinito. ə
Vi sono anche eccezioni, tra cui il verbo "semer", dove per la formazione del futuro si utilizza il tema forte+la del
primo gruppo.
Storicamente futuro e condizionale sono la stessa cosa ed hanno morfologicamente la stessa struttura e le basi del
presente.
In antico francese si parla di futuro 1 e 2.
Il condizionale non esiste come modo poiché è un futuro: parto da ieri (passato) e guardo al domani (futuro), ossia
guardo al futuro con gli occhi del passato.
Il condizionale è una forma del futuro, dunque dell’indicativo. Troviamo gli stessi tipi di costruzioni del futuro: radicale,
radicale allargato e base suppletiva, a cui si aggiungono però le desinenze ais, ais, ait, ions, iez, aient.
Mentre nell’antichità si formava con l’ausiliare al passato remoto (prehendere: prender + ei, esti, ebbe, emmo, este,
ebbero) nel francese si è formato attraverso l’imperfetto (prendr+ ais, ais, ait, ions, iez, aient).
Nell'Antico francese si passò da "ei" a "oi" [wɛ], come vediamo per "lavereie > laveroie", "lavereies > oies" e nel 1835
con l'Académie si passò da "oi" a "ai" per gli imperfetti e le forme annesse (come per "je lavais- je laverais").
Riguardo alla questione dell'ortografia nel XVIII secolo, con la riforma detta di Voltaire gli imperfetti passano a "ai"
(esempio "disais"), riforma che viene accettata dall'Accademia nel 1835.
Parlando di elementi di diacronia:
1- La /R/ che si aggiunge al radicale viene dal latino "are-ere-ere-ire" ed è il morfema demarcatore del futuro presente in
tutti i verbi ə ə ̀
2- In alcuni verbi come "aimerai", il fonema viene da "are > " (amar habeo > amarayyo, dove la "a" diviene atona).
3- per spiegare l'elemento "i" in verbi come "florirai", "dormirai" vi sono due ipotesi: per la prima ipotesi la formazione
del verbo avviene da "dormi" a cui si aggiunge la R, mentre per la 2 ipotesi si parte da "dorm" a cui si aggiunge la "i" e
poi la "R".
Ipotesi 1 : choisi + R ; dormi + R
Ipotesi 2 : chois + i + R ; dorm + i + R (radicale allargato poiché la i è morfema demarcatore del futuro)
Per quanto riguarda la questione del tema suppletivo distinguiamo due casi:
SAVOIR E POUVOIR VERO SUPPLETIVISMO
1. AF: savoir, sa + r + ai; FM: sau + r + ai
AF: pooir , por + r + ai ; FM pouvoir , pour + R+ ai
In questi verbi si ha un vero suppletivismo poiché vi è un cambiamento dal tema dell’antico francese (sarai,
porrai) a quello del francese moderno (saurai, pourrai)
VENIR SUPPLETIVISMO APPARENTE
2. AF: vendrai, FM: viendrai (per analogica con p1, ma la base rimane debole)
Quella del francese moderno (vien) non si tratta di una base diversa rispetto a quella dell’antico francese, ma è
una variante della base debole ven-
quindi vien + d (allargamento consonantico) + R+ ai
Riassumendo: alcuni verbi partono dal radicale (je romp + r + ai, je romprai), altri hanno il radicale allargato per epentesi
(dorm + i + r + ai, voyelle, aim + e + r + ai, voyelle, vien + d +r + ai, consonne), altri presentano il tema suppletivo ( sau
+ r + ai, je saurai)
-PARTICIPIO
Willmet non parla di participio presente e passato, ma piuttosto di participio 1 e 2.
Riassumendo il concetto di “aspetto grammaticale”, esso viene definito globale quando l’azione espressa dal verbo viene
vista dall’inizio alla fine in un processo unico, cioè quando il punto di riferimento è esterno al processo X-Y soddisfano
entrambi i punti X ed Y, come nella frase “il a mangé”.
I tempi che meglio esprimono quest’aspetto sono infinito, participio passato, congiuntivo, passato semplice, futuro e
condizionale.
L’aspetto è invece secante quando l’azione espressa dal verbo viene vista in un momento preciso del suo svolgimento,
cioè quando il punto di riferimento è interno al processo X-Y e scinde i due punti X ed Y, come nella frase “je l’ai vu
descendant l’escalier”(vedo solo l’aspetto non globale, non so su che punto delle scale era).
I tempi che meglio lo rappresentano sono participio presente, presente ed imperfetto. E’ rappresentato graficamente