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Il significato letterale e le sue diverse interpretazioni

Prevalente è la tesi che il significato letterale non è un punto d'arrivo. Non c'è concordanza su cosa sia il significato letterale. Ci sono diverse nozioni su di esso. Opinioni diverse riguardo a cosa sia il significato letterale. La discordanza è dovuta da una complessità del linguaggio. Per alcuni il significato è una prima fase, si applica l'intuito, se si legge una disposizione normativa il risultato dipende esclusivamente dalle conoscenze linguistiche del lettore quindi è molto variabile. Per altri è un insieme dei significati: qual è quello giusto però? Altra opinione è che dipende dal contesto, è letterale solo il significato che è contestuale. Il linguaggio giuridico mutua la sintassi del linguaggio ordinario ma semanticamente mette insieme termini tecnici (termini che hanno significato nel mondo del diritto) e termini tecnicizzati (termini che hanno un corrispondente nel)

Il linguaggio può assumere significati diversi a seconda del contesto in cui viene utilizzato. Ad esempio, le parole possono avere un significato comune ma anche un significato tecnico specifico. Pertanto, è importante distinguere tra linguaggio ordinario e linguaggio giuridico.

L'intenzione del legislatore è orientata teleologicamente, cioè ha uno scopo. Tuttavia, se il legislatore è composto da molte persone, come nel caso del parlamento, può essere difficile trovare un orientamento comune intuitivo. Le leggi di solito vengono approvate a maggioranza e raramente si raggiunge la maggioranza assoluta. Come si individua quindi l'intenzione del legislatore? [Oggettivazione?]

L'interpretazione sistematica si basa sul sistema normativo nel suo insieme e mira a prevenire conflitti tra le norme. Il sistema normativo è composto da elementi che sono collegati tra loro da un criterio unificatore. Quando si parla di interpretazione sistematica, si fa riferimento a un prodotto che può essere ricondotto a un'idea di sistema. Il sistema deve essere coerente.

e coeso, presupposto, si cerca di evitare lacreazione di antinomie. Esiste interpretazione Orizzontale e Verticale (tiene contodella gerarchia). Interpretazione conforme è strumento per l'interpretazione.Costruzione Giuridica/Integrazione, attività legate e connesse che presuppongonol'interpretazione in senso stretto ma non sono solo interpretazioni normative. Ci sonoquattro attività riguardanti la costruzione:
  • Costruzione e Riempimento delle lacune normative o assiologiche. Ci sono diversitipi di lacune (tipologie di lacune, miss). Si devono individuare e poi si può sceglierefra due metodi: argomento a contrario utilizzato in maniera costruttiva. Nozionegenerale di argomento a contrario che si divide poi in:
    • interpretativo: uso crea una lacuna. Individuazione o creazione dellalacuna, rispetto a ciò che il legislatore non dice si crea una domanda, unqualcosa di non spiegato.
    • costruttivo: uso colma una lacuna. Non si

Lasciano aperti interrogativi. Il legislatore ha detto ciò che ha detto e rispetto a ciò che non ha detto ha voluto dire l'opposto. Altro metodo è l'analogia giuridica. L'analogia è schema di ragionamento. Di fronte a una classe di casi non regolata, l'interprete individua una classe di casi regolata simile a quella non regolata per applicarne le stesse regole e conseguenze giuridiche. Bisogna individuare delle somiglianze rilevanti. Se le somiglianze non sono rilevanti allora ci si basa sulle differenze in maniera costruttiva. Il mezzo che normalmente si utilizza per valutare rilevante o meno le somiglianze è la ratio legis, anche detto fine perseguito dalla disposizione normativa che regola la fattispecie. Se l'interpretazione teleologica ci permette di dire che le disposizioni sono rilevanti perché esse adempiono a uno stesso fine. Ci sono due tipologie di analogie:

  • Analogia Legis: Quella vista sopra.
  • Analogia iuris:
Analogia fatta a partire dai principi generali del diritto. Procedimento che si conclude con l'elaborazione di un principio generale. Si prendono in considerano più fattispecie non una come nella Legisperché la base alla produzione della norma è più ampia. Non c'è differenza qualitativa fra le due in quanto il ragionamento è lo stesso bensì una differenza quantitativa. Entrambe portano alla soluzione di una norma non espressa. Cambia il termine di confronto. Argomento a maggior ragione, o a fortiori, è collocabile all'interno della costruzione giuridica in quanto è un tipo di analogia facile. Si argomenta a "maggior ragione" quando l'ordinamento prevede una conseguenza giuridica su una classe di casi anche su un'altra classe di casi non regolata. Si colloca nella costruzione perché colma le lacune. È evidente che il fine vale per altre fattispecie (Es. vietato l'ingresso ai)

cani a maggior ragione è verso gli alligatori). La rilevanza delle somiglianze sono evidenti e intuitive. Questo argomento da per scontato qualcosa che andrebbe invece esplicitato e argomentato.

Individuazione di gerarchie assiologiche: se n'è parlato nelle gerarchie assiologiche (non dipendono da elementi formali dell'ordinamento bensì sono istituite dall'interprete oppure sono create dall'interprete in modo da rafforzare quelle già pre-esistenti).

