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Filosofia del Diritto - Prof. Greco
Analisi dell’approccio filosofico al diritto - per la tradizione es. Cicerone, Kant, Hegel - figura del filosofo del diritto diversa da quella del giurista perché il primo si occupa di che cosa è il diritto, essenza delle cose, rice natura più vera del diritto, si sviluppano quindi 2 tipi diversi di approccio -
- Dalla filosofia al diritto - cioè semplice applicazione - es. Hegel include il diritto nel suo sistema completo -
- Dal diritto alla teoria - non è presente una filosofia precostituita - si creano 4 grandi questioni da affrontare:
- Ontologica = scienza dell’essere (Socrate) - Che cosa è il diritto? [Teoria Generale]
- Deontologica = Come deve essere il diritto per essere giusto? Rifletta sulla giustizia del diritto [Filosofia]
- Fenomenologica = Come funziona, come si sviluppa il diritto? Studia come si presenta concretamente il diritto [Sociologia]
- Metodologica = Come devo guardare il diritto? Questione diffusa nel ‘900 che riguarda l’approccio [Metod. della Scienza Giuridica]
Norma giuridica - con il termine NORMA si intende un insieme di parole con valore prescrittivo, quindi indica un dover essere e non descrittivo; inoltre la norma non vuol dire regolarità e non dice né descrive ciò che avviene.
Il linguaggio ha quindi 3 funzioni distinte:
- Descrittiva = per dare informazioni
- Espressiva = per far partecipare
- Prescrittiva = per regolare la condotta, condizionare qualcuno (Diritto)
Il linguaggio del diritto è complesso spesso è all’indicativo che sembra informativo (es. articoli della Costituzione). Be espressioni descrittive possono essere vere o false, quindi sono:
suscettibili, mentre quelle prescrittive giuridiche non le sono.
La norma in sé è valida oppure no, quindi esiste oppure no. La norma però è suscettibile di altri giudizi → efficace, giusta...
3 CRITERI FONDAMENTALI per giudicare le norme →
- VALIDITÀ: Una norma esistente, posta nell'ordinamento – è un criterio formale che non riguarda il contenuto.
- GIUSTIZIA: riguardo il contenuto, cioè la correttezza che la norma prescrive, per essere giusta o no.
- EFFICACIA: riguarda il FUNZIONAMENTO concreto (diviso in gradi).
Nella storia vengono accentuati questi 3 aspetti → 3 famiglie:
- POSITIVISMO giuridico → validità
- GIUSNATURALISMO → giustizia
- REALISMO giuridico → efficacia (diritto come fenomeno sociale)
Il Positivismo e il Giusnaturalismo trovano la loro applicazione sin dall'antichità → contrasto tra 2 forme di diritto:
- DIRITTO POSITIVO
dal latino "positum" è un diritto posto dagli uomini, che deriva dalla volontà umana.
- Caratteri:
È un diritto PARTICOLARE legato alla specificità dei popoli; è MUTUEVOLE perché legato alla volontà umana che cambia secondo le necessità collettive; deve farsi valere tramite la SANZIONE
(→ diritto COATTIVO)
es. Pascal: "È uno scandalo che varcato il fiume cambia la giustizia".
- DIRITTO NATURALE
derivante dalla NATURA non esiste solo il diritto umano perché gli uomini non possano fare tutte le leggi
- Caratteri:
È un diritto UNIVERSALE che vale per tutti ugualmente, quindi è legato alla natura umana; è IMMUTABILE perché è costante nel tempo; l'uomo lo sa riconoscere ed obbedisce spontaneamente.
definizione gli uomini la approvano per la sua utilità legge
cause convenzionali muta con il tempo
Il diritto naturale e di una considerazione negativa della legge positiva poiché essa impedisce le capacità dei soggetti più abili
quindi il diritto naturale sta nella legge del più forte Tucidide fa dire ciò agli Ateniesi nella guerra del Peloponneso contro gli Spartani
Bramo Discorso di Callicle (sofista) contrapposizione tra diritto convenzionale, con il quale i deboli vogliono ingabbiare i forti, e legge di natura, cioè quella del più forte presente anche nella causa di Esiodo contro il fratello per via di una proprietà
nel suo discorso Esiodo riporta l'esempio dello spauritoio contro il vicino è contro la legge di natura, vuole l'applicazione della legge convenzionale, quella positiva
legge come accordo tra i cittadini è l'unica cosa comune tra le verità singole e diverese dei vari individui la legge naturale vuole che siano i più forti a governare la legge positiva dunque serve a non far dominare la legge di natura sulla convivenza sociale la legge della città è quindi il frutto dell'accordo dei più deboli che una volta coalizzati, si fanno forti contro i deboli, invidiosi e timorosi nei confronti dei forti, con le leggi cercano di invaterarli.
