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GRECIA ELLENISTICA

Successivamente la commedia evolve, grazie anche alla politica. Nel 338 le città greche vengono sconfitte, e la

politica diventa conservativa. I Macedoni vogliono conservare il patrimonio degli sconfitti, i Greci. Gli spettaqcoli

teatrali persero il loro carattere sacrale per divenire solo delle forme di intrattenimento.

In questo periodo abbiamo la nascita della Commedia Nuova, con rappresentante Menandro. Egli cambia

completamente registro; abbandona la dialettica con il presente e la critica provocatoria; è più conciliante verso

la realtà. Non parla di temi civili ma mette al centro gli individui e i legami che li uniscono, in particolare nel

microcosmo della famiglia.

La comicità è molto più misurata, studia in particolare la personalità dei personaggi; se in Aristofane il

personaggio era a-psicologico, qui abbiamo dei personaggi più psicologicamente raffinati. Menandro è stato

influenzato da Teofrasto, l'autore di un testo chiamato 'caratteri'; da qui ne deriva la sua positiva visione della

vita.

I suoi intrecci famigliari saranno presi da modello dalle commedie del 700-800.

Anche gli edifici teatrali vanno via via sempre più verso una dimensione monumentale: le gradinate di pietra

sostituirono i posti di legno; la skené fu ampliata ed alzata. I paraskénia furono eliminati e l'orchestra iniziò a

cambiare funzione, fino a divenire un'area destinata a spettatori illustri.

Gli attori, sia nella Grecia Classica (dal 500 al 400 circa) che in quella Ellenistica (dal 406 al 336 a.c), erano molto

importanti e ben considerati dal pubblico. In epoca Ellenistica vari attori divennero professionisti, sempre più

popolari fino a raggiungere le prime vere forme di divismo nel III secolo a.c. Nacquero anche le prime

corporazioni.

TEATRO ROMANO

il teatro romano attinge dal sostrato italico e dalle sue tradizioni, precedenti a quelle romane (es. etruschi, galli..).

È strettamente connesso alla dimensione rituale, ma molto lontano da quella religiosa. Essi si concentrarono sulla

commedia e le forme di intrattenimento più popolari (spettacoli di massa).

Teatro di Segesta (Sicilia)

• Teatro di Siracusa (2° sec a.c.) → orchestra dimezzata tipica della concezione teatrale romana, il coro

• sparisce! La comunità non è più rappresentata! Lo spazio che avanza o è più piccolo o viene dimezzato ed

è quello dove stanno le figure più importante della città (es. imperatore).

Teatro di Palazzolo Acreide (Siracusa, 2° sec a.c.)

• Teatro di Taormina (Messina, 7°sec a.c.) → Schenè grandiosa, sfondo bellissimo sul mare, importanza alla

• natura

Teatro di Vallebuona (Volterra, 1° sec a.c.) → la schené cresce di dimensioni, diventa amplissima con i

• Romani, la scena diviene sontuosa. Ora parliamo di Scaena. È diventata un oggetto di attrazione visiva,

fatta di materiali preziosi, marmi e statue.

Teatro di Marcello (Roma, 11°sec a.c) → li spettatori a Roma entravano dall'ambulacro, non dal Parados.

• Teatro di Lione (Francia, 15° sec d.c) → l'orchestra ormai non c'è più

• Teatro di Orange (Francia, 1° sec d.c) → la scena ha assunto delle dimensioni incredibili, è un capolavoro

• architettonico

Anfiteatro di Verona (1°sec d.c.) → evidenza della portanza dell'edificio

• Anfiteatro Flavio (Roma, 72 d.c.) → è il colosseo, spettacolare

• Teatro di Sabratha (Libia, 2°-3° sec d.c) → complessità architettonica, pianta ridotta. Il Théathron viene a

• chiamarsi 'Cavea'

Teatro di Lepris Manea

Poleni Sofia 4

Teatro Olimpico di Vicenza (1580-85) → è Rinascimentale

Quindi a Roma il teatro, a differenza di quello greco, non è più costruito su fondamenta, ha il coro dimezzato, e

non rappresenta più la collettività. Questa è una trasformazione non solo drammaturgica, ma anche sociale e

politica.

Diversi elementi concorsero a portare il teatro a Roma: i riti religiosi etruschi, i Ludi, i Ludi scenici, i generi teatrali

importati dall'italia e i contatti con la cultura greca. Svilupparono la Commedia Nuova Greca, trasformandola in

un genere popolare; eliminarono il coro e aggiunsero un accompagnamento musicale, svuluppando intrecci ricchi

di equivoci e di fraintendimenti.

Roma è molto brava a fare proprie altre culture, dando loro un nuovo significato; assorbe pratiche teatrali

caratteristiche del territorio itagliota (area etrusca e della Magna Grecia). La Campania ad esempio offre

intrattenimento comico (commedia Palliata, Atellana e Pretexia).

Abbiamo una serie di maschere comiche (Dosseno, Papuss..), sono dei tipi, non dei personaggi con un profilo

psicologico; hanno caratteri fissi che si combinano fra loro e creano un'azione, sono costanti e si ripetono.

Roma diversamente dalla Grecia, non ha un radicamento religioso nelle sue opere, c'è però una grande ritualità

civile, che si svolge nei Ludi. Erano dei giochi spettacolari che duravano diversi giorni, intitolati ad una divinità e

celebrati a spese dello Stato; si svolgevano in seguito ad una vittoria o un successo, in luoghi che potevano

raccogliere una gran quantità di persone (es. circhi, anfiteatri). Ludo significa 'gioco', cioè il contrario di

'negotium', attività produttive, erano quindi attività improduttive, non serie, che staccavano dalle preoccupazioni.

