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Si introduce un modello intermedio tra i corpi reali e i corpi neri:
CORPI GRIGI
- Il modello dei corpi neri è comodo in quanto permette di definire propriamente tutte le proprietà di emissione del corpo; inoltre tutti i calcoli sono semplificati dato che a=1 => la q uscivolato da un corpo nero è: q=ε=G.
- Per i corpi reali la dipendenza dal tipo di radiazione risulta:
CORPO GRIGIO: Eₓ=f(λ), cioè l'emissivita non dipende dalla lunghezza d'onda. Eₓ=f(T,N) e se riduco alla ordinario questi corpi appaiono di colore grigio.
- Eₓ=f(T,N)=αₓ
- a=∫αₓGdλ = aₓ∫Gdλ/∫Gdλ = aₓ=Eₓ
- Eᵍˡᵒᵇᵃˡₑ=E=∫∫EₓEₘdλ/Eₘ=Eₓ∫aₓEₘdλ/∫Eₘdλ
⇒E=Eₓ=aₓ=a
Corpi Selettivi
"Selettivi" perché potrebbero selezionare la radiazione
=E/ελ=αλ≠a=E≠a
in generale per i corpi selettivi
In realtà esiste un'altra condizione in cui, a prescindere da ελ e aλ, si avrà l'equivalenza tra E e a:
- a=f(T,N,G1)
- ε≤=f(T,N)
Infatti E=aλ sempre e quindi, quando la radiazione è ridotta su un corpo ho lo stesso spettro di un corpo nero alla stessa temperatura del corpo, si verificherà che a=E, purché ε=G2, uguale all'emissione del corpo nero alla stessa aEmail e del corpo che stiamo considerando
alla f(T,N,G2) = f(T,N) nulla sopra, rimangono uguali e quindi l'emissione di due corpi con f, uguale se l'assegnazione è uguale
. Inoltre abbiamo visto che se abbiamo una cavità che si trova ad una certa T, un gas che si trova tiene inesso si comporta come un corpo nero dato che la radiazione che viene emessa sarà proprio quella di un corpo nero alla temperatura dato che la radiazione emesso da un gas al vario Sub sarà
∞
| Qλ = ∫ (aλ1ελ1 + aλ2ελ2) / (aλ1 + aλ2 ) aλ1aλ2 dλ = ∫ ελ1ελ2ελm(T˳i) - ελ1ελ2ελm (T˳e) dλ
⁰ ⁰
| (aλ2 = ελ1.
aλ1 = ελ2
∞
aλ1 + ελ2 aλ1 = ελ1
aλ1 = ελ1)
| ∫ ελm(T˳i) - ελm(T˳e) dλ
⁰
1/ελ2 + 1/ελ1 - 1
ES M = ελT˳1 ελT˳2
X
|
|
X
coseno
solido unica
T3 = ? ελ
•
Qual' è la potenza che viene dissipata dalle superfici ?
in presenza di uno scambio
• Che succede se lo schermo è un corpo nero?
