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DENSITÀ DEI RECETTORI
Considerando un neurone sensitivo primario, la cui terminazione si sfiocca in tanti rami, il loro insieme forma l'unità recettrice ed ogni terminazione è un recettore.
Consideriamo la via della sensibilità tattile vista prima; se io metto un elettrodo collegato ad un voltometro che mi rileva le variazioni del potenziale di membrana, dovute al passaggio del potenziale d'azione, io vado a stimolare un punto della cute e nn registro nulla, vado a stimolare un altro punto e registro una risposta, vado a stimolare altri punti e registro una risposta; quindi, posso limitare l'area della cute, una cui stimolazione provoca la modificazione dell'attività di un neurone disposto lungo questa via tattile e quindi questa zona di cute che ne modifica l'attività, corrisponde al campo recettivo di tale neurone. Ad ogni stazione sinaptica si ha un'elaborazione dell'informazione, nel senso che il campo
Il campo recettivo del neurone considerato può essere differente dal campo recettivo di un altro neurone poi preso in considerazione. Nella via, i neuroni sono disposti in serie, però a livello delle stazioni sinaptiche (a livello del fascicolo gracile, a livello del talamo) si possono determinare attivazioni di interneuroni, che fanno sì che nella tappa successiva l'informazione venga modificata e quindi può essere modificata anche l'ampiezza del campo recettivo. L'organizzazione somatotopica la trovate sia lungo la via della sensibilità tattile, sia poi a livello della corteccia; nella via della sensibilità: a livello midollare e a livello degli altri tratti della via, le fibre si dispongono in maniera ordinata (nel cordone dorsale del midollo spinale, più medialmente avete le fibre che portano l'informazione dall'arto inferiore e più lateralmente ci sono le fibre che portano l'informazione dall'arto superiore).
a seconda della regione di provenienza. L'organizzazione ordinata è mantenuta anche quando le fibre si proiettano in determinati punti dei fascicoli gracile e cuneato. Inoltre, l'organizzazione somatotopica (cioè la forma ordinata) è mantenuta anche nella proiezione a livello dei nuclei del talamo e successivamente anche a livello corticale. A livello corticale, abbiamo detto, che c'è una differente rappresentazione delle varie parti del corpo: le regioni della mano e del capo sono più estese, in quanto hanno campi recettivi più piccoli e quindi hanno una maggiore densità recettoriale, cioè una maggiore proiezione sulla corteccia. Le informazioni possono essere percepite con maggiore o minore accuratezza, noi quando percepiamo un'informazione riusciamo a percepirne: l'intensità, la sede di provenienza e anche dei dettagli. La capacità di percepire determinati dettagli e la loro accuratezza, dipende.dall'ampiezza del campo recettivo. Noi possiamo valutare l'accuratezza con un compasso con le punte smusse (altrimenti provochiamo dolore e stimoliamo le fibre dolorifiche); con queste due punte smussate tocciamo la superficie della pelle e così abbiamo una doppia stimolazione. Consideriamo due situazioni diverse: nella prima abbiamo un solo neurone con un campo recettivo molto ampio, invece nella seconda abbiamo due neuroni con un minor campo recettivo. Andiamo a stimolare la superficie in entrambe le situazioni, usando il nostro compasso. Nel primo caso: le due punte del compasso rientrano in uno stesso campo recettivo e quindi non vengono percepite come due stimolazioni ma come una sola stimolazione. Nel secondo caso: le due punte del compasso sono percepite come due stimolazioni diverse, in quanto rientrano nei due campi recettivi dei due diversi neuroni. Da ciò si evince che: più piccolo è il campo recettivo, maggiore sarà l'area di.proiezione alivello corticale.Ora c’interessa il fenomeno dell’INIBIZIONE LATERALE, esso si osserva a livello delle variestazioni sinaptiche (nuclei dei fascicoli gracile e cuneato, nuclei talamici, a livello corticale).Prendiamo in considerazione i rami periferici di 3 neuroni che poi sfioccano a livello cutaneo:supponiamo di avere un campo recettivo centrale ed altri due campi recettivi laterali, tali campirecettivi nelle zone di confine tra loro, si sovrappongono. Andiamo a stimolare la superficie dellacute ed accade che il neurone il cui campo recettivo è quello centrale, è maggiormente stimolatorispetto agli altri 2 neuroni, i cui campi recettivi sono quelli laterali. L’informazione sarà condottada tutti e tre i neuroni, ma soprattutto da quello centrale. A livello delle stazioni sinaptiche, quindi,si cerca di aumentare il contrasto tra l’informazione condotta lungo il canale centrale (a partire dalcampo recettivo del neurone centrale)
E l'informazione condotta lungo i canali periferici (a partire dai campi recettivi dei 2 neuroni periferici visti prima). Tale regolazione del contrasto, a livello delle stazioni sinaptiche, avviene tramite inibizione pre-sinaptica ed inibizione post-sinaptica; e si vanno ad inibire i canali periferici, e quindi l'informazione condotta nel canale centrale mi va ad inibire l'informazione condotta nei canali periferici. L'inibizione pre-sinaptica avviene perché dei rami provenienti dall'assone del neurone centrale vanno a terminare su dei rami dei due neuroni periferici, inibendoli, oppure ci sono dei neuroni inibitori che vanno ad inibire i secondi neuroni dei canali periferici, in tal modo, l'informazione più intensa viene condotta lungo il canale centrale. In questo modo si dà priorità all'informazione più intensa, rispetto a quella meno intensa, che potrebbe generare un disturbo. Quindi l'ampiezza dei campi
