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FASE INTESTINALE
: responsabile del 10% di risposta secretoria al pasto
vagale, sia in seguito alla fase cefalica, sia in seguito a distensione gastrica.
Presenza di cibo nel duodeno evoca il rilascio di gastrina da mucosa duodenale
Fibre vagali stimolano cellule G e inibiscono cellule D
La secrezione di gastrina può essere indotta:
Nella fase cefalica dal nervo vago, per mezzo del GRP.
•
L’aumento dell’acidità duodenale stimola secrezione di somatostatina,
secretina, GIP, CCK (enterogastroni) che inibiscono la secrezione acida
Nella fase gastrica in seguito a distensione della parete (riflessi locali). Anche
• i prodotti della digestione proteica possono stimolare direttamente le cellule
G.
Nella fase intestinale i prodotti della digestione proteica possono stimolare le
• cellule G instestinali.
In tutte le fasi si ha stimolazione delle cellule enterocromaffini a rilasciare
istamina. Queste possono essere stimolate da gastrina e PACAP (polipeptide
attivante l’adenilatociclasi pituitaria). Lezione 8 - 13/05/2014
La secrezione gastrica raggiunge il massimo della secrezione circa 1-2 ore
dopo l’assunzione del pasto. Dopo che il pasto è rimasto nello stomaco per un
certo tempo, le varie sostanze che fungono da tampone sono state saturate e
l’aumento della secrezione acida, che continua ad esserci, non è più
neutralizzata dagli alimenti. Il pH quindi diminuisce e si ha una riduzione della
secrezione di gastrina con un sistema a feedback negativo. Questa inibizione è
in parte diretta, mediante sensori del pH sulle cellule G (identificati
recentemente), e in parte indiretta, mediante la somatostatina: quando
aumenta l’acidità gastrica, le cellule D cominciano a liberare somatostatina.
In più, l’aumento dell’acidità gastrica si fa sentire a livello duodenale, dove
viene stimolata la secrezione di enterogastroni (secretina, GIP, CCK), che
inibiscono la secrezione acida.
Quindi la regolazione della secrezione di acido è regolata mediante un feedback
negativo. La funzione di questa regolazione è impedire che il pH gastrico si
abbassi troppo.
68
Il recettore sensibile al pH presente sulle cellule G è stato scoperto
recentemente. Si tratta di una proteina G con siti di riconoscimento per gli
aminoacidi e ha la capacità di rilevare anche il pH. Quando lo stomaco
è vuoto, nel periodo
interprandiale, la
secrezione gastrica,
pH=1.4 per quanto minima,
è molto acida, non
essendoci nessun
elemento che
tamponi. Il pH è
inferiore a 2.
Questo fa
aumentare il rilascio
pH=4 di somatostatina
0.1 mEq/l che inibisce il
rilascio di gastrina.
Così la secrezione di
acido.
Secrezione acida bassa in periodi interprandiali (ritmo circadiano, < al mattino, max serale),
dipende dal numero di cellule parietali e dal peso del soggetto (> in maschi), molto variabile
Nei periodi prandiali, invece, il pH gastrico arriva a 5-6, che causa una
tra soggetti (pH da 1 a 6).
riduzione del rilascio di somatostatina e un aumento della secrezione di
Dopo il pasto, si osserva un forte aumento della secrezione acida, ma il pH si alza per effetto
del tamponamento da parte del cibo
gastrica. Il pH può così scendere.
Quindi prima e dopo il pasto le condizioni dello stomaco cambiano. Quando è
vuoto, la velocità di secrezione degli idrogenioni è molto bassa, mentre la loro
concentrazione è molto alta.
Man mano che il cibo viene introdotto nello stomaco, l’acidità gastrica
(idrogenioni liberi) diminuisce drasticamente, nonostante la velocità di
secrezione di idrogenioni aumenti notevolmente.
Quando lo stomaco è pieno, il pH è aumentato e la velocità di secrezione è a
un picco. Man mano poi che lo stomaco si svuota, il pH torna a diventare acido.
L’attività gastrica segue un ritmo circadiano: è più bassa nel mattino e più alta
nelle ore serali. Ci sono comunque notevoli variazioni interindividuali nella
secrezione basale di acido (quindi nei periodi interprandiali). Questo dipende
fondamentalmente dal numero di cellule parietali (circa un miliardo),
solitamente maggiore nei maschi. 69
SECREZIONE DELLE CELLULE Il pepsinogeno è secreto dalle
Secrezione delle cellule principali
PRINCIPALI cellule principali (varie isoforme)
Il pepsinogeno è secreto dalle
Si converte in pepsina a pH 3-4
Pepsina è una endopeptidasi
cellule principali, le uniche che
pH ottimale 2-3.5, inattivata
conservano l’attività mitotica
reversibilmente a pH 3.5, in modo
irreversibile a pH 7
anche dopo il loro
differenziamento. Secernono
Cellule principali hanno recettori
diverse isoforme di pepsinogeno,
per Ach, gastrina/CCK (IP3, > Ca++)
per secretina/VIP, PGE2 (cAMP)
a seconda delle varie parti dello
stomaco. Viene convertito in
La secrezione è stimolata da Ach
e in parte da gastrina (?), NA
pepsina quando il pH è attorno a
M3 3-4, mentre verso la neutralità la
L’ acido evoca un riflesso locale
che stimola le cellule principali
conversione è inattiva.
Le cellule principali hanno
L’ acido attiva il rilascio di
moltissimi recettori per:
secretina dalle cellule S che
stimola le cellule principali (?)
