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2) LA CITAZIONE GOTICA “DE CONVIVIS BARBARIS”

Si tratta di un carme in lingua latina, dove troviamo un’espressione gotica

intercalata nel testo latino. Francesca Cavanna

3) I PAPIRI DI RAVENNA

I più importanti documenti linguistici gotici di carattere profano, sono degli

atti notarili. Il primo è conservato a Napoli, il secondo è andato perduto ed

è accessibile solo grazie a una riproduzione parziale. Gli atti notarili sono

scritti in latino ma vi sono firme di testimoni in lingua gota e la grafia è

simile a quella del Codex Argenteus.

Le forme gotiche mostrano il chiaro influsso linguistico della lingua di

Wulfila. Questa uniformità sorprendente, in quanto i papiri ravennati sono

stati redatti in Italia settentrionale con Teodorico, mentre Wulfila era

Visigoto rivela il prestigio che la lingua di Wulfila deve aver avuto nel

mondo germanico.

La cultura gotica in Italia

Ravenna è la sede della Corte di Teodorico e fu la capitale dell’Impero Romano

d’Occidente nel 402. Caratteristica dell’arte gotica-bizantina è la tecnica del

mosaico. Diverse chiese decorate con tale tecnica furono edificate all’epoca di

Teodorico:

- La Chiesa di S. Appolinare Nuovo: realizzata da Teodorico per la pratica del

culto ariano e successivamente convertita al culto cattolico;

- La Basilica di S. Appolinare in classe: unica testimonianza, insieme ai resti

del porto del periodo tardo-romano e bizantino della città di Classe;

- Mausoleo di Teodorico: unisce elementi romani e componenti orientali e

germaniche, fu costruito da Teodorico intorno al 520 e avrebbe ospitato le

sue soglie;

- Il Battistero degli Ariani: è una piccola costruzione del VI secolo, un

mosaico riveste l’intera cupola;

- La Cappella di S. Andrea: è l’unico monumento ortodosso costruito

all’epoca di Teodorico. L’iconografia dei mosaici è di grande interesse: la

glorificazione di Cristo, la cui figura domina l’intero mosaico, può essere

interpretata come elemento anti-ariano e le raffigurazioni dei martiri sono

una chiara affermazione dell’ortodossia. Francesca Cavanna

I LONGOBARDI

Quando i longobardi, alla fine del VI secolo, conquistano molti regioni dell’Italia,

arrivano in un mondo con una cultura molto più ricca di quella che conoscevano in

Pannonia; si pensa che la superiorità culturale dell’ambiente romanico abbia indotto

i conquistatori ad adattarsi al patrimonio culturale romanico, per poi

appropriarsene. Questo adattamento si realizza in quasi tutti gli ambiti: lingua,

abitudini insediative, arte e letteratura.

L’arte

L’arte longobarda è un’arte composita in cui è difficile distinguere il sostrato

germanico dagli impulsi romani e bizantini. Queste influenze sono riconoscibili

specialmente nella pittura e nell’architettura, nelle chiese e nei palazzi governativi,

fatti erigere dai regnanti come simboli del loro potere (i centri più importanti sono

Pavia e Monza, Benevento e Capua). Più propriamente “longobarda” è invece la

decorazione di oggetti di uso quotidiano, come le croci: molti di questi oggetti

furono ritrovati nelle tombe. Le croci in foglia d’oro (originariamente bizantine) sono

caratteristiche della produzione artistica longobarda e testimoniano una crescente

influenza cristiana, ma l’acquisizione della fede cristiana condusse dapprima a fasi di

transizione sincretistiche tra la tradizione germanico-pagana e quella romanico-

cristiana.

