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Fonti Secondarie dell'esecutivo

Le fonti secondarie dell'esecutivo sono i regolamenti e gli atti normativi. Questi sono formalmente amministrativi, ma sostanzialmente introducono nel sistema disposizioni che valgono per tutti i cittadini, nel rispetto delle leggi. Essendo atti amministrativi, sono di competenza dei giudici amministrativi.

La legge 400 del 1988 disciplina in generale la regolamentazione dei regolamenti. I regolamenti si dividono in:

  • Regolamenti governativi: emanati dal Governo, esprimono la volontà normativa dell'intero esecutivo.
  • Regolamenti ministeriali: emanati da uno o più ministri, esprimono la volontà normativa di un determinato ministero.

La formazione dei regolamenti governativi prevede i seguenti passaggi:

  1. Proposta da uno o più ministri.
  2. Parere di legittimità da parte del Consiglio di Stato, che verifica se il regolamento è conforme alle leggi o agli atti aventi forza di legge. Il parere del Consiglio di Stato è obbligatorio ma non vincolante, quindi il Governo può comunque approvare il regolamento motivando le sue decisioni.
ESECUTIVI: - Si limitano a dettare norme che consentono l'applicazione delle norme di legge. - Non necessitano di un fondamento legislativo espresso, di fronte a qualsiasi norma di legge l'esecutivo è legittimato all'adozione di un regolamento che detti disposizioni che facilitano l'applicazione di quelle norme. - Materia coperta da riserva di legge relativa. REGOLAMENTI ATTUATIVI: - È necessario che questo potere regolamentare dell'esecutivo sia previsto da una norma di legge espressa perché in questo caso il regolamento integra la normativa generale dettata dalle fonti legislative.

INDIPENDENTI - Regolamenti che il governo può adottare se la materia rispetta 2 condizioni:

  • Non sia coperta da riserve di legge
  • Non sia regolata da fonti legislative

Se vengono rispettate entrambe le condizioni, il governo può disciplinare direttamente una determinata materia (evento comunque molto raro).

REGOLAMENTI ORGANIZZATIVI - degli uffici pubblici. Si riferiscono all'organizzazione. Sono simili ai regolamenti di attuazione.

REGOLAMENTI DI DELEGAZIONE - "Spostano" una materia dallo scalino gerarchico delle fonti primarie a quello delle fonti secondarie: questo perché l'adozione di una fonte legislativa necessita di procedimenti lunghi, mentre il procedimento che porta all'adozione di un regolamento è più semplice: in questo modo se la materia avrà bisogno di "aggiornamenti" sarà più semplice. Per far ciò c'è una norma di legge che "delega" il

Governo a delegificare una certa materia; contestualmente abroga la disciplina che non è più rilevante e da quel momento in poi quella materia sarà disciplinata dalla fonte secondaria. È la stessa legge che delega il Governo a stabilire che l'abrogazione di altre norme scatterà con l'entrata in vigore del regolamento.

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Publisher
A.A. 2021-2022
2 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mancuu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Mainardis Cesare.