Riassunto esame Filosofia del Diritto Privato, prof. Becchi, libro consigliato Il Principio di Dignità Umana
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ESTRATTO DOCUMENTO
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1 una ricostruzione storico filosofica
“dignità umana” viene usata in 2 diverse accezioni:
per un verso “dignità” indica la posizione speciale dell’uomo nel cosmo
- per l’altro la
- posizione da lui ricoperta nella vita pubblica.
Dignità è connessa sia al fatto che l’uomo si differenzia dal resto della natura, sia al fatto che si
differenzia da altri uomini per il ruolo attivo che egli svolge nella vita pubblica e che gli conferisce
un particolare valore.
Nel primo senso è l’uomo in quanto tale ad avere dignità, nel secondo dipende dalla posizione che
egli ricopre nella scala gerarchica sociale.
questo significa che l’uomo che si abbandoni ai piacere dei sensi violerebbe la dignità
Cicerone
della sua natura razionale, mentre la sua dignità personale scaturisce dalle azioni da lui compiute
per il bene comune. all’affermazione del valore universale della dignità
Il cristianesimo offrirà un potente incentivo
l’istinto giuridico della schiavitù persisterà ancora per
umana. Anche se non si può dimenticare che
lungo tempo nel mondo cristiano.
somiglianza dell’uomo con Dio a spiegare la sua posizione
È proprio la del tutto speciale nel mondo
della natura: Dio ci ha creati tutti a sua immagine e somiglianza, onorandoci con questo di una
dignità trascendente.
Quantunque l’idea della dignità umana acquisti particolare rilevanza nell’Umanesimo italiano, il
primo tentativo di fondare in modo secolare la dignità umana si avrà con uno degli autori più
importanti del giusnaturalismo moderno: Pufendorf.
nell’ambito del diritto alla sepoltura,
Ancora in Grozio la dignità umana compare solo mentre in
Hobbes la dignità umana si riduce al suo significato particolaristico, al valore che ciascun uomo ha
per quello che fa e che la comunità politica gli riconosce; in pratica per Hobbes il valore dell’uomo
è dato dal suo prezzo e, come tutte le cose, questo viene stabilito non dal venditore, ma dal
compratore. Il vero valore, ovvero la sua dignità, è insomma quello che gli altri gli riconoscono.
parte dall’idea della liberta che contraddistingue l’essere umano. È l’idea della libertà
Pufendorf
morale dell’uomo, non la sua natura in quanto tale, a conferirgli dignità. L’uomo infatti è l’unico
essere in grado di porre autonomamente dei limiti al proprio agire, di sottomettersi a leggi che egli
stesso si è dato. La dignità non ha valore ontologico ma deontologico, nel senso che è un titolo
etico-giuridico che ogni essere umano può rivendicare in quanto destinatario di norme
universalmente vincolanti.
Per Pascal l’intera dignità dell’uomo risiede nel pensiero. Pufendorf la sua dignità non consiste
in questo, ma in quella facoltà morale che sola rivela la sua vera essenza.
Per kant come per Pufendorf, dignità significa che l’uomo è un essere capace di agire nel rispetto
È l’uomo in quanto capace
delle leggi morali. di una condotta morale ad avere dignità.
È il suo uso strumentale, la sua riduzione da persona a cosa a ferirlo nella sua dignità, per Kant
l’uomo ha un valore inestimabile. 2
Questa istanza umanitaria è sicuramente in sintonia con le celebri dichiarazioni settecentesche dei
diritti dell’uomo e del cittadino.
Primo documento dove compare la dignità: declaration og rights della Virginia, anche se non
compare ancora l’aggettivo che invece si trova all’inizio della
inalienabili, Declaration of
Independence. L’onda lunga del dibattito post-bellico
2 -
Bisogna attendere la fine della seconda guerra mondiale per trovare una piena legittimazione
giuridica della dignità umana. Di fronte al flagello delle due guerre mondiali, la Carta
dell’Organizzazione delle Nazioni Unite riaffermava la “fede nei diritti fondamentali dell’uomo,
nella dignità e nel valore della persona umana” e la si apriva con il “riconoscimento
Dichiarazione
della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali e inalienabili”.
