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Il Web 2.0, definito nel 2004 da Tim O’Reilly, rappresenta un evoluzione del web statico, ed un innovazione

comunicativa ed interattiva. Dal punto di vista linguistico, è stato fatto notare come, abbassando in modo drastico non

solo il livello di competenze necessarie per scrivere un testo, ma anche il tempo necessario per farlo, il Web 2.0 ha

reso possibile un nuovo rapporto con la scrittura, molto più diretto e libero (anche se ciò comporta un maggior rischio

di errori ortografici, di sintassi ecc…)

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Molti osservatori hanno notato sul web il fenomeno detto della “espressività grafica”, che consiste in variazioni

rispetto allo standard ortografico (abbreviazioni, sostituzioni di caratteri, simboli).

Es. “ieri pom sn andata dal dott… sta pagina doveva esse + lunga ma me so stufata… poi a Vale la chiamata quella di

peccati… bella patà…bella piskelli…”

Sono state fatte diverse analisi su questi fenomeni, individuandone i seguenti punti salienti:

1) Scrittura rapida e non revisionata

2) Riferimenti incomprensibili per chiunque non appartenga o non conosca i contatti

Un punto si cui vale la pena di riflettere, in ogni caso, è quello che riguarda gli errori. Altre analisi mostrano come vi

sia un livello più alto di frequenza di errori sui messaggi di posta e in chat, mentre questo livello si riduce nei forum,

nei blog o in particolari testi (poesia). La mancata corrispondenza di grafia e pronuncia viene detta misspelling

(cuesto, squola). Un altro particolare errore invece è il typo, che accade quando uno scrittore sa come una parola vada

scritta ma non riesce a scriverla correttamente (per esempio perché preme dei tasti sbagliati sulla tastiera in maniera

involontaria). Esistono tanti fenomeni di espressività grafica che portano variazioni rispetto allo standard scritto, tra

esse troviamo:

- Lettura endofasica = quando un simbolo viene inserito in modo che il lettore lo interpreti in base al suo nome

(6 – sei)

- Piccole abbreviazioni = (nn – non ; tnt – tanto; x – caxxo)

- Variazioni grafiche vere e proprie = ke – che)

- Leetspeak = quando un carattere viene usato per rimpiazzarne un altro simile (Sw4n – Swan); un uso molto

importante di questo meccanismo riguarda la scrittura di spam: l’essere umano riesce a notare la somiglianza

grafica tra 2 caratteri e a decifrarli, mentre un sistema di semplice riconoscimento di stringhe di caratteri non è

in grado di farlo

- Emoticon = per indicare stati umorali

- Acronimi = LOL, ROTFL, OMG

- Maiuscole e minuscole = quando al contrario dello standard, dove vengono usate ad inizio di parole o per

particolari categorie di parole (nomi propri) vengono usate un po’ ovunque (createNet)

Se volessimo analizzare dei testi di questo tipo, quello che colpirebbe non sarebbe tanto l’espressività grafica generata

dall’uso di questi meccanismi, quanto il fatto che questo tipo di scrittura si avvicina di molto al parlato: troviamo

infatti tratti di italiano regionale e dialetto, un uso maggiore di tratti sovrasegmentali, le faccine per esprimere gli stati

d’animo. Ancora non esistono analisi su questo punto, ma si può stimare che il 90% degli adolescenti sul web faccia

uso di questi meccanismi (tra 11 e 25 anni). E’ il cosiddetto linguaggio giovanile italiano, caratterizzato da un “largo

uso di interiezioni, onomatopee, intonazioni ecc…” Molti studiosi criticano questo tipo di linguaggio, in quanto

dimostrerebbe un semianalfabetismo e una variazione di uso rispetto alla forma corretta dell’italiano. Altri però non

sono d’accordo, e anzi affermano che questo tipo di scrittura dimostri un discreto livello di competenza e creatività da

parte dei giovani.

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Studiosi come Crystal affermano che il linguaggio del web, ed in particolare quello delle chat, possiedono molte

caratteristiche del parlato e poche della scrittura. Le chat attuali hanno in comune alcune caratteristiche: scrittura di

brevi messaggi, ricezione quasi istantanea da parte del destinatario, ricorso al linguaggio olofrastico (faccine,

interiezioni ecc…). La caratteristica fondamentale è quella di riprodurre il parlato usando i mezzi messi a disposizione

dallo scritto. E’ Halliday invece ad individuare gli elementi che si perdono in questo passaggio:

- Intonazione

- Segni paralinguistici (gesti, espressioni facciali)

- Tratti indicali (età, sesso, tono di voce)

La comunicazione in rete ha dato secondo alcuni una luce nuova alla scrittura: in positivo possiamo dire che

l’espressionismo spontaneo degli utenti durante l’uso delle chat libera la scrittura dalle inibizioni dovute a controlli

(giornali) o alla scrittura codificata (modello standard). In negativo, invece, il fatto che sia impossibile applicare i

controlli porta ad un maggior rischio di errori ortografici/sintattici, uso di forme sbagliate… Un altro processo è quello

chiamato Gresham’s ghost: la scrittura, anche in base ai recenti sviluppi tecnologici e alle innovazioni, si sarebbe

trasformata da attività contemplativa ad attività da portare avanti in fretta, in maniera rapida e possibilmente concisa

(dimostrato dall’uso minore nelle chat di punteggiatura e da una maggiore tolleranza verso gli errori). E’ chiaro però

come la scrittura informale non sia sempre il mezzo migliore: dipende dal contesto o dal tipo di documento che si

scrive.

