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MONTALE
Uno dei problemi chiave della filologia del novecento è costituito dalle conseguenze della
messa in crisi del concetto di "autore”.
Due grandi autori del novecento, Carlo Emilio Gadda ed Eugenio Montare, forniscono due utili
casi di studio del problema.
Con il “caso Gadda” siamo messi di fronte a un autore che può essere definito autore di
edizioni "coatte", anche se d'autore, ma frutto di pubblicazioni ritardate, nelle quali vige un
rapporto cronologico inverso tra pubblicazione e produzione
Il “caso Montale” invece presenta un problema di mancato riconoscimento dell’autore, nel
caso in cui un'opera si presenti come frutto di una collaborazione tra l'autore, apocrifo di se
stesso e il curatore, oggetto dell’ispirazione poetica.
1. DI EDIZIONI INCOMPIUTE, POSTUME, COATTE. IL CASO DI GADDA
Il "caso Gadda" ci permette di affrontare in un solo autore, riconosciuto come uno dei
maggiori prosatori del Novecento, i problemi relativi alla pubblicazione di opere che non
hanno ricevuto un imprimatur d’autore per ragioni intrinseche (l’autore non le ha completate
e ha deciso di pubblicarle anche se in uno stato di “non finito”) o estrinseche (l'autore, anziano
e quasi "postumo" o già scomparso al momento della loro pubblicazione, o non ne ha seguito
l'iter o lo ha seguito in modo indiretto e supportato da collaborazioni).
Per Gadda si è assistito a una radicale separazione tra ordine di composizione e ordine di
pubblicazione delle opere. Non essendo stato uno scrittore precoce, delle sue opere riesce a
pubblicare sono una minima parte, fino al successo del Pasticciaccio del 1957.
Da quel momento in poi Gadda vive una rinnovata stagione editoriale, le sue opere vengono
lette, ristampate e si pubblicano molti dei testi che erano stati scritti vent’anni prima.
Gadda non progetta né lascia un piano editoriale della propria opera, ma affida a carteggi
editoriali la ricostruzione di un complesso psicodramma letterario che tocca tutta la geografia
editoriale italiana.
Per quanto riguarda la possibilità di ordinare i testi secondo una ricostruzione del loro
percorso cronologico, le ragioni per mantenere una distinzione tra edito e in inedito si sono
rivelate più forti di quelle a favore di una seriazione cronologica di tutta l’opera. Se da un
punto di vista storico-‐letterario, sarebbe stato molto utile considerare i testi nella loro
evoluzione “biologica”, dall’altro avremmo messo sullo stesso piano testi che erano stati e
sono profondamente differenti, quanto a struttura, a destinatario, a situazione editoriale.
La prima caratteristica, che fa di questa opera un “complesso sistema a vasi comunicanti”,
implica la necessità di moltiplicare gli individui testuali, preferendo la riproposta delle
edizioni piuttosto che la rappresentazione della loro fisionomia attraverso varianti
d’apparato.
La seconda caratteristica, la metamorfosi dei testi nel tempo, coinvolge una riconsiderazione
del principio secondo cui un testo va pubblicato seguendo l’ultima volontà dell’autore.
Un aspetto dell'opera gaddiana e, forse, il più importante è la scoperta dell'autografo
originario e lo studio preliminare all'edizione integrale, che ci mostrano un testo molto più
complesso di quanto la pur vera etichetta di pamphlet antimussoliniano e psicanalitico possa
far credere.
Non si tratta, per Gadda, di utilizzare la chiave psicanalitica per capire il ventennio fascista,
ma di utilizzare il ventennio fascista per capire come funziona il delicato rapporto tra il
narcisismo individuale e vivere civile.
L'estrema verità messa a nudo da Gadda, quindi, non è tanto il delirio esibitivo, di Mussolini,
ma l’erotismo "naturale" di ciascuno dei suoi sostenitori.
Il testo avrà una struttura complessa, estesa all’analisi dettagliata dei meccanismi erotici di
una psico-‐erotia delle masse.
L’impostazione generale del trattato si ricava da uno Schema del Capitolo II che presenta un indice di
tutto il messaggio, ma contemporaneamente ne sviluppano anche alcuni punti.
Lo Schema si apre con un paragrafo introduttivo in cui Gadda dichiara la “complessità dei temi di Eros”
e decide di sceglierne solo alcuni, i più significativi.
Il secondo paragrafo svolge il tema delle “Latenze dell’erotia normale per la donna”
A un terzo paragrafo dedicato alla “Erotia sadica” doveva inizialmente seguire il quarto sulla “Erotia
narcissica o autoerotia”, ma quasi subito i due temi vengono scambiati di posto.
L’ampio numero di pagine destinate, già all’altezza dello schema, all’Erotia narcissica, ci dice
l’importanza del tema nell’equilibrio di tutto il trattato, al contrario molti dei paragrafi di questo
sistema non vengono sviluppati e rimani sono la fragile architettura. Alcuni dei temi trattati, però,
vengo recuperati nelle ultime sezioni del saggio.
Non è