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SPAZIO
- PUBBLICO
Nel Teatro si ha sempre una relazione tra attori e pubblico,cioè tra attori e spettatori ovvero è per
sua natura un rapporto tra persone viventi legate dal momento dell'esibizione degli attori in uno
spazio dato (teatro,piazza,area legata all'universo agricolo) in un determinato tempo,preciso
spazio temporale.
Teatro,esperienza transitoria.
Compiere una stessa esperienza in un altro tempo ci dice che quell esperienza non è identica
perché gli stati d animo sono diversi.
Esperienza precisa e irripetibile.
Noi viviamo ogni relazione in un dato tempo e spazio,momento irripetibile. Difficilmente
sovrapponiamo il teatro alla vita, perché il teatro è legato alla FINZIONE.
La parola finzione dal punto di vista semantico ha tanti significati,la maggior parte sono significati
negativi. In genere significa "non essere sinceri". Finzione però è anche quella condizione che si
distingue da uno stato di realtà. C'è un intenzione assolutamente consapevole da parte degli attori
e dagli spettatori che ciò che si sta realizzando si inserisce non nella vita reale ma all'interno di uno
spazio tempo che mette in relazione la finzione tra attori e spettatori.
Nell infinito di leopardi c'è un verso in cui parla del "fingere" ovvero il fingere che in essenza ci
interessa,ovvero un processo di tipo creativo immaginativo che risiede sia nella scena che nella
mente dello spettatore! Processo che crea,produce ed elabora la realtà di segno diverso da quello
della vita.
Questa esperienza di teatro di finzione somiglia alla vita,ovvero nella concentrazione nel tempo e
perché ciascuna azione deve essere pienamente significativa senno è inutile.
Esperienza di segno finzionale ,attivo ed altamente creativo.
IL GIOCO,esperienza creativa di tipo attivo ovvero si compiono azioni che sono molto spesso di
segno drammatico, molto spesso si hanno azioni che si compiono in rapporto con altri soggetti. Il
bambino nel gioco assume transitoriamente una conduzione di tipo "altro da se" ed esprime una
qualità che rappresenta cose che non necessariamente hanno a che fare con la sua vera identità.
Gioco esperienza generatrice di teatro, ed estremamente formativa .
Necessario all'infanzia,per il bambino il gioco è un impegno primario che non deve essere
interrotto e ha le sue regole,frutto di un accordo ovvero di una convenzione.
CONVENZIONALITÀ,parola molto importante nel teatro.
Il teatro è un esperienza irripetibile per lo spettatore comune,e inoltre è un esperienza della quale
non rimane nulla,nella sua essenza profonda oltre che fisica.
Se il teatro è realizzato con una serie di elementi che vanno oltre gli attori e in uno spazio che è
destinato a ritornare uno spazio normale ci troviamo in un teatro di grado zero, ma se abbiamo dei
costumi,una scenografia e un testo drammatico,noi di questa rappresentazione conserviamo degli
elementi che documentano questa rappresentazione direttamente ovvero parti integrali della
rappresentazione.
Esistono un serie di testimonianze indirette del teatro,ad esempio delle rappresentazioni
iconografiche che ritraggono e rappresentano scene teatrali oppure gli attori stessi. ( Es. vasi nella
quale sono rappresentati delle figure collegate alla rappresentazione teatrale/ attori che portano la
loro maschera )
- Teatro esperienza effimera che non sempre è documentata ma parzialmente si. Cioè che resta
porta anche ad errori di interpretazione che sono quelli che hanno dato vita per lungo tempo ad
alcuni orientamenti storiografici e che hanno dettato alcuni modi di interpretare la storia del teatro.
- L'errore principe che ha caratterizzato la fine del 800 e aver considerato il testo drammatico
teatro! Invece questo testo non è fondamentale nel teatro perché ci possiamo trovare di fronte ad
un Esperienza di teatro senza che questa sia legata ad un testo drammatico scritto!
La base storica del teatro in europa,è una base di tipo testuale ovvero. Ciò che è rimasto della
prima forma di teatro a noi nota e documentata, in quanto si è trasmessa nel tempo. Questa è la
TRAGEDIA GRECA che si è trasmessa e conservata attraverso alcuni testi sopravvissuti. Grazie
a ciò per la forza di una cultura grafo centrica che ha come centro la scrittura si è consolidata
intorno al 500 grazie anche all affermazione della stampa .
Testi canonici : testi di riferimento,testi di tragedie greche.
Quello che sappiamo della tragedia come rappresentazione è molto poco.
Il testo scritto per esteso,battuta dopo battuta non è affatto un dato constante nella produzione
europea,ma un dato recessivo perché per almeno 1000 anni il teatro in europa non è stato basato
sul testo scritto,anche se dopo ha avuto una funzione rilevante.
Alternanza del testo nel teatro mentre attore sempre presente.
Attore al maschile per ragioni di ordine socioculturale.
Donne sulla scena,fenomeno moderno. Le prime attrici parlanti risalgono alla metà del sedicesimo
secolo. Per almeno venti secoli il teatro in tutta europa e Asia è stato un teatro maschile. Non ci
sono notizie certe sulle donne, se potevano o meno guardare una rappresentazione!
L'etimologia non coincide sempre con le trasformazioni semantiche.
