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Finalizzare l’uso degli strumenti tecnologici e dei sistemi telematici all’arricchimento

 personale e collettivo dei discenti;

Sviluppare negli studenti una maggiore partecipazione alle varie attività che vengono

 realizzate mediante l’uso di specifiche tecnologie, favorendo il progresso di quelle capacità

critiche e creative anche rispetto al quotidiano utilizzo delle stesse;

Focalizzare l’attenzione sulla diversità delle situazioni educative, tenendo conto delle

 particolarità degli stili cognitivi e dei ritmi di apprendimento di ciascun studente, favorendo

attività di cooperazione come il Cooperative Learning.

Il senso di scoraggiamento, frustrazione e sfiducia dipende dalla poca considerazione che la

stessa società ha oggi nei confronti della scuola e della figura dell’educatore. Finiscono con

l’incidere sulla qualità dell’istruzione la mancanza di investimenti, di altre figure che potrebbero

cooperare all’interno del team scolastico, la mancata considerazione del ruolo sociale e culturale

della loro professione.

III CAPITOLO: NUOVE FORME ED ESIGENZE DELLA COMUNICAZIONE.

Oggi bisogna pensare ad Internet come un contesto nuovo che entra in simbiosi con le molteplici

forme e ruoli che il vivere di ogni uomo pone in essere modificandoli. Termini come Net Economy,

E-Knowledge, E-Learning non definiscono questo periodo di affermazione dei dispositivi

informatici ma definiscono la civiltà digitale, la società informazionale in cui oggi viviamo, un nuovo

scenario che segna l’inizio di un nuovo capitolo evolutivo dell’uomo che deve costruire nuove

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formae mentis, per rispondere al tempo che cambia. Con il termine disruptive technologies

vengono indicati quei dispositivi tecnologici che al loro arrivo, sradicano la tecnologia dominante e

cambiano lo status quo del mercato di riferimento; qui il termine viene usato con l’accezione che

causa sconvolgimento e ferma qualcosa dal continuare com’era prima. Ad esempio, è anche

cambiato il modo di relazionarsi alla realtà circostante, poiché i nuovi mezzi di comunicazione

hanno cambiato abitudini e comportamenti delle nuove generazioni; destrutturano e ristrutturano

la visione del mondo dei suoi utenti, variandone il circuito di comunicazione e modificandone i

processi mentali generazione definita come Digital Immigrant: gli immigranti digitali sarebbero

tutte quelle persone che non nascono già inserite nel tempo tecnologico e che spesso oppongono

una resistenza cieca al progresso dei sistemi e degli strumenti informatici. “Ogni invenzione o

tecnologia è un’estensione o un’amputazione del nostro corpo che impone nuovi rapporti o nuovi

equilibri tra gli organi e le altre estensioni del corpo. Le nuove generazioni saranno sempre più

legate ai nuovi strumenti digitali sempre più multitasking, nuove condizioni che modificheranno il

mondo del lavoro e dell’insegnamento, portando cos’ un definitivo cambiamento sociale. Bisogna

quindi riflettere si come evitare il gap generazionale spesso presente nel nostro contesto culturale.

Bisogna quindi: costruire un ponte comunicativo tra allievi ed educatori attraverso un’azione di

appropriamento dei linguaggi utilizzati dalla gioventù digitale; gli insegnanti, dovendo stare attenti

alle pratiche della comunicazione tra studenti, dovrebbero trovare il modo di valorizzare le loro

abilità come mezzi per potenziare il loro apprendimento; avvicinarsi alle abitudine delle nuove

generazioni per capirne i meccanismi cognitivi ed emozionali che potranno servire come base

metodologica per le attività formative. Vige un forte bisogno di riorganizzazione del sistema

scuola, che può essere soddisfatto attraverso investimenti importanti sulla formazione

professionale dei docenti, sulla scelta di programmi e discipline e degli obiettivi formativi da

perseguire e far conseguire agli allievi. Il sistema scolastico deve essere in grado di formare e

selezionare gli inseganti soprattutto per la loro capacità metodologica di sviluppare strategie e

abilità nel parlare la nuova lingua dei digital native e puntare su una didattica dei processi che

possa rendere emotivamente e motivazionalmente appetibile la scuola del futuro. Un presupposto

fondamentale è quello relativo all’insostituibilità dell’informatica negli ambienti educativi e didattici

come ricerca e come pratica di insegnamento e di formazione. Lo sviluppo tecnologico ubbidisce

alle logiche di marketing, anche se la presenza di strumenti di base non basta per rendere

possibile la didattica tecnologica. Best practice attraverso l’analisi del contesto emozionale

dell’educatore si può cercare di comprendere la prassi educativa che egli utilizza e tentare di

formalizzarla. L’avvento delle tecnologie informatiche ha immesso nella ricerca qualitativa una

nuova consapevolezza: le attività di acculturamento e di formazione non possono riguardare solo i

contenuti dell’insegnamento, quanto ai processi che ne determinano; l’evolversi della didattica,

impone il passaggio da una didattica dei contenuti ad una tecnologia e dei processi comunicativi

ed educativi. Nel sistema scolastico interagiscono diversi fattori: 1. Conoscenza tacita, del

background affettivo-emotivo dell’educatore; 2. Conoscenza teorica che riguarda anche i possibili

modelli didattico-pedagogici che possono essere adottati dagli insegnanti per progettare diversi

percorsi formativi; 3. La necessità degli studenti la cui formazione dipende dalle risorse disponibili;

