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Perché alcune ricostruzioni non coincidono con la legge fonetica?

Abbiamo fricativa sonora e non sorda. Non è un'eccezione perché parliamo di legge fonetica. Esisterà una nuova legge Verner.

Complementare alla I mutazione consonantica, questa legge (Karl Verner 1877) postula che: le occlusive sorde dell'indoeuropeo (P, T, K) e la sibilante S danno esito in germanico di fricative sonore, se si trovano all'interno di parola, in contesto sonoro e se l'accento originario non cadeva sulla sillaba precedente.

Questo fenomeno doveva quindi essere avvenuto quando l'accento era ancora mobile e non rizotonico (periodo "protogermanico"). Oltre a spiegare le "eccezioni", ci aiuta a capire che nel periodo in cui il germanico era parlato come lingua più o meno unitaria c'è stata la successione di due fasi: una in cui l'accento era mobile, poi la fase in cui questo accento era fisso sulla vocale.

Della radice (fenomeno che si chiama rizotonia, si parla di germanicocomune).

11Bazzani Laura Prof. Omar Khalaf A.S. 2022-23

Il numero 1 indica i passaggi dovuti alla legge di Grimm.

Il numero 2 indica i passaggi dovuti alla legge di Verner.

LA SOCIETÀ

Da un punto di vista genetico ed etnico, i Germani non possono essere caratterizzati come un’etnia. Erano un miscuglio di popolazioni (gruppi etnici continentali mischiati con gruppi di ceppo celtico ed orientale, ossia persone provenienti dalle steppe).

Anche da un punto di vista linguistico nessuno determina i Germani come unità linguistica.

Germano, o popolazione germanica, non è una denominazione moderna, ma di loro si parlava già nell’antichità.

Sulla patria originaria dei Germani ci dà notizia già Giordane nella sua Storia dei Goti (Getica, VI sec.), che definisce la Scandinavia («Scandzia») come «un’officina di genti, una culla di

popoli».• Secondo lo storico Reinhard Wenskus (1961), piuttosto che di etnia, stirpe o popolo, sarebbe più opportuno parlare per i Germani di un «nucleo di tradizione», che avrebbe sviluppato alcune caratteristiche linguistiche e culturali proprie.

La cerchia nordica coincide grosso modo con la zona in cui si sviluppò tra il VI e il I secolo a.C. la cosiddetta cultura di Jastorf (zona in cui si sono effettuati gli scavi), che rivela influenze evidenti con le culture più meridionali (La Tène, Halstatt e Przeworsk). Nelle tombe si trovano per esempio monete romane, manufatti tipici della cultura germanica e suppellettili costitutivi dell’area celtica.

Cerchia nordica: culla da cui la cultura germanica si è sviluppata per poi irradiarsi.

Secondo alcuni studiosi, proprio qui si sarebbe sviluppata la I Mutazione consonantica.

Cesare ci fornisce una descrizione dei Germani (o di parte di essi) che avrebbe influenzato la visione romantica.

di fine Ottocento (De bello gallico, 4.1).

12Bazzani Laura Prof. Omar Khalaf A.S. 2022-23

Gli antichi etnografi davano una spiegazione precisa tanto delle caratteristiche fisiche dei Germani, quanto della loro numerosità.

Cesare, De bello gallico Libro 4, capitolo 1.

Gli Svevi (Suebi) sono la nazione più grande e più bellicosa di tutti i Germani; si dice che abbiano cento villaggi, ciascuno dei quali fornisce ogni anno mille armati, per attaccare i paesi vicini; quelli che rimangono a casa provvedono al vitto per sé e per l’esercito; l’anno successivo, mutato il turno, questi restano a casa e quelli vanno sotto le armi. Così non si tralascia né l’agricoltura, né la teoria o la pratica della guerra. Nessun campo è presso di loro proprietà privata né definito da limiti; nessuno può rimanere più di un anno a lavorare la terra nello stesso luogo. Non si nutrono molto di frumento, ma in massima

parte di latte o di carne ovina e moltosi dedicano alla caccia. Questa attività, il genere di cibo e l'esercizio quotidiano e la libertà di vita (non sono sottoposti da fanciulli a nessun dovere e a nessuna disciplina e niente fanno mai contro volontà) accresce le loro forze fisiche e li rende uomini di gigantesca statura. Sono abituati a non portare, in quei luoghi freddissimi, altro vestito che le pelli che, piccole come sono, coprono poca parte del corpo; si lavano nei fiumi. La prolificità dei Germani giova molto al loro essere guerrieri perché sono in tanti e soprattutto maschi. Possono permettersi il lusso di alternarsi tra chi va in guerra e chi sta a casa. Così non resta indietro né l'agricoltura né la guerra. Molto vicini alla natura, selvaggi = no tonaca ma a petto nudo con mutande di telo e si lavano nei fiumi (acqua fredda). Gli etnografi spiegano anche i motivi per cui i Germani sono forti e possenti. Herwig Wolfram,I Germani, 1997 Il german era l'uomo irato per antonomasia, che spaventava gli altri come un animale selvaggio e si spaventava facilmente di ciò che non conosceva. Pur essendo semplice e retto, era allo stesso tempo pigro e amante della libertà. Ira, pigrizia e desiderio di libertà dipendevano certamente dalla natura e dal clima dell'ambiente in cui viveva. Il suo grande corpo era infatti pieno di liquido, che però non riusciva a evaporare a causa delle basse temperature; perciò il germano aveva dentro di sé un calore che lo conduceva facilmente a uno stato di eccitazione, e quindi era preferibile che evitasse il piacere del vino. I germani mettevano facilmente mano alle armi, ma avevano scarsa capacità di resistenza e di concentrazione su un obiettivo. Di qui la loro inettitudine nella coltivazione dei campi [...]. Inoltre, come era consuetudine presso i barbari, i germani indossavano pelli di animali selvatici, mentre