E non è un caso che la Legge tedesca sia uno dei primi documenti in cui il riferimento alla dignità
umana, come reazione agli orrori perpretati dal regime nazionalsocialista, acquista un ruolo di
assoluta preminenza.
GERMANIA ITALIA
Art.1 Art 1
= la dignità dell’uomo è
Comma 1 intangibile. La nostra è una Repubblica fondata sul lavoro
Rispettarla e proteggerla è obbligo di tutto il e non sulla intangibilità della dignità umana.
potere statale
Comma 2 = il popolo tedesco professa perciò i
diritti umani inviolabili e inalienabili come
fondamento di ogni comunità umana, della pace
e della giustizia nel mondo.
Viene introdotto nuovo aggettivo: intangibile
Art 79 Art 3 dignità non all’uomo
Comma 3 = la sua immodificabilità, Comma 1 connette la
confermando in tal modo l’assolutezza di quel astrattamente inteso, bensì all’uomo nei suoi
principio, la sua immutabilità e indisponibilità. rapporti economici-sociali.
Art 4
Comma 2 = dignità consiste nello svolgere
secondo le proprie possibilità e la propria scelta,
un’attività o una funzione che concorra al
progresso materiale e spirituale della società.
Art 36 il lavoratore ha diritto a una retribuzione
che sia sufficiente ad assicurare a sé e alla sua
famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
Art 41
Comma 2 = il non recar danno alla dignità
umana appare come un limite all’esercizio delle
attività economiche .
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In sintesi mentre nella Costituzione tedesca dignità è un valore assoluto che riguarda
astrattamente la persona in sé e per sé, nella nostra costituzione è un valore relativo che riguarda
la sua concreta collocazione nel tessuto sociale. 2,
Anche la Costituzione conosce il significato assoluto della dignità quando all’art riconoscendo e
diritti inviolabili dell’uomo non solo come in quanto facente parte di una formazione
garantendo i
sociale ove si svolge la sua personalità ma anche come singolo.
Pur non comparendo in questo contesto la parola dignità troviamo così anche nella Costituzione
italiana una riferimento al valore assoluto della dignità, ma è senza dubbio sul valore relativo che
essa insiste nel modo che si è evidenziato.
È interessante osservare come questi due diversi usi concettuali siano riscontrabili nella
giurisprudenza dei due paesi. italia
Giurisprudenza tedesca Negli anni vicini all’introduzione della carta
Dopo guerra in una serie di pronunce, sottolinea
la tutela della dignità umana come protezione da costituzionale la dignità non ha assunto rilievo e
“umiliazioni, persecuzioni, proscrizioni ecc” anche in seguito la giurisprudenza della corte
costituzionale è stata piuttosto parca
nell’utilizzare autonomamente il concetto di
dignità umana, mentre nella giuri ordinaria
molteplici sono le pronunce in cui compare il
riferimento alla dignità, e la maggior parte di
esse significativamente si preoccupa di
salvaguardare la dignità del lavoratore
nell’ambiente di lavoro.
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3 nuove tendenze
Dibattito post- bellico si estende sino alla fine anni 60.
Del tema della dignità umana si occupano in quel periodo:
- Bloch - Maihofer - Luhmann
: “dignità umana è
Bloch impossibile senza la fine del bisogno umano, come la felicità conforme
all’uomo è impossibile senza la fine della sudditanza vecchia e nuova”
oltre la personalità dell’uomo e implica la solidarietà fra
Maihofer : tutela dignità umana si estende
gli uomini, vale a dire il superamento di rapporti economico-sociali che sono di ostacolo alla sua
realizzazione.
Per entrambi la tutela della dignità umana non può prescindere dal soddisfacimento dei concreti
bisogni umani di cui lo Stato sociale è chiamato a farsi carico.
