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FORMAZIONE ECONOMICA
La più antica economia dei gruppi precivici era un'economia pastorale. Il bestiame serviva ad indicare ogni ricchezza diversa dalla terra ed era il mezzo più importante per gli scambi. Nell'epoca dell'egemonia etrusca l'economia si trasformò completamente in quanto:
- progredì l'agricoltura, con l'affermazione delle colture intensive e nuove tecniche
- la situazione politica andò a sviluppare i traffici, estendendo così il campo economico del commercio e dell'industria.
Si andò quindi a sviluppare una rete stradale in tutto il Lazio. Un'altra via importantissima era quella fluviale con il porto alle foci del Tevere e uno poco prima dell'isola Tiberina.
Crisi del V secolo e problema agrario: La grave crisi economica seguita dalla caduta della monarchia, provocò un'estrema riduzione dei traffici commerciali tra nord e sud. Roma perse quindi la sua
importante dimensione commerciale e industriale raggiunta con i Tarquini. All'inizio del V secolo infatti l'economia si ridusse sempre di più all'agricoltura e le uniche fonti di ricchezza erano il possesso dell'ager publicus. Questi però erano tenuti per la maggior parte dai patrizi e di conseguenza la parte di plebe povera dovette ricorrere al credito ovvero cedettero la loro forza lavoro ai possessori dell'ager publicus. ager publicus, In antichità questo a cui lo Stato non avesse dato una specifica destinazione, poteva essere occupato da ciascuno nella misura in cui potesse dall'os stesso essere coltivato. In un secondo momento, in una società in cui era emersa una differenziazione tra classi e un'espansione del territorio, si stabilì che ciascuno potesse occupare non solo l'estensione di terra che poteva coltivare ma tutta quella che aveva la speranza di coltivare. → Questo principio portò alla
possibilità di disporre forze lavorative già reclutate o da reclutare. Vennero quindi esclusi tutti coloro al di fuori della classe dominante: la plebe. NB: è in questo contesto che si pongono le lotte della plebe per le leges agrarie. La prima fu appunto quella di Spurio Cassio. Dopo la morte di quest'ultimo, seguì un trentennio di agitazioni durante il quale il patriziato, pur di non mollare, cedette a diverse rivendicazioni politiche che andarono a rafforzare l'organizzazione della plebe. Dopo questo trentennio la plebe riuscì a conseguire una prima concreta conquista in campo economico, ovvero la lex licia de aventino publicando approvata dal concilio della plebe e accettata dal senato nel 456 a.C. In questa si stabiliva che il territorio dell'Aventino veniva diviso in tre categorie: a) terreno posseduto dai privati in base al diritto e questo rimaneva ai proprietari; b) terreno occupato con violenza e abusivamente. Questo diventavapubblico;c) terreno pubblico non occupato da qualcuno. Questo sarebbe stato diviso tra la plebe. Questo però ovviamente non risolse il problema agrario che si sarebbe ripresentato alla prima occasione, infatti ripresero nel 455, nel 441, nel 424.
Il senato allora, per allentare la situazione, stabilì di dedurre una colonia nel territorio del Volsci per dividerlo tra la plebe, ma loro si ribellarono rivendicando la divisione del territorio di Veio in quanto più fertile e più vicino a Roma. Alla fine vinsero questa battaglia.
LA FAMIGLIA (familia proprio iure)
La piccola famiglia nacque con il matrimonio monogamico e si caratterizza come gruppo compatto di natura patriarcale. Questa va sempre più emergendo e rafforzando, mentre diminuì l'importanza delle grandi famiglie e della gentes.
Era caratterizzata dall'onnipotenza del pater che si sovrapponeva alla composizione della famiglia, che a volte arrivava anche ad annullarla: infatti
Poteva modificare la composizione a suo piacimento attraverso l'aggiunta o l'estromissione di componenti. La piccola famiglia è composta dalla coppia e dai figli. Con l'espressione "status familiae" si indica la condizione giuridica dei membri di una famiglia, costituita intorno al Pater. All'interno della famiglia si distinguevano:
- Soggetti sui iuris = soggetto dotato di personalità giuridica autonoma (Pater). Unici soggetti possono essere titolari di situazioni e rapporti rilevanti per il diritto;
- Soggetti alieni iuris = soggetti che erano sotto il potere di qualcuno (altri membri della famiglia).
