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La dottrina pura del diritto è una teoria del diritto positivo, che cerca di rispondere alla
domanda: che cosa e come è il diritto. Viene denominata “pura” perché vorrebbe
liberare la scienza del diritto da tutti gli elementi che le sono estranei(psicologia,
biologia, etica, teologia).
Fatto naturale(atto) e significato
Il diritto dovrebbe essere staccato dalla natura, ma questo è difficile poiché il diritto
sta in parte nel campo della natura. Esempio: una sentenza è in parte un accadimento
e in parte il suo significato.
L’autoqualificazione del materiale sociale. (il significato soggettivo e oggettivo)
In genere il significato non può essere definito nell’atto come fatto esteriore, ma
questo avviene nel caso di un atto sociale che può portare con sé una qualificazione di
se stesso.
Il significato oggettivo va distinto da quello soggettivo di un atto, il significato
soggettivo può ma non deve coincidere con quello oggettivo(ordine
amministrativo-delitto).
La norma come schema qualificativo
Ciò che trasforma questo fatto in un atto giuridico è suo significato(senso oggettivo).
Il fatto in questione ottiene il suo senso giuridico per mezzo di una norma che gli
impartisce tale significato; la norma funziona così come schema qualificativo.
La norma come atto e struttura qualificativa
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Validità e sfera di validità della norma
La norma, come tale, non va confusa con l’atto con cui è stabilita, non sta nello spazio
e nel tempo perché non è un fatto naturale. La validità delle norme è spaziale e
temporale, può essere delimitata ma anche illimitata. Accanto alla sfera di validità
spaziale e temporale delle norme si può distinguere la sfera della validità reale(o
materiale), quando si prendono in considerazione le diverse direzioni del
comportamento umano che sono regolate da norme come il comportamento religioso,
economico o politico. Anche la sfera di validità reale può essere delimitata o
illimitata(es. stati federali).
Conoscenza di norme giuridiche e sociologia del diritto
La sociologia non ha nulla a che fare con le norme giuridiche; infatti la sociologia del
diritto non pone in relazione i fatti naturali che deve studiare con le norme valide, ma
stabilisce un rapporto di causa effetto fra questi e altri fatti naturali. Esempio: si
chiede perché il legislatore abbia emanato queste e non altre norme.
II. diritto e morale
Diritto e giustizia
La scienza del diritto è scienza dello spirito e non della natura. Occorre distinguere il
diritto dagli altri fenomeni dello spirito e dalle norme di altro genere, in primis dalla
morale. Con ciò non si vuole mettere in dubbio che il diritto debba essere morale, ma
si respinge solamente la concezione per cui il diritto come tale faccia parte integrante
della morale.
III. Il concetto del diritto e la dottrina della proposizione giuridica
Dottrina del diritto naturale e positivismo giuridico
Con la vittoria borghesia liberale nel secolo XIX, ha inizio una notevole reazione contro
la metafisica e contro la dottrina del diritto naturale. Non si presuppone più il diritto
come una categoria eterna e assoluta; si riconosce che il suo contenuto è sottoposto
ad un mutamento storico e che, come diritto positivo, è un fenomeno condizionato da
circostanze di tempo e di spazio. Diritto e giustizia rimangono legati(dottrina del
minimo etico).
Il “dover essere” come categoria del diritto:
a)Il dover essere come idea trascendente
Se il diritto al pari della morale, viene considerato come norma, e se il senso della
norma giuridica, come quello della norma morale, viene espresso in un “dover essere”,