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Riassunto esame Fisiologia Generale, prof. Veicsteinas, libro consigliato Fisiologia Applicata allo Sport, McArdle - cap. 26 Pag. 1
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RELAZIONE PRESSIONE-VOLUME IN FUNZIONE DELLA PROFONDITA'

L'acqua è un fluido incomprimibile, di conseguenza la pressione contro il corpo di un sub aumenta

direttamente cola profondità dell'immersione. Due forze producono un aumento della pressione

esterna (iperbaria) nell'immersione:

– pressione idrostatica

– peso dell'atmosfera (1 ata = 760 mmHg)

Una colonna d'acqua di mare esercita una forza pari a 1 ata per ogni 10 m di profondità. Il volume

dei gas varia in funzione della pressione perciò la situazione dei gas all'interno del corpo varia con

l'aumentare della pressione.

Volume dei gas e profondità

Legge di Boyle = a temperatura costante, il volume di un gas è inversamente proporzionale alla

pressione che agisce sul gas stesso.

Se il volume polmonare all'inizio dell'immersione è di 6 L, questo si dimezza a 10 m riducendosi a

3 L semplicemente per la pressione idrostatica che agisce sull'aria contenuta nella cavità toracica. Se

il soggetto risale in superficie l'aria si espande di nuovo a 6 L. Se si respira con aria pressurizzata a

10 m con volume di 6 L, in superficie l'aria polmonare si espande a 12 L. L'impossibilità di

liberarsi dell'extra volume di aria durante la risalita attraverso il naso e bocca determinerebbe

danni ai tessuti polmonari a causa dell'espansione dei gas che esercitano forze sulla parete

toracica. IMMERSIONE IN APNEA E CON MASCHERA

La maschera presenta dei limiti sulla profondità che si riesce a raggiungere; si è pensato ad

utilizzare un boccaglio più lungo ma due fattori ne limitano l'utilizzo:

– pressione idrostatica sulla cassa toracica: a una profondità di 1 m le forze sono così forti da

impedire ai muscoli inspiratori di superare la forza esercitata dalla pressione per espandere la gabbia

toracica;

– aumento dello spazio morto: l'aumento della lunghezza del tubo aumenterebbe solamente lo

spazio morto (circa 150 mL di aria ogni atto respiratorio si disperde nella cavità nasali, bocca e altri

tratti delle vie respiratorie).

Immersione in apnea

La durata dipende da:

– dura fino a quando la pressione della CO2 non determina l'atto inspiratorio;

– dal rapporto tra la capacità totale (CPT) e il volume residuo (VR).

Durante l'apnea di 2' la PO2 scende a 60 mmHg, mentre quella della CO2 sale a 50 mmHg

segnalando la necessità a respirare.

Iperventilazione e blackout

L'iperventilazione prima dell'apnea prolunga il tempo di questa ma aumenta il rischio di perdita di

sensi (blackout). In genere l'interruzione dell'apnea si ha PCO2 pari a 50 mmHg. L'iperventilazione

che precede l'apnea diminuisce la PCO2 alveolare dal valore di 40 mmHg a 15 mmHg.

Oltre al blackout ci sono altri rischi:

– la CO2 mantiene l'equilibrio acido-base attraverso la liberazione di H+, se gli H+

decrescono si ha un aumento del pH e quindi una alcalinizzazione dei liquidi;

– una normale PCO2 arteriosa stimola la dilatazione delle arteriole cerebrali; la riduzione di

CO2 può provocare una riduzione del flusso cerebrale.

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Publisher
A.A. 2013-2014
3 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Loredor di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Veicsteinas Arsenio.