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La percezione visiva e i surrogati
Si è visto che con la deprivazione sensoriale, tenendo i soggetti in condizione di carenza di stimoli (isolati in una piccola stanza con poca luce), si producono esperienze allucinatorie. Ci sono situazioni in cui lo stimolo c'è, ma non corrisponde all'oggetto che percepiamo. Quando guardiamo lo schermo televisivo, gli oggetti visti si trovano altrove. Lo stimolo che prende il posto di quegli oggetti è un insieme di puntini luminosi che si muovono sullo schermo. Gli stimoli che rimpiazzano l'oggetto della percezione si chiamano surrogati.
L'occhio ha all'incirca la forma di un globo oculare che continua in una formazione cilindrica simile a un cavo, che è il nervo ottico. Nella parte anteriore che sporge all'interno vi è un rilievo: la lente corneale. I raggi luminosi entrano da un foro e vanno a terminare sulla parete opposta che fa da schermo: la retina. La retina svolge le funzioni di recettore delle informazioni visive compiendo...
L'analisi dei contorni e dei confini tra luce e ombra. Dalla retina escono circa 900.000 fibre nervose. Queste raccolgono e trasmettono l'informazione elettrica da parte degli oltre 120 milioni di fotorecettori. I fotorecettori si distinguono in coni e bastoncelli. I bastoncelli sono sensibili e rispondono anche a una luce debole ma i coni hanno bisogno di una luce forte per essere stimolati, ma consentono una visione più fine. Le 900.000 fibre si uniscono nel nervo ottico; il nervo ottico dell'occhio destro e il nervo ottico dell'occhio sinistro si incrociano a livello di una formazione a X detta carisma ottico.
L'OCCHIO ESPLORA LE FIGURE: Abbiamo l'impressione che l'intera immagine di una figura si possa cogliere con un'occhiata; in realtà non è così. Infatti con sistemi che consentono di registrare i movimenti degli occhi di una persona che guarda un oggetto, possiamo studiare come avviene l'esplorazione delle figure. Gli
occhi alternano movimenti piccoli e rapidi chiamati saccadi della durata di un centesimo di secondo circa, a soste di 15-20 centesimi di secondo dette fissazioni. Durante le saccadi gli occhi diventano meno capaci di vedere, mentre in ogni fissazione si vede nitidamente la figura. Mentre adesso l'esplorazione procede a scatti ed in ognuno si inquadra un particolare e solo alla fine si coglie l'insieme. DISTANZA E PROFONDITÀ: Per indicare la distanza e la profondità utilizziamo gli indicatori binoculari, che utilizzano simultaneamente entrambi gli occhi, e gli indicatori monoculari che impiegano un solo occhio. Il meccanismo dell'indicatore binoculare è basato sulla convergenza oculare. Quando guardiamo un oggetto, gli occhi convergono, cioè puntano su di esso ruotando all'interno. Più l'oggetto è vicino, maggiore sarà il grado di convergenza degli occhi. Il cervello, informato di quanto gli occhi sono ruotati all'interno, calcola ladistanza dell'oggetto. Un secondo meccanismo è fornito dalle informazioni provenienti dalle due retini. Quando fissiamo un oggetto i due occhi non lo guardano dal medesimo punto di osservazione, traessi c'è una distanza di alcuni centimetri e quindi l'immagine che si forma sulla retina di sinistra sarà leggermente diversa da quella che si forma sulla retina di destra; questa disuguaglianza sichiama disparità binoculare. Quanto più l'oggetto è distante tanto più c'è una minore disparità.