TEATRO : latino "teatrum",che viene dal greco "theatron" sostantivo che viene da un verbo greco
che significa'guardare'. Luogo dal quale si guarda in greco,dove si collocano gli spettatori. Mentre
per noi il teatro é ciò che si offriva agli occhi. Occhio organo elettivo,senso principale della
rappresentazione teatrale,infatti diciamo andare a vedere uno spettacolo.
SPETTACOLO : parola latino spectaculum,che viene dal verbo latino guardare ovvero ciò che si
guarda! Ciò che si offre consapevolmente allo sguardo! evidenza tra la relazione tra i due poli
ovvero guardante e guardato.
RAPPRESENTARE: parola che proviene da representare,ha un uso preciso ma etimologicamente
significa con suffisso re,rendere visibile,rendere percepibile ai sensi,ovvero rendere evidente agli
occhi attraverso dei segni grafici,scultorei,pittorici,significa anche simboleggiare. In ambito giuridico
vuol anche dire rappresentare qualcuno es. la parte incriminata ,ovvero difendere gli interessi o i
sentimenti di qualcuno. In italiano significa anche portare in scena ovvero recitare una parte.
Significato filosofico molto preciso,che risale a Platone ed Aristotele,è un operazione di tipo
conoscitivo,compiuta dalla mente. Attraverso la mente un oggetto si rende più o meno chiaro alla
coscienza,è il contenuto mentale che si colloca,disloca nella mente qualcosa che non è presente.
Rendere presente fisicamente, mentalmente o oggetto di conoscenza. Concetto interiore. (?)
RECITARE: parola strana,composto di citare che etimologicamente significa rifare l appello,ovvero
dire ad alta voce i nomi che appartengono ad una lista e che sono sempre gli stessi.
Più avanti Dante usa la parola recitare per dire ad alta voce qualcosa che si è imparato a memoria.
Significato corrente di ciò che significa recitare,non leggere ad alta voce ma ripetere dopo aver
imparato a memoria un testo scritto. Solo con il diciassettesimo secolo il verbo recitare viene
utilizzato per indicare l azione che compie l attore di teatro,chiamato appunto recitante che ripete a
voce alta qualcosa che ha imparato a memoria. (Opere liriche cantare qualcosa di imparato a
memoria).
Parola unica nella lingua italiana,unico termine per riportare questa azione (to play in inglese che
significa sia recitare che giocare che suonare) ma anche in francese tedesco e russo.
In italiano abbiamo un eccezione linguistica una parola diversa per questo atto però più di una
volta possiamo ricorrere al verbo giocare ma mai quando parliamo di teatro.
GIOCO: intesa come azione è una parola in italiano tarda del pieno cinquecento, viene dal latino
iocum che nel latino tardo significa gioco di parole,una facezia ovvero una spiritosaggine, poi
invece questo significato di gioco come azione ovvero il tardo significato di gioco,era stato
preceduto da un altra parola che è di provenienza etrusca: ludum.
La parola ludum nel senso di giocare un gioco è ritornata in uso nel tardo novecento. Radice ludica
del l'uomo, uomo ludens,evoluzione del l'uomo. Questo significato del giocare che a che fare con
recitare ovvero dire facezie intenzionalmente trova in francese e altre lingue lo stesso significato.
ATTORE: latino actorem e dal verbo magere,vuol dire agire,fare! Colui il quale agisce e compie
un'azione. Questa parola non ha implicazione recitativa corrente se la si usa in ambito
processuale.
- Actorem Colui che recita il testo teatrale.
Questi dati etimologici ci servono per inquadrare tutta una serie di problemi e trasformazioni nell
ambito teatrale.
APPUNTI PRESI DA ME:
- GIULLARI:
L'intrattenimento da parte dei giullari è anche grazie all'uso della parola libero da uno schema
drammaturgico, ma grazie All'uso del travestimento, uso del corpo stilizzato, dialoghi molto
divertenti e leggeri.
Molti giullari del tempo, avevano dei costumi rigati.
Un banchetto a corte è un tipico momento in cui i giullari si esibivano, dove venivano invitati a corte
temporaneamente oppure dove recidevano.
Lo charivari era un rito che serviva per sanzionare un vizio pubblico, e fanno una chiassata,m
rendendo evidente questo vizio, stigmatizzandoli. È importante analizzare lo chativari perché le
azioni hanno un segno giullaresco.
La farsa è una presa in giro della realtà, non uno slittamento su un piano metareale ma rimane nel
quadro dei comportamenti comuni.
L'attività giullaresca va avanti per lungo.
Il medioevo produce una sua teatralità istituzionale, che ha delle origini opinabili, che ha il suo
fondamento all'interno delle pratiche liturgiche ovvero Pratiche religiose scandite nel tempo in
maniera fisse e sistematica, realizzate da persone investite dal luogo liturgico.
Gli storici si sono basati su dei ritrovamenti collegati ad una abbazia benedettina, dove è stato
ritrovato un documento relativo alla liturgia della domenica di Pasqua, dove veniva documentato
un passaggio, in cui le tre marie vanno al sepolcro per prendersi cura del Cristo morto, ma non lo
trovano e trovano solo una domanda "che cosa cercate?" "Il corpo di Cristo". Questo è un
documento drammatico, che nel suo primo documento si manifesta e viene sviluppato ed
elaborato dai monaci stessi.
Il un'epoca subito successiva si verifica la realizzazione del quem queritis non più in senso
narrativo, ma attraverso delle parti realizzate dai monaci: ci si trova non solo davanti ad un testo
drammaturgico ma ad una azione in senso drammatico.
Luoghi deputati: luoghi destinati