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DIESEL/RENZO ROSSO

La Diesel viene fondata nel 1978 in provincia di Vicenza da Renzo Rosso. Egli nasce a Padova nel

1955 e frequenta una scuola di manifattura tessile. Fonda, insieme ad altri imprenditori e

produttori, la Genius Group ma dopo diversi anni ne prende il completo controllo rilevando le

quote di tutti. Nel 1996 riceve il “Premio Risultati” dall’Università Bocconi di Milano e da Il Sole 24

Ore per l’ottimo rendimento economico e per aver creato numerosi posti di lavoro. Da questo

momento Diesel e Renzo Rosso vincono una serie di importanti premi per la comunicazione,

l’ottima imprenditoria etc., fino ad arrivare nel 2005 al “Premio Leonardo-Qualità Italia”

consegnato dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (premio dedicato agli

imprenditori che promuovono l’immagine dell’Italia nel mondo). Lo stesso anno riceve il

“Made in Italy Award” dagli Stati Uniti e questo contribuisce all’aumento di esportazione dei capi

Diesel.

La Diesel non ha mai adottato campagne pubblicitarie scioccanti, violente o con nudi scandalosi.

Ha sempre puntato, anzi, al lato ironico e questa si è rivelata una strategia vincente in quanto nel

2001 viene premiata al Festival Internazionale della Pubblicità di Cannes. Ha realizzato campagne

dallo slogan “Diesel- For Successful Living” il cui concetto di fondo è che consumare rende felici.

E’ dunque un modo diretto e sincero di proporre il marchio. Altre campagne invece presentano

modelli vestiti Diesel che protestano per cose senza senso (per avere più semafori verdi,per

legalizzare il week end di 4 giorni etc.).

Nel 2005-06 presentano matrioske gonfiabili, lanci di scarpe come fossero coltelli etc.

Tutto ciò sottolinea il carattere ironico della maggior parte delle campagne. Ma Renzo Rosso ha

creato comunque anche campagne impegnate, ad es.:

-Global Warming: in quelle foto Piazza San Marco,a Venezia, è piena di pappagalli invece dei

piccioni; un ragazzo e una ragazza sul tetto di un palazzo in una città piena di grattacieli allagata;

un giardino esotico sotto la Tour Eiffel; un deserto dove c’è la Muraglia Cinese etc.).

-Globalizzazione: tutti uomini in mimetica (mimetizzati dunque con l’ambiente) uguali l’uno

all’altro che simboleggiano la globalizzazione. Sulla destra della stessa immagine due ragazzi vestiti

Diesel che fuggono perché cacciati via a testimonianza del fatto che vestire Diesel significa

distinguersi.

Altro punto di forza dell’azienda è quello di far affezionare il cliente al “brand” in modo che ci si

possa identificare.

Nel 2001 presenta la campagna “Save yourself” e in ogni foto i modelli hanno facce che sembrano

finte, tipo bambole e ci sono frasi che danno consigli per rimanere giovani. L’ultima campagna

2010 dal nome “Be stupid” è geniale e in ogni foto si ha il confronto tra l’azione dello stupido e

l’azione dell’intelligente con la foto che rimanda a quell’azione. Un’altra campagna è stata girata in

una scuola di giurisprudenza in cui i modelli hanno posato facendo finta di scambiarsi effusioni nei

diversi luoghi della stessa. Questo ha scandalizzato gli esponenti di questa scuola.

FIORUCCI’ STORY

Oggi è proprietà della società giapponese “Edwin” fondata dalla famiglia Tsunemi che, rilevandola,

ne scongiurò il fallimento. Ma il marchio Fiorucci nasce quando, nel 1967, Elio Fiorucci apre il suo

primo negozio a Milano tenendo così uno sguardo costante sulle novità londinesi e statunitensi.

L’inaugurazione del negozio è tenuta da Adriano Celentano che si presenta su una Cadillac

completamente rosa. L’anno successivo Fiorucci amplia lo sguardo verso l’Oriente introducendo

magliette coloratissime e i sacchi di riso dell’India li trasforma in borse,le espadrillas da Ibiza,le

ballerine dalla Cina. Da subito, dunque, Fiorucci segue e interpreta la voglia di moda dei giovani

(che proprio in quegli anni era volta verso i paesi orientali).

Il 1970 è la data in cui nasce il logo Fiorucci, rimasto invariato fino ad oggi, ossia i due angioletti.

Viene aperto poi un secondo negozio a Milano di grande impatto, con fontane, musica, profumi

diffusi da aeratori e spazi per le performance. Vengono importate dall’America il monokini e i

tanga (le cui immagini pubblicitarie vengono subito censurate), e le perline di vetro degli Indiani

d’America con le quali si producono dei bijoux.

Nel 1975-76 aprono rispettivamente il negozio Fiorucci di Londra e New York in cui si propongono

capi “folk”, ossia abiti ispirati ai vestiti trovati nei mercatini in tutto il mondo. Negli stessi anni

vengono importate anche le ballerine dalla Cina.

Nasce il marchio Fioruccino per i più piccoli e la “Scuola Fiorucci di Moda e Abbigliamento”, quindi

ancora una volta si da attenzione ai giovani e soprattutto ai giovani creativi emergenti.

La Fiorucci poi continua ad aprire negozi ed è anche la prima azienda a firmare una linea di

occhiali.

Nel 1981 vengono creati il primo libro “Fiorucci the book” e il primo catalogo con immagini

illustrate di abiti (le foto di abiti sono di Oliviero Toscani e le foto di still life di Roberto Carra).

Il 1982 è l’anno di nascita della Lycra per mano della Dupont (azienda) che sarà utilizzata da

Fiorucci per unirla al denim creando così il primo jeans stretch. L’anno successivo lancia la moda

“palestra” con body, scaldamuscoli etc., ispirati al film di successo “Flash Dance”.

