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SEARLE

Filosofo americano, che ha criticato duramente il funzionalismo. Ha studiato a Oxford, dove si studiava il linguaggio. Capisce che il linguaggio può acquisire significato, perché si riferisce a qualcosa = esprime un'intenzionalità, un tendere a qualcos'altro. L'intenzionalità viene dalla mente, è una proprietà di base della mente - inizia a interessarsi di filosofia della mente. Vuole trovare il modo di argomentare contro il funzionalismo.

Nel 1980 in un articolo propone l'esperimento mentale della stanza cinese:

  • Immaginiamo di essere chiusi in una stanza con dei fogli con ideogrammi cinesi (domande) e altri fogli con scritte le risposte.
  • Abbiamo a disposizione un dizionario di inglese, con il quale saremo poi in grado di rispondere correttamente.

Risultati:

Qualcuno direbbe che sappiamo il cinese? No, non c'è comprensione, ma solo manipolazione di simboli - i computer fanno la stessa cosa.

manipolanosimboli su istruzioni ricevute = possono avere una sintassi, ma non una semantica. Secondo la sintassi, le parole ordinate in un certo modo producono un senso. Il computer può mettere in ordine dei simboli, ma non ne capisce il senso. Se nell'esperimento ci fossero state domande in inglese, la comprensione non sarebbe dovuta agli elementi che condivido con il computer, elementi di tipo formale che non hanno legami con la comprensione del significato. La comprensione non ha niente a che fare con operazioni di calcolo definite in via puramente formale.

Al computer manca qualunque forma di intenzionalità (termine per tutte le varie forme per mezzo delle quali la mente può appartenere agli oggetti e agli stati di cose nel mondo): il programma è puramente formale, mentre gli stati intenzionali non lo sono. Essi sono definiti per il loro contenuto.

hhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh hh Filosofia della mente7

Uno stato mentale è sempre rivolto a un oggetto,

si definisce per il suo contenuto, non è vago. Un tipico stato mentale, la convinzione di qualcosa non ha nemmeno una sintassi stabilita, perché può essere espressa in molti linguaggi diversi. Gli esseri umani possono persino avere una semantica senza una sintassi definita, tutto in virtù dell'intenzionalità. Attacca il programma dell'intelligenza artificiale forte, che sostiene che il computer è equivalente alla mente dell'uomo. Le macchine sono in grado di manipolare sintatticamente i simboli, ma non di interpretarli. Solo il cervello è capace di intenzionalità. Infatti il modello computazionale della mente non considera affatto gli aspetti fondamentali della mente umana, che sono l'intenzionalità e la coscienza, ossia una serie di stati e processi soggettivi. Quali sono i presupposti alla base dell'intelligenza artificiale? Il funzionalismo implica come presupposti il comportamentismo e il dualismo, le

due posizioni che voleva superare. In gran parte dell'intelligenza artificiale c'è un residuo del comportamentismo: il calcolatore è intelligente, perché si comporta e fa certe operazioni come un essere umano. Se ci liberassimo del comportamentismo potremmo solo simulare, non riprodurre. C'è anche parte del dualismo, poiché nell'intelligenza artificiale forte sono importanti i programmi, indipendenti dalla loro realizzazione nelle macchine. Ciò postula il dualismo: la funzione è avulsa dal supporto materiale (noi siamo composti dal cervello, ma le funzioni possono non dipendere dal cervello, che può essere trasferito su una macchina). Certe funzioni dipendono dalle proprietà fisico-chimiche dei cervelli umani e non possono essere semplicemente trasferite sull'hardware di un computer. Questo dualismo non dice che esistono due tipi di sostanze (come quello cartesiano), ma che si mantiene comunque una

duplicità → le caratteristiche della mente non hanno a che fare con le proprietà del cervello. p.48 e 235 La soluzione è il NATURALISMO BIOLOGICO: La filosofia ha prodotto idee che hanno influito sulla cultura in generale e sulla scienza. A partire dai filosofi (es. Bacone) si è creata un’idea della natura: non dobbiamo solo contemplarla, ma capire come funziona per poterla dominare. Ritiene che i fenomeni mentali sono fenomeni naturali, causati da processi neuro-fisiologici di proprietà del cervello → non sono indipendenti dall’attività del nostro sistema nervoso. Fa rientrare tutti i fenomeni funzionali, compresi quelli mentali, sul piano biologico. La base biologica è quindi imprescindibile, differenziandosi dal funzionalismo. Le caratteristiche fondamentali della mente umana sono: coscienza e intenzionalità. Se io faccio un calcolo, sono consapevole di ciò; un computer invece non lo sa. La coscienza non ha una

definizione analitica (def. che habasi scientifiche), ma consiste in una serie di stati e processi soggettivi, chehanno un’ontologia in prima persona. L’ontologia è la scienza dell’essere,riguarda ciò che c’è; quella in terza persona riguarda ciò che c’è e che puòessere colto da chiunque; quella in prima persona non esiste se non c’è unsoggetto che la prova. Ritiene che ci sia una relazione stretta tra coscienza ehhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh hh Filosofia della mente8intenzionalità, anche se non tutti gli stati coscienti sono intenzionali eviceversa.

