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Estratto del documento

LINGUE GOT/AGS/ATA GOT/AGS/ATA

Nominativo: blinds/ blind/ blint (blinter) blinda/ blinda/ blinto

Genitivo: blindis / blindes/ blintes blindins / blindan/ blintin

Dativo: blindamma/ blinde/ blintemu blindin/ blindan/blintin

Accusativo: blindana/ blindne/ blintan blindan/ blindan/ blintun

Esempi di frasi con entrambe le flessioni dell'aggettivo:

Got sa Þiudans was gods = il capo era buono

Got sa goda Þiudans golida Marian = il buon capo salutò Maria

"sa" è il determiner in gotico

"gods" ha la desinenza tipica del nominativo forte perché è predicato nominale

"goda" ha, invece, la desinenza del nominativo debole perché è in posizione attributiva

Ags • se cyning (/kəning/) • Êwæs gōd = il re era buono

god cyning is geong = un buon re è giovane

Entrambi presentano la declinazione

forte dell'aggettivo Ags • se gōda cyning ferde to Readinge • = il buon re partì per Reading • Declinazione debole dell'aggettivo Ata der chuning war guot • = il era buono • Declinazione forte dell'aggettivo Ata der guoto chuning floh forn her • = il buon andò via da qui • Declinazione debole dell'aggettivo • La declinazione debole dell'aggettivo ha le sue origini in una funzione individualizzante, definita dell'aggettivo usato in senso di sostantivo. Da quila scelta della declinazione in -n che in indoeuropeo aveva una funzione caratterizzante, com'è evidente dalle derivazioni del tipo lat. nasus 'naso' > nasonis 'persona dal naso grosso', da cui si poteva a sua volta

sviluppare appunto una funzione individualizzante (pensiamo anche al suffisso –one in italiano).

Per questo gli aggettivi flessi secondo la declinazione debole sono frequenti nei cognomina latini, che in origine erano una sorta di soprannome e distinguevano un determinato individuo all'interno della sua più ampia gens: ad esempio Publius Ovidius Nasonis.

Proprio per la sua funzione individualizzante, l'aggettivo flesso secondo la declinazione debole tende a comparire in sintagmi in cui il sostantivo è accompagnato da un determinante, distinzione questa che si è poi fissata nelle lingue germaniche moderne (tutte, eccetto inglese e afrikaans) dove ancora si distingue una doppia flessione dell'aggettivo e dove la declinazione debole è riservata ai casi in cui l'aggettivo è preceduto da un

determinante

Esempi

Ted dieser gute Wein • =questo è buon vino•

Flessione debole dell'aggettivo

Ted ein guter Wein • =un è buon vino•

Flessione forte dell'aggettivo

Sved det gröna glaset • =il è verde bicchiere•

Flessione debole dell'aggettivo

Sved ett grönt glas • =un è verde bicchiere•

Flessione forte dell'aggettivo

Troviamo però dei relitti in inglese, come ox/oxen (=bue/buoi), obrethren (=frati) che non è altro che una modificazione, una caratterizzazione di brothers per essere applicato specificatamente al contesto religioso•

Alcuni aggettivi come "tutto", "altro", seguono sempre la declinazione forte.

Mentre al grado comparativo tutti gli aggettivi seguono sempre

La declinazione è debole eredità indoeuropea nella morfologia del germanico. Oltre al mantenimento di molti tratti fonetici e lessicali indoeuropei, le lingue germaniche ereditano anche fondamentali strutture morfologiche: - Struttura flessiva della lingua: utilizzo di specifici morfemi per esprimere la funzione di categorie grammaticali quali il nome, l'aggettivo, il pronome ed il verbo (caso, genere e numero per le parti nominali; tempo, modo, aspetto, numero, persona e diatesi per il verbo) - Apofonia: alternanza della vocale radicale - Sistema pronominale - Comparazione sintetica dell'aggettivo (ES: ing. long-er, long-est) - Nella flessione nominale, la distinzione di tre generi (maschile, femminile, neutro), del numero (singolare e plurale) e dei casi (anche se in numero ridotto rispetto all'indoeuropeo) Morfologia nominale: In indoeuropeo vi erano 8 casi (nominativo, genitivo, ...

dativo, accusativo, ablativo, vocativo, strumentale, locativo), mentre il germanico ne conserva 4 (nominativo, genitivo, accusativo, dativo; talvolta anche il caso strumentale, di cui si riscontrano poche tracce solo nel germanico occidentale)

Il germanico in generale eredita dall'indoeuropeo la struttura radice + elemento tematico + desinenza

In germanico, alcune antiche classi flessive si sono perse, perché le declinazioni più frequenti hanno assorbito anche le antiche declinazioni. Le classi principali erano quelle con tema in vocale, detto tema forte, per cui queste declinazioni si distinguevano per la vocale tematica (essa era, cioè, il tratto distintivo)

La vocale tematica è poi caduta nelle lingue germaniche, sempre per effetto della rizotonia ecc.