Luhmann invece ci presenta una critica radicale di quella interpretazione della dignità che collega
comunque a una dote che gli uomini posseggono per il solo fatto di essere uomini: al contrario la
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dignità è qualcosa da costruire socialmente, è il risultato di prestazioni di rappresentazioni con le
quali l’individuo si guadagna nella società la propria dignità. Così interpretata la dignità acquista un
significato dinamico: ha a che fare con quel processo di individualizzazione
dell’autorappresentazione mediante il quale l’uomo in comunicazione con altri uomini acquista
consapevolezza di sé, diventa persona e in tal modo si costituisce nella sua umanità.
= dibattito dominato dall’opera di
Primi anni 70 Rawls che insiste sulla necessità di costruire una
anni ’90 è di nuovo il tema
società bene ordinata e più giusta. Ma nel corso degli della dignità
umana a ritornare al centro della discussione.
L’uomo non è anzitutto animal rationale e neppure animal morale ma animale con bisogni e quanto
più la società è in grado di soddisfarli tanto più in essa si realizza la dignità umana. Non solo non vi
è dignità umana quando manca il cibo per nutrirsi, ma anche quando l’esercizio pratico delle proprie
capacità viene soffocato da condizioni sociali di sfruttamento. La dignità appartiene a tutti gli
uomini ma bisogna impegnarsi per creare le condizioni in cui essa possa effettivamente
dispiegarsi.
Nussbaum discorso dignità si carica di un contenuto emancipatorio. Destinatari dignità non sono
gli individui consapevoli e indipendenti ma donne, anziani, bambini, persone che vivono in
situazioni degradanti, ma che non sono messe nelle condizioni di esprimere le proprie capacità.
Matrice Luhmaniana dimensione individuale
criticando l’orientamento giusnaturalistico moderno si riallaccia
Luhmann grande importanza
al significato di dignità connesso al ruolo che l’individuo ricopre nella società. Ha individuato nella
nozione di rappresentazione un elemento fondamentale della dignità umana.
non “società bene ordinata” ma “società decente”
Margalit punto decisivo: quando le
istituzioni che la formano non offendono il rispetto che ciascun individuo dovrebbe avere di sé.
La dignità, anzi, non è altro che “ la rappresentazione del rispetto di sé”
La connessione fra dignità umana e rispetto di sé è nondimeno tutt’altro che scontata. Essa
presuppone anzitutto che l’oggetto della dignità non sia la persona astratta in quanto sogg giuridico
altra persona, ma l’uomo in quanto individuo concreto
titolare di diritti e doveri al pari di qualsiasi
che si autorappresenta come partner dell’interazione.
Secondo l’orientamento che insiste sulla dignità della persona astrattamente intesa un uomo può
continuare ad avere rispetto di sé anche quando è sottoposto a condizioni degradanti che violano la
sua dignità e può perdere dignità anche se non vive sottoposto a queste condizioni.
dignità come individualizzazione dell’autorappresentazione:
Se concepiamo, con Luhmann
un uomo può essere leso nella sua dignità anche tutte le volte che un comportamento esterno è tale
da ferirlo nel rispetto di sé, nella misura in cui con quel comportamento ci si è intromessi
nell’ambito del tutto privato dell’autorappresentazione.
Uomo deve essere rispettato in positivo : quello che rappresenta in società
in negativo: quello che di sé non vuol conoscere
Mancare di rispetto > può essere lesivo della dignità
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DESCRIZIONE APPUNTO
Riassunto per l'esame di Filosofia del Diritto Privato, basato su appunti personali e studio autonomo del testo consigliato dal docente Il Principio di Dignità Umana, Becchi. Gli argomenti sono: una ricostruzione della storia, l'onda lunga del dibattito post-bellico, nuove tendenze, dalla persona astratta all’individuo concreto, la vita umana nell’epoca della sua riproducibilità tecnica.
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del Diritto Privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Genova - Unige o del prof Becchi Paolo.
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