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2. LA TRADIZIONE INDIRETTA DI PLATONE

Un certo numero di citazioni latine di Platone circola mediante gli autori antichi, e tra questi troviamo in prima

fila Cicerone. Gli altri intermediari di Platone sono principalmente Seneca, Apuleio, Aulo Gellio, Lattanzio,

Gerolamo, Arnobio, Claudiano Mamerto. Il Timeo è l’opera più citata. Vero è che Teodorico di Chartres cita il

Parmenide e Guglielmo di Conches cita il Teeteto ma le formule che citano provengono dal Commento di

Calcidio. Il Platone dei medievali non si limita certo al solo Timeo di Calcidio. E inoltre, il platonismo non si

riduce al solo Platone. Esso infatti si dividerà in più correnti e verrà adottato con molte varianti dagli autori,

prima fra tutti Cicerone.

3. I MEDIATORI DEL NEOPLATONISMO MEDIEVALE

Apuleio

Il De deo Socratis è stato esaminato da Agostino, il De Platone et eius dogmate vorrebbe essere, un ritorno

alla dottrina originaria di Platone, ma tuttavia contiene deviazioni come l’importanza assegnata alla

dimensione religiosa. Il De mundo è invece una traduzione di un trattato greco di tendenza aristotelica. Nel

complesso, Apuleio apporta una divulgazione della dottrina platonica, ma fornisce poche citazioni letterali dei

testi.

Macrobio

Macrobio è l’autore dei Saturnalia e dei Commentarii in Somnium Scipionis. Se i primi si ispirano al Simposio

di Platone, i secondi sono scritti sul modello dei commenti greci al Simposio. La filosofia che vi troviamo è un

platonismo impregnato di preoccupazioni etiche e politiche attinte da Cicerone, con una dimensione spirituale

influenzata dal pitagorismo e dal plotinismo. Il silenzio assoluto di Macrobio sul cristianesimo lascia stupiti.

Macrobio contribuisce alla diffusione della divisione della filosofia in tre parti: morale, naturale e razionale. Ne

deriva un’etica, mutuata da Plotino, che riconosce quattro virtù: politiche, catartiche, teoretiche e

paradigmatiche. Dio è il sommo bene ed è l’origine dell’anima, che è incorporea e immortale. Al di sotto di Dio

esistono diverse potenze, la Provvidenza, l’Anima del mondo, il Destino, la Natura, gli angeli, i numeri.

Macrobio sviluppa anche il tema della narrazione favolosa, equivalente al mito platonico. Esso è inadeguato

quando si parla di Dio, ma adatto a verità meno elevate: gli chartriani vi troveranno una giustificazione per

l’interpretazione allegorica dei testi. Macrobio è una vera e propria fonte del platonismo di Chartres ed è

riuscito a trasmettere lo spirito e il fascino dell’universo di Platone.

Marziano Capella

Le Nozze di Filologia e Mercurio è un romanzo allegorico in 9 libri. I primi due sono dedicati ai preparativi del

matrimonio, gli ultimi 7 alla presentazione delle 7 ancelle offerte come regalo di nozze, che rappresentano

allegoricamente le 7 arti liberali. Il romanzo unisce la descrizione enciclopedica di ciascuna arte all’analisi dei

simboli che essa contiene. I preparativi costituiscono le tappe di un’iniziazione misterica. La forma di questo

romanza filosofico ha influenzato Boezio, Bernardo Silvestre e Alano di Lilla. Marziano Capella viene letto

soprattutto durante l’alto Medioevo, perchè risponde bene alle esigenze dei Carolingi. I maestri di Chartres

certo non lo trascurano, ma preferiscono al romanzo allegorico la narratio fabulosa di Macrobio, cioè il mito.

Calcidio

Calcidio offre il testo stesso del Timeo, accompagnato da un commento. Il suo commento si divide in due

parti: la prima affronta ciò che si collega alla Provvidenza divina, cioè la creazione del mondo e il suo stato

dopo questa creazione. La seconda riguarda ciò che dipende dalla necessità. Quest’opera non si limita a

spiegare il testo platonico, ma contiene trattati dedicati a precisi argomenti: l’Anima del mondo, il Destino,

l’uomo, l’anima, i sensi e la materia. Esso costituisce la principale fonte di informazioni non solo su Platone,

ma anche sulla filosofia antica. Nella filosofia di Calcidio oltre a Dio e alle potenze che da lui dipendono,

esistono altri 2 principi, l’idea (exemplum) e la materia (silva). L’idea del mundus intelligibilis è il modello del

mundus sensibilis. La materia è immutabile, eternea e senza qualità. Da Calcidio i medievali assumono

anzitutto l’idea che il mondo è un tutto ordinato, che obbedisce non all’arbitrarietà, ma a precise regole. Esso è

costruito da un demiurgo secondo un modello.

Boezio

L’opera di Boezio è composta anzitutto da trattati scientifici sul quadrivium: De institutione arithmetica e il De

institutione musica. Vi sono poi alcune traduzioni, come l’Isagoge di Porfirio, le Categorie e il De

interpretatione di Aristotele. Boezio ha tradotto anche le altre parti dell’Organon. Queste traduzioni sono

accompagnate da commenti. Boezio ha scritto inoltre alcuni trattati di logica. L’ultimo gruppo di opere è

costituito dai trattati teologici, che saranno a Chartres oggetto di numerosi commenti. Boezio si preoccupava di

trasmettere la sapienza greca ai latini, secondo lo schema classico della traslatio studii. Animato dal desiderio

di conciliare i due pensatori, segue Platone per la filosofia e Aristotele per la logica. Boezio fonda nella

Consolatio una morale puramente razionale, prescindendo dalle proprie convinzioni cristiane. Definisce alcune

regole di analisi filosofica e pone la teologia nell’ambito della riflessione di Platone e di Aristotele. Boezio

lascia in eredità ai pensatori medievali il problema degli universali, senza decidere fra realismo e nominalismo.