Esempio:

  • Lat. Lup-u-s
  • Germ*. Wulf-a-z
  • Got. Wulfs
  • Ags. e ata. Wolf

La presenza della vocale tematica in germanico è stata ricostruita attraverso il confronto comparativo con le

altre lingue indoeuropee con i termini indoeuropei ricostruiti, insieme al ritrovamento di alcune iscrizioni runiche che attestavano la presenza dell'elemento tematico:

  • Classe in -a
    • A questa classe appartengono solo sostantivi maschili e neutri (non femminili)
    • È la classe nominale più numerosa: probabilmente questa desinenza è una di quelle che ha fatto da sorta di polo di attrazione per termini che avevano una flessione diversa
    • Esempio:
      • Germ* dagaz "giorno"
      • Got. dags
      • Ags. dæg
      • Ing. day
      • Ata. tag
      • An. dagr
    • [Curiosità]
      • Il genitivo sassone dell'inglese costituisce un relitto dell'antica desinenza -es del genitivo dei sostantivi maschili in -a anglosassoni
        • Es. ags. dæg (nominativo), dæg-es (genitivo)
        • Es. my father's book --> gen. ags. fæder-es
      • La desinenza -s del plurale in inglese (es. Bags) è un relitto dell'antica desinenza -as

del nominativo plurale maschile anglosassone

ES. ags. (singolare) dæg, (plurale) dæg-as

Un altro esempio di forme nominali cristallizzate è costituito dall'avverbio inglese seldom, la cui desinenza era originariamente quella del plurale: seld voleva dire "unico, raro, particolare" e probabilmente veniva più usualmente impiegato al plurale dativo (-um), per cui la forma si è cristallizzata in quella attuale

Classe in –ō

  • Sono tutti sostantivi femminili (la maggior parte dei sostantivi femminili appartiene a questa classe)
  • E' una classe adesinenziale
  • E' una delle classi più numerose
  • Esempio

Germ* geβō • "dono"

• β viene da un bh indoeuropeo

Got gibo

Ags giefu /ghievu/

Aat geba

An geb

Classe in –i

  • Sostantivi femminili e neutri
  • Esempio

Germ* burðiz "barba"

Got ga-baurþs

Ags gebyrd

Ata gi-burti

An byrð

Vi erano anche altre classi minoritarie

Ad esempio, una classe in Ma anche una declinazione con sostantivi detti radicali (ovvero che non avevano la vocale tematica)• EsempioGerm* fōt-iz "piede"Ags fōt/fēt • Ing. Foot/feet• Il plurale ags è dovuto allametafonia palatale: la "i" dell'indoeuropeo cade e quindi la "o" si palatalizza in "e"○ Altri esempi di plurali metafonizzati in anglosassoneAgs Tōþ , Tēþ "dente"Ags bōc, bēc • "libro"• La radice ha a che fare con il legno del faggio dove venivano incise le rune (faggio->tavoletta->libro)• Bocaris è lo scriba ingotico• Gli altri sostantivi di questa tabella venivano più usati al plurale e per questo si sono mantenuti in inglese, mentre per bōc veniva usato più il singolare (il libro per eccellenza era la Bibbia), per cui alla forma del plurale poi viene applicata la flessione "regolare" dell'inglese (->

books)Ags Gōs, gēs "anatra"Ags Mūs, mys La ū del singolare viene scritta in inglese come "ou" per influsso del francese normanno, e poi con il great vowel shift viene pronunciato "au"

Il sistema delle vocali tematica ad un certo punto entra in crisi nelle lingue germaniche, perché, per effetto dei vari fenomeni fonetici (le vocali in posizione finale tendono ad indebolirsi foneticamente e a cadere), molte desinenze di declinazioni diverse andavano a coincidere

Il tedesco mantiene di più questo sistema, ma in inglese questo presto diventa non più funzionale perché non riesce più a distinguere morfologicamente i termini

Ci sono comunque alcune forme che rimangono flesse anche in inglese, pensiamo ai pronomi ("I" e "me"): il sistema pronominale in qualsiasi lingua, poiché utilizzato frequentemente, tende a rimanere più conservativo ed è raramente soggetto prestiti alloglotti

Morfologia verbale Il germanico mantiene alcune caratteristiche del verbo indoeuropeo ma semplifica la struttura. Mantiene: - La distinzione di tempi (ma conserva solo presente e preterito, senza imperfetto e futuro), modi (indicativo, ottativo, infinito e participio), persona, numero (singolare/plurale, con perdita del duale, come anche in latino) - In parte anche l'aspetto - Ma solo il carattere durativo del tema del presente, che in ie. indicava azione in corso o azione abituale - Gli aspetti puntuali (azione momentanea) e perfettivi (azione portata a termine) sono confluiti nel preterito germanico, che poi nelle lingue
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A.A. 2021-2022
145 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/15 Filologia germanica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Deb_Mar di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Origini delle lingue e letterature germaniche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Rizzo Carmela.