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Accademie

- Accademia della Crusca (1582), sotto la protezione del granducato di Toscana (no politica, autonomo), nel 1612 c'è il Premio Vocabolario. Dichiara come viene insegnato l'italiano nel mondo.

- Académie Française (1636), organizzata dal cardinale Richelieu, come diretta emanazione del re.

- Real Academia de la lengua (1714) voluta da Felipe V, se non si presenta la "lingua" è preda di conquiste.

Italiano regionale

- Diastratica, all'interno di una comunità sociale in relazione alle condizioni sociali stesse.

- Diafasica, variazione in rapporto ai registri espressivi (formali, informali ecc), il gergo.

- Diacronica, variazione del tempo.

- Diamesica, a seconda del mezzo espressivo.

Bilinguismo - fenomeno individuale, quando un singolo parlante è in grado di usare due o più varietà.

Diglossia - fenomeno collettivo, 2 varietà linguistiche per funzioni, basso/alto (religione, cultura, insegnamento), famiglia o

gruppo di pari.

PENISOLA IBERICA

Durante la dominazione araba si divide nel Nord in Regno delle Asturie e poi a Sud nell'Emirato di Cordova. Gli arabi la conquistano tra il 711 ed il 720, nel 732 vengono fermati da Carlo Martello altrimenti avrebbero conquistato anche la Francia. Il latino era già diventato romanzo, ma le persone pensavano si trattasse di un latino più basso.

Dall'invasione araba si crea un residuo cristiano a nord, ed un grande centro musulmano al sud chiamato Al-Andalus, nascono anche qui delle lingue romanze: il mozarabico, che vuol dire "suddito degli arabi". Ci sono pervenute delle attestazioni scritte: hargat, versi posti alla fine di poesie arabe od ebraiche.

A partire dall'anno 1000 i cristiani del nord si sono espansi ed hanno riconquistato le grandi città del sud. Ad ovest si è formato il Portogallo. Agli arabi resta solo Granada che, però, viene presa nel 1492 ed i moriscos vengono cacciati: questa è

La Reconquista. Ciò ci fa capire come mai si sono divise in quel modo, il castigliano fu la lingua prescelta perché ebbe un'espansione maggiore. I Sefarditi erano gli ebrei di Spagna, che vennero cacciati nel 1492 ed accolti dall'Impero Ottomano. Tratti del Castigliano: dittongamento di E e O in sillaba chiusa, arrestato solo dalla presenza di un suono palatale; F al posto di H davanti a UE; /x/ fricativa per la j, sono influenze dell'arabo. Castigliano meridionale: /ll/ diventa j, uscita in s aspirata o si dilegua del tutto; c e s sono uguali. PORTOGHESE: Nel Medioevo il galego ed il portoghese erano la stessa lingua: il galego-portoghese. La poesia nel Regno di Castiglia, fino ad Alfonso X è scritta in galego-portoghese. Le due poi si separano: il galego, resta in Galizia e mantiene caratteri conservativi; il portoghese comincia a diffondersi al sud, si è impiantato in un territorio che era mozarabico, ed è l'unica che mantiene la sua.

autonomia rispetto al castigliano.

GALLEGO: a partire dal ‘500 è ridotto ad un gruppo di dialetti. Nel 1983 viene normalizzato.

CATALANO: simile all’Occitanico, considerato per questo gallo-romanzo, è caratterizzato dallacaduta delle vocali finali diverse da a. Il periodo di massimo splendore dl regno Catalano-Aragonese fu tra il XII ed il XV secolo. Poi si unisce al castigliano. La sua rinascita parte dall’800in attività intellettuali o pratiche. Viteto l’utilizzo in pubblico, ma solo in ambito familiare. Nel 1983viene normalizzata.

FRANCESE: dal XII secolo il franciano, la lingua di Parigi, comincia ad essere utilizzato inletteratura e si diffonde per volontà dei sovrani di Francia. I suoi dialetti sono:piccardo, vallone,normanno e champenois. Si distingue tra francese antico(XII-metà del XIV secolo), il medio(metàdel XIV-XVI secolo), moderno(XVII in poi). Diventa, nel 1600, la lingua della cultura in tuttaEuropa, conserva

Anche dei caratteri greci.

ITALIANO: deriva dal fiorentino del 1300 che è un dialetto conservativo nei confronti del latino.

ROMANCIO: nel 1938 diventa una delle lingue ufficiali dei Grigioni. Nel 1982 i suoi dialetti vengono fusi in una sola lingua. Nel 1996 viene normalizzata. Viene legato al ladino oretroromanzo.

ROMENO (DACOROMENO): tipo munteno a sud, e tipo moldavo ad est. Si divide in: aromeno (tra Grecia, Albania e Macedonia); megleromeno (Grecia e Salonicco); istroromeno (Croazia). Ha punti in comune con l'albanese, il serbo, il bulgaro ed il greco per la compenetrazione di popoli diversi e per il trilinguismo dei Balcani.

SARDO: a partire dal V secolo inizia un'attività indipendente rispetto alle altre regioni, i documenti cominciano ad essere redatti in sardo, conservativo nei confronti del latino. È tutelato dalla legge del 1999.

Lingue per scarto: si parlano e dipendono da altre; lingue per elaborazioni: sono quelle ufficiali.

