Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 17
Riassunto esame Filologia Romanza, prof. Sacchi, libro consigliato Manuale di Linguistica e Filologia Romanza, Renzi, Andreose Pag. 1 Riassunto esame Filologia Romanza, prof. Sacchi, libro consigliato Manuale di Linguistica e Filologia Romanza, Renzi, Andreose Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Filologia Romanza, prof. Sacchi, libro consigliato Manuale di Linguistica e Filologia Romanza, Renzi, Andreose Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Filologia Romanza, prof. Sacchi, libro consigliato Manuale di Linguistica e Filologia Romanza, Renzi, Andreose Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Filologia Romanza, prof. Sacchi, libro consigliato Manuale di Linguistica e Filologia Romanza, Renzi, Andreose Pag. 16
1 su 17
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il cambiamento nella linguistica contemporanea

1. Abbandono dello storicismo e nuova concezione del cambiamento (con lo strutturalismo):

  • Sincronia - stesso periodo storico (sezione sincronica) - diversi fenomeni linguistici;
  • Diacronia - confronto - stesso fenomeno linguistico - diversi periodi storici (stati di lingua).

2. Il cambiamento sintattico

3. Il cambiamento morfologico:

Morfologia: ramo della linguistica che studia la struttura interna della parola e i processi che ne determinano la formazione - morfema: unità minima dotata di significato (i morfemi si combinano per formare le parole) - fonema: unità minima non dotata di significato - morfologia diacronica: confronto fra sistemi morfologici relativi a stati di lingua cronologicamente differenti.

4. Il cambiamento fonologico:

Roman Jakobson ha per primo distinto il cambiamento fonetico (del sistema dei fonemi) da quello fonologico.

(dell'articolazione dei suoni): il cambiamento fonologico è la manifestazione di un cambiamento fonetico – il cambiamento fonologico si ha solo quando le modificazioni fonetiche portano alla: - fonologizzazione acquisizione di una nuova opposizione distintiva (i fonemi di una lingua aumentano) - perdita di un fonema dal sistema fonologico di una lingua (ad es. la perdita nel defonologizzazione latino volgare dell'opposizione fra vocali lunghe e brevi) - rifonologizzazione ridefinizione in altri termini di un'opposizione distintiva (ad es. nel latino volgare la perdita dell'opposizione tra vocali lunghe e brevi ha portato alla distinzione fra aperte e chiuse) - 5. Il cambiamento semantico semantica: ramo della linguistica che si occupa del significato delle parole – lo storicista Michel Bréal ha affrontato per la prima volta il cambiamento semantico, poi nel '900 lo strutturalismo lo ha affrontato in una prospettiva

sincronica: ogni parola è dotata di un significante (il sostratofisico: in quanto arbitrario, è diverso da lingua a lingua), un significato (il contenuto, l'idea, il concetto, anch'esso non sempre sovrapponibile in tutte le lingue) e un referente (l'entità extralinguistica, concreta o astratta, cui il segno linguistico si riferisce) – a fare da mediazione tra referente e segno linguistico c'è il concetto: una rappresentazione mentale generale, a livello concettuale, del referente – in prospettiva diacronica, abbiamo un cambiamento semantico quando il significato di una parola cambia da uno stato all'altro della lingua (il lessico cambia più rapidamente della fonologia, delle morfologia e della sintassi) – ad es. in latino: bucca = guancia, os = bocca nelle lingue romanze: bocca, bouche, boca – cause del cambiamento semantico: fattori di carattere socio-culturale ed esigenza di esprimere i concetti

(sia vecchi che nuovi) nel modo più efficace ed adeguato, ad es. usando una parola vecchia in una nuova accezione (oppure attraverso neologismi e prestiti) →

