Estratto del documento

La storia di Alessio

Questa icona dice cercate l’uomo. Il parroco non sa cosa fare, prova a cercarlo fuori dalla chiesa, chiede consiglio, finché l’immagine parla ancora ‘guarda dietro la porta’ e lì c’era Alessio che chiedeva l’elemosina. Comincia la seconda tragedia di Alessio, la prima era stata il matrimonio, la seconda fu diventare famoso, una persona di cui tutti parlano.

Viene avvicinato da tutti i fedeli che gli chiedono di sanare le proprie ferite, ritrovare parenti perduti, lo trattano come un essere soprannaturale, un santo che compie miracoli. Alexis fugge di nuovo perché non vuole questo ruolo e va di nuovo al porto. Sale in nave e questa nave va a Roma. Decise di rimanerci ma come estraneo e per provare la sua estraneità si presenta camuffato al padre, che non lo riconosce.

Gli chiede se può vivere sotto lo scalino del sottoscala, degli avanzi di cibo della casa. Dorme su un gradiccio di paglia e lì resta per altri 17 anni. Completamente simmetrico. Senza essere riconosciuto. Quando si sente prossimo alla morte si pone il problema di svelare la sua identità e si fa dare carta e penna su cui scriverà la sua storia, in modo che dopo la sua morte possa essere riconosciuto.

Tutti si accorgono che è morto e vedono la carta. Il padre prova a togliergli la carta ma non riesce. Si rivolge al Papa che riesce a prenderlo. Segue il triplo pianto dei 3 parenti nel riconoscere che è Alessio, per la sofferenza della sua morte. Ognuno apporta il dolore su un motivo diverso. Dal punto di vista retorico queste strofe hanno caratteristiche retoriche spiccate.

Il doppio finale del manoscritto L

Alla fine il Papa dice ‘smettete di piangere, questo uomo va sepolto con onori perché è un santo’ e diventa da morto ciò che non sarebbe mai voluto diventare, un famoso. Finale: ci sono 2 possibilità nel manoscritto L. Un finale breve dove si dice ‘seppelliremo questo uomo, alessio prega per noi fedeli,...’.

Un altro finale la processione che porta questo sarcofago così ricco verso la propria tomba viene specificato come chiesa di San Bonifacio. Verrà sepolto in una chiesa e non in una semplice tomba. I filologi si sono sbizzarriti per spiegare la ragione del doppio finale. Nell’L questi due finali sono uno di seguito all’altro. Eusebi, che è l’editore dell’edizione appena letto, postula l’ipotesi che nell’archetipo fossero già presenti 2 finali. Modello dove esisteva un finale, poi dopo viene in possesso di un altro esemplare con finale diverso e lo copia di seguito nell’altro.

Il romanzo nel Medioevo

Romanzo nel Medioevo è diverso da quello moderno e contemporaneo. Romanzo deriva da francese romance e indica la lingua volgare in contrapposizione al latino. Originariamente si usa per denominare ogni scrittura in volgare. Mentre a romance significa tradurre, mettere in romanzo.

Quando si cerca di capire cosa nel Medioevo si intendesse per romanzo e soprattutto quali fossero argomenti trattati dal romanzo in rapporto alla chansons de geste, si cita un passo che sta a pag 33 del manuale di un’opera di Jean Baudel, la canzone dei Sassoni. I versi sono più lunghi, alessandrini e non decasillabe. Bodel fa una riflessione sulle materie e dice non ci sono altro che 3 materie per la persona colta, la materia di Francia Bretagna e Roma: il recupero della classicità.

La Bretagna e le materie del romanzo

Bretagna indica due realtà geografiche: la piccola Bretagna che coincide con la zona dell’attuale Bretagna in Francia, la grande Bretagna quella al di là delle zone di lingua celtica che vengono conquistate dagli angli e quindi dai sassoni. Re Artù era un anglo. Dopo vari scontri si avrà una fusione di questi due popoli. Caratteristiche 3 materie: non un genere preciso.

