Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
A
dipendente sulla frequenza di scarica dei
potenziali d’azione: l’attivazione dei canali K , che è piuttosto precoce, contrasta
A
l’azione depolarizzante dello stimolo, e la sua inattivazione è tanto più veloce quanto è
intesa la depolarizzazione, quindi lo stimolo depolarizzante prevale sull’uscita delle
+
cariche K .
I neuroni sono anche provvisti sul plasmalemma del soma, a livello dell’encoder o
canali Ca voltaggio-dipendenti,
2+
anche sui dendriti di la cui presenza può
influenzare l’eccitabilità neuronale.
tecnica del current-clump
Considero con : una corrente iniettata
per 1.5s di 10nA. +
Se è presente un bloccante, i canali al Ca sono fuori gioco e lo
stimolo non genera alcun potenziale d’azione, quindi non si aprono
+
canali al Na , né potenziali di membrana (è sotto soglia).
Se tolgo il bloccante, lo stesso stimolo genera una scarica di potenziale d’azione
2+
perché l’apertura dei canali al Ca - catione, più concentrato extracellularmente che
intracellularmente, ha provocato la depolarizzazione della membrana (surplus) che si
deve sommare a quella da noi stimolata: si raggiunge e/o supera allora la soglia e si
verifica la scarica di potenziale d’azione.
g aiuta a raggiungere la soglia
Ca2+ Fenomeno di adattamento allo stimolo
Neuroni diversi possono presentare modalità di scarica diverse:
Scarica tonica
a. = sequenza di potenziali di azione
che distano temporalmente gli uni dagli altri alla
stesso unità di tempo: la frequenza si mantiene
costantemente proporzionale all’intensità dello
stimolo
Es. dolore
Scarica fasica
b. = stimolo perdura nel tempo ma
l’intervallo temporale tende a diventare sempre
maggiore fino a quando non viene più generato: la
sua frequenza è proporzionale alla variazione
dell’intensità dello stimolo.
Contiene informazioni relative alle variazioni di
intensità dello stimolo. adattamento allo stimolo
Es. neuroni che mostrano
Es. mano immersa in una bacinella calda si adatta nel tempo, oppure quando si
passa da un ambiente molto luminoso a un ambiente molto scuro.
fenomeno dell’adattamento
Allora il consiste nella trasmissione
neurone fasico
del segnale da parte di un con una scarica di tipo
fasica a livello dell’encoder, che per realizzarsi richiede almeno 3
diversi tipi di canali ionici selettivi:
+
- canali ionici selettivi per il K = canali K , canali K e canali K
V A Ca
2+
- canali per il Ca voltaggio-dipendenti
canali K Ca attivati
+ 2+ +
Quindi i sono canali selettivi per il K attivati
nicchia/sito
2+
dal Ca che entra intracellularmente e che si lega a una
attivo 2+
per il Ca appartenente al canale stesso, tale da indurre il
+
cambiamento di conformazione, cui segue l’uscita del K , che
l’iperpolarizzazione
provoca (intra è negativo) contrastante lo
stimolo depolarizzante.
+ + 2+
più canali al K sono attivati tanto più canali al K -Ca sono attivati tanto più
Tanto
sarà il contrasto e la riduzione dell’intensità dello stimolo depolarizzante.
Come può una cellula ricevere informazioni dall’ambiente esterno?
La cellula bersaglio riceve un messaggio, che può essere costituito da più elementi
extracellulari come le glicoproteine, oppure può essere un anticorpo o una tossina
(tetrodotossina +
farmaco che lega selettivamente i canali del Na voltaggio-dipendenti),
oppure molecole che hanno effetto positivo o anche virus. Infine anche un’altra cellula
eucariotica può comunicare con la cellula bersaglio interagendo con essa.
Il messaggero extracellulare interagisce con la cellula bersaglio la quale è provvista di
recettori di membrana
strutture particolari in grado di captarli, i (particolari proteine
di membrana).
In base alle modalità di interazione si distinguono 4 categorie di comunicazione:
1. Comunicazione diretta
Due cellule fisicamente comunicano tra loro, mettendo in comune
gap junctions/giunzioni comunicanti
delle strutture, dette : le
membrane si toccano e in certi punti, grazie a dei grossi “canali”
abbassano fortemente la resistenza di membrana, con la creazione
di un piccolo poro, sono in comune permettendo il passaggio del segnale
elettrico senza grossi difficoltà.
Non è necessaria la produzione di messaggeri!
E’ una comunicazione importante per alcune
sinapsi, ma non molto diffusa:
sinapsi elettriche
Es. livello delle nelle fibrocellule
muscolari cardiache (cardiociti)
2. Comunicazione paracrina
La cellula è circondata da altre cellule che liberano un
prodotto/messaggero attraverso diffusione extracellulare, che
raggiunta la cellula bersaglio, viene captata sulla membrana
dai recettori.
Es. cellule epiteliali
3. Comunicazione endocrina
Le cellule sono molto distanti e al posto della diffusione interviene
sistema circolatorio, messaggero
il in cui viene immesso il che
raggiunge la cellula bersaglio con recettori specifici.
Es. sinapsi
4. Comunicazione neurocrina
Avviene tra cellule elettricamente eccitabili (neuroni) grazie a un
elemento presinaptico rappresentato dal neurotrasmettitore (NT), che
spazio sinaptico
viene riversato nello sottile (tra neuroni vicini) e captato
neurone postsinaptico
dal grazie a particolari recettori.