Analizzando delle frasi provenienti da un forum di un mmorpg (wow) si scopre come la scrittura italiana standard

subisca diversi influssi e modifiche: intanto l’uso aumentato dei puntini di sospensione (andare a tanaris… gnomo

bruttissimo…), l’accapo semplice molto meno utilizzato e l’uso di diverse interiezioni e faccine per evidenziare le

frasi (ho preso la polearm merciless… fa un sacco di danni con mongoose!!!). Oltre a queste cose, notiamo anche

l’uso di forestierismi e di parole nuove (ho cappato, quest…)

Le emoticon hanno un origine ben precisa. Nascono da un modello di Scott Elliot usato il 19 novembre 1982. Nella

comunicazione web, la presenza delle emoticon è massiccia ed è strettamente collegata al genere testuale. Oggi sono

centinaia e spesso svolgono la funzione di tratti soprasegmentali (intonazione,tono). Lo studioso Petri distingue 7

categorie di emoticon:

1) Sostituibili con avverbi frasali (strano)

2) Sostituibili con elementi di coordinazione o subordinazione (identica – faccina confusa)

3) Rafforzamento parole (inquietante – faccina paura

4) Accompagnamento testo (ciao a presto! – IMPIEGO MAGGIORE

)

5) Sostituibili con imprecazioni (xxxxx!!!! – faccina arrabbiata)

6) Olofrastiche, cioè che sostituiscono una frase intera (senza speranza – faccina che piange)

7) Per sostituire un singolo carattere

Lo studioso Maltese fa 3 grandi categorie:

1) Emoticon morfo-sintattiche = sostituiscono parti del discorso

2) Emoticon espressive = indicano stati d’animo

3) Emoticon di intrattenimento = ruolo puramente estetico

Gaetano Berrutto nel 1987 indica la definizione di italiano neostandard: indica la lingua usata oggi, in circostanze di

media formalità, da parte della maggioranza degli italiani. Questa forma influisce sulla comunicazione via web, e si

basa su determinate caratteristiche:

- Te in funzione di soggetto

- Lui, lei, loro al posto di egli, ella…

- Gli per “a lei, a loro”

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Come possiamo definire e suddividere i generi testuali presenti sul web? Intanto bisogna dire che nel corso degli

ultimi anni si assiste ad un evoluzione del web stesso: il web 1.0 diventa web 2.0 passando dalle pagine statiche a

quelle dinamiche, attraverso più interattività e maggiori contenuti (audio, video, app ecc…). Possiamo intanto operare

la seguente classificazione:

- Grandi portali (Google, Yahoo) e Siti Istituzionali (Camera, Senato)

- Siti di enti e associazioni (Juventus, Airc)

- Siti di approfondimenti di argomenti

- Siti di glossari ed enciclopedie

- Siti con software scaricabili e programmi

- Siti di case editrici e di giornali

La creazione e lo sviluppo continuo di questi siti costituisce una rivoluzione di per se: la digitalizzazione continua

permetterà in futuro di ospitare in Internet un immensa varietà di documenti, contenuti, scritti… che avranno a loro

volta un impatto nel modo in cui si leggerà o si studierà (Google Books). Gli altri 3 grandi elementi del web

comprendono pagine di:

- Blog

- Forum

- Reti sociali

Una differenza importante tra il web 1.0 e quello 2.0 riguarda la possibilità, per il primo caso, di poter fare di tutto

attraverso l’ipertesto (HTML), anche se ciò richiede una certa conoscenza informatica; mentre, per il secondo caso, di

non dover possedere queste conoscenze grazie anche ad un interfaccia più semplice e ad una pubblicazione di

contenuti più veloce ed accessibile. Inoltre, i testi presenti nelle pagine web sono molto diversi tra loro. Ad esempio,

nel caso della pubblicità, si cercano frasi ad effetto o l’utilizzo di particolari meccanismi in grado di stuzzicare l’utente

a cliccarci sopra (banner, giochini) con meccanismi differenti dall’italiano standard (uso costante del “tu”). Una

differenze che merita di essere citata riguardo la pubblicità riguarda i meccanismi messi in atto da Google, come

AdWords e AdSense, i quali non si basano su annunci vistosi ma sulla possibilità di far comparire, durante una ricerca,

annunci pubblicitari riguardanti l’argomento o l’oggetto di interesse. Anche per quanto riguarda i siti istituzionali, si

assiste ad una novità di rilievo, e cioè l’utilizzo di toni meno formali condite da informazioni istituzionali (Sito

Comune Milano – pagare tasse, muovermi in città, certificati, servizi funebri, casa, rivolgersi al comune). E’ come se

il web si adattasse alle esigenze del lettore.

Tra i contenuti delle pagine web, dobbiamo citare anche i tag (etichette che permettono di individuare la parola

chiave). Usati ormai quasi in tutte le pagine, essi sono molto utili, in particolare nel web 2.0 perché permettono di

individuare immediatamente l’argomento di interesse, frantumando gli argomenti del testo (Flickr, Tumblr).

Un caso interessante è poi quello che riguarda Wikipedia: enciclopedia a cui tutti possono collaborare scrivendo nuovi

articoli o modificando quelli esistenti. La versione italiana è la 5° più estesa nel mondo e presenta centinaia di migliaia

di articoli. La qualità degli stessi è elevata, e in alcuni casi eccezionalmente alta, con centinaia di collaboratori. Dal

punto di vista tecnico, Wikipedia è un esempio di wiki: un sito che permette a utenti diversi di intervenire sugli stessi

testi, modificando le voci. Dal punto di vista del genere testuale, Wikip

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
7 pagine
8 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ahmed89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del linguaggio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Mazzone Marco.