IL MATRIMONIO
Il forte potere del Pater sulla donna e su tutto il gruppo familiare fece sì che venne oscurata il matrimonio, cioè l'unione fra l'uomo e la donna che portava all'acquisto della manus sulla donna. Matrimonio e acquisto della manus erano però due cose differenti, infatti:
Il terzo modo di costituzione del matrimonio cum manu era la usus, che consisteva nel fatto che la donna viveva con l'uomo per un anno senza interruzioni. Dopo questo periodo, il matrimonio era considerato valido. Questi erano i modi di costituzione del matrimonio cum manu nell'antica Roma.Usus, consisteva nella convivenza per almeno 1 anno, dopodiché il marito acquistava la manus (si stoppava con la usurpatio, ovvero quando la donna era assente per tre notti consecutive). Gli elementi fondamentali del matrimonio erano: - volontà di essere marito e moglie - dimostrazione esteriore di voler iniziare e continuare la vita coniugale. Questa dimostrazione poteva avvenire per esempio con l'ingresso solenne della donna nella casa del marito. Invece le condizioni per cui un matrimonio poteva considerarsi valido erano: - capacità naturale matrimoniale, ovvero aver raggiunto la pubertà - nessun vincolo di parentela tra gli sposi - doveva intervenire il consenso del Pater L'acquisto della donna era considerato un vantaggio economico per la famiglia che la riceveva in quanto portava con sé un certo complesso di beni. Per costituire la dote si poteva utilizzare: - dotis dactio (consegna materiale degli oggetti dotali) - dotispromissio• dotis dictio
Dopo l’epoca delle XII tavole si ammise che a far sorgere il matrimonio fosse sufficiente l’affectio, senza che questo implicasse l’acquisto della manus. Si diffuse così il matrimonio sine manu fondato sulla esclusiva volontà degli sposi di instaurare e proseguire il rapporto.
Per un lungo tempo i due tipi di matrimonio (cum manu e sine manu) coesisterono, poi a partire dal II secolo a.C. il matrimonio cum mano si fece sempre più raro per poi essere sostituito completamente dall’altro.
Il matrimonio poteva sciogliersi:
- per morte di uno dei due;
- per incapacità sopravvenuta di uno dei due, che consisteva nella perdita di libertà (es. prigionieri di guerra);
- divorzio con questo veniva meno l’elemento fondamentale del matrimonio, l’affectio maritalis (la volontà). Veniva chiesto quasi esclusivamente dal marito nel momento in cui la donna compiva dei gravi comportamenti come adulterio.
frequentazione di luoghi ritenuti inconvenienti per il genere femminile o abbandono della casa coniugale.
I FIGLI E LA PATRIA POTESTAS
Inizialmente la patria potestà era irrinunciabile e si estingueva solo con la morte del Pater. Nelle XII tavole fu poi però posto un limite con l'intento di punire eventuali abusi fatti dal Pater vendendo i figli: se li vendeva per più di tre volte perdeva la potestà sul figlio.
Questo condusse alla creazione di un modo per liberare volontariamente il figlio maschio dalla potestà: l'emancipazione.
Si fa parte della famiglia se si è sotto la potestà del Pater in qualità di figli, per:
- Causa naturale, come la nascita di un figlio procreato da un membro maschio della famiglia (quindi i discendenti per via donna sono fuori);
- Cause giuridiche, come l'arrogazione e l'adozione. Entrambe generano uno stesso fenomeno: l'entrata nella famiglia di uno o più membri aventi pieni
dirittiuguali agli altri componenti.istituto giuridico per il quale il gruppo di provenienza siAdrogatio = era unestingueva in quanto il Pater si sottometteva alla potestà di un altro Pater, quindi tuttele persone appartenenti a quella famiglia venivano assorbite dalla famigliadell’arrogante.La conseguenza era che nel nuovo gruppo passavano anche tutti i beni patrimoniali.→ Questo mutamento avveniva di fronte all’assemblea cittadina con la partecipazionedel rex in origine e poi del pontefice massimo in età repubblicana.La cerimonia doveva poi concludersi con l’approvazione per acclamazione o attraversouna vera e propria votazione.NB: la funzione principale dell’adrogatio era quella di procurarsi un figlio continuatore,a chi non ne aveva, per evitare l’estinzione della propria famiglia.uscita di una persona da un gruppo familiare e l’ingresso in un altroAdoptio =gruppo. Passa quindi dalla soggezione di un Pater ad un altro .La
La procedura era stata ricavata dall'emancipazione, infatti:
- il padre naturale mancipa il proprio figlio ad un terzo
- il terzo lo libera attraverso la manumissio
- il padre naturale lo mancipa una seconda volta e il terzo per una seconda volta lo manomette
- da qui il padre naturale lo mancipa la terza volta e, incorrendo alla sanzione fatta dalle XII tavole, il figlio viene liberato dalla potestà. A questo punto l'acquirente potrebbe manometterlo per renderlo effettivamente libero, ma potrebbe anche emanciparlo al padre naturale affinché sia lui a decidere sull'esito finale dell'operazione. In questo caso il figlio viene visto dal padre come una qualsiasi persona in mancipio in quanto ha perso la potestà su di egli.
Su questa struttura si realizza l'adoptio, infatti dopo la terza mancipazione (vendita) da parte del padre, veniva rivendicato dall'ad