Dal VII secolo i Longobardi si adattano, come negli altri ambiti anche in quello

artistico, con sempre maggior energia all’ambiente romanico in cui vivono, e ne

diventano infine una parte che è difficile distinguere: dal tardo VII secolo all’inizio

dell’ VIII secolo nel regno longobardo si sviluppa un’arte che, per iconografia, stile,

forza espressiva e qualità, può essere paragonata all’arte paleocristiana o a quella

contemporanea bizantina e ormai riconducibile solo per pochi elementi all’arte

germanica precedente. Gli affreschi della chiesa di Castelserpio (Varese), il

Tempietto di Cidivale del Friuli e la Chiesa bresciana di A. Salvatore, sono 3 esempi

dell’arte longobarda divenuta cristiana. Nel campo della miniatura su codici furono

prodotti dei veri e propri capolavori nei nuovi grandi monasteri, a partire dalla II

metà dell’VIII secolo. Francesca Cavanna

LA PRODUZIONE LETTERARIA

I dominatori longobardi hanno lasciato, nell’ambito della poesia e della letteratura,

ben minori tracce di sé rispetto a quelle lasciate nell’arte figurativa; questo perché il

longobardo non è mai stato una lingua scritta: già dal VI secolo la lingua universale

del mondo occidentale, il latino, assolveva le funzioni di lingua scritta, e tutte le

documentazioni scritte dei Longobardi a noi pervenute, sono in latino e un alcuni

casi in volgare -> i miti, le leggende, i canti e le narrazioni del popolo longobardo

concepiti come parte della loro storia, sono nella loro lingua.

PAOLO DIACONO: famoso erudito lomgobardo

- Discende da un’antica famiglia del Friuli, il cui antenato era giunto in Italia;

le gesta e le imprese del progenitore erano non solo ancora vive nella

memoria della famiglia ma tenute vive dalla narrazioni ;

- Quando il dica del Friuli diventa re de Longobardi nel 744, Paolo si reca con

lui a Pavia, dove perfeziona la sua cultura e diventa un autorevole erudito

di corte;

- Fu al servizio di 3 monarchi longobardi, e dopo il crollo del regno

longobardo anche di Carlo Magno;

- Infine divenne monaco ritirandosi nel monastero di Montecassino;

- Scrisse opere di teologia, grammatica e storia, ma è famoso per la sua

“Storia dei Longobardi”;

- La sua persona simboleggia il destino del suo popolo nella fede, nella

cultura e nella lingua: sebbene membro di un mondo di derivazione

romana, il lui viveva la tradizione longobarda e l’orgoglio per le gesta dei

suoi avi.

L’importanza della dominazione longobarda è vitale nell’Italia Settentrionale

1) I confini di ducati e gastaldati creati dai Longobardi segneranno i confini dei

primi comuni, nel 1000 e delle prime città-stato medievali e rinascimentali;

2) Il diritto longobardo condiziona la vita giuridica dell’Italia Settentrionale e

centrale fino alla riscoperta del diritto romano ( XI/XII secolo);

3) È importante l’influsso della lingua longobarda su quella italiana: centinaia di

parole italiane sono di origine longobarda. Francesca Cavanna

I Germani occidentali

-> Stanziati tra Reno e Elba

Tripartizione tramandata da Plinio e Tacito

- Istevoni: insediati tra medio e basso Reno e Weser

- Ingevoni: insediati lungo le coste del Mare del Nord

- Erminoni: i germani dell’Elba

* le denominazioni derivano da nomi dei 3 figli di Mannus, mitico progenitore dei

Germani.

FRANCHI (Germani del Reno-Weser)

Nella “Scriptores Historiae Augustea” troviamo la prima menzione dei Franchi (III/IV

secolo), i Franchi sono delle tribù minori, residenti lungo il corso inferiore del Reno.

Sono suddivisi in due gruppi:

1) Franchi Salii: occupano il corso del basso Reno, fino al mare;

2) Franchi Ripuari: insediati lungo il medio corso del fiume.

Fin dal III secolo d.C. i Franchi premevano sui confini dell’Impero Romano. Nel IV

secolo i Franchi Salii occuparono l’attuale Belgio, dove nacque il primo regno franco

(Childerico). Alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente avevano esteso il loro

dominio fino alla Mosa, occupando Bonn, Treviri, Colonia -> città romane.

