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DIFFUSIONE DI PARTICELLE NON CARICHE
Se introduciamo una goccia di colorante in acqua, questo si disperde, cioè diffonde, quindi avviene
una dispersione del soluto (colorante) nel solvente
(acqua). Se si prendono diversi intervalli di tempo, si
avrebbe che la diffusione avviene gradualmente e
finisce quando le particelle di soluto si trovano
omogeneamente in tutto lo spazio a disposizione. Il
movimento delle molecole di colorante è generato
dall’energia termica, cioè l’energia che ogni molecola
di colorante possiede.
La diffusione è il movimento molecolare
dall’energia
generato termica: moti
browniani (A. Einstein).
Flusso molare unidirezionale
Il flusso molare unidirezionale è la quantità di soluto che attraversa un’area unitaria nell’unità di
tempo. Si ipotizzi che si abbiano due
compartimenti: il compartimento
1 in cui c’è più soluto
(inizialmente) e il compartimento
2 in cui ce n’è di meno. I due
compartimenti sono divisi da una
membrana. Alla fine la quantità di
soluto nei due compartimenti sarà
la stessa, per cui le particelle si
saranno mosse con flusso f.
Flusso netto: se esiste un flusso
unidirezionale che va da 1 a 2,
allora esiste un flusso unidirezionale che va da 2 a 1, quindi il flusso netto è la differenza tra i due
flussi unidirezionali. Nel flusso netto, le particelle si muovono dalla zona in cui sono più concentrate
alla zona in cui lo sono meno. Se i due flussi unidirezionali sono uguali e opposti, allora il flusso netto
è 0.
L’andamento temporale di un flusso è dato da una funzione esponenziale.
- C : concentrazione iniziale
0
- C : concentrazione finale
f
- t: tempo
τ: indice della pendenza dei due
-
esponenziali. Indica di quanto
rapidamente viene raggiunto l’equilibrio. τ
è quel tempo in corrispondenza del quale
il decadimento/accrescimento è avvenuto
di un tot% (es. 37%; 63%).
Equazione di Teorell
Durante un processo di diffusione si crea un flusso di particelle e l’intensità del flusso è proporzionale
alla forza che lo genera. Il sangue si muove da un arteria a un capillare
a causa di una differenza di pressione tra i due vasi; in questo caso X è
la differenza di pressione (X=driving force, cioè la forza che traina il
flusso delle particelle durante la dispersione).
1° legge di Fick
Supponiamo che la membrana tra due zone sia permeabile; si crea un flusso di particelle dalla zona
più in cui il soluto è più concentrato alla zona in cui è meno concentrato. Supponiamo che nel
compartimento di destra la concentrazione di
soluto sia 0M e che nel compartimento di destra
sia 10M; il flusso si muove dal compartimento
di sinistra a quello di destra. Si può dire che la
quantità di concentrazione sia direttamente
proporzionale al flusso creato, quindi più è alta
la concentrazione, più è consistente il flusso.
Dalla legge di Fick si può tracciare una retta, in
cui il coefficiente angolare è k . Questa forma di diffusione prende il nome di diffusione libera,
d
poiché, anche se tra i compartimenti c’è una membrana, questa dev’essere obbligatoriamente
permeabile.
DIFFUSIONE DI PARTICELLE CARICHE Nel caso della diffusione di particelle
cariche, non è solo il gradiente di
concentrazione che influenza il
processo diffusivo, ma è anche il
gradiente elettrico.
Si ipotizzi di avere un recipiente in cui
+ -
è disciolto un sale (es. KClK +Cl );
se si aspetta un tempo lungo, gli ioni
si disporranno ordinatamente in tutto
lo spazio presente. Si ipotizzi di avere
due elettrodi, un anodo (legato al polo
positivo della batteria) e un catodo (legato al polo negativo della batteria); gli ioni risentono di questo
-
campo elettrico generato dalla batteria, quindi gli anioni (Cl ) migrano verso il polo positivo della
+
batteria (anodo), mentre i cationi (K ) migrano verso il polo negativo della batteria (catodo). In questo
modo si crea una separazione di cariche e quindi un flusso di particelle elettricamente cariche.
L’equazione del flusso con particelle cariche è analoga alla 1° legge di Ohm, in cui l’intensità di
corrente prende il posto del flusso.
Una differenza di cariche (∆q), ovvero di un potenziale elettrico (∆V), ai due capi della membrana,
influenza il movimento degli ioni. Si
prenda una membrana elettricamente
attiva polarizzata (es. eccesso di
cariche negative all’interno; eccesso di
cariche positive all’esterno) che separi
il citoplasma dallo spazio
extracellulare. Il movimento di un
anione sarà influenzato dalla
concentrazione e dalla carica, quindi
tenderà a finire dalla parte in cui c’è
eccesso di cariche positive (spazio
extracellulare).
Il flusso di particelle cariche dipende non solo dal gradiente di concentrazione ma anche dal gradiente
elettrico.
DIFFUSIONE DELL’ACQUA
Le molecole d’acqua tendono a diffondere da una soluzione più diluita a una più concentrata. Tale
flusso di acqua è definito flusso osmotico. Per
l’acqua accade il fenomeno opposto rispetto alle altre
particelle.
Se una membrana è permeabile all’acqua, ma
impermeabile ad un soluto avente concentrazioni
diverse ai due lati della stessa, l’acqua si muoverà
cercando di eguagliare le concentrazione di soluto ai
due lati della membrana. Non potendosi muovere il
soluto, si muoverà solo l’acqua, quindi dove il soluto
è più concentrato, l’acqua lo è meno e viceversa.
Quindi il numero di moli n risulterà uguale in
entrambi i compartimenti.
Supponiamo
di avere un
tubo a ferro di cavallo con una membrana semipermeabile a
metà e supponiamo di avere lo stesso volume di soluto e di
solvente ai lati opposti della membrana; l’acqua comincia a
migrare dalla zona in cui essa è meno concentrata, alla zona
in cui lo è di più, quindi aumenta il volume di acqua da una
parte e diminuisce dall’altra. Si raggiungerà
l’equilibrio quando le concentrazioni di soluto
saranno uguali nei due compartimenti. Con uno
stantuffo si può esercitare una pressione tale da
portare i due livelli di liquido alla stessa altezza. La
pressione che verrà esercitata prende il nome di
pressione osmotica.