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Anselmo D'Aosta
Scrisse il Monollogio (soliloquio) ossia un esempio di meditazione. Qui affronta il problema
dell'esistenza di Dio e parla di intelletto e non di ragione, intelletto strumento intuitivo mentre
ragione è un'arma discorsiva. La sua prova dell'esistenza di Dio è a posteriori fino al dato sensibile.
Nel Prosologion invece parla della prova ontologica dell'esistenza di Dio. Credo ut intelligam
(credo per comprendere). Nel monologio scrive un monologo in cui vuole dimostrare la natura
somma più alta di tutte. Il mondo sensibile ha un ordine gerarchico di beni e di perfezioni che non
dipende a sua volta da altro. Tutte le cose buone in virtù di un bene che si trova al di sopra di loro
fino ad arrivare al sommo bene che è Dio. L'insipiente (miscredente) sa che nel suo intelletto c'è
qualcosa di cui non si può pensare nulla di più grande e questo deve esistere anche nella realtà.
Nella prova ontologica dell'esistenza di Dio, Anselmo parte dal contrario ossia dal voler ammettere
per vera la tesi dell'avversario. Come l'insipiente pensa che ciò di cui non si può pensare nulla di
maggiore esista solo nell'intelletto e non nella realtà cade in contraddizione perché se puoi pensare
che può trovarsi anche nella realtà hai pensato qualcosa di maggiore del maggiore (?). Si salva
quelli di cui Dio conosce anticipatamente la rettitudine della volontà, sa quello a cui tendono ma
non ha deciso lui per loro. (Come se fosse un uomo molto lungimirante che capisce ciò che sta per
succedere). Anselmo nel monologion non parla di una necessità di Dio ma si accontenta di dire che
per lui basta che esista una possibilità dell'esistenza di Dio. Nella terza prova sull'esistenza di Dio
Anselmo dice che il cavallo è superiore alla pietra e che l'uomo è superiore al cavallo. Perciò
andando all'infinito prima o poi si dovrà arrivare a qualcosa superiore all'uomo almeno
nell'intelletto e questo sarà Dio. C'è chi lo critica dicendo che per qualcuno Dio potrebbe essere solo
un suono, ad esempio l'isola perfettissima in cui c'è ogni cosa pensabile e quindi si trova anche nella
realtà. Anselmo asserisce che questa è l'isola maggiore di tutte le altre isole ma non è ciò di cui non
è possibile pensare qualcosa di maggiore.
Abelardo
Lui gira assai per l'europa, si mette con Eloisa quando prende il posto a Notre Dame e lei partorisce
un anno dopo che si sono conosciuti ma poi la rinnega e lei si fa monaca. Poi tutti lo odiano e viene
mandato in esilio, una sua opera viene bruciata. Nel processo hanno paura della sua retorica e perciò
lo fanno rispondere a sì e no.
Si considera il più grande filosofo di sempre. Il suo maestro di retorica è Roscellino che dice che gli
universali sono solo parole, suoni che non si riferiscono ad entità universali. Concepiva la trinita
come tre enti distinti. Studia anche con Guglielmo di Champeaux che dice che gli universali sono
una forma di realismo, gli universali sono generi e specie che sono entità reali esistenti. Una specie
è una sostanza unica. Gli individui differiscono solo per accidente (colore/altezza). Però Abelardo
non è d'accordo perché dice che gli accidenti tipo non possono né coesistere in quanto sarebbe
impossibile essere bianchi e neri e né si può dire che la ragione è un accidente dell'essere animale
che direbbe che il cavallo è uguale all'uomo. Riprende la definizione universale aristotelica che dice
che può essere predicato di tante cose. Le proposizioni significano relazioni fra cose. Non esiste
l'entità uomo ma esistono gli uomini. Nel sic et non Abelardo addestra i giovani teologi a cercare la
verità, si parte da un problema-si elencano le soluzioni non contraddittorie-e si cerca di individuare
dove sta la verità. 150 problemi teologici trova. In “Dialogo fra un giudeo, cristiano e un filosofo”
stanno due religiosi ed un filosofo che vanno da lui perché è il meglio del meglio (auto elogio) e
deve scegliere chi è meglio tra loro. I due religiosi hanno scelto questa fede non col ragionamento
ma per opinioni familiari. Per lui la trinità è: Padre-Potenza, Figlio-Sapienza, Spirito Santo-Carità.
Lo spirito santo è il meno “potente” e per questo viene criticato, perché serve solo in funzione degli
altri due. Dio fa sempre il bene e ciò che è necessario, ci ragiona un poco sopra e dice che così deve
essere altrimenti diventa tutto un casino. Si può condannare solo l'intenzione e non il risultato. Se
uno non voleva fare del male ma è successo amen. Contro corruzione ecclesiastica.
Avicenna
Medico Arabo, Dio come essere necessario da cui si emanano le intelligenze e dunque gli esseri
materiali. Dio agisce necessariamente e i suoi effetti vengono in una scala discendente. Non c'è
quindi un inizio del mondo. L'uomo conosce in due modi: tramite i principi comuni del pensiero che
sono in tutti gli uomini ed avviene grazie a Dio. Il secondo metodo l'uomo prende dei dati sensibili
e prende le forme delle cose ottenendo i principi universali e coglie agevolmente tutte le forme
degli oggetti. Intelletto potenziale diventa in atto e diventa identico alle forme di ciò che pensa.