Attività che rendono le norme defettibili (sottoposti ad eccezioni implicite e non espresse). Fenomeno della defettibilità delle norme. Eccezioni: non si applica la norma che si applica solitamente ma si applica qualcosa d'altro. Quando una norma fa eccezione a un'altra norma si è nell'ambito delle eccezioni espresse. Se il fare eccezione non avviene tramite un'altra norma e quindi non è soggetta a un collegamento fra norme (una norma che

deroga in un'altra norma). Cosa succede quando la deroga di una norma è inespressa. Ci sono una serie di strumenti che servono a individuare e costruire delle norme inespresse che la rendono defettibile (non utilizzabile in situazioni in cui dovrebbero utilizzarsi, sottoposti a eccezioni inespresse). I mezzi attraverso i quali si formano delle norme defettibili sono:

  • Tecnica della Dissociazione: funzionale all'individuazione e alla costruzione di norme defettibili. La classe viene suddivisa in due sottoclassi e la conseguenza giuridica si applica a una sola delle due classi. La conseguenza giuridica non si applica a tutte le sue classi di casi ma solo ad alcune. Si rendono le norme dell'altra sottoclasse defettibili. Apparentemente si vengono a formare delle lacune mentre in verità si creano delle lacune effimere cioè destinate ad essere subite colmate dall'interprete conducendone una o più sottoclassi nell'ambito di applicazione

Di un'altra norma.

Costruzione di norme inespresse/implicite

Quando ci si riferisce a queste ipotesi si studia l'attività di costruzione il modo in cui vengono giustificati i modi in cui essi avvengono. Cioè ad esempio il modo in cui giustificano il modo in cui di evitano le lacune. Si studiano gli argomenti relativi alla giustificazione di costruzione.

Soluzione delle antinomie (conflitti fra norme). Si è davanti a un'antinomia quando due norme dispongono per la medesima fattispecie (in tutto o in parte) delle conseguenze giuridiche incompatibili. Ci sono diversi tipi di antinomia: totale, totale-parziali (parziali unilaterali), parziale-parziale (parziali bilaterali). Spesso grazie alle tecniche di interpretazione possono essere evitate. Se una però non viene prevenuta e viene constatata un'interprete viene chiamato a risolverla: non si può tenere nell'ordinamento, necessità pratica, per la regolazione dei comportamenti.

I criteri di soluzione delle antinomie possono essere affrontati in due linee di analisi:
  • Guardare se ci sono i criteri in un singolo ordinamento giuridico di diritto positivo.
  • Teoria dell'astratto, quali sono i criteri che in astratto si possono utilizzare per risolvere i conflitti.
Le teorie sono una il riflesso dell'altra. Se non in tutti gli ordinamenti si trovano tutti i criteri filosofi per l'elaborazione delle antinomie. I criteri in astratto sono:
  • Criterio Gerarchico: possono esserci diversi tipi di gerarchie. Una può essere assiologica (interpretatore) oppure anche positive. Per risolvere le antinomie con questo criterio semplicemente si attribuisce maggior importanza alla norma gerarchicamente sovraordinata. La norma soccombente ha una sorta variabile a seconda della legge sovraordinata (es. elementi di invalidità, in caso di gerarchia assiologica).
  • Criterio Temporale/Cronologico: a parità gerarchica è superiore la norma più recente rispetto a quella più antica.

legge temporalmente più "giovane". Nel caso dell'abrogazione di legge, una legge viene eliminata a parità gerarchica. La legge abrogata è precedente a quella abrogatrice. C'è il fattore tempo. La legge successiva confligge con la legge precedente, antinomia. Si fa riferimento al fatto che il legislatore, essendo essere razionale, dice qualcosa dopo per modificare ciò che ha detto prima.

Criterio di Specialità: in caso di antinomia si attua la legge speciale. Le due norme in conflitto devono essere una generale e una speciale. La norma speciale presenta il requisito della generalità, si tratta di norma speciale una norma che regola una classe di casi che è una sottoclasse della classe della norma generale. Rapporto di genere a specie. Non si determina però invalidità della norma più generale.

Ci sarebbe un quarto criterio, disapplicazione. Norberto Bobbio si interrogò su un

aspetto: cosa accade quando c'è conflitto fra i criteri che vogliono risolvere le antinomie. Ragionare di criteri spesso non è risolutivo anzi il problema si sposta sui livelli superiori (sui criteri quindi). Principio di Diritto Principio del diritto, norme espresse o inespresse cioè costruite e applicate. Guardare ai principi come norme che hanno una caratteristica di presentare una elevata indeterminatezza o generalità della fattispecie. I principi si esprimono in termini generalissimi. Tre questioni:

  • Bilanciamento: metodo di applicazione proprio dei principi. È una tecnica di risoluzione del conflitto nel caso di contrasto fra principi (ci sono due principi concorrenti, serve a stabilire quale principio è superiore all'altro). Nozione di origine filosofico-giuridica che ormai si rintraccia nella giurisprudenza costituzionale, ordinaria ed europea. Quando si bilanciano i principi si è già individuato un principio.
problema.
Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
25 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AliAmore di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Velluzzi Vito.