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ISOMETRIA: ISOMETRIE
mantiene inalterate le caratteristiche misurabili di una qualsiasi figura (tridimensionale o più) che, come le misure dei lati, del perimetro, degli angoli, dell'area e del volume. Inoltre essa è un'applicazione lineare.
In generale:
- è D⇒E⇒LDr ⟺ CD⇒(N, ‰) A CD⇒⊂⇒(N), ⊂(‰)⇒
Proprietà:
- L'inverso di un'isometria è un'isometria.
- La composizione di due isometrie è un'isometria.
- Un'isometria è SEMPRE INIETTIVA ma non sempre suriettiva.
- Un'isometria è SURIETTIVA se e solo se si ha: ⊂: l ⟶ l (quindi non in l, l ecc.)a a ^ _
- Un'isometria NON sempre è diagonalizzabile.
- ⊂(>) * ⊂(Y) A > * Y SEMPRE (poiché conserva le lunghezze).
- La matrice A associata ad un'isometria di l è ortogonale, inoltre le colonne
di A formano una base ortonormale di l.
8) Un’isometria •: l ⟶ l è sempre invertibile.
9) Un’isometria •: l ⟶ l manda basi ortonormali in basi ortonormali.
Una isometria diretta conserva il verso di rotazione (sia orario che antiorario), mentre una isometria inversa scambia il verso con il suo opposto.
Proprietà:
- Componendo due isometrie dirette o due isometrie inverse si ottiene un’isometria diretta.
- Dalla composizione di un’isometria diretta e una inversa si ottiene un’inversa.
ESEMPI DI ISOMETRIE:
Dato un vettore “v” fissato in modulo (lunghezza), verso e direzione nel piano o nello spazio, una traslazione associa ad un punto P, un altro punto Q tale per cui il vettore formato dal segmento PQ sia parallelo al vettore v e abbia la stessa lunghezza e lo stesso verso. Per essere effettuata e definita, devono prima essere definite una retta “r”,
ovvero- Rotazione: l'asse di rotazione, e un angolo "α" per cui sono fissati un verso (orario o antiorario) e un'ampiezza. N.B: usualmente l'asse di rotazione è ortogonale (perpendicolare a 90°) rispetto a un determinato piano. È costituita da un punto O chiamato centro di simmetria e un segmento- Simmetria centrale: (vettore) OP caratterizzato da una certa lunghezza, direzione e verso. La simmetria centrale associa a questo vettore OP un vettore uguale in modulo e direzione ma di verso opposto: OQ. N.B: una simmetria può essere vista come una rotazione di 180° del segmento OP attorno al punto O. È costituita da una retta r chiamata asse di simmetria e un segmento (vettore)- Simmetria assiale: OP ortogonale a tale retta e caratterizzato da una certa lunghezza, direzione e verso. La simmetria assiale associa a questo vettore OP un vettore uguale in modulo e direzione ma diverso opposto anch'esso ortogonale a r: OQ. N.B:Una simmetria può avvenire anche attraverso un piano oltre che attraverso una retta o un punto come asse di simmetria.
Il determinante può essere calcolato SOLO per una matrice QUADRATA!
DETERMINANTI
Metodi del calcolo di un determinante:
- Regola di Sarrus per le matrici quadrate di ordine 3.
- Sviluppo di Laplace per una matrice di ordine qualsiasi.
Proprietà del determinante:
- Il determinante di una matrice quadrata è nullo SE E SOLO SE:
- Ha una riga (o una colonna) completamente formata da elementi nulli.
- Due righe (o due colonne) sono uguali o proporzionali.
- Una riga (o colonna) è combinazione lineare di due o più righe (o colonne) dunque i vettori sono linearmente dipendenti.
- Il determinante di una matrice triangolare (superiore o inferiore che sia) è dato dal prodotto degli elementi sulla diagonale principale.
- det(N∈A) = det(N) ∗ det(∈) (chiamato Teorema di Binet)
det(N A A [det(N .^w^ w^
w^ÊËÌ (Í))5) det(N A det(N).º6) det(λA) A λ ∗ det (N).a7) Due matrici simili hanno lo stesso determinante.Il determinante è un’applicazione suriettiva!Conseguenze dell’algoritmo di Gauss sul determinante:Le operazioni elementari sulle righe NON influenzano il rango di una matrice ma, come abbiamo visto,ne INFLUENZANO IL DETERMINANTE :- Scambio tra righe ⟶ il determinante cambia segno.- Moltiplicazione di una riga per uno scalare λ ⟶ il determinante viene moltiplicato per talescalare λ.- Sommare ad una riga il multiplo di un’altra ⟶ il determinante rimane invariato.Gli autovalori e gli autovettori sono importanti per lo studio della DIAGONALIZZABILITA’ di una matriceAUTOVALORI, AUTOVETTORI E AUTOSPAZILa ricerca di autovalori e autovettori può essere fatta con le SOLE MATRICI QUADRATE!quadrata.Procedimento di ricerca degli autovalori e autovettori:Data una matrice A, trovo il suo
polinomio caratteristico. Una volta trovato le radici di tale polinomio, ho di fatto trovato gli autovalori poiché radici e autovalori coincidono. Osservo la loro molteplicità algebrica e calcolo la loro molteplicità geometrica. Se verranno rispettate tutte le condizioni delladiagonalizzabilità di A allora procedo e trovo gli autovettori relativi agli autovalori. Notando che l’insieme degli autovettori forma un autospazio, quest’ultimo corrisponderà alla matrice diagonalizzata.
