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FILOSOFIA DELL’ARCHITETTURA
1.Introduzione
La riflessione filosofica sull’architettura al giorno d’oggi è molto meno vivace rispetto ad altre forme d’arte,
soprattutto rispetto a quelle di recente origine come il cinema e i fumetti. Questo deficit è molto più marcato
analitica. oggetto architettonico
nell’estetica Nel saggio ci si riferisce all’output dell’architettura definendolo
(definizione parallela a quella di oggetto d’arte). Alternativamente il prodotto architettonico può essere
definito come:
Lavoro architettonico, che unisce intento ed estetica del creatore;
• Costruzioni, certamente riferito alla costruzione concreta;
• Strutture costruite, che designa il costruito architettonico in maniera generica.
•
2.Che cos’è l’Architettura? che tipo di iniziativa sia l’architettura.
La prima domanda che sorge spontanea è:
Possiamo supporre che, anche se non sappiamo come definire i prodotti e gli oggetti architettonici, ci sia una
serie di caratteristiche che storicamente possiamo associare all’architettura e che ci permettono di definirne
il ruolo e capire cosa un architetto faccia.
Vitruvio, l’indiana Manasara e il cinese Yingzao fashi rappresentano i punti di riferimento per quello che viene
approccio empirico
definito allo studio dell’architettura.
Se noi pensiamo di delineare un profilo unificato che ci permetta di definire cosa sia l’architettura, rischiamo
di incappare in una caratterizzazione unicamente ingegneristica. Ma l’architettura non può essere ridotta ad
una forma di ingegneria, deve esserci qualcosa di più; per questo motivo molti contributi suggeriscono che
l’architettura debba avere una parte artistica.
Per definire le caratteristiche fondamentali dell’architettura possiamo partire da Vitruvio e dalle sue
utilitas, firmitas e venustas.
Una linea dura dell’essenzialismo funzionale afferma che se non vi è funzione non vi è architettura. Graham
sostiene che una struttura con funzione è sì, un lavoro di architettura, ma che una definizione in questo
senso esclude opere che siamo soliti considerare architettura e che apparentemente non hanno una
funzione in senso stretto (memoriali, monumenti).
Sull’essenzialismo funzionale sorgono due questioni:
1. La triade vitruviana potrebbe non essere la giusta lista di caratteristiche essenziali. Qualcuno, per
esempio, suggerisce l’aggiunta dello spazio come tratto saliente;
2. Forse l’essenzialismo non è adatto in quanto con esso tralasciamo tutta una serie di caratteristiche
che un oggetto di architettura deve possedere, in virtù del fatto che noi, come, per esempio, utenti,
ne abbiamo un’esperienza soggettiva. Probabilmente gli oggetti di architettura non condividono
nessun aspetto essenziale.
Che cosa sono gli oggetti architettonici?
Sono oggetti artistici o appartengono a una categoria speciale di oggetti artistici? Oppure sono una classe
speciale di edifici costruiti?
All’estremo negativo troviamo la posizione per cui gli oggetti di architettura, solo accidentalmente,
posseggono un valore estetico. All’estremo positivo la posizione per cui gli oggetti di architettura sono,
sempre e in tutti i casi, dei lavori d’arte.
Davies sostiene che l’occasionalità artistica non sia sufficiente a fare di un lavoro un’opera d’arte, al
contrario Stecker sostiene che esista una sottoclasse di oggetti architettonici che sono sempre artistici.
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Assumendo che la posizione “negativa” sia corretta bisognerebbe dimostrare quali sono i criteri che
permettono di affermare che gli oggetti architettonici non siano artistici. Se invece l’architettura è alla
stregua di altre forme artistiche possiamo pensare che abbia delle caratteristiche distintive che la rendano
comunque tale.
Winters afferma che, mentre nelle altre forme d’arte sia consentito un atteggiamento distaccato
l’architetto è sempre coinvolto; forma
dell’artista, in architettura per Winter, pertanto, l’architettura è una
d’arte critica. Ancora, per altri, l’architettura è capace di raccontare e comunicare eventi data la possibilità
che l’utente ha di muoversi all’interno.
Che cosa possiamo annoverare nella lista degli oggetti architettonici? Tutti gli edifici (inclusivismo)? Solo un
coerente sottosistema dell’ambiente costruito (esclusivismo: a) edifici che possono essere occupati; b)
edifici progettati in risposta a precisi dettami di natura estetica)?
Alla base della teoria esclusivista si trovano delle caratteristiche che un edificio deve possedere per far
parte del costruito architettonico: marcate qualità estetiche, l’intento del progettista di creare arte e
l’intento di allinearsi alle più generali correnti artistiche.
Gli argomenti, invece, per la posizione inclusivista si rifanno all’appello di Carlson che vede un continuum
fra gli oggetti architettonici e la più ampia classe degli oggetti disegnati quotidianamente. Questo permette
di includere nella lista delle architetture, costruzioni come: garage, fossati di drenaggio che non esprimono
È l’intento di creare oggetti che è esso stesso artistico.
nessun intento artistico.
3.Metafisica
Noi pensiamo agli oggetti architettonici intuitivamente e semplicemente come costruzioni, tuttavia
l’intuizione può essere fuorviante.