-> area gallo-romanza diventa germanica

IL NOME: “gli audaci”/ “i coraggiosi”

IL REGNO FRANCO

2 dinastie: merovingi e carolingi

MEROVINGI: sotto Clodoveo i Franchi conquistano quasi tutta la Gallia. Nel VI secolo

il regno dei Franchi comprende Turingia, Baviera, Pannonia, diversi territori a est del

Reno; nel 507 i Franchi conquistano il regno visigoto di Tolosa e nel 534 il regno

Francesca Cavanna

burgundo -> regno dei Franchi comprende l’intera Francia attuale e la Germania

centromeridionale.

Battaglia di Poitiers (732) -> i Franchi guidati da Carlo Martello fermano l’incursione

araba -> Carlo Martello governa a partire dal 737, senza re merovingi, e alla morte

spartisce il regno tra i figli: Carlomanno e Pipino il Breve. Dopo la deposizione

dell’ultimo re merovingio e il ritiro di Carlomanno in monastero, Pipino diventa re ->

dinascia carolingia.

Pipino quando morì spartì il regno tra i due figli:

1) Carlomanno -> alla morte di Carlomanno, Carlo Magno è incornato re (800)

2) Carlo Magno: trasforma il regno franco in Impero Carolingio: intraprendendo

numerose campagne militari, conquista diversi territori (Sassoni, Frisoni,

Longobardi in Italia, Baviera, Ungheria) e rende l’Impero carolingio una delle

più grandi potenze mondiali.

Alla morte di Carlo Magno il regno è spartito tra i 3 figli e suddiviso in 3 parti.

I Germani del Mare del Nord

I CAUCI : Stanziati tra i fiumi Ems e Elba, nominati da Tacito;

GLI ALGLI: Insediati nel sud dello Jűtland;

I SASSONI: Lega di diverse tribù germaniche formatosi nel II secolo d.C.; provengono

dalla Germania Settentrionale, dalla regione che si affaccia sul Mare del Nord, dove

risiedevano anche i FRISONI, più a ovest rispetto ai Sassoni;

GLI IUTI: Occupano la parte stretta della Penisola dello Jűtland.

V secolo Angli, Sassoni, Juti e gruppi di Frisoni iniziano a invadere l’isola britannica;

le incursioni erano già iniziate nel II secolo d.C. con pirateria e saccheggi. Secondo

Beda l’anno dell’invasione germanica sarebbe il 449, i conquistatori sarebbero

arrivati sotto la guida di 2 fratelli Hengist e Horsa (leggenda), discendenti del dio

della guerra Wôdan -> gli Anglosassoni derivano da questa divinità

I conquistatori germanici stanziatisi nella zona sud-orientale, si spingono poi verso

ovest: gli Juti occupano Kent e l’Isola di Wight, I Sassoni la zona dl Tamigi, gli Angli il

Francesca Cavanna

Nord. I pochi celti superstiti si stabilirono in Cornovaglia, Galles, Scozia, Irlanda,

mentre le lingue germaniche iniziano a prevalere sulle lingue celtiche. Gli Angli

cominciarono a organizzarsi politicamente in piccoli regni (eptarchia anglosassone)

ANGLI:

- East Anglia

- Mercia

- Northumbria

SASSONI:

- Esses

- Sussex

- Wessex

JUTI: - Kent

Dalla fine del VI secolo agli anni trenta del XI secolo -> incursioni Vichinghe, che

iniziano ad attaccare l’isola dal 793 con la distruzione del monastero di Lindisfarne. Il

Wessex è il regno che più a lungo resiste alla pressione vichinga; nel 1036 ritorno sul

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A.A. 2016-2017
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/15 Filologia germanica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cavanna_francesca2 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia germanica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Benati Chiara.