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CONCETTO DI DIFFUSIONE
E' una proprietà fisica fondamentale di tutti i processi biologici e forma il motore tramite il quale le
cellule possono generare segnali.
Esempio
• Attraverso flussi diffusionali che l'O2 passa dagli alveoli polmonari al sangue;
• Attraverso flussi diffusionali che molecole nutritizie e O2 passano dal sangue ai tessuti;
• E' un evento fondamentale che sta alla base del funzionamento dei neuroni, la genesi del
potenziale d'azione, è prodotto dalla diffusione di ioni Na+ dentro la cellula nervosa.
• La trasmissione sinaptica è un evento fondamentale per la comunicazione neuronale, avviene per
diffusione del neurotrasmettitore dal termine pre-sinaptico di un neurone al terminale post-
sinaptico di un altro neurone.
Ma cosa è la diffusione? E cosa spinge le particelle a diffondere?
Se introduciamo una goccia di
colorante in acqua, questo si disperde
ossia si diffonde.
La diffusione è il movimento molecolare generato dall'energia termica ossia l'energia cinetica che
ciascuna di queste molecole possiede.
Questi processi sono rallentati quando si abbassa la temperatura ossia quando minore sarà l'energia
cinetica delle particelle.
DIFFUSIONE DI SOLUTI
Flusso molecolare unidirezionale
Quantità di soluto che attraversa un'area unitaria
nell'unità di tempo (1s).
Se non dividiamo per il il Numero di Avogadro avremmo solo il numero di particelle che partecipano
al flusso. Dividendo per il Numero di Avogadro avremo la quantità di particelle espresse in moli.
Ovviamente esiste un altro flusso molecolare che va dal compartimento 2 all'1.
Per sapere il flusso netto ossia quante particelle espresse in moli vengono scambiate da un
compartimento all'altro e ci da il verso dello spostamento.
Etanolo e Glicerolo sono molecole che passano attraverso la membrana.
Le frecce in grigio rappresentano i 2 flussi unidirezionali e la loro differenza mi da il flusso netto
(freccia nera) e il verso del flusso. Non potrà mai capitare che il flusso netto sia di direzione
opposta e sarebbe un evento non naturale, non spontaneo.
Generalizzando questo concetto abbiamo l'equazione di Teorell: F = k • X
L'intensità del flusso è proporzionale alla forza che lo genera (X = driving force ossia la forza
trainante che trascina le particelle a muoversi in una determinata direzione); k = costante di
proporzionalità che dipende dalle caratteristiche del soluto e da quelle del solvente, oltre che dalla
geometria del volume in cui il flusso si determina.
I° Legge di Fick per la diffusione attraverso una membrana
Immaginiamo che esiste un colorante con caratteristiche simili a una particella che passa attraverso
una membrana. Se il compartimento di sx ha concentrazione maggiore di colorante che quella dx.
C'è un flusso netto di colorante dalla
zona ad alta concentrazione a quelle a
bassa concentrazione. Allo stato
stazionario vale la relazione: Fd = Kd •
∆C
Kd = costante di proporzionalità che
dipende dalla mobilità del soluto.
In un grafico otterremmo una retta che passa
per l'origine (immaginando Kd = Y e ∆C = x che
è l'equazione della retta).
La diffusione di questa legge deve avvenire in
maniera LIBERA ossia senza trasportatori o
canali ionici.
La diffusione di particelle ai due lati della
membrana la si può rappresentare con una
funzione esponenziale.
Quella sotto ha l'(1 - e) perché è una funzione
crescente.
MIGRAZIONE IN UN CAMPO ELETTRICO
Fino ad ora abbiamo visto la migrazione di particelle neutre. Ma se fossero elettricamente cariche
ossia se fossero ioni cosa accadrebbe?
Immaginiamo un recipiente contenente cloruro di potassio. Inseriamo 2 elettrodi collegati a una
batteria (una placca al polo positivo = anodo xk attira gli anioni e l'altra al polo negativo = catodo xk
attira i cationi). Quando la batteria è collegata tra anodo e catodo si crea una differenza di
potenziale. Inoltre si crea una polarizzazione tra gli ioni immersi in soluzione e dopo un certo
periodo di tempo gli anioni andranno verso l'anodo e i cationi verso il catodo. Insomma alla fine si
serparano le cariche elettriche determinando un flusso di cariche elettriche positive e negative
chiamato appunto FLUSSO ELETTRICO.
Fe = z • Ke • ∆V
Ke = costante di proporzionalità che dipende
dalla mobilità e dalla concentrazione del soluto
Alla fine avremo sempre una retta con z = alla y e ∆V = x.
Infatti c'è un'analogia con la legge di Ohm la quale diceva che I (corrente elettrica) = g • ∆V e che
I = ∆V/R ed è la stessa cosa della legge del flusso elettrico.
Ai due capi del bilayer lipidico abbiamo le teste polari rappresentate dai fosfolipidi, glicolipidi e
colesterolo che sono elettricamente cariche. Inoltre abbiamo una diversa distribuzione delle cariche
elettriche ossia quella verso il citoplasma ha soprattutto cariche negative mentre quella rivolta
verso lo spazio extracellulare ha più cariche positive. Questa differenza di cariche (∆q) ossia di
potenziale elettrico (∆V) ai due capi
della membrana influenza il movimento
degli ioni.
Quindi il flusso di particelle cariche
dipende non solo dal gradiente di
concentrazione ma anche dal gradiente
elettrico. Il flusso di uno ione dipende
dal gradiente di concentrazione e anche dal gradiente elettrico. La equazione non è preziosa per
impararla a memoria ma solo che sappiamo
che ci sono 2 variabili.