PROTAGORA è l'unico sofista che sostiene la legge positiva e la democrazia unica strada per far esprimere tutti i cittadini
Altro importante sofista è ANTIFONTE Brano 3: dà un primo significato di giustizia obbedire alle leggi solo quando è presente qualcuno che possa accusarci e punirci nel caso contrario invece è necessario disobbedire per seguire la legge di natura che è più forte di quella positiva trionfa per la sanzione
la carne degli uomini è impastata con diversi metalli:
- il Bronzo per la classe dei produttori, l'Argento per quella dei soldati e l'Oro per quella dei governanti => tra classi non ci si può comunicare quindi non si può passare da una classe all'altra => inoltre Socrate parla di COMUNISMO dei SAPIENTI
- => cioè i governanti e anche i soldati non possono avere una proprietà privata, sia a livello di beni che a livello familiare => i governanti e i soldati non si possono sposare => tutto ciò per evitare il conflitto d’interessi.
Chi deve governare? Colui che conosce il bene = FILOSOFO => si parla di INTELLETTUALISMO ETICO = conoscere il bene vuol dire fare il bene (es. illuminismo, C. Beccaria) => Platone ricorre al mito della CAVERNA => gli uomini all'interno della caverna sono incatenati e possono vedere solo le ombre => se i filosofi riescono a liberarsi delle catene e ad andare verso la luce => in un primo momento restano abbagliati dalla luce ma dopo vedono i veri valori: bellezza, armonia, giustizia ... => una volta vista la luce però i filosofi non vogliono più tornare nella caverna => bisogna costringerli a governare perché non guadano il farlo e quindi non bramano il potere = sono imposta se stessi infelici => l’infelicità di pochi serve alla felicità di tutti.
- =>concezione ORGANICISTICA = i singoli sono parte di un tutto
- =>se questa è la natura dello stato, che cos'è la giustizia?
- =>la giustizia è ORDINE, cioè occupare un’ordinata delle parti.
=> Platone con questo significato di giustizia voleva difendere la propria idea di Stato, ma questa privala ad essere universalizzata => questo modello di giustizia vale anche per l'uomo singolo = diviso di 3 anime: parte concupiscibile o appetitiva (produttori), parte irascibile o corag...
mente limitata per evitare le gravi disuguaglianze -> Platone teme i conflitti sociali nati da un’eccessiva diversità -> questi si devono rispettare, il concenetto di dogenetia
“le leggi” è un'opera di 12 libri tutti con i trattati sulle leggi e di diverso- Che cos’è la legge? Non atto volontario di un legislatore -> idea razionalistica = legge non nasce frutto della volontà ma della ragione -> l’essenza della legge sta nella sua riconoscibilità -> è la sapienza che è fatta norma = la legge è un filo d’oro che guida l’esistenza degli uomini -> le leggi sono riconosciute dai fondatori.
LEGGE. decisione data della ragione che riguarda la collettività- definizione IDEALISTICA => Platone non dice che cos’è sua cause, deve essere (vicino agli schemi del giusnaturalismo)- noto 1 Platone si rassegna al fatto che le leggi debbano essere sanzionate -> è necessario pensare a delle pene.- nota 2 Ogni legge deve contenere precetti e sanzioni ma soprattutto argomenti, cioè un prologo o proemio = introduzione -> bisogna cercare di convincere i cittadini con la ragione e la persuasione e non minacciarli per ottenere la obbedienza continua.
Rivalutazione delle leggi che porta alla figura del legislatore che dà le leggi al momento della fondazione della città -> il legislatore deve evitare i contrasti tra le norme cioè antinomie -> bisogna scusare il legislatore se non riesce a fare leggi particolari che non sono universali.
Tutto questo serve a garantire la stabilità della polis (visione etica del diritto) -> le leggi devono essere permanenti per lo meno durante il più possibile -> Platone inventa il “consiglio notur” no -> custode delle leggi, garanzia ultima dell’ordinamento.