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Quantità di moto
Se abbiamo un sistema di particelle, possiamo descrivere il moto traslatorio dell'intero sistema col moto del centro di massa del sistema.
In un sistema costituito da due sole particelle di massa m1 e m2 distorti rispettivamente X1 e X2 da una certa origine O in un sistema unidimensionale descritto dall'asse x. Il centro di massa (C.M.) è il punto localizzato ad una distanza XCM dall'origine O:
XCM = (m1X1 + m2X2) / (m1 + m2)
Ovvero
(m1 + m2) XCM = m1 X1 + m2 X2
*nell'esperienza comune equivale al baricentro
o in un sistema di N particelle disposte lungo una retta si avrà:
XCM = Σmixi/Σmi
poiché Σmi è la massa totale del sistema M → M XCM = Σmixi
In un piano invece, rispetto all'origine O si avrà:
xCM = [Σmixi] / Σmi
yCM = [Σmiyi] / Σmi
e in un volume anche
zCM = [Σmizi] / Σmi
Il centro di massa di un sistema di particelle dipende solo dalle masse delle particelle e dalla posizione relativa di esse.
È possibile trattare un corpo come una distribuzione continua di massa, dividendo il corpo in questione in tante masse Δmi;
facendo quindi tendere Δm → 0 e il numero delle masse N → ∞ sarà possibile definire le coordinate del centro di massa come:
xCM = limΔmi→0 [Σ Δmixi] / ΣΔmi = ∫ x dm / ∫ dm
yCM = ∫ y dm / ∫ dm = (1/M) ∫xi dm
x, y, z definito come un vettore posizione dall'equazione: SM = ∫ S dm / ∫ dm
Per un corpo omogeneo, il centro di massa cadrà sempre sul suo punto, linea, piano di simmetria.
Il moto del centro di massa
In un sistema di particelle, distribuito lungo l'asse x, risulta che: MCM = m1x1 + m2x2 + ... + mnxn, derivando l'equazione rispetto al tempo: M dCM/dt = m1dx1/dt + m2dx2/dt + ... + mndxn/dt M vCM = m1v1 + m2vext + ... + mnvn, derivando nuovamente rispetto al tempo: M aCM = m1a1 + m2a2 + ... + mnan
da cui risulta: MaCMx = E1x + E2x + ... + F1x *lo stesso discorso vale per gli altri assi, e in equazione vettoriale:
M aCM = F1 + F2 + ... + Fn
Il prodotto della massa complessiva del gruppo di particelle per l'accelerazione del centro di massa è uguale alla somma vettoriale di tutte le forze che agiscono sul sistema di particelle.
Poiché eventuali forze interne saranno a due a due equili e contrarie, (III legge di Newton) considereremo solo le forze esterne:
Fest = MaCM
Impulso e quantità di moto
L'andamento in funzione del tempo di una forza impulsiva è approssimabile come in figura; la forza ha una forza costante.
- La collisione inizia all'istante t1 e finisce all'istante t2.
- La forza è nulla prima e dopo.
- Dalla II Legge di Newton si ha: F = dp/dt
La variazione infinitesima della quantità di moto dp dovuta ad una forza F che agisce per un tempo infinitesimo dt è data da: dp = F(t)dt
Sarà possibile ricavare la variazione della quantità di moto data da:
Δp = ∫t1t2F(t)dt
L'integrale della forza F sull'intervallo di tempo in cui agisce, viene definito impulso ed è una grandezza vettoriale:
J = ∫t1t2F(t)dt = Δp
La variazione di quantità di moto a cui è soggetto un corpo su cui agisce una forza impulsiva (direzione costante durante il tempo di applicazione) è uguale all'impulso.
se invece si ha: m1 = m2
risulta:
Caso particolare A
v1 = u2 → Vf(m1) = Vi(m2)
v2 = u1 → Vf(m2) = Vi(m1)
cioè se m2 = m1 le masse si scambiano le velocità.
Caso particolare B1
se m2 è inizialmente ferma, cioè se u2 = 0
risulta: v1 = u1(m1 - m2) / (m1 + m2)
v2 = u12 m1 / (m1 + m2)
se allo stesso si ottiene (m2 = m1)
Caso particolare B2
v1 = 0 → m2 si ferma
v2 = u1 → m2 scatta via con la velocità di m1
se invece m2 >> m1 si ha:
Caso particolare B3
(particella) ferma molto più massiva di quella incidente)
v2 ≈ -u1 → m1 quella incidente, rimbalza circa con la stessa velocità
(come una palla che cade per terra)