I recettori che promuovono la trasduzione del segnale sono:
a) Proteine tirosin-chinasiche che interagiscono a loro volta con proteine
intracellulari grazie a enzimi, definiti tirosinchinasi
b) Proteine G eterotrimeriche ancorate alla membrana dal lato intracellulare
c) Recettori con attività fosforilativa intrinseca
d) Recettori chemiodipendenti, cioè recettori-canali ionici che al contempo
sono anche dei recettori, in grado di legare il messaggero e diventando pervi
agli ioni con il cambiamento conformazionale
e) Recettori nucleari con attività regolatoria nel processo di trascrizione del DNA.
recettori orfani
Esistono poi anche dei " , indicanti delle proteine identificate con le
tecniche della biologia molecolare aventi una struttura molecolare simile a recettori
già noti ma il cui ligando non è ancora stato identificato.
a) Recettori tirosinchinasi (RTK)
Proteine transmembrana di cui la porzione
extracellulare presenta dei recettori, che se attivati
dalla presenza del messaggero, provocano un
cambiamento conformazionale, tale per cui la proteina
può fosforilare una particolare proteina definita
protein-chinasi (fosforilante), che a sua volta per
essere attivata deve essere fosforilata e l’aa a cui si
pirosina.
lega è la
Recettore per l’insulina =
Es. l’insulina rappresenta il messaggero extra/il ligando dei
recettori, è un ormone che arriva per comunicazione endocrina (nelle cellule beta delle
isole di Langherhans pancreas endocrino). Regola la glicemia, ovvero i livelli di
glucosio del sangue, provocando un innalzamento dell’assunzione da parte delle
cellule, aumentando la velocità di trasporto intracellulare, attivando i recettori che
glucosio-permeasi.
accelerano la b) Recettori accoppiati a proteine G (GPCR)
Sono recettori a 7 domini trasnmembrana, ovvero 7 domini che
attraversano completamene il bilayer connessi da 6 anse, 3 delle quali
extracellulari e 3 intracellulari.
proteina G eterotrimerica,
Sono accoppiati a una specifica per il
recettore attivato (diverse categorie), attivatrice di secondi
messaggeri, è costituita da 3 subunità che interagiscono tra di loro
grazie a delle interazioni (legame covalente) e con altre proteine di
membrana:
subunità nucleotide
- presenta un sito attivo selettivo per il
guanilico (GDP inattivo o il GTP attivo)
subunità
- lega fortemente
subunità
- siti puntativi
Esistono poi anche dei di contatto per il legame con il
regioni di ancoraggio
recettore e anche delle alla membrana.
Meccanismo
ligando L,
Fase 1: i recettori sono attivati dal rappresentato da ormoni
proteina G
e neurotrasmettitori, che a sua volta attiva una
Fase 2: dalla subunità si separa il GDP e si attacca il GTP che le
permette di staccarsi dalle subunità e che rimangono unite a
,
molecola effettrice/effettore
formare un dimero, e interagisce con la
attivandola, enzima:
che può essere un adenilato ciclasi (AC)
Il più comune è rappresentato dall’ , che
secondo messaggero, l’AMP-ciclico,
produce un il quale promuove
fosfolipasi
una serie di reazioni intracellulari; oppure una che porta
l’inositolo trifosfato
alla formazione di due secondi messaggeri:
(IP ) e il diacilglicerolo (DAG)
3 canali ionici
I secondi messaggeri talvolta possono essere anche o in
2+
grado di aumentare la concentrazione intracellulare degli ioni Ca
Fase 3: il legame con la molecola effettrice induce stimola l’attività
GTP-asica della subunità che trasforma il GTP in GDP, il quale induce
un ritorno all’affinità delle 3 subunità che ritornano alla conformazione
del polimero di partenza e quindi allo stato inattivo.
Perchè per indurre risposta viene indotta una cascata di eventi al posto di un unico
passaggio?
La trasduzione operata da recettori accoppiati a proteine G permette una notevole
amplificazione del segnale.
Norandrenalina
Es. = nella cellula bersaglio ci sono concentrazioni estremamente
proteina specifica Gs,
basse, ma quando questa si lega al recettore, attivando la che a
l’adenilato-ciclasi, AMP-ciclico
sua volta stimola che produce in notevoli quantità:
quindi la risposta cellulare è promossa anche se la concentrazioni di noradrenalina
iniziale era molto bassa.
Comunicazione neurocrina = Trasmissione sinaptica
La rete nervosa è assimilabile
ai circuiti elettrici.
sinapsi
Una è la giunzione tra
due elementi cellulari
elettricamente eccitabili che consente il passaggio di informazione sotto forma di
segnali elettrici. connessioni sinaptiche:
Tipi di
- Cito-neurale:
recettori sensoriali
I non sono proteine di
membrana, sono delle vere e proprie cellule
specializzate in grado di captare un vero stimolo
proveniente dall’ambiente extracellulare (luminoso,
di natura gustativa, olfattiva) e di trasformarlo in un
segnale di tipo elettrico.
Sono collegati a dei neuroni tramite un
collegamento sinaptico, che prende il nome di
sinapsi cito-neurale.
- Interneuronica: tra neuron