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Recettori a lento adattamento e recettori a rapido adattamento

I recettori a lento adattamento o tonici, hanno bassi livelli di adattamento (muscolari, adattamento nello spazio), mentre i recettori a rapido adattamento o fasici, funzionano al meglio quando devono rilevare modificazione dell'intensità dello stimolo, cioè rispondono allo stimolo e si adattano adesso.

Vie sensoriali

Un'unità sensoriale comprende un neurone afferente ed i recettori ad esso associati che sono tutti dello stesso tipo. L'area in quale uno stimolo può produrre una risposta in un neurone afferente è definita campo recettivo di quel neurone. Vie nervose specifiche sono dette linee marcate e ciascuna modalità sensoriale segue la propria linea. I neuroni di primo ordine trasmettono informazioni dalla periferia al SNC, i neuroni di secondo ordine trasmettono informazioni dal SNC al talamo, mentre i neuroni di terzo ordine trasmettono informazioni dal talamo alla corteccia cerebrale.

Codifica sensoriale

Rende possibile il modo in

cui uno stimolo agisce e che il SNC possa identificarlo, percepirne la forza e localizzarlo. Codificazione dell'intensità e della durata dello stimolo L'intensità dello stimolo è codificata dalla frequenza dei potenziali d'azione (codice di frequenza) e dal numero di recettori attivati (codice di popolazione). Al contrario, la durata dello stimolo è codificata da modificazioni della frequenza dei potenziali d'azione e del numero dei recettori attivati. Codificazione della localizzazione dello stimolo La precisione con la quale uno stimolo è percepito è detta acuità. L'acuità dipende dal numero e dalle dimensioni dei campi recettivi, dal sovrapporsi degli stessi e dall'inibizione laterale. Le dimensioni dei campi recettivi possono essere molto ampie, quindi è molto difficile capire da quale neurone afferente specifico deriva lo stimolo. Così è molto più semplice capirlo nei.

campirecettivi più piccoli. La localizzazione inoltre può essere notevolmente migliorata col sovrapporsi di numerosi campirecettivi di neuroni afferenti. Invece nell'inibizione laterale uno stimolo che eccita i recettori di un'area cutanea, inibisce l'attività dei recettori limitrofi. Il sistema somatosensoriale è implicato nella sensazione di alcuni stimoli relativi ad alcune modalità sensoriali come la temperatura, la pressione, il dolore e la pressione.

Recettori somatosensoriali risponde a molti stimoli provenienti da molte aree e codificati da molti recettori sparsi sul tutto il corpo. Ad esempio la propriocezione richiede la presenza di recettori sparsi nei muscoli (fusineuromuscolare), nei tendini (recettori tendinei del Golgi), nei legamenti, nella cute, ecc. Le sensazioni somatiche relative a stimoli associati con la superficie del corpo sono dovute alla presenza di meccanocettori, termocettori e nocicettori. Alcuni tessuti

però sono sprovvisti di queste strutture e vengono così definiti terminazioni nervose libere.

Meccanocettori cutanei

I recettori superficiali comprendono i dischi di Merkel e i corpuscoli di Meisner.

I recettori profondi comprendono invece i recettori del bulbo pilifero, i corpuscoli del Pacini e le terminazioni del Ruffini.

Termocettori cutanei

Rispondono a variazioni di temperatura e si dividono in due tipi: per il caldo e per il freddo.

I recettori per il caldo rispondono a temperature varianti tra i 30 e i 43 °C, mentre i recettori per il freddo rispondono a variazioni comprese tra i 35 e i 20 °C.

Nocicettori cutanei

Rispondono alla trasduzione di stimoli nocivi per i nostri tessuti percepiti come dolore.

Vi sono tre tipi di nocicettori: meccanici, termici e polimodali.

Le sostanze chimiche rilasciate dai tessuti danneggiati comprendono l'istamina, la bradichinina, e le prostaglandine.

Risposta al dolore

L'attivazione dei nocicettori porta non solo ala

sensazione di dolore, ma anche ad altre risposte dell’organismo, come: incremento della pressione arteriosa, risposte emozionali (paura, ansia), aumento della frequenza cardiaca, dilatazione delle pupille, riflessi di allontanamento dallo stimolo, ecc. Esistono due tipi di dolore: veloce e lento. Il dolore veloce è percepito come una sensazione di puntura facilmente localizzabile e questo tipo di dolore è trasmesso da fibre Adelta. Il dolore lento è percepito in modo poco localizzato e da origine ad una sensazione che insorge lentamente, esso è trasmesso da fibre C. Dolore viscerale La sensazione di dolore non è limitata alla sola superficie corporea, infatti anche i visceri sono soggetti a danni e quindi al provocamento del dolore. In genere, l’attivazione dei recettori viscerali da origine ad un dolore riferito alla superficie corporea. La visione Anatomia dell’occhio L’occhio può essere diviso in tre strati concentrici. Quello

