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FRANCIA
Durante l'occupazione della Francia, l'esercito francese sta crollando davanti all'avanzata delle truppe naziste, a questo punto il generale lancia un appello ai francesi, i quali invita a resistere e ad opporsi ai nazisti. De Gaulle, con l'appoggio del governo britannico, ricostruisce una forza armata francese, le Forces françaises libres (Forze francesi libere), che opera nel Regno Unito e nelle colonie francesi dell'Africa che si sono ribellate al governo collaborazionista di Vichy, ma riesce anche a coordinarsi con i gruppi resistenziali che si formano all'interno della Francia, nei territori di Vichy e in quelli occupati dai nazisti.POLONIA
Devastata dalle occupazioni dal 1942 si forma un gruppo di resistenti che si coordinano a livello nazionale, nella Armia Krajowa (Esercito fedele al governo polacco in esilio a Londra; entra in concorrenza con l'Armia Ludowa (Armata popolare), di orientamento comunista, organizzata e sostenuta.dall'Unione Sovietica ma molto meno forte. L'Arma Ludowa è in contatto con l'ampia e articolata mappa di gruppi partigiani che operano nei territori ex sovietici occupati dai nazisti. Le formazioni più numerose e attive sono quelle dei comunisti, collegate all'Armata Rossa sovietica.
UCRAINA, BIELORUSSIA e PAESI BALTICI
La situazione è complicata dall'esistenza di più piccole formazioni di Resistenza di orientamento nazionalista, decisamente ostili ai sovietici e in rapporto ambiguo con le autorità naziste.
JUGOSLAVIA
La situazione che si forma è altrettanto complessa:
- In Croazia operano gli Ustaša, cioè i nazionalisti croati guidati da Ante Pavelić; sostenuti dai nazisti, attuano una politica di aggressione sistematica contro la minoranza serba ed ebrea in nome di una perfetta integrità etnica della Croazia.
- In Serbia, ma anche in Croazia, sono all'opera i Cetnici, serbi filofascisti e
nazionalistiguidati da Mihajlović; i Cetnici ingaggiano una dura lotta contro gli Ustaša perchépuntano alla ricostituzione di una Jugoslavia a dominante serba.
C’è un terzo gruppo di partigiani che riunisce persone di varia etnia, ma di comuneTito:orientamento comunista, guidati dal comunista croato questo è un gruppo cheriesce a reclutare un largo numero di membri e a dotarsi di un’ottima organizzazionemilitare.
Il movimento comunista jugoslavo non viene appoggiato da Stalin e dall’Urss che siconcentra nella disperata difesa contro l’attacco nazista e inoltre Stalin non apprezzal’esibizione di autonomia di Tito e del suo movimento.
Per questi motivi riceve aiuti logistici e materiali dalle forze anglo-americane, che loindividuano come la forza più efficiente nella lotta antinazista nel territorio dellaJugoslavia.
GRECIASi costituiscono diverse formazioni partigiane che si oppongono all’occupazione nazista,fascista
E bulgara della Grecia. L'organizzazione più ampia è animata dai membri del Partito comunista greco ed è il Fronte di liberazione nazionale. A fianco del Fronte e non di rado in concorrenza, operano anche gruppi di partigiani nazionalisti e liberali.
In tutta Europa le azioni partigiane sono durissimamente represse dalle forze di occupazione naziste con una tecnica che prende di mira soprattutto le popolazioni civili, considerate come favorevoli ai gruppi partigiani e per questo sottoposte ad arresti o, molto spesso, ad esecuzioni di massa. Non si segue alcun criterio giuridico, ma si vuole spargere terrore tra persone i cui diritti sono considerati meno di niente. Questo tipo di azione politico-militare viene messa in atto non solo dalle autorità naziste ma, in Grecia e in Jugoslavia, anche dalle autorità fasciste.
Dal 1941 in Grecia e in Jugoslavia le autorità italiane attuano rastrellamenti, esecuzioni di civili sospettati di appoggiare le
Formazioni partigiane, aggressioni, bombardamenti contro interi villaggi che vengono completamente distrutti e saccheggiati. Stessa tecnica repressiva è adottata dai nazisti, normalmente su una scala assai più ampia e sistematica. Lo storico Gustavo Corni dice che durante la guerra le azioni di repressione hanno portato alla morte di 150.000 civili in Grecia e fra i 300.000 e i 500.000 civili nei territori occupati dell'Urss. Questi dati ci suggeriscono che è una guerra contro i civili, oltre che una guerra tra eserciti.
