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Epicureismo:

Vivere secondo natura: sfuggire il dolore e ricercare la felicità

Vivere di nascosto, lontano dagli affanni della politica (late biosas)

Felicità = aponia e atarassia.

Gli dei si disinteressano degli uomini.

La morte non é un problema, se c'é la morte non ci siamo noi.

In Lucrezio il saggio agisce giustamente (ma deve considerare che porti a lui benefici)

Il diritto e la giustizia nascono dopo un primario "Stato di Natura" (more ferarum) da una tacita obbedienza

ad un patto utilitaristico di non danneggiarsi a vicenda.

Bene = Felicità (concezione Eudaimonistica)

Stoicismo

Vivere secondo Natura, intesa come leggi della natura universale (il Logos)

Coincidenza di naturalità e razionalità della legge.

Bisogna seguire il dovere, e questa é la vera libertà (esempio del cane legato al cocchio)

Lo stoico mette le sue capacità al servizio della comunità/umanità

Cosmopolitismo

In Cicerone, ispirato da Panezio, nel "de legibus" e nel "de Re Publica" si dice che l'unica vera legge é la

Ragione.

Lo ius civile é lex, intesa come lex Rationalis.

La Res Publica é Res Populi, il popolo è legato in sé da un "vinculum iuris" concretizzato nel diritto e

nell'interesse comune.

Questi due non possono che essere giusti.

Il diritto ha funzione organizzativa e tutte le comunità e gli ordinamenti devono utilizzarlo (stato dei briganti-

Istituzionalismo)

I principi cardine sono: "a ciascuno il suo", honeste vivere, alterum non ledere.

Si hanno tratti di giusnaturalismo e positivismo giuridico insieme.

Sant'Agostino

Prima Manicheo, poi scettico infine Vescovo Cristiano.

In un primo momento afferma che la Legge vera é summa Ratio.

La giustizia deve individuare i principi a cui ogni uomo deve sottostare e il giusto è solo colui che agisce

secondo i principi di questa.

Nel Contra Faustum Manicheum divide la legge in Lex Aeterna (legge naturale) e Lex Temporalis (legge

positiva degli uomini che vale in un determinato contesto spazio-temporale).

La lex Aeterna é Ratio Divina e Voluntas Dei, che ordina di conservare l'ordine naturale delle cose.

(contraddizioni: Abramo e Sodoma, Abimelech e la sposa di Abramo)

Tra volontà divina e legge eterna non c'é sovrapposizione pacifica.

Nel De Civitate Dei (413) Agostino difende la legittimità del Cristianesimo dalle accuse rivoltegli da pagani

dopo il sacco di Roma (410).

Entra in contrapposizione con Pelagio (Morgan) e teorizza che non c'é salvezza per l'uomo senza Dio.

L'uomo ha bisogno di Dio per distinguere il bene dal male.

Agostino accetta la predestinazione dunque.

Contrappone la città di Dio a quella impura degli uomini (dicendo anche che Roma, nata dal peccato,

fratricidio di Remo, non é mai stato un vero stato)

Senza Giustizia, allontanandosi dalla divinità, nessuno stato é un vero stato.

S. Tommaso:

Riflessione sulla fede e diritto più pacata di quella agostiniana.

Fu allievo di Alberto Magno -> Scolastica e Cristianizzazione di Aristotele.

Teorizza inizialmente diversi tipi di legge:

- Lex Aeterna (legge di competenza di Dio e delle gerarchie Angeliche);

- Lex Naturalis (che prescrive il fare il bene e l'astenersi dal male, che noi possiamo conoscere della lex

Aeterna con la ragione umana)

La Lex Naturalis è data da Dio alla Natura. (risolve così la difficoltà agostiniana nel conciliare Voluntas Dei e

ordine naturale).

- Lex Humana - siccome non tutti gli uomini comprendono i principi della lex Naturalis, gli uomini devono

darsi delle leggi, tratte ed ispirate alla legge naturale per 2 metodi:

+ specificare via via ciò che la legge naturale lascia in modo astratto

+ osservare utilizzando il principio di consequenzialità. (osservazione dello Ius gentium)

- Lex Divina - espressione della volontà di Dio che può essere compresa soltanto attraverso la rivelazione e

non la ragione.

Essa non contraddice la ragione ma spesso la ragione non riesce a capirla fino in fondo (casi dell'ordine di

uccidere Isacco ad Abramo, caso degli Ebrei che rubano oro e argento agli egizi quando fuggono)

Le leggi che vanno contro i principi della legge Naturale non sono vere leggi ma Tommaso non dice di

disobbedirle, a patto che il rispetto di esse non crei maggior danno all'Ordine Naturale della disobbedienza.

La Legge Difforme é una sorta di quinto tipo di legge ed é quella ingiusta fatta da uomini che non si sono

conformati ai principi della legge Naturale.

Esistono peró ipotesi in cui la legge naturale e divina tacciono, qui sta alla legge umana occuparsene e ai

cittadini spetta obbedire a questa.

Fare le leggi spetta a chi si prende cura di una comunità perfetta (autarchica e indipendente).

É necessario che tutti conoscano la legge. Sta alla responsabilità dell'individuo seguire e fare o meno il

lecito.

Marsilio da Padova:

É un filosofo aristotelico.

L'uomo ha bisogno della polis e della società, ma non per necessità naturale, bensì per trovare vantaggio

personale (prospettiva utilitaristica)

Rifiuta le ingerenze ecclesiastiche che compongono solo una parte della società (i chierici).

La comunità deve obbedire ad una legge dettata da tutti (universitas civium et valentior pars) e ,non da una

parte sola, indirizzata al bene comune.