4. Filosofia dell’educazione, ovvero ai valori a cui deve tendere il processo educativo, in

particolare ci riferiamo al digital divide, cioè sulla distanza tecnologica che sovente è presente tra

territori più sviluppati e altri sottosviluppati; 5. Set educativo, uno spazio che deve essere ridefinito

in funzione o in relazione ai risultati della ricerca educativa che hanno evidenziato la necessità di

organizzare le prassi didattiche in funzione della cooperazione tra gli alunni, favorendo il lavoro di

gruppo e la comunicazione tra pari. Un’educazione con i media e ai media. I luoghi di

apprendimento si sono spostati dai canali formali, come la famiglia, a quelli informali facilmente

accessibili attraverso il web e che proprio in essi si realizzano forme di istruzione significative. Il

Web2.0 si basa esclusivamente sulla condivisione e sullo scambio di informazioni, rivalutando i

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saperi non formali; la conoscenza di fonda sulla connettività globale, che può concretizzarsi

attraverso l’utilizzazione di molteplici social network che caratterizzano l’universo telematico di

oggi. Condivisione, collaborazione, interattività e multimedialità dei social network sono parole

chiave di quello che si vuole mettere in risalto in questa ricerca, nella prospettiva di una nuova

didattica, seguendo la rielaborazione di alcuni principi fondamentali del paradigma didattico-

pedagogico del cooperative learning. Bisogna superare la dicotomia tra concezione

individualistica, dove ci si preoccupa di sostenere e incoraggiare talenti individuali, e concezione

contestuale dell’apprendimento, dove invece si ci concentra sul proporre contesti di

apprendimento stimolanti in cui l’interazione sociale è decisamente centrale e dove si possono

attivare processi di costruzione collaborativi delle conoscenze. L’educatore deve puntare sul

dialogo e la collaborazione tra pari, utilizzare le nuove tecnologie come occasione per rinnovare le

prassi di insegnamento e avvicinare gli alunni alle materie di studio, adeguare i propri interventi e

obiettivi formativi alle necessità e alle caratteristiche cognitive, emotive e motivazionali dei ragazzi,

facendo in modo di creare un contesto educativo in cui individualizzazione e socializzazione

dell’apprendimento costituiscano i parametri della formazione personale dell’alunno e della

funzione socializzante della scuola, sembrano tutti passi importanti per gettare le basi per una

nuova dimensione dell’educazione. Le modalità di strategie e acquisizione del sapere subiscono

una trasformazione, in quanto nel Web society il modo di guardare la conoscenza cambia sia

nell’atto di guardarla che di utilizzarla. Occorre offrire a tutti le condizioni per seguire un proprio

percorso individuale all’interno di un processo ricorsivo e reticolare, allestendo luoghi in cui coloro

che apprendono possono lavorare aiutandosi reciprocamente e avvalendosi di una varietà di

strumenti e risorse informative in attività di apprendimento guidato. Personalizzazione, contesto e

dimensione sociale della conoscenza sono concetti chiave attraverso i quali analizzare la

complessa trama dell’agire educativo. Bisogna orientare i discenti verso una visione aperta e

molteplice della realtà circostante e alla considerazione dell’errore come momento didattico

fondamentale per creare una forma mentis votata alla sperimentazione e verifica delle

conoscenze acquisite e prodotte: lo sviluppo della società, della conoscenza, il polimorfismo

dell’intelligenza impongono un’educazione democratica, intesa come educazione dell’uomo totale,

colto nelle varie determinazioni storiche, sociali, culturali, psicologiche. È proprio il termine rete

che ci serve per definire i nuovi paradigmi culturali e sociali che si vanno a prospettare in modo

specifico nel contesto didattico-pedagogico. (visione reticolare e multiprospettica della didattica).

Il network sta per definire il paradigma attraverso il quale partire per un nuovo viaggio alla

scoperta dell’uomo, nelle sue dimensioni cognitive, emotive, sociali e antropologico-culturali. Nel

Web lo spazio e il tempo si dilatano acquisendo proprietà multiformi tanto quante sono le differenti

configurazioni che si realizzano per mezzo dei nodi collettivi. Tutto è orientato verso la

condivisione delle risorse, delle informazioni, verso la cooperazione e la compartecipazione. La

familiarizzazione degli insegnanti alle nuove tecnologie permetterebbe di attenuare il senso di

inadeguatezza che spesso vivono nel dover utilizzare dispositivi informatici e costruire quel ponte

relazionale fondamentale per far in modo di creare quel clima di classe favorevole alle attività

scolastiche e agli apprendimenti degli studenti. Un modello di intervento potrebbe essere quello di

G.Salmon: E-moderating che si articola in 5 step: - accesso e motivazione ( i partecipanti

prendono dimestichezza con lo strumento tecnologico e con i sistemi di comunicazione mediante il

computer, la fase termina con un messaggio pubblicato nel forum dai partecipanti);

-socializzazione (ulteriore azione di familiarizzazione dei partecipanti coni dispositivi attraverso lo

scambio di messaggi on line, sviluppando un maggiore senso di aggregazione a un’identità di

gruppo, come pure di empati

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
7 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fefffy di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Formazione a distanza ed educazione ai media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Smeriglio Donatello.