I racconti di Bretagna hanno come scopo il diletto. Quelli di Roma l’insegnamento di principi morali. Quelli francesi sono i rappresentanti del vero, fatti realmente accaduti. Nel Medioevo che tipo di romanzi troviamo? Romanzi di formazione dove si parla della vita di un cavaliere e di ciò che succede per arrivare a conseguire l'ideale di perfezione morale, maturazione nella sua vita e nella sua funzione.

La nascita del romanzo avviene circa 50 anni dopo la prima crociata. E continuano altre crociate nel 12 secolo. Trattando il romanzo argomenti legati alla classe dei cavalieri, necessariamente ha un rapporto dialettico con la lotta contro chi non è cristiano, contro l’infedele e contro la realizzazione di un’unità sia politica che religiosa. Cristianità contro la cultura islamica. Il cavaliere è un cattolico, un difensore della cristianità.

Romanzi medievali

Il maggiore romanziere si chiama Cretienne, cioè cristiano, forse non è un caso, forse se lo è scelto come pseudonimo. Romanzo fantastico dove l’elemento che salta agli occhi è il recupero di leggende di origine celtica che esaltano la magia il meraviglioso. Romanzi che tendono verso una linea realistica della narrazione. Romanzo arturiano che usa come base di narrazione la materia di Bretagna.

Romanzo in versi, esempi di romanzo rosa denominabile come idillico. Che si rifà alla tradizione antica grecoromana, quella ellenistica. Il greco nel Medioevo non si conosceva però questo tipo di romanzi ci fa comprendere come l’esperienza del romanzo ellenistico dal 3 sec a.C. in poi, in tutta la tradizione della grecità bizantina, basato su storie d’amore contrastate, intrecci complessi che poi si risolvono, è arrivato alla nostra altezza cronologica attraverso il medium della lingua latina.

Romanzi antichi e Alessandro Magno

I romanzi antichi: all’origine troviamo in area d’oil è legata ad Alessandro Magno. Il cui autore potrebbe essere un Alberico di Bezansonne, non sappiamo se si tratti della città francese sud-orientale dell’area d’oil quindi in territorio francoprovenzale come suggerisce anche la patina iniziale del testo, non ne siamo certi. È costituita da un frammento di 105 octosillabe, ripartiti in lasse monorime che vanno dai 6 ai 10 versi.

Attorno al personaggio di Alessandro Magno abbiamo testimonianze datate con incertezza. Una versione in decasillabe. E l’ultima tra 12 e 13 sec ad opera di Bernet che usa invece l’alessandrino. È a metà tra storia e finzione perché è un personaggio storico. Dovremmo trovarlo nell’epica. Ma lo troviamo come personaggio di un romanzo in quanto emblema del perfetto re, perfetto cavaliere, perfetto imperatore. Viene cristianizzato.

Alberic de Pisanson e la stirpe dei Plantageneti

Alberic de Pisanson pag 47. Metà pag 48 c’è il nome dell’autore. Alessandro che nacque a Bernait e ricevette soprannome Alessandro di Paris da chi l’ha imitato: il prete Lambert. Chi è saggio non deve nasconderlo e deve mostrare che l’accaduto in passato deve essere ricordato. Topos, incipit del romanzo di Thebes pag 43.

La stirpe dei Plantageneti è una stirpe di re. Nennio chierico vissuto tra 700 e 800. Opera di Wace p 63 nome Artorius. È la prima in cui viene nominato Re Artù. E anche la menzione della tavola rotonda. Dopo Wace i protagonisti dei romanzi non saranno più Re Artù ma saranno i cavalieri.

