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TESI DELLA REALTA’
Il realismo scandinavo è basato sulla di Hagerstrom.
Hagerstrom
Il realismo scandinavo parte dalla tesi della realtà, nell’elaborare questa tesi
critica l’idealismo e il soggettivismo presente in Kant
della realtà
(controrivoluzione copernicana).
Hagerstrom propone quindi una controrivoluzione copernicana si basa
, che
sulla Tesi della realtà, che è strutturata in tre punti
:
1) Reale è ciò che è determinato, cioè non contraddittorio e non identico a se
stesso.
2) Il reale è inserito in un contesto.
3) Questo contesto è quello spazio-‐temporale.
Da tutto questo ne deriva che reale sono gli oggetti di cui noi possiamo
verificarne l’esistenza.
Sono irreali
:
-‐ Concetti contraddittori.
-‐ Entità spirituali.
-‐ Valori.
-‐ Diritti.
-‐ Doveri.
Hagerstrom critica i concetti giuridici tradizionali
Ne deriva che (norma, diritti
li considera parole vuote
e doveri), perché (hallow words).
Ogni conoscenza riguarda la realtà
, anche quella giuridica, (il mondo, i fatti) e
non le idee. Però si potrebbe dire che il diritto appartiene alla volontà di un
soggetto, che si può in qualche modo verificare, invece secondo Hagerstrom,
ipotizzare il diritto in termini di volontà conduce a delle contraddizioni.
Hagerstrom si occupa anche del diritto come comando, e critica anche il
positivismo inglese, parlando della nascita della rivoluzione americana, che
nasce per una tassa particolare intromessa dagli inglesi sul commercio del thè.
Perché si ribellano le colonie americane? Perché vale un principio fondamentale:
no taxation without rappresentation, avendo imposto una tassa senza l’opinione
americana. La politica nasce sul fatto che la rivoluzione non nasce da un giorno
all’altro, nasce perché c’è un sentimento che le norme siano state violate, quindi
viene prima l’idea che esista una norma e poi ne nasce la volontà di fare una
rivoluzione. Ma allora se le norme sono da un lato irreali e dall’altro precedono la
volontà, cosa sono?
Le norme, il diritto e il dovere sono per Hagerstrom: una realtà psicologica e
sociologica che esprimono un senso del dovere (obbligatorietà) .
Tutte queste cose nascono da sentimenti psicologici suscitati dall’abitudine di
vedere premiati o puniti certi comportamenti.
Da qui nasce la necessità di analisi storica della loro formazione.
Gli altri esponenti del realismo scandinavo o della scuola di Uppsala sono:
-‐ Karl Olivecrona (1897-‐1980)
rapporto tra linguaggio e realtà norme
Olivecrona effettua l’analisi del e delle
come imperativi indipendenti
.
-‐ Alf Ross.
norme come direttive ruolo dei giudici come fondamentale per la
Vede le e il
creazione del diritto
.
Realismo Statunitense
critica le finzioni
Si riferisce alla prima metà del novecento, e principalmente
giuridiche finzione giuridica rappresenta il fatto che il giudice non crea il
, e la
diritto non partendo da una tesi della realtà
, .
Ha le sue radici nel pragmatismo (analisi scientifica basata sulla valutazione dei
risultati e delle conseguenze).
John Dewey ( 1859-‐1952)
critica il positivismo critica una proposta fatta a fine 800, il
Dewey e
cosiddetto case method , di Langdell (interpretazione del precedente molto
limitata).
Realismo
Critica in nome della realtà utilizza come strumenti le scienze sociali
, e
(sociologia, antropologia, economia).
I giudici creano il diritto non solo nell’applicazione della common law, ma creano
TUTTO il diritto. Inoltre le norme prima dell’interpretazione dei giudici non
hanno significato (scetticismo giuridico).
Il diritto significa quindi che è rappresentato dalle DECISIONI DEI GIUDICI.
E la scienza giuridica rappresenta la previsione di tali decisioni.
Esponenti principali :
-‐ Roscoe Pount (1870-‐1964): distinzone tra law in action e law in books.
-‐ Oliver Wendell Holmes: diritto = predizione di ciò che nei tribunali
faranno.
-‐ B. Cardozo.
-‐ Karl N. Llewellyn (scetticismo moderato).
-‐ Jerome Frank (scetticismo radicale).
16/11/2012
Integrazione su Bobbio
(C.Faralli, Le grandi correnti, pp.61-‐64)
A partire dagli anni ‘50 del novecento, comincia la riflessione filosofico giuridico
di Bobbio, e la Faralli denota come Bobbio si distacchi dalla dottrina dell’epoca.
Bobbio è infatti contro l’idealismo e propone una sorta di neo illuminismo
,
ripensare la dottrina giuridica
attraverso il quale . Il testo di riferimento è:
cerca di trovare un innesto
“Scienza del diritto e analisi del diritto”, dove Bobbio
fra il positivismo giuridico kelseniano e la filosofia analitica .
(La filosofia analitica è quella basata sull’analisi del linguaggio, positivismo
giuridico kelseniano è basato sull’analisi della struttura)
Si inizia a parlare di una svolta linguistica della filosofia a partire della fine
dell’800, la filosofia analitica nasce quando si dice