I Ludi erano tutte la attività drammatiche e musicali, ma anche la palestra e la scuola dei gladiatori, quindi può

avere diversi significati. Il Ludo era una celebrazione propiziatoria, per rendere gli Dei favorevoli.

C'erano i Ludi circenses (nei circhi), come le gare di carri o giochi militari, e i Ludi Scenici (circhi, anfiteatri o palchi

improvvisati).

Con l'avanzare del tempo e la decadenza dell'Impero, entrambi i tipi di Ludi aumentano la loro durata, anche fino

a 10 volte.

Ci sono poi i Ludi Gladiatorii, (gladio= parola etrusca, piccola spada corta e forte) in cui due soggetti

combattevano in occasione di un funerale. I funerali erano momenti di grande spettacolarità; al funerali dei vari

imperatori aumentano sempre le coppie di gladiatori che si combattevano, partendo da 2 si arrivò fino a oltre 100

coppie. Il Colosseo divenne lo spazio dei Ludi Gladiatorii.

I Gladiatori erano prigionieri di guerra, schiavi o criminali e venivano formai da professionisti nella lotta. Spesso

erano specializzati in base alla loro provenienza etnica. Gli scontri arrivavano fino alla morte; il combattente

poteva essere risparmiato o favorito e gli imperatori potevano impetrare la grazia. Nel Colosseo si svolgeva anche

un altro tipo di combattimento, degli scontri navali chiamati Naumachie. In tarda età imperiale, iniziarono anche

le Venationes, cioè i combattimenti tra uomini e belve e le corride. Il colosseo poteva ospitare 50.000 persone,

l'ingresso era libero e lo Stato investiva moltissimo.

All'attività dell'Anfiteatro Flavio si opposero due persone: Cicerone e Seneca.

Testi teatrali romani:

Abbiamo pochissimi testi teatrali romani, quelli che ci sono rimasti appartengono principalmente a 3 autori:

PLAUTO (Commediografo) → Nasce nel 251 a.c, in questo periodo non esistevano i teatri, ma la cultura

• greca era fertile. Era un attore ma anche un capo-comico , a capo di una compagnia di attori

professionisti (Hystrioni). Il teatro comico parla del presente, quindi degli spettatori, spesso è

strettamente commerciale, con un obiettivo economico; quindi Plauto doveva vendere il maggior numero

di spettacolo possibili. Era importantissimo il gradimento dello spettatore, perchè se non gli piaceva non

ci andava e quindi non pagava. Plauto ha una sua comicità specifica, non fa satira e attacchi come

Aristofane, anche perchè il mondo romano non lo permetteva. C'erano degli intrecci complessi con storie

inverosimili, risolte in un modo un po' miracoloso; traevano origine dalla 'Commedia Nuova' e impostate

su equivoci e agnizioni (=quando si scopre qualcosa, es. Shakespeare). Comunque c'era sempre un lieto

fine, quasi sempre un matrimoni. Le trame secondarie erano spesso prese dalle commedie greche: in

effetti, Plauto, rispetta sempre il modello Ellenistico, superando il modello Campano e riuscendo a

proporre con successo le proprie commedie al pubblico. In linea con questo modello erano le

ambientazioni, quasi sempre greche ed esotiche. Anche in Plauto inoltre c'è la Parabasi (sospensione

della rappresentazione). I motivi che mettono in atto la commedia sono: amori contrastati, scontri tra

vecchi e giovani o tra servi e padroni con frequente sdoppiamento dei personaggi (es. fratelli, gemelli),

che favoriscono l'agnizione. Compaiono anche gli anti-eroi, persone molli e insigniicanti, oppure che

guardano al proprio tornaconto.

Gli attori romani erano largamente convenzionali, cioè non naturalistici erano stilizzati e usavano: le mani

(Chironomia) e il corpo (Orchestica). L'umanità rappresentata è varia, tuttavia racchiusa in una serie di

tipi riconoscibili. Erano dotati di destrezza fisica, qualità vocali, ed erano bravi danzatori. C'era un attore

che cantava in versi, e un altro che era impegnato in azioni fisiche molto complesse, come se parlasse

per lui.

In seguito la parola perderà di importanza, e ne acquisterà di più il corpo.

TERENZIO (Commediografo) → Nasce nel 295, è di origini africane, quindi non ha una cultura di

• romana di partenza. Lavorava per un capo-comico, scrivendo testi da mettere in scena. Il suo successo

verso il pubblico medio è difficoltoso, tuttavia era molto apprezzato dagli aristocratici, che prediligevano il

teatro ellenizzante, vicino alla Grecia. Venne anche accusato di trarre ispirazione da diverse fonti greche

anzichè una soltanto, si difende nei 'Prologhi'.

Poleni Sofia 5

La sua comicità è diversa da quella di Plauto, è più psicologico, riflessivo e indagatore; non ricorre a

grandi colpi di scena e aveva una grande capacità di osservazione dei caratteri e delle loro

contrapposizioni.

In Terenzio, la commedia è lo specchio della vita, sia perchè riduce gli estremismi, è psicologico e toglie la

parabasi, elimina l'interpellazione del pubblico. Per rendere più verosimile l'azione, inoltre, elimina i

riferimenti estranei al fatto principale, ovvero il doppio intreccio. Nel Prologo spiega le sue ragioni

poetiche, dopodichè predilige il dialogo. Evita quasi sempre il racconto e la narrazione, ma fa sì che tutto

questo diventi azione sulla scena. Dà poco spazio ai 'Cantica', cioè alla funzione narrativa del canto, al

contrario d

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A.A. 2012-2013
25 pagine
8 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/05 Discipline dello spettacolo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofia_polly di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di teatro e spettacolo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Majorana Bernadette.