Le proprietà architettoniche appartengono esclusivamente agli oggetti costruiti oppure anche a modelli,
disegni e piani? Se è vero che l’edificio costruito ha delle proprietà architettoniche che dire delle sue
singole parti o dell’insieme di più edifici? È possibile parlare di architetture che abbiano un’istanza multipla
alla stregua di altre forme d’arte come musica e fotografia?
Dobbiamo stabilire dei criteri per capire quando un oggetto è architettonico, ma anche quando, più in
generale, un oggetto è quel dato oggetto o un’istanza di un oggetto multiplo. In architettura per
identificare l’istanza di un oggetto si fa riferimento a criteri storici, ambientali, stilistici e informali.
Esistono diversi tipi di ontologia dell’architettura:
Concretismo - gli oggetti architettonici sono strutture o altre manifestazioni fisiche del progetto
• (modello);
Astrattismo – sono oggetti architettonici anche quegli oggetti storici (che magari oggi non esistono
• più), fantastici e non costruiti.
Contro l’astrattismo si potrebbe osservare che alcuni oggetti architettonici sembrano apparentemente
singoli perché storicamente e geograficamente contingenti; gli oggetti astratti sono per definizione non
creati mentre gli oggetti architettonici lo sono e in questo senso non si capisce a cosa la teoria astratta
faccia riferimento. Alternativamente al concretismo e all’astrattismo abbiamo:
Ontologia pluralista – risponde a un’idea estetica e afferma che un oggetto è architettonico solo se
• realizza perfettamente quanto stabilito dal progetto;
Ontologia dell’azione e della performance – un oggetto architettonico è concepito come un evento
• con un inizio e una fine.
Le strutture costruite individuali costituiscono l’unità fondamentale della nostra estetica architettonica.
Tutte le altre forme di concepire l’architettura sono derivate. Visioni alternative a queste sono quelle:
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mereologica, nella quale le parti un edificio costituiscono un oggetto a sé stante;
• contestualismo ambientale in cui l’insieme degli edifici costituiscono un oggetto indipendente.
•
Entrambe condividono un legame con alcune forme di composizionalità tra gli oggetti architettonici. Quella
mereologica un composizionalismo downward (verso il basso); il contestualismo ambientale un
composizionalismo upward (verso l’alto).
L’architettura sembra avere un ruolo nell’accadimento delle cose, una causalità che possa per esempio
avere effetti sull’ambiente costruito. Ciò che viene da chiedersi è se la presenza di un edificio, che possiede
una scarsa funzionalità o un basso valore estetico, possa generare un processo costruttivo che porti
all’edificazione di una struttura che invece sia funzionale e bella.
4.Linguaggio e annotazione architettonica
L’idea fondamentale è che la combinazione di elementi stilistici e del design fondamentale sia capace di
generare un significato semantico (linguaggio).
posizione sintatticamente set di regole che guida la
1. La ispirata sostiene che ci sia almeno un
composizione architettonica (orientamento, relazione, combinazione di tutti gli oggetti
architettonici).
posizione semanticamente oggetti architettonici o le loro parti
2. La ispirata sostiene che gli
producono significati interni o esterni all’oggetto. Il primo ci dice qualcosa sulla sua funzione o sulla
sua composizione interna o come si relaziona agli altri edifici, il secondo ci dice qualcosa a livello
culturale sul mondo.
3. Un terzo approccio vede gli edifici come sistemi comunicativi capaci di suggerire la propria funzione
e di indirizzare il comportamento degli utenti. discreditata.
La teoria del linguaggio architettonico è stata recentemente Non sembra infatti che gli oggetti
architettonici si comportino come, per esempio, fanno le frasi; non esiste nemmeno un significato univoco
per quanto riguarda gli elementi stilistici (l’ordine ionico nel corso della storia suggerisce, per esempio,
sensibilità femminile per Vitruvio, gravitas nel Rinascimento, buon governo nel municipio di New York);
attribuire all’architettura capacità di trasmissione dei messaggi sembra un’ipotesi non troppo gradita anche
per gli architetti che vedono, in questo modo di intendere la professione, una limitazione al proprio ingegno
estetico.
Sembra che la teoria del linguaggio architettonico funzioni meglio più come una metafora, piuttosto che
come una serie di prescrizioni di regole.
Goodman suggerisce che l’architettura è un caso limite di forma d’arte allografica configurazioni
(infinite
che uno stesso simbolo (per es. una lettera) può assumere nella scrittura manuale o nella stampa, sia (e
soprattutto) tutti i segni e le combinazioni di segni che servono a trasporre graficamente un suono di una
lingua a seconda del contesto) e che i suoi schemi notazionali (piani, progetti) hanno lo scopo di garantire
che tutte le istanze di lavoro siano conformi fra loro. Quindi il sistema notazionale architettonico fa in modo
che l’identità progettuale delle istanze sia mantenuta.
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5.Formalismo e Anti-formalismo
Le proprietà formali sembra che abbiano un ruolo centrale nel nostro apprezzamento estetico degli oggetti
architettonici, ma gli as