Il libro del Graal di Robert de Boron

‘Il libro del Graal’ di Robert de Boron. Robert abbiamo poche notizie, attivo a fine dodicesimo sec. Probabilmente è borgognone. È diviso in 2 parti: romanzi in versi e romanzi in prosa. In versi si racconta tutta la storia di come Giuseppe di Arimatea viene scelto da Cristo per portare la reliquia fino alla Gran Bretagna. Il seguito di questo progetto sarebbe un certo Merlino in versi, di cui ci è rimasto solo un breve frammento. La variante in versi è conservata in un manoscritto a Parigi, nella biblioteca nazionale. Manoscritto di fine XIII sec, scritto su una sola colonna con una trentina di righe per pagina, in versi.

La versione in prosa è conservata in 17 manoscritti, studiati da Richard O Gornan. Queste edizioni sono tutte non lacomaniane. L’archetipo è la copia originale che contiene almeno un errore comune che da X è passato nei suoi discendenti. Tutte le edizioni non applicano il metodo del Lacman. Nella parte in prosa di Robert, Richard O Gorman ha scelto quello che porta la sigla T nella biblioteca di Tour in Francia.

L’opera di Robert è importantissima. Gli sono attribuiti oltre a 2 romanzi diversi, anche 3 romanzi in prosa. Il primo ‘mise en prose’ dove i versi dell’originario romanzo octosyllabe sono stati traslati in un testo interamente in prosa. ‘Romanzo su Lancillotto’ che contiene un frammento del Merlino. ‘Romanzo su Percevall’ basato sulla mise en prose di un perduto romanzo in versi. La sua opera è fondamentale per comprendere, insieme ad altre, la struttura nel ciclo della vulgata ‘il Lancelot vall ‘ in prosa.

L’intento di Boron nella concezione trialica di questa storia era di raccontare la storia della traslazione del Graal dalle origini con Giuseppe di Arimatea, che non accederà a quella sapienza ultima che solo il Graal può dare. Il Graal ha la funzione di racchiudere segreti che devono essere conservati e rivelati solo a un cavaliere predestinato. Oltretutto Boron è importante perché Arimatea in prosa sarebbe il più antico romanzo in prosa francese che ci è stato tramandato.

Perché hanno cominciato a scrivere in prosa e non in versi? Essendo dello stesso autore tutte e tre non si può dire che sia stato per rimodernarlo. La predilezione per la prosa nasce dalla tradizione storiografica, che è in prosa. Lo stesso Wace che scrive romanzi in prosa è anche autore di testi storici. La vita dei santi è scritta in prosa.

Perché comincia con Giuseppe di Arimatea? Perché lui è l’inizio di tutto. Lui è un seguace di Cristo e non un apostolo. Ha affinità con nucleo interno della chiesa con Pietro. Il rito segreto del calice col sangue esposto su una tavola costituisce l’essenza dei riti praticati dalla Chiesa. La materia vivente e il sacrificio cioè Cristo che parla e spiega in primis a Giuseppe e poi in successive apparizioni nei suoi discendenti. In sostanza Robert vuole dire che Gesù Cristo avrebbe composto un libretto che avrebbe consegnato egli stesso, comparendo come una visione, a San Giuseppe di Arimatea con la missione di farlo passare di mano in mano ai suoi seguaci. Il libretto contiene tutta la storia del Graal. C’è proprio una fonte che sarebbe stata scritta da Gesù, cosa che nei Vangeli invece si dice che non ha mai scritto nulla. Giuseppe si trova in carcere per Ponzio Pilato e Gesù lo libererà dandogli questo libro e dicendogli che tocca a lui custodirlo.

Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 20
Filologia romanza Pag. 1 Filologia romanza Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Filologia romanza Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Filologia romanza Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Filologia romanza Pag. 16
1 su 20
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Acquista con carta o PayPal
Scarica i documenti tutte le volte che vuoi
Dettagli
SSD
Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/09 Filologia e linguistica romanza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher noemi_conte2014 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia romanza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Fedi Beatrice.
Appunti correlati Invia appunti e guadagna

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community