Nell’84 Keith Haring (che ha fatto dei graffiti un’arte) disegna tutte la pareti del negozio milanese,

mentre Fiorucci rilancia il PVC creando borse, abiti e accessori con questo materiale. In quegli anni

inoltre nasce la linea maschile by Fiorucci, e in quell’occasione elabora il nuovo stile “Casual

Wear” che unisce il jeans ad elementi d’abbigliamento più formali.

Nel 1990 infine la Fiorucci viene acquisita dalla Edwin, azienda leader del jeans made in Japan.

Alla fine degli anni ’90 vengono creati i primi due profumi by Fiorucci e i “Lollies Jeans”, placcati di

rosa e azzurro. Nei primi anni del 2000 nasce la linea di cosmetici “Miss Fiorucci” e viene

inaugurata, a Barcellona e poi a Milano, la prima mostra intitolata “Elio Fiorucci:ieri,oggi,domani”

in cui si espongono manifesti e capi d’abbigliamento degli anni ’70,’80 e ’90.

Lo stile Fiorucci è sempre stato vincente perché ha adottato simboli già largamente conosciuti e

in quanto tali facilmente individuabili come angioletti, cuori, fumetti etc. e li ha modificati

rendendoli ogni volta più moderni. Ha soprattutto avuto sempre un occhio di riguardo verso il

futuro e le nuove tendenze dettate dall’Oriente, senza mai dimenticare il passato.

Edwin: è un’azienda leader nel settore del jeans made in Japan. Appartiene alla famiglia Tsunemi

che nel 1947 aveva solo un piccolo negozio in cui vendevano jeans di seconda mano importati

dagli Stati Uniti. Negli anni ’60 però il figlio Shuji tenta delle sperimentazioni lavando i jeans con

delle pietre abrasive che consumavano sia il tessuto che il colore. Nasce così la tecnica “Stone

Washed” che ebbe grandissimo successo. Sperimenta poi l’unione di cotone e rayon intendo i

primi jeans elasticizzati. In pochi anni il piccolo negozio emerge sul grande mercato meritandosi il

ruolo primario di creatori numeri uno in Giappone del denim. Da qui infatti nasce il nome

dell’azienda che altro non è che l’anagramma di denim in cui la M diventa W.

DOLCE & GABBANA

Domenico Dolce nasce nel 1958 in provincia di Palermo e segue l’attività del padre, proprietario di

un’azienda di abbigliamento, con curiosità e interesse. Stefano Gabbana nasce a Milano nel 1962,

studia grafica ma poi si dedica alla moda. S’incontrano alla fine degli anni ’70 in un atelier a

Milano, collaborano per alcuni anni e poi aprono un proprio studio avviando la griffe “D&G”. Nel

1985 ci fa la prima sfilata a Milano nella sezione Nuovi Talenti. L’anno successivo realizzano la

prima collezione e nell’89 la prima collezione maschile.

La grande fama internazionale arriva nel 1993 quando Madonna chiede 1500 costumi di scena per

il suo video. Successivamente creano nuovi marchi quali “D&G Time” e “D&G Junior”, e ottengono

molti riconoscimenti.

Le loro creazioni sono apprezzate soprattutto dai giovani e dalle star di Hollywood (ad esempio per

citarne alcuni Monica Bellucci, Madonna, Victoria Beckham, Angelina Jolie). Hanno recitato in

“L’uomo delle stelle” di Giuseppe Tornatore, regista della pubblicità di un loro profumo con

Monica Bellucci.

Il loro stile è caratterizzato dalla passionalità e sensualità tipiche siciliane, e dalla sofisticata

eleganza del nord. La donna è dunque, per loro, un mix perfetto di seduzione, consapevolezza,

piacere, eleganza, forza e decisione; ha tratti tipicamente mediterranei. Lo stesso vale per l’uomo.

Questa spiccata sicilianità ha portato all’incontro con il fotografo Ferdinando Scianna, anche lui

siciliano, che prima di allora non si era mai occupato di moda ma che ha saputo creare immagini di

successo per le loro campagne pubblicitarie. D&G con le loro collezioni provocano perché non

rispettano le regole,uniscono tagli diversi,tessuti diversi e stili di paesi diversi creando uno stile

unico e sofisticato. Due esempi sono le collezioni “Gattopardo” (uomo aristocratico e contadino al

tempo stesso) e “Hippie Chic” (abiti a fiori uniti a pizzi e broccati).

Nel 1996, per il loro decimo anniversario, viene pubblicati il libro “10 anni di Dolce e Gabbana”;

nel ’97 il secondo libro “Dolce e Gabbana Wildness” in cui sono raccolte fotografie con abiti a

stampa maculata e patchwork della collezione del ’96. A questa segue la collezione “Religiosa” e

femminile con veli trasparenti, stampe di farfalle e della Vergine Maria.

FERDINANDO SCIANNA

Nasce nel 1943 a Bagheria, in Sicilia,ma vive e lavora a Milano. Frequenta l’Università di Lettere e

Filosofia a Palermo ma già prima degli studi aveva iniziato a fotografare; in particolare i siciliani e

le loro festività, e questi scatti saranno raccolti nel libro “Quelli di Bagheria” pubblicato nel 2002.

Ma già nel 1965 un album sulle feste intitolato “Feste religiose in Sicilia” vincendo anche il Premio

Nadar. Il tema religioso ritorna poi 30 anni dopo nel libro “Viaggio a Lourdes” in cui presenta le

foto dei pellegrinaggi dei fedeli e della cittadina francese.

All’inizio è più che altro un

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
32 pagine
7 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Poggiogufo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fotografia di moda e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Meledandri Giuseppe.