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RISPOSTA DELLA PRESSIONE ALL'ESERCIZIO
Esercizio di potenza
Sforzi fisici, in particolare concentrici ed isometrici, possono generare pressioni intramuscolari in
grado da comprimere le arterie e quindi ridurre la perfusione ed aumentare le resistenze; di
conseguenza la pressione aumenta. Questa aumenta perché, per ripristinare la perfusione, si ha un
incremento dell'attività del sistema nervoso simpatico, della gittata cardiaca e della pressione media.
L'entità di questa risposta dipende dalla massa muscolare coinvolta.
Esercizio a stato stazionario
Durante attività come jogging, nuoto, ciclismo, la vasodilatazione dei muscoli riduce le resistenze
periferiche totali per incrementare il flusso sanguigno. La ritmica alternanza di contrazione e
rilasciamento facilità l'azione di pompa sul circuito vascolare e quindi sul ritorno venoso al cuore.
La pressione, dopo un brusco aumento durante i primi minuti, tende poi a stabilizzarsi intorno a
valori di 140-160 mmHg.
Esercizio incrementale
Dopo un iniziale brusco aumento, la pressione sistolica aumenta linearmente con l'intensità di
esercizio, mentre la pressione diastolica rimane stabile o diminuisce leggermente ad alti livelli di
carico.
Esercizi di potenza con arti superiori
Le pressioni sistolica e diastolica aumentano se l'esercizio è effettuato con gli arti superiori rispetto
agli arti inferiori; ciò è spiegato dal fatto che i vasi delle braccia sono più piccoli perciò offrono una
maggior resistenza al flusso di sangue. Infatti un esercizio svolto con gli arti superiori offre un
maggior sovraccarico cardiovascolare; in soggetti con patologie cardiovascolari si sconsigliano
questi tipi di esercizi a favore di quelli che coinvolgono i grandi gruppi muscolari.
Recupero
Durante il recupero la pressione sistolica tende a mantenersi a un livello inferiore rispetto a quella
che si ha prima dell'inizio dell'esercizio. L'ipotensione post-esercizio si mantiene per circa 12 h sia
dopo attività di media e bassa intensità. Una spiegazione è che durante il recupero un parte di
sangue rimane negli organi viscerali o nel letto vascolare della muscolatura scheletrica. Questo
accumulo di sangue nel sistema venoso riduce il volume di sangue centrale, che a sua volta
diminuisce la pressione di riempimento atriale e abbassa la pressione arteriosa sistemica.
PERFUSIONE DEL MIOCARDIO
Circolazione coronarico: vasi che vascolarizzano il cuore. Le arterie coronarie partono dall'aorta
ascendente subito dopo la valvola semilunare. La maggior parte di sangue è trasportata dall'arteria
coronaria di sinistra.
A sinistra il sangue si raccoglie nel seno coronario.
A destra nelle vene cardiache anteriori.
Consumo di ossigeno nel miocardio
A riposo il miocardio utilizza il 70-80% dell'ossigeno trasportato nel sangue coronarico (gli altri
tessuti ne utilizzano solo un quarto). Un aumento del fabbisogno di O2 del miocardio può essere
soddisfatto solo attraverso un aumento del flusso di sangue nella circolazione coronarica. Il flusso
aumenta di 4-6 volte rispetto a condizioni di riposo per vasodilatazione delle coronarie.
Effetti dell'insufficiente apporto di sangue
Se l'O2 non arriva a sufficienza al cuore, la funzionalità del miocardio ne subisce le conseguenze
dato che la sua capacità di produrre energia tramite glicolisi anaerobica è molto limitata rispetto al
muscolo scheletrico. L'insufficiente irrorazione porta ad angina pectoris.
L'occlusione per un trombo delle arterie coronarie è la principale causa di ischemia cardiaca e ciò
provoca un blocco del flusso di sangue che provoca l'infarto del miocardio.
STIMA LAVORO CARDIACO
Prodotto frequenza pressione (RPP) = picco pressione sistolica (SBP) * heart rate (HR)
Questo prodotto è un parametro per valutare gli effetti di terapie mediche e chirurgiche sulla
performance cardiaca. L'abbassamento della FC e della pressione sistolica indotto dall'esercizio
aiuta a comprendere i miglioramenti prestativi del cuore.