6. La diffusione del cambiamento linguistico nella società un gruppo di parlanti introduce nel proprio sistema linguistico un'innovazione che si estende a gruppi sempre maggiori della società: spesso l'innovazione appartiene ad un gruppo di parlanti che gode di un particolare prestigio, ma può accadere anche il contrario (una nuova forma può espandersi dai ceti più bassi fino a quelli più alti, come accade per la tendenza alla riduzione del sistema vocalico francese, fatto di fonemi orali e nasali)

7. IL LATINO → il latino deriva dall'indoeuropeo (fa parte delle lingue indoeuropee, nella sottofamiglia 1. Prima del latino dell'italico) – nel territorio occupato da Roma e latinizzato esistevano lingue di sostrato indoeuropee e non-indoeuropee –

Ascoli: il sostrato è il motore delle leggi fonetiche? cioè i popoli latinizzati avrebbero influenzato lo stesso sviluppo del latino trasportando nella nuova lingua le loro abitudini fonetiche?

2. Periodi e stili del latino le lingue romanze non derivano dal latino classico ma dal latino volgare, che è un concetto ricostruttivo in quanto le forme intermedie possono essere solo ipotizzate poiché non esistono testimonianze – storia, evoluzione del latino (dimensione diacronica):

  • latino arcaico;
  • latino tardo;
  • latino medievale, che maschera il romanzo (nato intorno al V secolo ma scritto solo molti secoli dopo)

Dimensione stilistica: registri del latino:

  • latino classico (varietà alta);
  • latino volgare (sermo familiaris, lingua parlata spontanea di tutte le classi sociali, e non solo del popolo, nella comunicazione quotidiana)

3. Le fonti del latino volgare testi latini in cui il filologo ha trovato deviazioni dalla norma del latino classico

Sintomi dell'evoluzione delle lingue romanze (gli "errori" sono i principali rivelatori di cambiamento linguistico) - queste forme scorrette sono dette volgarismi (o romanismi) →3.1. Opere dei grammatici latini (segnalano, per condannarle, le forme scorrette) Appendix Probi: appendice (opera di un modesto insegnante) ad una copia di una grammatica di Probo (elenco di volgarismi con a fianco la forma corretta) – vengono segnalati alcuni fenomeni fonetici all'origine di molte forme romanze, ad es. la sincope [caduta della vocale postonica (calida > calda)]→3.2. Iscrizioni sul marmo:→ latino classico;- ufficiali →- occasionali latino quotidiano [i graffiti di Pompei e le defixionum tabellae (formule magiche per gettare il malocchio)]→3.3. Lettere di privati, ad es. militari in Egitto che, parlando delle loro faccende quotidiane, fanno un uso vivo, e a volte scorretto, della lingua → riguardante le3.4. Letteratura tecnica

(trattati di architettura, agricoltura, veterinaria, culinaria)artes (le discipline scientifiche) ritenute inferiori alla retorica, alla grammatica, alla matematica e allageometria: 3.5. Opere letterarie:
  • Commedie teatrali di Plauto e Terenzio (scritte in un latino abbastanza affine al parlato);
  • Epistole di Cicerone (lettere private scritte in un latino familiare, dallo stile colorito, idiomatico);
  • Satyricon di Petronio (unico testo della letteratura latina deliberatamente scritto in latino volgare);
  • Traduzioni latine della Bibbia: la Vetus latina (o Itala) è la più antica (il linguaggio è umile e popolare, come la successiva versione di S. Girolamo, detta Vulgata);
  • Itinerarium Egeriae (diario di viaggio di una nobile monaca nei luoghi dell'Antico e del Nuovo Testamento) →
4. Dal latino tardo al latino medievale la trasformazione dal latino al romanzo avviene intorno al Vsecolo, alla caduta dell'Impero romano (476 d.C.) - il latino, dalla nascitadei regni romano-barbarici, mascherai il romanzo, che verrà scritto solo alcuni secoli dopo. 4.1. Testi documentari scritture giuridiche e pratiche (registri dei monasteri, donazioni, rogiti). 4.2. Opere storiografiche (in Gallia) Historia francorum, scritta (in un latino linguisticamente modesto) dal vescovo Gregorio di Tours; il Fredegario, opera miscellanea particolarmente ricca di volgarismi. 4.3. Regole monastiche la Regula di san Benedetto (530). 4.4. Glosse spiegazioni, parafrasi, traduzioni di parole o gruppi di parole latine: - Glosse di Richenau (traduzioni di parole ed espressioni della Bibbia); - Glosse di Kassel (per i bavaresi diretti in Francia); - Glosse emilianensi e Glosse silensi (in zona iberica); - Glossario di Monza (parole latino-romanze spiegate in greco volgare). 5. L'interpretazione delle fonti. L'interferenza gli errori sono molto utili per ricostruire il cambiamento linguistico – ad es. la h, che non si pronunciava più.