La legge deve avere anche la forza di costringere i dissenzienti ad obbedirle.

Se coloro che devono obbedire corrispondono a chi fa la legge, non può sussistere il principio dell'ignorantia

legis.

Queste teorie ripropongono a livello teorico la struttura normativa dei comuni italiani (Padova).

Marsilio si schiera con Ludwig di Baviera contro il Papa Giovanni XXII, nel conflitto papato-impero, e gli

dedica il Defensor Pacis.

Nel quale sostiene che il potere legislativo deve essere staccato dal potere esecutivo imperiale e che il

sovrano deve essere soggetto al controllo della comunità tramite la legge.

Ludwig si fa incoronare dal popolo: il potere é del popolo romano e viene dunque dal basso (Dante) (Rex

Romanorum)

Marsilio anticipa il Giuspositivismo perché ciò che rende valida la legge non é il contenuto ma l'autorità che

la pone.

La valentior pars é la parte prevalente (prospettiva sia qualitativa che quantitativa, ma non una di queste

sola).

La legge puó essere:

- Lex Divina: espressa da una qualsivoglia autorità divina. (indirizzata alla salvezza ultraterrena)

- Lex Umana: espressa dal legislatore umano che cerca di trovare il fine migliore per la comunità,

minacciando sanzioni o dando premi.

Marsilio si rifà alla teoria delle 2 felicitates dantesche.

Il potere legislativo é il potere supremo.

Bodin:

Contesto socio-politico della Francia dei conflitti di Religione fra cattolici e ugonotti.

Si discuteva se fosse possibile obbedire ad un re anche se questo aveva posizioni religiose diverse dai sudditi

(in seguito sará il principio cuius regio eius religio).

Bodin cerca un principio che possa tenere unito lo stato nella sua eterogeneità interna: lo trova nella

soggezione ad un medesimo sovrano.

Tutti i poteri sono subordinati a quello esecutivo-governativo del sovrano.

Lo stato é il governo giusto di un certo numero di famiglie che mettono in condivisione dei beni per tutelarli

meglio. Il numero di famiglie deve essere abbondante.

Lo stato si forma o con la violenza o con un accordo utilitaristico fra le famiglie.

È necessario obbedire al sovrano per mantenere l'unità dello stato.

Il sovrano é sempre assoluto (absolutus legibus) ma ha però dei limiti riscontrabili concretamente in:

- Leggi divine: leggi formulate non dal re ma da Dio

- leggi naturali: non dipendono dal sovrano ma dalla natura.

- Leges Imperii: leggi che regolano il potere

+non può cedere territorio nazionale

+non può ostacolare le procedure di successione del potere.

Il re non é vincolato nemmeno dalle leggi dei suoi predecessori né dalla consuetudine tanto meno.

Ma come fa il sovrano a imporre tributi se il suo potere é solo su quanto è messo in comune? I tributi

vengono decisi in accordo con gli Stati Generali (in rappresentanza della popolazione)

Bodin fa polemica con Machiavelli, il quale non riteneva che il sovrano dovesse sempre mantenere la parola

data se questo lo danneggiasse.

Bodin ritiene, moralisticamente, che il sovrano deve mantenere la parola data e rispettare i patti pena la

destabilizzazione dello stato stesso. (é questa in realtà comunque una prospettiva utilitaristica)

Il sovrano deve mantenere la pace e il suddito gli deve obbedienza.

Se qualcuno si impadronisce del potere violando le leggi di successione, non é obbligatorio obbedirgli.

Ma se lo stato é nato con la violenza? Come risolvere?

Si risolve col principio di Effettività, anche se è nato con la violenza se il sovrano é riuscito a mantenere e a

trasmettere il proprio potere, si può considerare legittimo e legittimato.

Grozio

Grozio teorizza soluzioni di tipo giusnaturalistico.

È il padre del diritto internazionale.

Trova regole alle quali si ha l'obbligo razionale di obbedire in quanto uomini.

L'uomo é naturalmente portato alla società (sociabilitas, appetitus societatis: ripresa aristotelica)

Grozio vuole trarre dalla ragione delle norme da considerare vincolanti ed utilizza 2 metodi:

- l'evidenza razionale

- l'esperienza dello ius gentium (riconoscere principi comuni a tutti).

Grozio arriva a dire che ci sono dei principi di giustizia autoevidenti che nessuno potrebbe non rispettare

anche se Dio non ci fosse (Etsi daretur Non esse Deum), primo fra tutti il rispettare i patti stipulati.

Scrive il Libro de Iure Belli ac Pacis (ispirandosi ad Alberico Gentili) dove si propone di teorizzare un diritto

anche in momenti di parvente assenza di questo (come la guerra).

Gli esseri umani mantengono la ragione anche in tempo di guerra e dalla ragione derivano i principi.

Ispirandosi a Cartesio, Grozio getta dei minimi principi base (in toto 5) comuni a tutti i popoli e che

dovrebbero essere presso tutti i popoli:

Queste sono 5 grandi verità che l'uomo raggiunge solo tramite la ragione:

1- obbligo di astenersi dalle cose altrui (tutela della proprietà)

2-obbligo di restituire le cose altrui indebitamente sottratte e i frutti da queste prodotti.

3- obbligo di rispettare i patti presi (pacta sunt servanda)

4- obbligo di risarcire il danno causato ad altri

5- obbligo di rispondere penalmente dei comportamenti lesivi dell'altrui persona.

Tutti gli ordinamenti riconoscono questi principi in media, dunque questi devono essere applicati anche nei

rapporti fra gl

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A.A. 2014-2015
13 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher E0110 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del Diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Re Lucia.