Quindi perchè si chiama naturalismo biologico?La mente può trovare una spiegazione nell’ambito naturale, aggiungendol’aggettivo biologico per differenziarsi dal funzionalismo: la soluzione vaquindi trovata in ambito biologico. C’è un rapporto molto stretto tra gli statimentali e il nostro sistema nervoso, a

partire dal cervello. La funzione del nostro cervello è di metterci in relazione con il mondo, elaborare gli impulsi provenienti dai sensi. La nostra neurofisiologia presenta un'enorme varietà di stati d'animo. La COSCIENZA è una proprietà di alto livello emergente del cervello: emergente ossia che non vedi, non immediatamente esperibile, che si manifesta in determinate condizioni. E' emergente nello stesso senso in cui la solidità è una proprietà emergente dell'acqua. Ryle parla di proprietà disposizionali basandosi sul comportamento del soggetto, Searle invece vuole dare una definizione che non si basa sull'osservazione del comportamento. La coscienza è emersa come proprietà del cervello grazie all'evoluzione. Essendo una proprietà mentale e fisica del cervello, rimanderebbe al materialismo. Ma egli ritiene che materialismo e dualismo debbano essere evitati. Fa parte dei fenomeni incon la filosofia della mente e la discussione sull'intenzionalità. La questione centrale è se la mente può essere ridotta a processi puramente materiali o se ha una dimensione soggettiva e ontologica che va oltre la materia. Il materialismo estremo nega l'esistenza della coscienza, sostenendo che tutto ciò che esiste è solo materia e processi fisici. Tuttavia, Searle sostiene che la mente deve essere "naturalizzata" senza ridursi completamente al materialismo. Searle cerca di riportare l'intenzionalità nel contesto naturale, partendo dalle forme più primitive di intenzionalità biologica che sono legate ai bisogni corporei come la fame e la sete. Egli spiega come funziona la sete e il desiderio di bere, fornendo una spiegazione biologica e naturalistica dell'intenzionalità. Questa visione può essere estesa anche alle modalità sensoriali come il tatto e le esperienze visive. Anche se è possibile individuare e spiegare i processi cerebrali che causano i processi visivi, questo non esaurisce la nostra vita mentale. Manca ancora una spiegazione di come ci si sente di fronte a un'esperienza visiva. Inoltre, la stessa esperienza visiva può produrre stati mentali diversi nelle diverse persone. Tutto ciò è strettamente legato alla filosofia della mente e alla discussione sull'intenzionalità, ma non verranno trattati i dettagli specifici presenti nelle pagine 51-52.

Con la razionalità: una delle caratteristiche che differenzia l'uomo dagli altri animali. La distinzione tra razionalità teorica, quella con cui risolviamo i problemi dell'evidenza e della verità (possono essere risolti con l'indagine scientifica), e razionalità pratica, che guida la nostra azione (riprende Kant) e ha a che fare con la capacità di trovare soluzioni che mi permettano di orientarmi nel mondo. Troppo spesso quella teoretica è stata considerata come forza esclusiva di razionalità, che è definita come più semplice di quella pratica.

Domanda: ammesso che si possa costruire un dispositivo che riproduca l'intelligenza umana, di che tipo di razionalità sarà dotato?

È proprio la razionalità pratica che rende complessa l'intelligenza umana, ponendola dinanzi al problema della scelta tra alternative diverse.

Quando saremo di fronte a desideri conflittuali, un robot potrà riprodurre una scelta del genere? Desideri conflittuali: il conflitto si genera tra il piano razionale e quello emotivo, ciò che suggerisce la ragione e ciò che attrae. Questa complessità impedisce qualsiasi ipotesi di riduzione dell'intelligenza umana a modelli computazionali. (DENNETT p.118) È un filosofo che recupera il funzionalismo e il materialismo, schierandosi a favore dell'intelligenza artificiale. Le metafore sono le "pompe dell'intuizione": strumenti che danno una spinta al nostro pensiero; non sono ragionamenti logici perfettamente coerenti, sono strumenti, che fecondano il pensiero, capaci di riorganizzarlo e fecondarlo con nuovi spunti speculativi. La logica è importante, ma la filosofia non può essere ridotta a quella: ha bisogno anche di contenuto, ossia le metafore. Funzionalismo = coscienza come metafora: la coscienza è una macchina virtuale.una potente metafora tecnologica per spiegare la mente. Le metafore sono gli strumenti del pensiero, quindi la coscienza lo è. Ritiene che la mente sia riducibile a una macchina? Gli esseri umani sono complessi, composti da parti meccaniche e materiali. L'uomo è una macchina, fatta di macchine complesse, quindi i problemi che dobbiamo risolvere sono problemi tecnologici. Possiamo comprendere il mondo interiore soltanto riducendolo a parti meccaniche e materiali. Nega l'esistenza della coscienza. Non esiste un problema di irriducibilità della mente a qualcos'altro. Risolvendo i problemi meccanici della mente, avremo risolto anche il problema della coscienza. Quindi il dualismo cartesiano mente-corpo si risolve nel materialismo. critica → ma Searle non si definisce completamente materialista, poiché afferma l'esistenza della coscienza e di caratteristiche irriducibili, come l'intenzionalità. Non possiamo
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
23 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher laura.crespi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Corvi Roberta.