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esterno comprende la sclera e la cornea.La sclera forma la parte bianca dell'occhio, mentre nella parte anteriore vi è la cornea, una strutturatrasparente che permette alla luce di entrare nell'occhio.Lo strato medio dell'occhio è costituito dal corpo ciliare, dall'iride e dalla coroide.La coroide si trova sotto la sclera e assorbe la luce che raggiunge la parte posteriore dell'occhio.Il corpo ciliare contiene i muscoli ciliari che sono attaccati al cristallino mediante le fibre dellazonula.Il cristallino mette a fuoco la luce sulla retina.L'iride invece contiene cellule pigmentate che determinano i colori degli occhi.La pupilla è un foro posto al centro dell'iride che permette alla luce di entrare nella parte posterioredell'occhio, quindi l'iride apre e chiude la pupilla per determinare la quantità di luce che deveentrare nell'occhio.Lo strato più interno è rappresentato dalla retina

che permettere all'occhio di ricevere più luce. Questo processo è controllato dal muscolo dell'iride, che si contrae o si rilassa per regolare la dimensione della pupilla. La luce che entra nell'occhio attraversa prima la cornea, che è la parte anteriore e trasparente dell'occhio. La cornea aiuta a focalizzare la luce sulla retina. Successivamente, la luce passa attraverso il cristallino, che è una lente flessibile che si adatta per consentire la messa a fuoco dell'immagine sulla retina. Il corpo ciliare, situato dietro il cristallino, aiuta a regolare la forma del cristallino per la messa a fuoco. La retina è la parte posteriore dell'occhio, dove si trovano i fotorecettori sensibili alla luce. I coni sono responsabili della visione dei colori e sono concentrati nella fovea, che è il punto centrale della retina. I bastoncelli sono responsabili della visione in condizioni di scarsa illuminazione. Il disco ottico è la porzione della retina in cui passano il nervo ottico e i vasi sanguigni. Questa zona non contiene fotorecettori, quindi è nota come "punto cieco". Infine, l'occhio è riempito di due tipi di liquido. La camera anteriore, che si trova davanti al cristallino e al corpo ciliare, contiene l'umor acqueo, che fornisce nutrienti alla cornea e al cristallino. La camera posteriore, che si trova dietro il cristallino e il corpo ciliare, contiene l'umor vitreo, una sostanza gelatinosa che contribuisce a mantenere la forma sferica dell'occhio. In conclusione, l'occhio umano è un organo complesso che permette di percepire la luce e di formare immagini. La sua struttura e il suo funzionamento sono fondamentali per la visione.è massimo in questa zona.con l'aumentare delladistanza dalla fovea.

L'orecchio e l'udito

Anatomia dell'orecchio

È diviso in tre parti: orecchio esterno, medio e interno.

L'orecchio esterno e medio sono cavità piene d'aria, mentre l'orecchio interno è pieno di liquido.

L'orecchio esterno comprende il padiglione auricolare ed il meato acustico esterno.

La funzione primaria dell'orecchio esterno è quella di convogliare le onde sonore verso il timpano, il quale separa l'orecchio esterno dall'orecchio medio.

All'interno dell'orecchio medio ci sono tre ossicini: la staffa, l'incudine e il martello che connettono il timpano con la finestra ovale che separa l'orecchio medio da quello interno.

La tuba di Eustachio connette l'orecchio medio con la faringe e contribuisce a mantenere normale la pressione dell'orecchio medio, poiché l'apertura della tuba di Eustachio permette allapressione dell'orecchio medio di equilibrarsi con quella della faringe (atmosferica). L'orecchio interno infine contiene strutture associate sia all'equilibrio che all'udito. La coclea è una struttura a spirale che contiene le cellule recettoriali della sensibilità uditiva. Invece il nervo contenente le fibre nervose afferenti responsabili dell'udito e dell'equilibrio è anche noto come nervo vestibolo cocleare, l'ottavo paio di nervi cranici. Amplificazione del suono nell'orecchio medio Quando le onde sonore stimolano l'orecchio, comprimono il timpano causandone un'oscillazione che comprenderà anche il martello con la stessa e identica frequenza. Il martello, l'incudine e la staffa sono connessi tra loro tramite un sistema di leve, quindi l'oscillazione del martello farà oscillare l'incudine e la staffa, amplificando il suono all'interno dell'orecchio medio. Infine la

staffa spinge la membrana della finestra ovale e provoca un'onda di pressione che si riversa sul liquido contenuto all'interno dell'orecchio interno.

Inoltre all'interno dell'orecchio sono contenuti due liquidi molto importanti, la perilinfa e l'endolinfa.

Anatomia funzionale dell'organo del Corti

L'organo del Corti è in grado di tradurre lo stimolo sonoro.

Contiene cellule ciliate, cellule di supporto ed una membrana chiamata tettoria.

Le cellule recettoriali sono particolari perché presentano sul lato della membrana delle stereociglia che passano attraverso la membrana e a contatto con delle onde sonore si piegano meccanicamente, generando dei potenziali recettoriali nelle cellule ciliate.

L'orecchio e l'equilibrio

Anatomia dell'apparato vestibolare

È localizzato in una cavità dell'osso temporale nota come labirinto osseo.

All'inizio del labirinto osseo si trova il labirinto membranoso di

cui fa parte anche la coclea.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
10 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher wallacekr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Catanzaro - Magna Grecia o del prof Iaquinta Tiziana.