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Camera appena eletta, modifica la legge elettorale e riconvoca le elezioni il popolo di Parigi
scende in piazza per protestare, il governo invia l’esercito; dopo tre giorni di scontri i rivoltosi
riescono a controllare la capitale. Il 30 luglio i capi liberali nominano Luigi Filippo d’Orleans
“luogotenente generale del Regno”.
14 agosto nuova Costituzione monarchia le due Camere proclamano Luigi filippo “re dei
francesi”.
La rivoluzioni di luglio si trasmette alle aree meridionali dei paesi Bassi (nati dalle decisioni prese
dal Congresso di Vienna). 4 ottobre 1830 indipendenza del Belgio.
Rivolta polacca: 1815 Congresso di Vienna stabilisci la formazione del Regno di Polonia, il cui re è
Alessandro I zar di Russia. Rivolta contro il forte controllo imposto dallo zar e dal governatore.
1831 la Russia riprende il controllo sull’area ed abolisce la Costituzione.
Tentativo di insurrezione tra i Ducati Padani e lo Stato della Chiesa.
8. Il Risorgimento italiano
Tentativi rivoluzionari hanno luogo nelle CITTA’, le campagne vi guardano con apatia. Esse sono
attraversate da fenomeni come il brigantaggio indice di profondo disagio sociale.
Profonde divisioni all’interno del movimento rivoluzionario, ognuno contrappone i propri interessi
alla causa comune.
Come nel resto d’Europa tra 1815 e 1847 vengono prodotte opere artistiche di natura varia che
rielaborano il mito della nazione italiana, alcuni diventano veri e propri best-seller.
Tutti queste testi tendono a disegnare un quadro coerente di che cosa sia la nazione italiana: realtà
legata da fattori bio-culturali, nazione come comunità di parentela., legame di sangue, cultura della
nazione, la cui coesione è garantita da una comune confessione religiosa, lingua e passato comune.
Tre figure principali attorno alle quali si snodano i dispositivi narrativi:
• Eroe nazionale
• Traditore
• Eroina nazionale, condivide con l’eroe il senso di lealtà nei confronti della comunità.
Gli elementi di forza di questo modello narrativo sono: la triade delle figure, che evoca analoghe
figure delle Scritture evangeliche (Cristo, Giuda, Maria Vergine).
Esaltazione della guerra e dell’eroismo bellico: i capi politici chiedono agli uomini della nazione di
SACRIFICARSI per essa, diventa una sacra crociata, i cui caduti sono MARTIRI.
Anche in Italia il movimento nazionale è diviso tra DEMOCRATICI E LIBERAL-MODERATI:
• Democratici: dal 1831 si impone la figura di Giuseppe Mazzini con la sua rete
organizzativa Giovine Italia. Dal 1827 si avvicina alla carboneria, fin quando nel 1830 viene
arrestato e l’anno successivo va in esilio in Francia. A Marsiglia fonda la Giovine Italia, che
vuole diversa dalla carboneria, il cui principale limite riteneva essere l’inefficacia
propagandistica ed operativa. Vuole la propaganda diretta: diffusione di opuscoli,
volantini… nel 1831 scrive un giuramento per gli affiliati: devono consacrarsi alla
costruzione di una nazione una, indipendente, libera, repubblicana. Mazzini pensa che la
sua associazione debba preparare le condizioni per un’insurrezione militare contro gli Stati
in Italia. Il suo nazionalismo ha una fortissima componente religiosa.
nelle aree urbane il reclutamento ha grande successo, ma nelle campagne non riesce a
sfondare: i contadini non sanno leggere, la propaganda orale rischia di portare alla forca
molto più che nelle città.
Nel 1833 conta tuttavia molte migliaia di affiliati, quell’anno viene progettato il primo
tentativo insurrezionale, che avrebbe dovuto scoppiare in Piemonte e a genova. La congiura
è però scoperta. Nel 1834 c’è un secondo tentativo più articolato, che prevede un’invasione
della Savoia da parte di un corpo di volontari armati, e un’insurrezione a Genova, cui
partecipa anche Garibaldi; nuovo fallimento. Chiusura della prima fase della Giovine Italia.
Nel 1834 a Berna Mazzini fonda la Giovine Europa. Serie di arresti. 1839 rifonda Giovine
Italia.
• Neoguelfismo: negli anni Trenta inizia a precisarsi un’alternativa più cauta alla rivoluzione
mazziniana, di ispirazione monarchico-costituzionale, moderata. Punto di riferimento
significativo della sua elaborazione è l’attività svolta da Giovan Pietro Vieusseux, ma per
disporre di un programma definito questa parte di opinione pubblica dovrà attendere fino al
1843: Del primato morale e civile degli Italiani scritto da Vincenzo Gioberti. Il primato
consiste nell’essere un popolo confessionalmente coeso e nell’ospitare la sede papale.
Secondo Gioberti la guida del risorgimento italiano deve essere monarchica ed aristocratica
perché il Paese è ancora solo un desiderio e non un fatto; immagina che una rinascita
politica possa avvenire attraverso la costituzione di una unione confederale degli Stati
esistenti, presieduta dal papa.
I critici del lavoro di Gioberti fanno notare che il suo progetto è reso meno credibile da due
limiti: l’orientamento reazionario del papa Gregorio XVI, non esamina la posizione che
dovrebbe essere riservata all’Austria nell’ambito della confederazione nazionale. Questi
aspetti sono esaminati da Cesare Balbo nel 1844: nega la superiorità morale italiana, prende
le distanze dalla possibilità di una presidenza papale, fa notare che il non voler esaminare la
posizione dell’Austria significa non considerare una questione chiave del risorgimento
italiano. Illustra la teoria dell’inorientamento dell’Austria: se l’Austria ottenesse dei
vantaggi dalla dissoluzione dell’Impero ottomano, dovrebbero essere compensati con
l’indipendenza del Lombardo Veneto.