L'uomo civilizzato fa uso di indumenti di lana. [...] La teoria climatica propria dell'etnografia antica voleva che il Nord disponesse di una ricchezza di uomini quasi inesauribile: in Scandinavia si viveva sani e si avevano figli fino a un'età avanzata, perché gli uomini erano in grado di procreare fino a sessant'anni e le donne di partorire fino a cinquanta. Ovviamente erano le lunghe notti invernali, che nelle zone più settentrionali potevano durare quasi sei mesi, a incrementare il violento impulso [dei germani] a riprodursi; ne conseguiva una situazione di sovraffollamento continuo del loro territorio che portava a nuove migrazioni. Sono grandi e grossi perché stando al nord al freddo, i liquidi del corpo non evaporano. Il germano aveva dentro di sé un calore. Inoltre sono iracondi e molto irascibili e per questo andavano in guerra, per sfogare la loro ira. Si riproducevano molto durante i lunghi periodi di notte che duravano

quasi sei mesi. Data la scarsità di indizi archeologici e la mancanza di fonti scritte dirette, non è possibile fornire un quadro preciso delle caratteristiche della società germanica. Ciò che sappiamo per certo è che il sistema sociale germanico era organizzato (o meglio, suddiviso) in clan tribali, spesso in lotta tra loro ma talvolta soggetti a conquista o assorbimento da parte di altri.

Gli storici antichi fanno riferimento alla figura del rex, che designa però quello che sembra essere più un condottiero che un leader politico. Cesare definisce il suo nemico Ariovisto come rex Germanorum (De bello gallico).

I miti di fondazione di popoli o di insediamento germanici fanno sovente riferimento ad una mitica coppia (probabilmente un topos di origine indoeuropea):
- Hengest e Horsa per gli Anglosassoni;
- Ibor e Agio per i Longobardi;
- Raos e Raptos per i Vandali (la migrazione versol'Africa fu guidata da Gunderico e Genserico). Metrica germanica, ossia la poesia germanica, non è caratterizzata dalla rima come nel mondo romanzo, ma da una forma metrica che non fa riferimento alla fine di parola, ma alla consonanza a inizio di parola, ossia all'allitterazione. Essa ha un'importanza capitale nel mondo germanico. La notiamo nei nomi scritti sopra (iniziali uguali). In Cesare e Tacito leggiamo che non esistono stratificazioni sociali marcate. Non vi erano élite ricche né esisteva la proprietà terriera, essendo tribù fondamentalmente nomadi. Sembra vigesse una sorta di distinzione tra potere politico e militare, che dà vita ad una diarchia di tipo elettivo. Il capo militare veniva eletto per le sue gesta. La giustizia veniva amministrata dai sacerdoti (fusione tra elemento legislativo e religioso), non secondo un sistema legislativo codificato ma per consuetudini o per ispirazione divina (Tacito, Germania). Tuttavia,parola più precisa, dalla stirpe. La nobiltà di stirpe è un elemento centrale nella formazione del potere ereditario. I re sono eletti in base alla nobiltà della loro discendenza, mentre i generali sono scelti per il loro valore. Il potere dei re non è illimitato né libero, mentre i generali fondano la loro autorità sull'esempio e non sull'autorità stessa. Vengono ammirati se sono coraggiosi, se si mostrano davanti a tutti e se combattono in prima linea. Un giovane può ottenere dignità di capo grazie alla sua illustre nobiltà o ai grandi meriti dei suoi antenati. Si mettono al seguito di altri più forti di loro, il cui valore è già stato dimostrato, e nessuno di loro si vergogna di farsi vedere tra i compagni. Un istituto fondamentale della società germanica è la famiglia o, per essere più precisi, la stirpe.

Terminologia specifica nel campo della filologia germanica, Sippe. Questi clan famigliari costituiscono i nuclei originari dei gruppi germanici; il termine rappresenta un sinonimo di "parente, parentela". Si tratta di un sostantivo germanico che esprime consanguineità. > ags. sibb 'rapporto (di parentela)', aat. sipp(e), 'consanguineità'.

La dea Sif, moglie di Thor, è la protettrice della famiglia. Il legame famigliare è un concetto centrale nella società germanica. Tacito fa riferimento al mito di origine dei Germani, i quali (secondo lui) vantano una discendenza divina comune. Generalmente si fa risalire la famiglia ad un Dio per darle prestigio: un esempio sono Romolo e Remo figli della dea Silvia, Enea era un troiano (mitico).

Il valore del vincolo famigliare si rivela anche nell'istituto della faida (Tacito, Germania), cioè la vendetta di sangue. Questo che diventerà un vero e proprio istituto.

giuridico sarà successivamente modificato tra le popolazioni germaniche attraverso la pratica del guidrigildo < wer-geld (valore monetario di un uomo). 14Bazzani Laura Prof. O

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
67 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/15 Filologia germanica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Laura_bazz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia germanica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Khalaf Omar.