Egli opera numerose distinzioni, come quella fra gli intellectibilia e gli intelligibilia e quella metafisica fra ciò per

cui una cosa è (quo est) e ciò che essa è (quod est).

4. NEOPLATONISMO E CRISTIANESIMO I Padri della Chiesa

Agli occhi dei Padri della Chiesa Platone è il filosofo pagano per eccellenza. Tuttavia la sia cosmologia,

esposta nel Timeo, sembra avvicinarsi alla dottrina cristiana. Il platonismo assume soprattutto la funzione di

una volgata dottrinale utilizzata a scopi apologetici.

Sant’Agostino

Oltre al Timeo, Agostino aveva una buona conoscenza del pensiero di Platone nel suo insieme, anche se non

lo leggeva nel testo originale. La conoscenza che ne ha, però, deriva dai filosofi latini, da Cicerone ad Apuleio,

citando anche Plotino, Giamblico e Porfirio. Da sant’Agostino il XII secolo erediterà un platonismo incentrato

sull’interiorità. che privilegia l’onnipresenza divina rispetto all’autonomia delle creature.

La trasmissione degli autori neoplatonici

E’ importante sottolineare che le Nozze, la Consolatio, il Timeo, il commento al Somnium Scipionis sono

percepiti come un insieme coerente, poichè li si ritrova spesso riuniti nei manoscritti. Queste opere vengono

lette generalmente in una prospettiva cristiana. La corrente neoplatonica non si è mai interrotta

completamente: prova ne è il fatto che oltre ai testi, la storia delle dottrine era conosciuta in una certa misura

dai medievali, in particolare grazie a sant’Agostino.

Il platonismo grammaticale

La persistenza del platonismo durante l’alto Medioevo è attestata anche dall’emergere improvviso e

spontaneo di studi che riguardano, a loro insaputa, certi scritti di Platone allora sconosciuti.

GLI AUTORI

3. GUGLIELMO DI CONCHES Vita

Formato da Bernardo di Chartres, è a sua volta maestro di Giovanni di Salisbury. Può essere considerato il

chartriano tipo, per il metodo, la dottrina e i modi di espressione. E’ il solo ad aver commentato i 4 testi

fondamentali del platonismo latino: il Timeo, il De nuptiis, la Consolatio philosophiae e il commento al

Somnium Scipionis.

Opera

Commento incluso, utilizza generi letterari diversi: il trattato metodico con la Philosophia Mundi, e il dialogo nel

Dragmaticon philosophiae. La Summa philosophiae è però un riassunto. L’uso del dialogo nel Dragmaticon

richiama più i manuali scolatici carolingi che le conversazioni filosofiche. Dell’ opera di Guglielmo ci sono

versioni diverse, ma l’unità del pensiero è comunque evidente.

Philosophia

Solo il primo libro tratta direttamente di questioni filosofiche e teologiche, come la definizione di filosofia, la

conoscenza, l’esistenza di Dio e le prove, la trinità, il caos, la creazione ecc. Seguono i libri dedicati

all’astronomia, alla meteorologia e alla fisiologia umana.

Dragmaticon

Qui riprende i temi dell’opera giovanile e ne corregge gli errori. Vengono trattati temi come la sostanza creante

e creata, l’atomismo di Epicuro, i numeri, gli elementi, la cosmogafia, l’uomo e le sue funzioni. L’autore ritorna

spesso sul valore della sapienza e dello studio così come sulla decadenza dei maestri e degli studenti.

Glosse sul Timeo

L’introduzione contiene un prologo dell’autore, una presentazione globale del Timeo nella tradizione delle

introduzioni agli autori. Seguono 2 volumi: uno diviso in 3 che trattano la giustizia positiva e Solone, le 4 cause

del mondo e della creazione, e l’Anima del mondo, l’altro diviso 4 che trattano dei 4 generi di esseri viventi,

l’età e la fisiologia dell’uomo, e la materia primordiale.

Altre opere

Le Glosse su Macrobio fanno da ponte tra il pensiero giudaico-cristiano e la filosofia pagana. Qui troviamo una

riflessione sul mistero trinitario e la nozione di integumentum. Quanto alle Glosse su Prisciano, esse mostrano

come si considerasse prima di tutto un grammatico.

Il metodo

Secondo Guglielmo la grammatica non rientra nel campo della filosofia, ma è una propedeutica allo studio

della filosofia. Essa può incontrare problemi comuni ad altre discipline, come la dialettica o la fisica, ma

conserva la sua specificità. Al di sopra della filosofia sta la teologia. La grammatica prepara alla scienza sacra;

tuttavia tra le due discipline esiste un conflitto latente. Il testo biblico, infatti, non sempre rispetta le regole della

grammatica classica. L’atteggiamento di Guglielmo è questo: quando incontra un’infrazione a una legge

grammaticale, cerca di mostrare che un’altra regola va a giustificare l’errore apparente, altrimenti invoca

l’indipendenza del testo biblico.

Il commentatore

Il suo insegnamento è un’introduzione alla lettura dei filosofi: le sue glosse, allora, devono essere considerate

come opere di primo piano. La glossa, al contrario del commento, non si limita a chiarire il significato, ma tratta

anche della successione del pensiero e della spiegazione letterale. Nelle Glosse sul Timeo, dopo aver indicato

il passo da commentare, ne fornisce il contenuto dottrinale e l’ultima parte la dedica allo studio della lettera del

testo.

L’integumentum

L’origine del modo d

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
6 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/08 Storia della filosofia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Stotle di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Simonetta Stefano.