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Riassunto esame Filosofia del Diritto, prof. Pintore, libro consigliato Ingiustizia Legale e Diritto Sovralegale, Radbruck Pag. 1
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Il nazionalsocialismo e i suoi principi

Fu grazie a due principi che il nazionalsocialismo concatenò i suoi seguaci: "La legge è la legge" e "Un ordine è un ordine". Quest'ultimo aveva una limitazione e il dovere cessava se esso aveva scopi criminali, mentre la legge è la legge non aveva limitazioni. Questo positivismo giuridico che aveva dominato per anni, non conosceva i concetti di ingiustizia legale ne di diritto sovralegale. Oggi ci confrontiamo continuamente con questi due problemi. Per anni è stata discussa una questione secondo la quale le proprietà ebree sarebbero dovute andare in mano allo stato. Questa legge, in contrasto con il diritto naturale, sarebbe dovuta essere nulla dal tempo della sua promulgazione.

Problemi nel diritto penale

Anche nel diritto penale ci sono stati dei problemi che hanno portato a innumerevoli discussioni: In un procedimento della corte d'Assise, Puttfarken è stato condannato per aver condotto una delazione nei confronti di Gottig.

portando quest’ultimo all’esecuzione capitale per aver scritto in un bagno: Hitler è un carnefice responsabile della guerra, e per aver ascoltato radio straniere. Il procuratore della Turingia esaminò il caso e definì giuridicamente irrilevante il fatto che l’imputato denuncia a causa delle sue convinzioni dato che all’epoca non vi era alcun dovere abbia sportogiuridico a denunciare. Inoltre era risaputo che una simile delazione avrebbe portato all’esecuzione capitale dell’imputato, che sarebbe stato consegnato all’arbitrio dell’apparato giudicante che non dava alcuna garanzia giuridica. Gottig fu condannato a morte per atti preparatori di alto tradimento, anche se dal punto di vista giuridico non vi si trovava immischiato in essi. Chi diffondeva tali verità non minacciava il Reich ma cercava solo di salvarlo: il contrario di tradimento. Questa accusa era inoltre infondata perché Hitler, Fuhrer e AltoCancelliere non era capo dello stato, perciò accuse fatte a quest'ultimo non rientravano minimamente nella fattispecie di alto tradimento. Puttfarken concede di aver voluto portare al patibolo Gottig e questo è il dolo dell'assassino, ma la condanna non esclude la responsabilità di Puttfarken. Esso è l'agente mediato, ovvero si serve di persone prive di volontà o non imputabili per raggiungere un obiettivo personale. Nessuno avrebbe mai pensato all'uso di un tribunale per raggiungere scopi criminali. L'agente mediato non può obiettare che il tribunale abbia agito in conformità al diritto allora vigente quando pronunciò quella sentenza ingiusta. Dopo la valutazione dei pro e dei contro, nessuno può opporsi alla concepibilità di un assassinio commesso con azione mediata. Ma se la corte fosse stata di un diverso avviso quale sarebbe stata la questione? Se si rifiuta la responsabilità mediata non si.può fare a meno di considerare assassini anche i giudici che hanno condannato illegalmente Gottig. In questo caso Puttfarken sarebbe stato complice in assassinio e punito secondo questo punto di vista. Invece secondo la legge del consiglio di controllo alleato, Puttfarken si sarebbe reso colpevole di crimini contro l'umanità, perché secondo questa legge la violazione del diritto nazionale non è importante, ma vengono punite le azioni disumane e le persecuzioni, e l'imputato sarebbe potuto essere punto di morte. La corte d'appello condannò Puttfarken non per reità mediata ma per complicità anche con l'assassinio, e ciò implicò anche la colpevolezza dei giudici. 2) Il procuratore del Land disse che le condanne a morte non sarebbero potute essere eseguite a causa del fatto che la legislazione del partito nazionalsocialista "è privo di validità giuridica", perché la legge di

Autorizzazione non fu approvata con la maggioranza costituzionale necessaria. Hitler infatti, aveva impedito con la forza ai parlamentari comunisti di partecipare alle sedute e i parlamentari rimanenti, del centro sopratutto, furono costretti a votare questa autorizzazione sotto la minaccia delle SA. Nessun giudice può richiamarsi a una legge ingiusta e criminale ma si deve principalmente richiamare ai diritti umani che negano ogni validità agli ordini di tiranni disumani. Partendo da ciò si dovrebbe muovere l'accusa ai giudici che emisero sentenze incompatibili con i precetti dell'umanità ed emesso condanne a morte per inezie.

Da Halle si ha notizia che i collaboratori del boia, Kleine e Rose, siano stati condannati a morte per aver partecipato attivamente a numerose esecuzioni capitali illegali. Kleine fu coinvolto in 931 esecuzioni capitali ed ebbe come compenso 26433 marchi. La condanna sembra basata sulla legge sui crimini contro l'umanità.

I due imputati esercitavano il loro crudele lavoro volontariamente, dato che ad ogni boia è consentito ritirarsi dalla propria attività.

4) Dal Land arriva il seguente caso: un soldato stanco di lavorare per Hitler in un campo di prigionia disertò e fuggì dalla moglie dove venne arrestato da un agente. Il soldato gli sottrasse la pistola e la procura, nonostante l'accusa di uccisione di un funzionario, e lo uccise. Venne arrestato, lo assolse e lo rimise in libertà per lo stato di necessità in cui si era trovato, inoltre aveva ucciso un funzionario oppressiva che all'epoca del processo non sarebbe più valsa. Per la concezione di diritto attuale non c'è stata una colpa nel disertare dall'esercito di Hitler tale da giustificare anche una minima punizione.

