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LE VIE VESTIBOLARI ASCENDENTI E DISCENDENTI
L'VIII paio di nervi cranici che proviene dal sistema vestibolare di dx e sx dove minchia finiscono?
In una zona del SNC che si trova tra il bulbo e il ponte chiamata zona dei nuclei vestibolari. Da qui
dipartono neuroni che alcuni scendono giu nel midollo spinale e ai motoneuroni delle gambe. Altri
risalgono terminando o a livello della sostanza reticolare oppure verso il talamo e poi alla corteccia.
Oppure tra i neuroni a livello dei nuclei vestibolari arrivano ai motoneuroni extraoculari che servono
a innescare una reazione riflessa chiamata riflesso vestibolo-oculare, oppure nel tronco e nel collo
che mettono in movimento i muscoli del tronco e del collo. Altri neuroni arrivano al cervelletto.
Riflessi vestibolari
Sono movimenti che coinvolgono un n° limitato di neuroni. I riflessi vestibolari mantengono la postura
del corpo, in una situazione di equilibrio in qualsiasi situazione. L'apparato vestibolare capta
variazioni dell'ambiente circostanza riguardante la posizione della testa nello spazio e i riflessi
cercano di far mantenere l'equilibrio al corpo.
Per prima cosa si attiva il riflesso vestibolare tonico: il tutto parte dall'attivazione delle cellule
ciliate nell'utriculo e sacculo (accelereazione lineare, gravità) e quindi dei suoi assoni che arrivano al
nucleo vestibolare in una zona chiamata nucleo vestibolare laterale. Da qui c sono motoneuroni che
formano sinapsi con questi e scendono giu nel midollo spinale. Questo fascio di nervi di motoneuroni
si chiama tratto vestibolo-spinale ed essi attivano alcuni motoneuroni della gambe. Questo viene
attivato quando siamo sul ponte di una barca che oscilla e x nn perdere l'equilibrio certi muscoli
delle gambe devono entrare in contrazione e altri rilasciati.
L'altro è il riflesso vestibolare cinetico: si attivano le cellule ciliate dei canali semicircolari e questo
viene innescato quando ruotiamo rapidamente la testa nello spazio che tende a portare il nostro
corpo in uno strato di non equilibrio. Questo porta ad attivare i muscoli del collo e del tronco che
permette al corpo di mantenere l'equilibrio. Il tutto parte quindi dall'attivazione dei canali, i suoi
neuroni terminano nell'area chiamata nucleo vestibolare mediale che invia assoni al fascicolo
longitudinale mediale. Questi assoni vanno ad attivare i motoneuroni del tronco e i muscoli del collo.
L'altro è il riflesso vestibulo-oculare (VOR) in cui quando noi
ruotiamo il capo a dx i bulbi oculari ruotano a sx e viceversa.
Questo xk l'immagine che osserviamo senza questo arco riflesso
risulterebbe sfocata. Grazie a questo riflesso l'immagine sarà
sempre a fuoco.
Studiando il VOR orrizontale quindi una rotazione della testa
verso dx per esempio, i canali semicircolari orizzontali d dx viene
depolarizzato mentre quelle di sx vengono iperpolarizzate. Questo
significa che si ha un aumento della frequenza di scarica nei
neuroni collegati a dx e un abbassamento della frequenza di
scarica a sx. Questi 2 neuroni insieme a tt quelli che compongo
l'VIII paio di nervi cranici vanno nel nucleo vestibolare dove
formano sinapsi con 2 neuroni che innerva il muscolo rettolaterale
dl bulbo di sx, l'altro il muscolo rettomediale del bulbo di dx.
Quindi entrambi vengono contratti vuol dire che i 2 bulbi oculari
tendono a ruotare verso sx quando la testa ruota a dx e viceversa. Per facilitare i muscoli
controlaterali vengono inibiti grazie alla riduzione dei PdA nei canali semicircolari d sx per
permettere la contrazione verso sx.
INTRODUZIONE AI SISTEMI MOTORI
Nelle ultime lezioni, per quanto riguarda i sistemi sensoriali abbiamo visto i sistemi sensoriali aventi
compito di transformare energia fisica (luminosa, meccanica, chimica) in informazione nervosa.
Inoltre abbiamo visto i sistemi motori che trasformano informazione nervosa in energia fisica
(innesco della contrazione muscolare). La loro funzione consiste nell'innescare l'esecuzione dei
movimenti e il mantenimento della postura e il loro controllo. Esistono strutture particolari come i
nuclei della base del cervelletto che svolgono queste funzioni di controllo. I sistemi motori devono
essere in intimo contatto coi sistemi sensoriali ricevendo input da essi programmando l'esecuzione di
certi movimenti, quindi dipendono dai sistemi sensoriali. Inoltre importante è che ci deve essere una
organizzazione gerarchica partendo dall'organizzazione più bassa ossia il midollo spinale, poi il
tronco e per ultima la corteccia cerebrale.
COME POSSIAMO CLASSIFICARE I MOVIMENTI?
Movimenti riflessi
Sono azioni stereotipate che non necessariamente coinvolgono le parti superiori come la corteccia o
le zone sottocorticali ( quando con una
mano tocchiamo una superficie rovente).
Bastano pochi neuroni del midollo spinale,
più precisamente due: un neurone
sensoriale e un motoneurone alfa che
innerva i muscoli.
Movimento volontario
E' più complesso e implica una volontà nell'esecuzione del movimento. Io decido di camminare e per
fare questo devono essere attivati aree
superiori come l'area motoria e area
premotoria. Occorrono stimoli di natura
sensoriale che arrivano, nel caso
prendessi un cell, all'area visiva della corteccia e poi all'area motoria e premotoria. Ma non sempre
occorrono stimoli sensoriale xk se voglio camminare nn ne ho bisogno.