recettoriali e i meccanismi di inibizione laterale, permettono che l'informazione che proviene da determinate regioni sia più accurata di quella proveniente da altre zone. Esempi: a livello delle dita della mano, noi riusciamo a percepire questa doppia stimolazione anche quando i punti sono molto vicini, invece a livello del dorso, del braccio, del tronco, a livello di questi siti per poter percepire la doppia stimolazione noi dobbiamo allontanare di molto le due punte del compasso (i 2 punti di stimolazione). A livello della corteccia i tipi principali di cellule sono le granulari e le piramidali. A livello della corteccia associativa c'è un'organizzazione in strati, invece a livello della corteccia sensitiva e sensoriale prevalgono le cellule granulari (tutte le regioni retro-Rolandiche). A livello delle regioni pre-Rolandiche prevalgono le cellule piramidali. A livello della corteccia le cellule sono organizzate in colonne; ogni colonna è un circuito che riceve.indipendentemente le informazioni dal talamo; xò qste colonne sn poi tra loro connesse.A livello cutaneo vengono raccolte delle informazioni che possono essere tattili, termiche edolorifiche; quindi a livello cutaneo noi abbiamo un mosaico di zone che vengono stimolate inmodo specifico da stimoli di varia natura, ne consegue che le stesse colonne a livello corticalesaranno dei mosaici, che possono essere raggiunti da stimoli di varia natura (tattili, termiche,dolorifiche e propriocettive). C’è quindi una specificità riguardante ciò che viene percepito dallecolonne, che ricevono stimoli dalla metà controlaterale del corpo, perché a livello del leniscomediale c’è la decussazione delle fibre della via tattile.Un fenomeno che è stato messo di recente in evidenza e che dimostra una certa plasticità dellacorteccia celebrale è quello ke si osserva in soggetti ke hanno subito un’amputazione del braccio:
Si parla del fenomeno dell'arto fantasma. Queste persone continuano, in alcuni casi, ad avere sensazioni relative all'arto amputato; si tratta anche di sensazioni di dolore. Questa sindrome dolorosa può essere ridotta utilizzando uno specchio, cioè il soggetto, poiché l'immagine ottica è speculiare, è come se vedesse l'arto controlaterale muoversi al posto di quello amputato. Se in un soggetto a cui è stato amputato il braccio, vengono toccate determinate regioni della faccia, egli percepirà come se quella stimolazione fosse stata applicata a determinati siti della mano. Esempi: uno stimolo tattile a livello del labbro superiore è percepito come uno stimolo della stessa natura ma proveniente dall'indice; lo stesso vale per gli accostamenti: labbro inferiore-mignolo e guancia-pollice. Se vengono toccate determinate zone del moncone della spalla, il soggetto percepisce stimoli relativi alla mano che non ha più.
Questa è l'area di proiezione a livello corticale che non riceve più informazioni dalla parte di corpo amputata, ma la zona corticale che corrispondeva a tale zona sarà raggiunta da nuove terminazioni nervose provenienti dalla faccia e dalla spalla. Questo fenomeno testimonia la plasticità della corteccia, che in seguito all'amputazione si è riorganizzata in un altro modo.
SENSIBILITÀ TATTILE GROSSOLANA: è raccolta dai neuroni primari, che presentano un minor grado di mielinizzazione o che non sono mielinizzati; in questo caso avrete la prima stazione sinaptica a livello midollare, il secondo neurone sarà il neurone spino-talamico, l'assone decussa e risale con il fascio spino-talamico anteriore e va al talamo sul nucleo ventrale-postero-laterale (dal capo l'informazione arriva mediante il trigemino) e da qui c'è la proiezione sulla corteccia. L'informazione è condotta più lentamente.
Sono meno fenomeni di inibizione laterale e quindi l'informazione è meno accurata rispetto a quella tattile epicritica.
SENSIBILITÀ TERMICA
Il recettore è la terminazione libera di neuroni sensitivi primari e quindi non ci sono quelle specializzazioni che abbiamo visto per i recettori tattili. Parliamo di recettori per il caldo e recettori per il freddo. Quelli per il freddo vengono soprattutto stimolati da temperature di 25°C, mentre per il caldo sono stimolati intorno ai 43°C. Sopra i 45°C iniziano ad essere stimolati i recettori dolorifici, perché si potrebbero avere danni a livello tissutale e lo stesso vale per temperature inferiori ai 15°C.
L'informazione viene condotta dalle fibre Aδ e C; per il freddo da entrambe e per il caldo invece dalle fibre C. La via è simile a quella tattile grossolana: si va a livello del midollo spinale, si sale nel fascio spinotalamico laterale, poi si raggiunge il talamo e vi è poi la proiezione.
i dai termocettori. I segnali dolorifici vengono trasmessi attraverso le fibre nervose C e Aδ, che conducono l'informazione al midollo spinale e poi al talamo-corticale, dove viene elaborata e percepita come dolore. La sensibilità dolorifica è fondamentale per la protezione dell'organismo, in quanto permette di rilevare e rispondere a potenziali danni o lesioni.