Quindi in base alla definizione di JJ→i, avremo che:
dJJ→i = JJ→i dΩi→i
e quindi la (1) diventa:
∫∫2π JJ→i dΩJ→i = ∫∫A
(2)
ma si ha anche che:
JJ→i = J0 cosθJ
quindi si può scrivere:
∫∫A J0 cosθJ dΩJ→i = ∫∫A dAJ
(3)
Allora per corpi che seguono la legge del COSENO, ovvero per i corpi LAMBERTIANI, si può dimostrare che:
dJ - J dΩ = J0 cosθ dΩ
∫∫2π J = ∫∫∫ J0 cosθ dΩ =
una dΩ = dAm (kg/m°θ) d(θ)
= ∫0 J0 ∫0 cosθ sinφ dφθ =
= ∫0 J0 π1/2
= ∫0 J0 ∫0 π∕2
= J0 π
quindi:
J0 π = Jπ ⟹ Jψ = Jπ cosθψ
quindi (3) diventa:
Jψ cosθφ dΩJ→i dAJ
(4)
FATTORE DI VISTA (O DI FORMA)
Fi j = Ji→j/Ji
• frazione della radiazione della sup. i-esima che viene
• intercettata dalla sup. j-esima
• vale solo per LAMBERTIANI (corpi con emissione e
riflessione isotropa nello spazio), Fi j dipende
solo dalla geometria
= ∫∫ (cosθicosθj/π) dAi dAj (vale solo x corpi
_Ai_
_Aj_ ri j² _LAMBERTIANI_
x questi corpi vale anche il PRINCIPIO DI RECIPROCITÀ
Ai Fi→j = Aj Fj→i
•PROP. 1. Essendo il fattore di forma un parametro pure
mento geometrico, se vi è una simmetria geometrica
i fattori di forma possono risultare uguali:
2
1 ∣
──> F12 = F13
3
•PROP. 2. Se io sommo tutti i fattori di forma rispetto ad una
ad una sup. i per tutte le sup. da i a n, che esito
no intorno alla sup. i-esima che descrivono cioè tutto
l'involucro della cavità che circonda la sup.
i-esima, questa somma è uguale a 1. → somma di tutte le
radiazioni che partono dalla sup. i verso tutte le
altre, risulta tutto lo radiazione che parte da i,
avverrà uguale a 1.
*Mostra per le radiazioni in ier* (nuova con sup. grigie)
{
J1 = E1 + (1 - E1) (γ2 J2 + γ3 J3)
J2 = E2 + (1 - E2) (¼ J1 + ¾ J3)
J3 = E3 + (1 - E3) (¼ J1 + ¾ J2)
}
oss.: il sistema è lineare anche se i potere emissivi dipendono
dalle quattro potenze delle temperature.
- E ci sono imposte le 3 temperature possiamo risolvere le
tre equazioni autonomamente trovando i 3 poteri emissivi
- Se invece sono note le 3 potenze scambiate & si trovano
le radianze.
- Aggiungo: Invece note le sup. A2 e A3 e noto che la sup. 1
è adiabatica (q1 = 0)
- Se A1 ha cumulato nulla -> il potere emissivo t1 = 0
(εi = 0 => Ei = Ti4)
=> J1 ≠ 0
- Una volta che uno sup. fa parte di una cortia,
allora va sempre considerata, sia che questa sia
adiabatica, sia che valga E = 0.
Pa = 105 Pa
H2O
x = 1 metro ⇒ p = pa + ρ g 1 ≅ 105 + 103 . 10 = 1,1 x 105 Pa
ARIA
x = 1 metro ⇒ p = pa + ρ g 1 ≅ 105 + 1,2 x 10 = 1,00012 x 105 Pa
-
la Δp con l'aria è quasi trascurabile. Questo sono uno svantaggio che costituisce una nozione di quota modesta.
-
nel condurre un miscuglio, nessuna peculiare sostanza è così grande che la Δp all'interno di un gas è la meno rilevante. (considerare questo difficilmente la p che stiamo conducendo, se il nostro gas si trovesse ad una p = 1.00012, la sua densità sarebbe 100 volte più elevata e quindi nel corso di una certa presione si avrà una Δp certa quota che non trovabile)
-
Cosa accade se inviate un fluido è in movimento?
-
abbiamo già scritto la 1ª legge della termodinamica per sistemi aperti.
Il moto di un fluido in movimento è l'attributo del campo delle velocità: cioè una volta che conoscete un fluido in movimento avviene che ogni punto del fluido avrà una sua velocità. Diremo che il MOTO È STAZIONARIO se la velocità in ogni punto non si modifica.
ATTENZIONE: La velocità di ogni portatella non è costante in un moto transverso che la velocità di volume quantità che è condotto sù un'INTENSITÀ che descrive la vena fluida dove cacciatore monasteri per un moto tornano a uno aumento portatella il moto rettilineo uniforme allude vive porziun di MOTO STAZIONARIO con un fluente miscuglio che avviene