I principali punti deboli della proposta giobertiana ne fanno una vaga utopia ed anche i
correttivi proposti da Balbo non aiutano a darle concretezza.
Tuttavia tra il 1843 e 1847 si verificano due dinamiche che danno una credibilità al
programma che non ha mai avuto in precedenza.
La prima dinamica riguarda la crisi dell’iniziativa mazziniana: ripetuti insuccessi delle insurrezioni
l’opinione pubblica inizia a dubitare della bontà del progetto mazziniano.
1846 muore papa Gregorio XVI, il suo successore è Pio IX che concede ‘amnistia ai detenuti
politici e agli esiliati, istituisce commissione di studio per introduzione di riforme istituzionali.
figura del papa liberale (immaginata da Gioberti).
Nel giro di poco tempo sembrano attuarsi i presupposti per l’attuazione del neoguelfismo.
Ma nel 1846 i prezzi dei prodotti agricoli riprendono a salire. Qua e là scoppiano tumulti.
9. Le rivoluzioni del 1848-49
Anni ’40 in Europa vi sono pressioni per un allargamento dello spazio politico e delle norme che
disciplinano la partecipazione al gioco elettorale, diffusione di ideali nazionalisti.
1845-47 serie di cattive annate agricole.
Nel 1847 torna la rivoluzione che travolge anche gli Stati cardine della Restaurazione.
Tutto nasce il 12 gennaio 1848 nel Regno delle Due Sicilie: a Palermo un gruppo di autonomisti
siciliani organizza un’insurrezione , che ha successo e sembra volersi trasmettere alla parte
continentale del regno. 29gennaio Ferdinando II concede una Costituzione.
Altri sovrani italiani fanno altrettanto:
8 febbraio Statuto Albertino concesso da Carlo Alberto di Savoia
- 11 febbraio Leopoldo II di Toscana concede uno statuto
- 14 febbraio Pio IX concede lo Statuto per lo Stato pontificio
-
Sembra sul punto di prendere corpo l’ipotesi neoguelfa.
Francia: da tempo buona parte dell’opinione pubblica si è allontanata dal re Luigi Filippo e dalla
classe dirigente liberal-moderata. Dopo la proibizione dei banchetti, il 22 febbraio 1848 qualche
migliaio di persone scende per le piazze di Parigi a protestare; un incidente provoca la reazione
dell’esercito che spara su 52 dimostranti; vengono costruire 1500 barricate. La mattina del 24
febbraio il re abdica e lascia la Francia. Il Parlamento nomina un governo provvisorio a
maggioranza repubblicana viene proclamata la Seconda Repubblica.
Austria:si replica il modello francese 13 marzo 1848 una folla si riversa nelle strade di Vienna per
forzare il governo a concedere riforme paragonabili a quelle francesi ed italiane
14 marzo Ferdinando I licenzia il primo ministro Metternich e concede una Costituzione
15 marzo a Budapest si costituisce un governo autonomo.
17-18 marzo a Venezia si tengono manifestazioni indipendentiste, Milano insorge dopo cinque
giornate di scontri violentissimi. Il generale Radetzky dà ordine al suo esercito di abbandonare la
città e rifugiarsi nel quadrilatero.
22 marzo proclamazione della repubblica di Venezia.
23 marzo Carlo Alberto decide di dichiarare guerra all’Austria (prima guerra d’Indipendenza).
L’imperatore per attenuare le tensioni in Ungheria concede una Costituzione, annuncia la
convocazione di un’Assemblea costituente imperiale.
Prussia e Germania: 18 marzo a berlino scoppia una rivolta, che l’esercito cerca di reprimere, ma il
19 marzo un’altra manifestazione induce il re ad ordinare all’esercito di allontanarsi dalla città.
25 marzo re di Prussia Federico Guglielmo IV autorizza l’elezione di un’Assemblea costituente
prussiana. Tra marzo e aprile 1848 la maggior parte degli Stati della Confederazione germanica
autorizza l’elezione a suffragio censita rio di delegati da inviare a un’Assemblea nazionale tedesca
scioglimento della confederazione germanica.
Le notizie provenienti da Germania e Prussia spingono la Posnania a chiedere una larga autonomia.
9 maggio i prussiani sconfiggono i polacchi.
Questo periodo è chiamato “primavera dei popoli”, ma l’evoluzione politica dei mesi successivi
congela le speranze di chi ha visto nelle rivoluzioni la promessa di una nuova società:
Francia: 23 aprile 1848 si tengono le elezioni a suffragio universale maschile dell’Assemblea
costituente, viene eletta una cospicua rappresentanza di deputati di orientamento monarchicosi
spiega col fatto che le campagne hanno reagito molto male alle prime misure del nuovo governo.
22 giugno nuovo governo, a maggioranza repubblicana, decide di chiudere gli Ateliers Nationaux,
per alleggerire la pressione fiscale sulle proprietà terriere disoccupati dagli Ateliers si riversano
nelle strade di Parigi con una rivolta armata sedata dall’esercito con molte uccisioni ed arresti.
Costituzione promulgata il 21 novembre: prevede un Parlamento monocamerale eletto a suffragio
universale maschile, potere esecutivo attribuito ad un presidente eletto a suffragio universale
maschile, è anche capo dello Stato. Alle elezioni si impone Luigi Napoleone Bonaparte la sua
forza sta nel proporsi come continuatore della memoria e delle gesta di Napoleone.
Alle elezioni per l’Assemblea legislativa del maggio 1849 la sinistra ra