1.Ach, attraverso recettori M3,
che inducono un aumento di Ca.
La lipasi gastrica è secreta
insieme al pepsinogeno, azione a pH 5,
Stimola direttamente o
non richiede colipasi
indirettamente, mediante circuiti
Secrezione di enzimi è elevata
locali. È lo stimolo più importante.
quando la secrezione di H+
2.Gastrina, noradrenalina, che
aumenta (pepsina scinde peptoni,
sembrano essere importanti in
che stimolano rilascio gastrina)
alcuni sistemi sperimentali per
agire sulla secrezione di pepsinogeno. Nell’uomo, però, l’effetto della
gastrina non è così evidente.
3. L’acido evoca un riflesso locale. Gli stimoli che inducono la secrezione acida,
inducono quindi anche il rilascio di pepsinogeno. Questo è importante
perchè sarebbe inutile rilasciare pepsinogeno quando si ha bassa secrezione
acida.
4. Pare che l’acido attivi il rilascio di secretina da parte delle cellule S.
Insieme al pepsinogeno viene rilasciata anche la lipasi gastrica. Insieme alla
lipasi salivare, inizia la digestione dei lipidi. Si differenzia dalla lipasi
pancreatica per il fatto che la lipasi gastrica agisce senza una colipasi e può
agire ad un pH acido, mentre quella pancreatica agisce ad un pH tra 6-8.
Fattore intrinseco
È secreto dalle cellule parietali ed è essenziale per l’assorbimento della
vitamina B12. Non lega la B12 nello stomaco, in quanto è legata
all’aptocorrina, che non viene degradata dalla pepsina. A livello duodenale gli
enzimi pancreatici staccano l’aptocorrina dalla B12 che si lega al fattore
intrinseco. Il complesso B12-fattore intrinseco è resistente agli enzimi
pancreatici e percorre tutto il tenue, per essere assorbito a livello dell’ileo
terminale.
In caso di patologie come la gastrite atrofica si possono avere riduzioni della
funzionalità delle cellule parietali, che inducono acloridria, associata ad anemia
perniciosa, patologia causata dalla mancanza di B12. Per la comparsa
dell’anemia perniciosa sono comunque necessari alcuni anni, in quanto il
fegato ne immagazzina elevate quantità.
70
Gastroferrina
È una proteina che lega il ferro e previene la formazione di sali di ferro e sali di
fosfato, insolubili.
Chimosina (Rennina)
È un enzima che ha la funzione di idrolizzare parzialmente la caseina,
componente fondamentale del latte, facendola precipitare con ioni calcio
(paracaseinato di calcio). I cibi liquidi percorrono il tratto GI molto
velocemente e facendo coagulare il latte nello stomaco, si trasforma in un
elemento semisolido, che ha una percorrenza più lunga. Questo permette di
ottimizzare l’assorbimento. È secreto sotto forma di proenzima, prorennina.
La secrezione è massima nei primi giorni dopo la nascita.
Muco
Rappresenta circa il 5% del succo gastrico.
Il muco solubile, secreto dalle cellule mucose del colletto, partecipa alla
formazione del bolo in chimo. Viene secreto in particolare in seguito
all’introduzione di cibo, per mezzo della stimolazione vagale.
Le cellule mucose di superficie, invece, secernono un muco insolubile, che
forma uno strato protettivo contro l’acidità gastrica. Intrappola il bicarbonato e
tampona ulteriormente l’acidità. Questo strato di muco, la cui secrezione
aumenta in seguito a contatto con gli alimenti, è comunque sempre presente:
è importante, perchè è nei periodi interprandiali che l’acidità è maggiore.
Oltre a prevenire la retrodiffusione degli H+, il muco insolubile previene il
contatto della pepsina attiva con le cellule dell’epitelio (autodigestione). A
seconda del pH le mucine possono formare un gel più o meno denso: in
condizioni di pH neutro-basico, il muco è viscoso, mentre più il pH è acido e più
le mucine tendono a formare una sostanza semisolida che forma canali
attraverso i quali gli idrogenioni vengono riversati nel lume.
È stato visto che in casi di infezione di H. Pilori, che tende a basificare la zona
di infezione, la viscosità del muco è molto ridotta, quindi il muco tende a
essere più solido. Questo favorisce l’attacco del batterio, che si muove più
facilmente, e anche la retrodiffusione degli idrogenioni.
Secrezione pancreatica
Si tratta della componente esocrina, prodotta dal 98% del pancreas.
La secrezione pancreatica è un secreto costituito al 99% da acqua in cui sono
evidenziabili due componenti, diverse per funzione e sede di produzione: una
componente acquosa, la cui caratteristica fondamentale è di essere
estremamente ricca di bicarbonato (pH basico), la cui funzione è di
neutralizzare il chimo acido e rendere attivi gli enzimi pancreatici (che lavorano
bene ad un pH tra 6-8), ed una componente proteica, composta da tutti i vari
enzimi necessari e sufficienti per la digestione dei composti alimentari. Gli
enzimi pancreatici, da soli, sono in grado di digerire la totalità degli alimenti e
sono per questo fondamentali. 71
Il pancreas è una ghiandola acinare, con acini che riversano il secreto in dotti
via via maggiori. Ci sono diversi tipi di cellule con funzioni diverse.
Nell’acino ci sono cellule acinari che producono gli enzimi: sono ricche di RER,
• che produce gli enzimi che vengono immagazzi