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Fisiologia e biofisica - sensibilità Pag. 1
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Organizzazione delle aree motorie nel cervello

F3 ed F6 si trovano sulla faccia mediale mentre gli altri sulla faccia laterale. Si distinguono connessioni INTRINSECHE, ESTRINSECHE e DISCENDENTI.

INTRINSECHE: Le informazioni partono dalla corteccia prefrontale e dalla corteccia del cingolo per dirigersi alle aree motorie anteriori (F6 e F7).

ESTRINSECHE: Le aree motorie posteriori ricevono informazioni dal lobo parietale posteriore e anche dalle aree motorie posteriori (F1 e F5).

DISCENDENTI: Le connessioni discendenti vanno ai centri sottocorticali. Il lobo parietale è una sorgente di informazioni per queste aree motorie.

COME AFFERRARE UN OGGETTO: L'informazione dell'oggetto va alla corteccia occipitale (area visiva primaria). Queste informazioni vengono progressivamente elaborate e si distinguono due flussi di elaborazione:

  • Un flusso ventrale che serve per riconoscere l'oggetto
  • Un flusso dorsale che serve per programmare il movimento

Le proprietà motorie dipendono da proprietà dell'oggetto: le...

proprietà visive estrinseche e intrinseche. Le proprietà estrinseche riguardano la posizione dell'oggetto nello spazio che influenza la cinematica del raggiungimento modulando i picchi di velocità del movimento. Le dimensioni dell'oggetto influenzano la fase di prensione, quindi le proprietà estrinseche influenzano la componente motoria prossimale dell'atto motorio del raggiungimento. La cinematica, invece, influenza la componente motoria distale (movimenti di estensione e distensione delle dita della mano). A seconda del tipo di azione da compiere ci sono dei sistemi di riferimento differenti. Inizialmente definiamo la posizione dell'oggetto sulla retina (rappresentazione retinotopica = importante per i movimenti oculari); poi si hanno rappresentazioni più complesse importanti per il movimento della mano. Una rappresentazione retinotopica per il nostro agire è una rappresentazione non ottimale perché cambia con i cambiamenti della posizione.

dell'occhio invece abbiamo bisogno di una rappresentazione tale che la posizione dell'oggetto è indipendente dai movimenti della posizione dell'occhio e della testa. In questo modo si ha una rappresentazione stabile dell'oggetto e di ciò che ci circonda. La fase successiva alla rappresentazione retinotopica è l'integrazione delle informazioni retinotopiche con le informazioni propriocettive della posizione degli occhi. Così si ha una rappresentazione dello spazio centrata al capo. Prima le informazioni sono centrate sulla retina, poi sul capo. CIRCUITI Davanti al solco centrale ci sono le aree frontali e dietro le aree parietali. C'è un solco intraparietale che divide il lobo parietale superiore e inferiore. Nell'ambito di questo solco si individuano tre porzioni: - area intraparietale mediale - area intraparieale ventrale - area intraparietale anteriore PRIMO CIRCUITO Va dall'area intraparietale mediale (IPM) ai campi

oculari frontali (FEF) posti più anteriormente dell'area 6.

A livello parietale ci sono delle cellule visive che codificano lo stimolo visivo in un sistema di riferimento retinotopico e sono attive soprattutto per stimoli posti lontano: cioè viene indicato come spazio extrapersonale.

SECONDO CIRCUITO

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
3 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia e Biofisica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Brizzi G..