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I. Calcolare il determinante della matrice hessiana nei vari punti di equilibrio :
′′ ′′
)
( , | |
=
0 0 ′′ ′′
II. Considerare valore determinante matrice hessiana:
) ( )
( , > 0 ′′ , < 0
· Se e si ha un massimo relativo per U e un
0 0 0 0
minimo relativo per V. Siamo nel caso di equilibrio instabile.
) ( )
( , > 0 ′′ , > 0
· Se e si ha un minimo relativo per U e un
0 0 0 0
massimo relativo per V. Siamo nel caso di equilibrio stabile.
)
( , < 0
· Se si ha un punto di sella per U. Siamo nel caso di equilibrio
0 0
instabile. )
( , = 0
· Se risulta un caso ambiguo e si esamina il comportamento della
0 0
funzione nell'intorno di P o direttamente o mediante le linee di livello.
0
Con potenziale.
I. Calcolare il determinante della matrice hessiana nei vari punti di equilibrio:
′′ ′′
)
( , | |
=
′′ ′′
II. Si sostituiscono le coordinate dei punti trovati nel risultato trovato:
) ( )
( , < 0 ′′ , > 0
· Se e si ha un minimo relativo per V (un massimo
relativo per U). Siamo nel caso di equilibrio instabile.
) ( )
( , < 0 ′′ , < 0
· Se e si ha un massimo relativo per V (un
minimo relativo per U). Siamo nel caso di equilibrio stabile.
)
( , > 0
· Se si ha un punto di sella per U. Siamo nel caso di equilibrio
instabile. )
( , = 0
· Se risulta un caso ambiguo e si esamina il comportamento della
funzione nell'intorno di P o direttamente o mediante le linee di livello.
0
NOTA:
Condizione necessaria per la stabilità è che la matrice hessiana di U in sia semidefinita negativa
cioè abbia termini minori od uguali a zero (nessun autovalore strettamente positivo).
Condizione sufficiente per la stabilità è che U abbia un minimo isolato in (criterio di Dirichlet).
Teorema di Dirichlet: Se l’energia potenziale è minima in una configurazione, ivi l’equilibrio è
stabile. In termini di potenziale, l’equilibrio è stabile se la posizione corrisponde a un massimo.
• Equazioni delle piccole oscillazioni attorno alla configurazione di equilibrio stabile.
Metodo 1. Fare un’approssimazione lineare delle equazioni di Lagrange attorno all’equilibrio
1. Introduciamo le perturbazioni:
ℎ = −
̇
ℎ = ̇
= 1, 2, … , ̇
= ℎ + ̇ = ℎ
2. Sostituire e
̇
ℎ ℎ
3. Fare uno sviluppo di Taylor al primo ordine nelle variabili e
Considerando che: )
( ,…,
• 1 =0
• ̇
= 0 ℎ = 0
La parte di energia cinetica si annulla ( ) per
Segue che i termini di ordine zero sono tutti nulli.
Al primo ordine si ottiene l’approssimazione:
2
̇
(∑ )
ℎ = − ∑ ℎ
=1 =1
Con
′
= ℎ
2
′
= ℎ
Metodo 2. Fare un’approssimazione quadratica della Lagrangiana (cioè scrivere la Lagrangiana e
approssimare al secondo ordine) e poi scrivere per questa le equazioni di Lagrange.
• Frequenze piccole oscillazioni.
1. Diagonalizzare matrice hessiana dell’energia cinetica e dell’energia potenziale.
L’equazione precedente diventa:
2
̈ = − = 1, 2, … ,
con
Con e autovalori delle due matrici.
2
> 0 =
2. Nell’ipotesi in cui , pongo e posso riscrivere:
2 2
̈ = − = 1, 2, … ,
con
ℎ̈
ℎ
NOTA: sono i coefficienti di e sono i coefficienti di .
3. Determinare frequenza:
1
= = 1, 2, … ,
con
2
Otterrò quindi più valori di frequenze che si chiamano modi normali. Ogni sistema meccanico
vicino all’equilibrio si comporta come un sistema di oscillatori indipendenti.
• Scrivere Lagrangiana.
• Sviluppi in serie di McLaurin
• Formule trigonometriche