Polinomio caratteristico: ª(Œ) A det (N K λ1 )ale radici di tale polinomio corrispondonoRisolvendo il polinomio caratteristico, (ovvero le soluzioni)agli AUTOVALORI della matrice A. λ corrisponde al NUMERO DI VOLTEla molteplicità algebrica di un autovaloreMolteplicità algebrica:che l’autovalore λ annulla il polinomio caratteristico.In pratica: dato il polinomio caratteristico, una volta calcolato, si otterranno le sue
- La somma delle molteplicità algebriche degli autovalori associati ad una matrice NON PUÒ MAI superare l'ordine della matrice.
- Se si lavora in un campo chiuso (per esempio C) la somma delle molteplicità algebriche degli autovalori coincide con l'ordine della matrice.
- La molteplicità geometrica è SEMPRE maggiore o uguale a 1 poiché la dimensione di un autospazio non può essere nulla.
- La somma dei valori degli autovalori coincide SEMPRE con il valore della traccia della matrice di cui si sono calcolati le radici del tipo: (r K λ), dove E A Er(λ). Ê λ ha una molteplicità geometrica calcolabile come: ogni autovalore Molteplicità geometrica: Ý) )Ê(λ A J K LM(N K λ 1 A CDEFÝ Ý a Ï ÐLa molteplicità algebrica indica quindi LA DIMENSIONE dell'autospazio relativo all'autovalore λ. ½Proprietà e : Er(n) Ê(n)1)
tali autovalori.
Legame tra Molteplicità algebrica e Molteplicità geometrica:
- 1 ≤ E˜(λ) ≤ Er(λ) ≤ J (·)
Questo vale per ogni autovalore λ trovato. “n” è l’ordine della matrice quadrata ¶ A N.a
IMPORTANTE: se Er(λ) A 1 allora sarà NECESSARIAMENTE E˜(λ) A 1.
Condizione di diagonalizzabilità di una matrice:
- La molteplicità geometrica di ciascun autovalore coincide con la molteplicità algebrica; ossia: mg(λ) A ma(λ) ∀λ.
La somma delle molteplicità algebriche (e dunque geometrica per la proposizione precedente) degli autovalori nel campo K (di numeri reali) è pari all’ordine della matrice. Ossia:
) ) ) ) ) )Er(λ + Er(λ + ⋯ + Er(λ A J ⇒ E˜(λ + E˜(λ + ⋯ + E˜(λ A J½ ^ ¾ ½ ^ ¾
N.B: se esiste anche un solo autovalore
immaginario (∈C) allora A non è diagonalizzabile. Una matrice simmetrica è sempre diagonalizzabile. N.B: RICHIAMI DI ALGEBRA – I NUMERI COMPLESSI(p.289 e seguenti) Nell'insieme dei numeri complessi è consentito effettuare l'operazione di estrazione di radice su numeri negativi. Per poter comprendere ed utilizzare questo nuovo insieme è necessaria l'introduzione di un elemento chiamato UNITÀ IMMAGINARIA. Essa è indicata con il simbolo "i" e la sua definizione è: i² = -1. In questo insieme complesso che denoteremo con il simbolo C, gli elementi sono solitamente scritti con la lettera z e si presentano nella forma: z = a + bi. OPERAZIONI CON I COMPLESSI: Dati z₁ = a₁ + bi₁ e z₂ = a₂ + bi₂, definisco: - Addizione: z₁ + z₂ = (a₁ + a₂) + (b₁ + b₂)i. N.B: l'elemento neutro della somma è 0 + 0i. - Moltiplicazione: z₁ * z₂ = (a₁a₂ - b₁b₂) + (a₁b₂ + a₂b₁)i. N.B: lamoltiplicazione è associativa e commutativa e l'elemento neutro è 1 A 1 + D0.
Se moltiplico due numeri puramente immaginari il risultato è sempre un numero reale. Ogni numero complesso (≠0) ammette inverso moltiplicativo. Si può dunque dire che l'insieme C è un campo.
Un'ulteriore operazione che esiste solamente nel campo dei numeri complessi è l'operazione del coniugio:
Data | A r + Ds ⇒ coniugio ⇒ |̅ A r - Ds {Ossia di fatto cambia di segno solo la parte immaginaria del numero z}
Proprietà:
- (|̅1) A | ossia che il coniugio del coniugio dà il numero iniziale.
- |̅ A z SE E SOLO SE z ha solo la parte reale.
- |̅ A -z SE E SOLO SE z è immaginario puro.
- | + |̅ A 2r.
- | K |̅ A 2Ds.
- | ∗ |̅ A r + s ∈ l_ _ Ó½ÒÒÒÒÒÒÒÒÒ
- | + | A |Ô + |Ô Il coniugio della