LA DIFFUSIONE DELL'ACQUA (pag. 16)
Considerando cosa succede all'acqua che si trova ai due capi della membrana possiamo constatare
che le molecole d'acqua tendono a diffondere da una soluzione più diluita ad una più concentrata.
Questo flusso è chiamato FLUSSO OSMOTICO.
Spiego:
Esempio
Immaginando di avere in due compartimenti soluti aventi concentrazione di saccarosio, per esempio,
diversi:
La pressione esercitata dalla differenza in altezza delle colonne di liquido, ovvero dal pistone, è
definita PRESSIONE OSMOTICA:
Effetto del flusso di acqua attraverso una membrana semipermeabile
In un recipiente con membrana semipermeabile assistiamo al movimento dall'acqua dall'altra parte e
quindi a sx si abbasserà il livello di liquido e
si alzerà a dx. Questo avviene quando le
pareti della membrana sono pareti rigide.
Ma se sono elastiche come le membrane
biologiche? Il livello di liquido rimane lo
stesso xk abbiamo una deformazione della
parete e il volume di liquido a dx aumenta
come accadeva per l'altra membrana.
Quando ciò accade per i globuli rossi?
Le cellule innanzitutto devono essere isotoniche con l'ambiente esterno (150 mM NaCl). Modificando
la concentrazione di NaCl, per esempio la raddoppiamo (300 mM NaCl) abbiamo una soluzione
ipertonica ossia esso si raggrinza xk l'acqua fuoriesce dal globulo rosso controbilanciando l'aumento
di concentrazione extracellulare. Se abbiamo una concentrazione più bassa (100 mM NaCl) il globulo
rosso si gonfia diventando una sfera xk l'acqua entra nel globulo rosso. Se la abbassiamo ancora la
cellula si lisa (50 mM NaCl) xk c'è troppa acqua dentro.
TRASPORTI ATTRAVERSO LA MEMBRANA & PROTEINE DI
TRASPORTO (pag. 24)
Noi sappiamo che il bilayer lipidico è permeabile a certi gas, molecole polari non cariche e quelle
cariche non passano.
Esistono, come abbiamo già visto nella 1° lezione, le proteine carrier e le proteine canale.
DIFFUSIONE FACILITATA (proteine carrier) (pag. 33)
Il trasporto avviene secondo gradiente di concentrazione.
Caratteristiche dei trasporti mediati
• I carriers sono dotati di specificità xk la proteina ha una nicchia la quale è selettiva per solo una
molecola e non per altre;
• Sono soggetti a saturazione;
• Possono essere bloccati dagli inibitori competitivi;
• Hanno una elevata dipendenza termica e dal pH: il trasporto funziona meglio a temperature
elevate a causa dell'energia cinetica. Inoltre la conformazione della proteina si modifica in base al
pH;
I trasportatori hanno le caratteristiche di enzimi
• Il comportamento dei carriers è simile a quello che fa un enzima: accelerano un determinato
processo biologico ossia in specifico i carrier il passaggio di sostanze tra un lato e l'altro della
membrana.
• Legano selettivamente il loro substrato, cioè la molecola che deve essere trasportata;
• Cambiano di conformazione per rilasciare il substrato dall'altro lato;
• Ritornano alla conformazione originale per legare un'altra molecola di substrato;
• Seguono una cinetica del tipo Michaelis - Menten
Analisi cinetica del trasporto di una molecola tramite proteina carrier: saturazione
In base alla I° Legge di Fick il flusso di particelle che diffondono liberamente aumenta linearmente
all'aumentare della concentrazione.
Ma la I° Legge di Fick non viene più rispettata se si tratta di un flusso di particelle attraverso la
membrana mediato da carriers.
Fmax è il massimo n° di flusso di particelle trasportabili da un carriers.
I flussi mediati da carriers, a differenza della diffusione libera, sono saturati ossia il flusso è
rappresentabile dall'equazione di una iperbole avente un valore massimo invalicabile.
Ma perché avviene questo nei trasporti mediati?
1. Sulla membrana è presente un numero finito di carriers;
2. Ciascun carrier opera ad una velocità finita.
Rappresentazione del concetto di saturazione con un esempio numerico
Per semplicità consideriamo una membrana
con un solo carrier. La velocità del carrier
è di 50 particelle/s
Quando arriviamo a 100 tutte quante non riescono a passare in 1 secondo e per questo rimane lo
stesso di 50 particelle nel flusso. La stessa cosa se ne abbiamo 1000. Infatti la curva che otteniamo
è simile a quella che abbiamo visto prima ossia abbiamo una saturazione.
I carriers, come gli enzimi, possono essere soggetti a inibizione competitiva
Se introduciamo un inibitore competitivo esso inibisce il trasporto ossia va a competere con la
molecola che deve essere trasportata a livello del sito attivo. Quindi se introduciamo una certa
quantità fissa di inibitore competitivo ci accorgiamo che la nostra curva (nel grafico contenente nelle
ordinate il flusso netto e nelle ascisse la ∆C del substrato) è più bassa anche se il Flusso massimo
viene raggiunto comunque. Se aggiungiamo ancora di più l'inibitore la curva si abbassa di più ma il
flusso massimo viene raggiunto comunque.
Diminuisce xk il flusso massimo dipende dalla quantità di trasportatori.
Come funziona un inibitore competitivo?
Se avessimo delle molecole