Nello scritto o scompare oppure viene inserita dove non serve (ipercorrettismo) – in generale, l’errore e l’ipercorrettismo derivano dall’interferenza con un’altra lingua o un dialetto.

Fenomeni evolutivi condizionati tipologicamente:

  • L’ordine delle parole in latino classico era molto libero (soprattutto in poesia), ma con il tempo questa caratteristica si è persa, tanto che nessuna lingua romanza l’ha ereditata;
  • In latino classico il verbo si trovava alla fine della frase (dopo il soggetto e il complemento oggetto) in tutte le lingue romanze l’ordine è soggetto-verbo-oggetto;
  • Questo vale anche per l’ordine aggettivo-nome, avverbio-verbo, genitivo-sintagma nominale (come in inglese);

In conclusione, ci sono due tipi linguistici:

  1. L’ordine modificatore-modificato tipo linguistico (di cui fa parte il latino) che risale all’indoeuropeo primitivo;
  2. ...

L'ordine modificato-modificatore è un tipo linguistico a cui appartengono le lingue romanze (a partire dal latino volgare). Questo cambiamento tipologico ha influenzato anche la riduzione e la caduta dei casi latini, la cui funzione (con ordine inverso) è svolta nelle lingue romanze dalle preposizioni.

Altri fenomeni sintattici e morfologici (che non possono essere spiegati in una prospettiva tipologica):

  1. Condizionale (espresso in latino dal congiuntivo) e futuro (si formava in maniera diversa).
  2. Pronomi clitici (atoni, sempre uniti al verbo) continuano direttamente il latino ma la loro posizione nelle lingue romanze medievali era diversa rispetto alle varietà moderne.
  3. Le declinazioni nominali: per esigenze di semplificazione, le 5 declinazioni nominali del latino classico diventano 3 nel latino volgare: 1) maschile in -u e -o; 2) femminile (e qualche forma maschile) in -a; 3) maschile e femminile in -e.
  4. Le coniugazioni verbali.

latino erano 4 (più i verbi irregolari) e nelle lingue romanze si sono meglio conservate, anche se con frequenti metaplasmi (passaggi di singoli verbi da una coniugazione all'altra) → in latino, a seconda del tempo verbale, il passivo si formava:

7.5. La formazione del passivo

  • con forme sintetiche (semplici);
  • con forme analitiche (composte)

Nelle lingue romanze le forme sintetiche non esistono più, così come i verbi deponenti (aventi forma passiva sintetica ma di significato attivo)

8. Tre fenomeni (di cambiamento) di particolare interesse →

8.1. Il sistema casuale (eredità indoeuropea) e la sua evoluzione i casi latini sono dati dalla

  • posposizione del morfema di caso (che esprimono anche il numero e il genere dei nomi)
  • successivamente si passa ad una struttura mista, cioè preposizione + morfema di caso quest'ultimo,
  • divenuto ridondante, un elemento accessorio, viene eliminato – al
Dettagli
Publisher
A.A. 2007-2008
17 pagine
19 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/09 Filologia e linguistica romanza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia romanza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Sacchi Luca.