ORIGINI DELLA LINGUA ROMANZA 293

d.C.-Diocleziano divide l'Impero in Occidente ed Oriente, l'Occidente di lingua latina e l'Oriente di lingua greca. Ci sono delle parlate autoctone che sopravvivono all'Impero: berbero, punico, copto, siriaco, illirico, sono lingue di substrato che influenzano la lingua latina. Nelle isole britanniche c'erano i Celti, poi gli Slavi ed i Baltici ad est, in un continuum dell'utilizzo della lingua latina, anche perché le classi dirigenti dei popoli sottomessi vogliono dialogare con l'Impero. Sul territorio italiano sopravvivono le lingue italiche: etrusco, osco, umbro, greco e celtico, che andavano ad influenzare il latino. Attorno al II sec. d.C. il latino era la lingua di tutte le classi dirigenti, perché chi faceva carriera poteva diventare funzionario dell'Impero. Le lingue indigene rimangono marginali, e dopo l'arrivo del cristianesimo hanno il colpo definitivo per la loro fine. La lingua latina non ha differenze dialettali, masia il latino classico che il latino volgare coesistono. Il latino volgare, parlato dalla maggioranza della popolazione, subisce influenze dalle lingue locali e si evolve in diverse varianti regionali. Nel frattempo, il latino classico continua ad essere utilizzato per scopi formali, come la letteratura e la liturgia. Con il passare dei secoli, il latino volgare si sviluppa sempre di più e si trasforma in lingue romanze, come l'italiano, il francese, lo spagnolo e il portoghese. Queste lingue mantengono alcune caratteristiche del latino, ma si differenziano per la fonetica, la morfologia e il lessico. La lingua latina, nonostante la sua trasformazione in lingue romanze, continua ad essere studiata e utilizzata come lingua di comunicazione tra gli studiosi e nelle cerimonie religiose della Chiesa cattolica. In conclusione, il latino è una lingua viva che ha subito diverse trasformazioni nel corso dei secoli. La sua evoluzione ha portato alla nascita delle lingue romanze, ma il latino classico continua ad avere un ruolo importante nella cultura e nella storia.

c'è una lingua alta ed una più bassa. Ad un certo punto capisce che queste non coincidono più e nasce una nuova scrittura. La riforma scolastica avviata dai monaci allontana, definitivamente, il latino dalle lingue romanze. C'è la fondazione di scuole come centri di conservazione e trasmissione di un canone ormai ridotto ai classici.

Concilio di Tours, si riunirono vescovi dell'Impero Carolingio di lingue diverse, ciò determina la presa di coscienza di due sistemi linguistici irriducibili. I vescovi capiscono di dover tradurre le omelie in lingue romanze, o "lingua latina parlata dai rustici", ciò è pensato sia per i fedeli che per il basso clero. L'utilizzo del verbo "transferre" ovvero tradurre, rende evidente la consapevolezza della diversità tra le due lingue. Viene definita "lingua romana parlata dai rustici" poiché non c'è la consapevolezza del

Divario tra la due, non si parla ancora di lingua romanza.

Testi romanzi - uso scritto della lingua.

Testi letterari romanzi - scritto con volontà monumentaria, oggetto testuale autonomo e conservabile.

I PRIMI TESTI VOLGARI

Il documento più antico è italiano o circa romasum.

Indovinello Veronese (780): si tratta di due prove di penna ad una guardia di manoscritto, come se fossero una gara, la parte in latino è perfetta, quella in volgare è molto legata al latino. I due scribi hanno una cultura elevata, evidentemente sono di ceto sociale alto, infatti scrivono in coppie di esametri ritmici caudati, tipici del periodo longobardo. Per questo gli studiosi non riescono a collocarlo. L'indovinello nasconde una metafora, la penna crea divisioni tra le dita, come i buoi dividono l'aratro: il volgare si collega molto al latino per gli imperfetti in -b, per la -s finale, mentre elementi volgari sono le cadute di -t finali che però mantengono le vocali.

Trasformazione della parola "negro" e la parola "versorio" che è tipica dell'area veneta. Il problema è dato da "Separeba" o "Se pareba", va contro la legge Tobler Mussafia che dice che nessuna frase può iniziare con un pronome, per cui De Angelis nel 2003 è arrivato alla conclusione che "se" dovesse essere unito a "pareba". La soluzione dell'indovinello è: lo scrittore.

Graffito della catacomba di Comodilla: c'è una scritta piccolissima al lato "non dice re il lese crita a bboce", ovvero "non dire l'orazione segreta a voce alta". È molto più volgare del precedente. "Dicere", potrebbe essere un meridionalismo. "Bboce" è un raddoppio fonosintattico tipico delle parlate del sud. "Ille", ha funzione di articolo anche se in forma latina. "Secrita" è un

plurale collettivo. Placiti Cassinesi (960-963): sono vergati da monaci per questo abbiamo datazioni precise. Sono 4 forme volgari dentro sentenze giuridiche. Ci troviamo nella zona nord-occidentale della Campania, tra il principato di Capua ed il ducato di Benevento, però ci troviamo sotto il controllo del Monastero di Montecassino. Il giudice pronuncia la formula, ripetuta da 3 testimoni, per cui la formula è scritta 4 volte. I testimoni sono chierici e notai, ma allora perché scrive in volgare? Ciò che interessava non era solo la comprensione, ma anche la veridicità del testo di ciò che è scritto, stavano rivendicando l'usu capione dei territori. Postilla Amiatina (1087): atto di donazione all'abbazia di S. Salvatore da Miciarello e Gualdrada permano del notaio Rainero. Ci troviamo ad Amiata come possiamo notare dall'uso delle u finali. Iscrizione nella Chiesa di S. Clemente: persecuzione contro S. Clemente, Sisinnio indica ai

lingue antiche e si scambiano informazioni criptiche. Il loro compito è quello di proteggere il corpo del santo e garantire che arrivi al suo luogo di sepoltura in modo sicuro.
Dettagli
A.A. 2020-2021
10 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/09 Filologia e linguistica romanza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valentinadesa99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia romanza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Zamuner Ilaria.