Questo intelletto si unisce all'anima e lavora meglio sia in morte che in vita nei sogni grazie alle
azioni profetiche.
Averroe
Arabo pure lui ma giurista. La verità può essere raggiunta tramite la religione ma anche tramite
filosofia speculativa. Corano uguale alla filosofia di Aristotele. 3 tipi di argomentazioni:
Dimostrativa (da premesse vere), Dialettica (premesse dei più autorevoli) e Retorica (premesse
convincenti). La filosofia deve indirizzare le proprie dimostrazioni a quanti sono in grado di
seguirle. Il volere di Dio è continuo ed eterno e non mutevole. Ha fatto la natura con le sue regole e
non le cambia, perciò si può conoscere. Gli universali non sono un mondo di essenze separate, ma il
risultato di un'operazione di astrazione di ciò che è comune. Dio conoscendo se stesso conosce tutto
ma non per forza anche i dettagli in quanto conoscere le accidentalità significa avere una
conoscenza imperfetta. Ho intelletto in potenza e con l'esperienza diventa intelletto in atto ma per
essere in atto serve che ci sia qualcosa che può essere una parte dell'anima immortale, oppure grazie
ad una divinità esterna ma questo in teoria sarebbe un Dio provvidenziale. Chi pensa è immortale,
chi non pensa muore. Tale intelletto quindi permette di essere immortali. Fra intelletto agente e
materiale avviene l'intelletto acquisito. L'anima individuale è vegetative e sensitiva mentre
l'intelletto materiale e agente è separato e muore col corpo. Averroe verrà oscurato dagli islamici
ma avrà successo fra i latini.
Grossatesta
Studia a Oxford, nato nel 1168. Scrive l'Hexaemeron. Poi un sacco di opere scientifiche che manco
ti sto a dire quali. Ricava dagli scritti di Aristotele che dagli universali si può passare a prevedere il
particolare. Una volta che osserviamo i particolari della Luna è possibile arrivare alle leggi
universali sulla natura. Al contrario, una volta che queste leggi universali sono state capite è
possibile fare previsioni su altri oggetti simili alla luna. Ottica subordinata alla geometria perché
dipende dalla stessa ma tutte dipendono dalla matematica. Per lui la luce è la prima forma di tutte le
cose, può essere ridotta a linee e punti proprio come la matematica che può spiegare tutto. Per
Bacone lui non sapeva il greco e l'ebraico ma conosceva ben bene le scienze naturali. Fu molto
zelante come clericale, entrò in conflitto di tanto in tanto con papi, imperatori e vescovi ma alla fine
ne usciva bene.
Ruggero Bacone
Nacque circa nel 1210, commenta le opere di Aristotele. Ha paura che l'islam e la corruzione
facciano sopraggiungere la venuta dell'Anticristo. La scienza intanto non viene dimostrata come
diceva Aristotele ma solo sviluppata tramite teoria come vuole la scolastica. Contro Alessandro di
Hales che parla per dogmi. Scrive opere di grammatica,logica,matematica,fisica e filosofia tipo
Opus Minus o Opus Majus che contiene al suo interno l'affermazione della rotondità della terra,
microscopi, telescopi, occhiali, macchine volanti e navi a vapore. Poi dice che le stelle influenzano
la nostra vita. Si può conoscere tramite conoscenza interna (Dio), con la ragione (però insufficiente)
o con l'esperienza sensibile (5 sensi) ed è così che si arriva alla conoscenza del reale. Prima scienza
è la matematica. Conoscere è un modo per comprendere meglio ciò che è scritto nelle sacre
scritture. Rivoluzionario per il suo tempo, peccato stesse nel medioevo anche se è un po' vago sui
metodi da usare.
Bonaventura
1217 a Bagnoregio (Viterbo). Voleva finalizzare la filosofia alla teologia. Il vero è Dio e quindi tutte
le scienze devono averlo come punto di riferimento. 9 arti in 3 categorie: Naturali (fisica,
matematica, meccanica), razionali (logica, retorica, grammatica) e morali (politica, monastica,
economia). Res, signa ed actiones gradi di perfezione verso l'unione mistica. Attraverso
l'illuminazione della rivelazione l'intelletto agente è capace di comprendere il riflesso divino delle
verità terrene inviate dall'intelletto passivo. Prima l'uomo sapeva leggere nella natura tutte le leggi
che lo regolavano, poi Adamo ha fatto il peccato originale ed ora c'è una conoscenza supplementare
che unifica ed orienta la conoscenza umana che altrimenti sarebbe smarrita. Scrive Liber Vitae che
si può leggere come sintesi di ragione e fede. Primitas Divina è il sostegno a tutto l'impianto
Anselmiano. Nel breviloquiium definisce i caratteri della teologia affermando che il suo oggetto è
Dio che ha il compito di dimostrare la verità della sacra scrittura è da Dio, su Dio, per Dio ed ha
come fine Dio. Come Averroe dice che la misura della verità si acquisisce dalla fede e non dalla
ragione. La filosofia serve per far tornare l'uomo a Dio nella sua interiorità, come Agostino.
Ci sono 3 gradi per ascendere a Dio:
1Grado esteriore, necessario che consideriamo gli oggetti corporei, temporali e fuori di noi nei quali
c'è l'orma di Dio.
2Grado Interiore, necessario rientrare in noi stessi perché la nostra mente è immagine di Dio,
Immortale, spirituale e dentro di noi che ci porta alla verità di Dio.
3Grado eterno, occorre elevarci a ciò che è