III. Cap. Il positivismo con la sua convinzione "La legge è legge" ha reso la categoria dei giuristi inerme di fronte a leggi arbitrarie e criminali.

perché esso non è capace di fondare la sua validità sulle proprie forze, ma dimostra tale validità con la forza di imporsi di una legge. Tuttavia in base alla forza si può fondare un dovere di necessità ma mai un dovere o una validità normativa. La certezza del diritto non è l'unico valore la cui realizzazione esso debba promuovere. A fianco della certezza sono indispensabili l'utilità e la giustizia. L'utilità sarà da noi messa all'ultimo posto nella gerarchia dei valori. La certezza è posta a metà tra utilità e giustizia, infatti essa richiede il benessere del popolo e allo stesso tempo la giustizia. Se sorge un conflitto tra certezza del diritto e giustizia, tra legge oppugnabile e diritto giusto ma non ancora tradotto in legge, si ha un conflitto della giustizia con se stessa: un conflitto tra giustizia apparente e giustizia reale. Questo conflitto appare nel Vangelo,

che da un alto ordina "Siate soggetti all'autorità che ha potere su di voi", dall'altro "Obbedite più a Dio che agli uomini". Il conflitto può essere risolto in un senso tale per cui il diritto positivo abbia la precedenza anche quando è ingiusto o inadatto allo scopo, a meno che il contrasto tra legge positiva e giustizia giunga a un punto tale che la legge, come diritto ingiusto, debba arretrare di fronte alla giustizia. Quando inoltre il diritto positivo nega l'uguaglianza, ovvero il nucleo centrale della giustizia, non è solo diritto ingiusto, ma non è proprio diritto. La caratteristica fondamentale di Hitler era la sua mancanza di senso di giustizia e di diritto: era in grado di mentire solo per rendere più convincente l'argomento da lui trattato, inoltre era in grado di elevare a legge l'arbitrio più assoluto. All'inizio vi fu il suo telegramma di simpatia agli assassini.dei martiri di Potempa, e in questa occasione venne in essere la teoria per cui l'uomo non è sempre uomo e l'assassino non è sempre assassino. Sarebbe impossibile infatti muovere la stessa pena contro un agente che abbia mancato per motivi patriottici e contro un altro il cui movente si indirizzi contro il popolo. Con questo si era espresso il diritto nazionalsocialista che negava il trattamento del simile in modo simile. Il carattere di diritto manca inoltre alle leggi che trattavano delle persone come esseri inferiori. Si può riconoscere il pericolo per la certezza del diritto dal concetto di ingiustizia legale, la negazione della natura delle leggi positive è in grado di portare con se. IV. Cap. Non dovrebbe essere lecito a ogni giudice annullare le leggi: questo compito spetterebbe infatti a un tribunale superiore o alla legislazione. Una legge americana, la legge di riparazione delle ingiustizie nazionalsocialistiche nell'amministrazione della.giustizia penale, afferma che non sono punibili gli atti politici per mezzo dei quali si svolse una resistenza al nazionalsocialismo o al militarismo. Percontro esiste una legge sorella: la legge per la punizione dei reati nazionalsocialisti, applicabile inaltri casi, solo se i reati erano puniti secondo il diritto del tempo in cui furono commessi. Nel caso del delatore la reità mediata per il delitto di omicidio non è contestabile nel caso in cui vi sia stato l'automatismo giudiziario come mezzo. Il dolo c’è se il modo di usare il tribunale come strumento del delatore aveva un interesse a eliminare il sospettato per sposarne la moglie, prenderne lavoro o casa, o per desiderio di vendetta. È quindi agente mediato chi a fini criminali ha messo in funzione l’apparato giudiziario. L’uso del tribunale, in cui un esercizio della giurisdizione penale politicamente tendenzioso, portava alla morte solo per il minimo sospetto, era perfettamente

chiaro all'agente mediato. Se invece il delatore non avesse agito per i tipici motivi dell'agente mediato, sarebbe punibile solo per aver fatto condannare a morte un uomo. Questa è stata la strada percorsa dal tribunale nei confronti di Puttfarken. La punibilità dei giudici presuppone un abuso del diritto perché la sentenza sarebbe punibile solo se avesse violato il principio di soggezione di esso alla legge, cioè al diritto. Se si arriva alla dimostrazione di questa violazione ci si trova di fronte a un abuso del diritto oggettivo. Ma potevano dei giudici deformati dal positivismo avere anche il dolo dell'abuso del diritto? Anche avendolo sarebbe stato il loro espediente di salvezza richiamarsi al pericolo per la propria incolumità. Pericolo a cui sarebbero stati soggetti dichiarando una legge legale. Richiamo penoso inoltre perché l'Ethos del giudice dovrebbe essere indirizzato al favorimento dell'ingiustizia nazionalsocialista.

della giustizia, anche a costo della vita. La questione sullapunibilità dei collaboratori del boia si risolve semplicemente. All'epoca il mestiere del boia eratramandato quasi per eredità e i loro titolari si dis
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Publisher
A.A. 2012-2013
4 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giacomo1989 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Pintore Anna.