Movimento ritmico
Una volta che il movimento è iniziato, la
continuazione di questa azione è
considerato un movimento ritmico in cui non
serve più innescare le zone superiori. Sono coinvolti infatti i centri inferiori come il midollo spinale
o il tronco (sostanza reticolare bulbo-pontina).
Sussegue quindi al movimento volontario
ORGANIZZAZIONE GERARCHICA DEI SISTEMI MOTORI
1° Livello: midollo spinale
Responsabile dei comportamenti automatici e stereotipati: riflesso spinali. Non coinvolgono centri
superiori ma solo a livello spinale
2° Livello: tronco dell'encefalo, sostanza reticolare e cervelletto
Il tronco è una zona di transito x tt le informazioni quindi sia via ascendenti, sia discendenti. Sono
implicati nell'integrazione dei comandi motori discendenti dai livelli superiori, quindi l'info discendente
può subire una elaborazione.
Inoltre avviene l'elaborazione dell'info proveniente dagli organi d senso e midollo spinale:
elaborazione dei segnali per stabilizzare la postura.
3° Livello: corteccia motoria (adiacente alla corteccia somatonsensoriale) e nuclei della base
(nuclei di sostanza grigia a livello sottocorticale importanti nell'innesco dell'esecuzione di certi
movimenti)
Responsabile del movimento volontario e del controllo dei centri motori del tronco e del midollo
spinale
4° Livello: aree corticali pre-motorie (adiacenti alle aree motorie)
Identificano il bersaglio nello spazio (se voglio uscire da una stanza devo identificare la porta
attraverso la quale uscire oppure se voglio prendere il mouse devo indentificarlo); inoltre la funzione
è la scelta del decorso temporale dell'azione motoria (se devo fare una cosa la posso fare in diversi
modi); programmazione del movimento (una volta programmato passa all'area motoria e poi ai
motoneuroni).
I diversi livelli hanno una organizzazione in parallelo
Questo permette ad ogni livello di agire sulla via finale comune.
Le caratterisiche comune sono:
• presenza di mappe somatotopiche: abbiamo una rappresentazione deformata
del corpo dell'area motoria e premotorie. Anche i fasci discendenti i cui
neuroni portano info per l'esecuzione dei movimenti c'è una divisione
somatotopica anche a livello del midollo spinale.
• tutti i livelli ricevono info dalla periferia
• controllano le info ricevute permettendo o sopprimendo la ritrasmissione dei
segnali afferenti a livello dei nuclei di trasmissione sensitivi, gating corticale.
Per esempio segnali che provengono da un neurone disturbano gli altri
segnali di altri neuroni e allora le aree superiori bloccano l'attività di questo
neurone.
Le 4 componenti sono a loro volta controllate dal Cervelletto il quale è una sorta di comparatore.
Supponendo che dalla corteccia motoria arriva un segnale per l'esecuzione di un movimento avente
una certa ampiezza, intensità e durata permetterà la contrazione di certi muscoli (utile per
afferrare il mouse o afferrare il filo nel robo dell'ago). L'info che arriva nn è completamente esatta
e allora il cervelletto compara il movimento progettato col movimento eseguito e se trova una
discrepanza manda info per correggere (infatti dopo tanti tentativi e bestemmie infilo il filo
nell'ago).
DECORSO DEI FASCI PIRAMIDALI
Dalla corteccia motoria si dipartono dei neuroni che formano i fasci
piramidali che scendono fino al midollo spinale. Abbiamo il fascio
piramidale cortico-spinale crociato e quello diretto. Entrambi
decussano. Nel crociato l'incrociamento avviene a livello del bulbo,
il diretto prosegue dallo stesso lato sino al midollo spinale dove
decussa.
Dato che tutti i
movimenti hanno
un'organo effettore
comune che è il
muscolo dobbiamo
vedere come è fatto.
MUSCOLO
Il modo più semplice per attivare un muscolo è
un movimento riflesso in cui abbiamo ricettori
sensoriali, neurone afferente o sensitivo che
entra nel centro riflesso (sostanza grigia del
midollo spinale) in cui forma una sinapsi con un
neurone efferente o motoneurone alfa che
innerva l'organo effettore.
Quando un motoneurone alfa entra in contatto
sinaptico con la fibrocellula muscola si identifica
la placca motrice. Ogni fibra muscolare è
innervata da un motoneurone (placca
neuromuscolare).
Dato che c'è una sinapsi chimica viene liberato NT come l'acetilcolina e i recettori presenti nella
membrana del muscolo sono recettori nicotinici che sono recettori iono-tropici. Se arriva la nicotina
essa fa le veci dell'acetilcolina. Ma se si attacca la d-tubocuranina (dal curaro) i recettori nicotinici
vengono inibiti.
Cio che diremo riguarda le fibrocellule muscolari scheletriche.
Anatomia del muscolo
Un muscolo scheletrico è formato da fibre o fibrocellule muscolari disposte in parallelo. Ogni fibra
muscolare forma una unità cellulare.
Una fibra è a sua volta formata da tante
miofibrille disposte in parallelo tra di loro.
Tutto questo con MO.
Al ME a loro volta le miofibrille sono
organizzate in modo modulare che prendono
il nome di Sarcomero. E' la zona compresa
tra due zone che lo delimitano. Queste zone
si chiamano Linee Z. Nel sarcomero abbiamo i
miofilamenti che sono implicati nella
contrazione: sono l'actina (miofilamento sottile) e la miosina (miofilamento spesso o pesante). Esse si
competono le une con le alt