9.10. La svolta del 1942-43
La guerra fra il 1942 e il 1943, è combattuta su tre quadranti diversi:
- quello dell'Oceano Pacifico;
- quello russo;
- quello nordafricano.
Nel corso del 1942 gli statunitensi hanno potuto ricostituire la loro flotta e la loro aviazione destinate ad operare nel Pacifico contro l'esercito giapponese. Gli aerei statunitensi riescono a compiere subito un primo bombardamento su Tokyo.
L'iniziativa non ha però particolare effetti militari. Il momento che segna il vero cambiamento nei rapporti di forza è scandito da 3 battaglie:
- Battaglia del mar dei Coralli (inizio maggio 1942): gli statunitensi riescono a bloccare lo sbarco dei giapponesi in Nuova Guinea. È uno scontro navale di nuovo tipo: operano gli aerei che decollano dalle portaerei, gli aerei attaccano le flotte che non entrano a contatto tra loro.
- Battaglia delle Isole Midway (4-7 giugno 1942): un attacco giapponese alla base Midway, viene efficacemente contrastato dagli americani che bloccano ogni ulteriore possibilità di espansione militare dei giapponesi nel Pacifico.
- Battaglia per l'Isola di Guadalcanal (agosto 1942-febbraio 1943): nell'agosto 1942 i marines americani (corpo di fanteria trasportato da mezzi anfibi, ossia mezzi capaci sia di navigare sia di muoversi sulla terraferma) sbarcano nell'Isola di Guadalcanal; l'isola ha un grande valore strategico.
attribuisce nuovamente il comando delle forze armate solo ed esclusivamente al re, Vittorio Emanuele III, così Mussolini, alla fine della riunione, viene arrestato, mentre il re nomina un nuovo presidente del Consiglio, ossia il generale Pietro Badoglio.
La notizia del crollo del regime viene accolta con entusiasmo in Italia: molte donne e uomini ritengono che la crisi politica porti alla fine della guerra. Ma la guerra non è affatto finita. I tedeschi hanno già cominciato ad inviare reparti del loro esercito in Italia, per cercare di contrastare l'avanzata degli anglo-americani.
Il governo Badoglio, mentre da un lato annuncia fedeltà agli impegni presi da Mussolini, apre trattative segrete con gli anglo-americani che ormai arrivano in Sicilia.
Le trattative portano ad un armistizio, firmato il 3 settembre 1943, ma reso noto cinque giorni più tardi, l'8 settembre 1943.
L'armistizio viene comunicato da Badoglio nel corso di una trasmissione.
radiofonica chelascia l'Italia nel caos: il re, Badoglio e gli altri membri del governo abbandonano Roma efuggono a Brindisi. Quasi ovunque i reparti dell'esercito si sciolgono; ve ne sono soloalcuni che decidono ugualmente di opporre resistenza alle truppe tedesche che sistanno insediando in tutta Italia centro-settentrionale.resistenza di reparti dell'esercito,Gli episodi di testimonianza di gran coraggio, sono punitidurissimamente dai tedeschi: i militari italiani catturati e deportati nei campi diconcentramento sono 600.000.I tedeschi avanzano verso il sud dell'Italia e a settembre, sempre del 1943, deiparacadutisti tedeschi liberano Mussolini dalla prigione del Gran Sasso, dov'era statorecluso e viene trasportato a Nord.Il 23 settembre 1943 Mussolini annuncia la costituzione di un nuovo Stato fascistarepubblicano, la Repubblica sociale italiana (Rsi), con capitale a Salò, sul Lago di Garda;da qui il nome "Repubblica diSalò. Il nuovo Stato cerca di recuperare lo spirito del fascismo delle origini e si fornisce di un suo esercito e di sue forze di polizia; ma è politicamente e militarmente del tutto dipendente dalle decisioni che vengono prese dalle autorità tedesche.
L'Italia dunque alla fine del 1943 è spezzata in due:
- Regno del Sud: nella parte meridionale con il re e il governo Badoglio, sostenuto dalle forze anglo-americane.
- Repubblica sociale italiana: nel Centro-nord con Mussolini, sostenuta dai nazisti.
Negli stessi giorni in cui si formano il Regno del Sud e la Rsi, cominciano a costituirsi in tutta Italia gruppi armati (studenti, operai e militari) che intendono opporsi ai tedeschi e ai fascisti: nasce, anche in Italia, una Resistenza contro il nazi-fascismo.
I gruppi antifascisti più significativi sono: quello di Giustizia e Libertà, fondato nel 1929 a Parigi da Emilio e Carlo Rosselli, ispirato da ideali di libertà e democrazia;