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IL GOTICO

La trasmissione dei testi, la cristianizzazione e il ruolo importante dei Goti. Nella realtà germanica antica, la trasmissione dei testi è mediata dalla Chiesa. La cultura è trasmessa per mano degli ecclesiastici. Con la caduta dell'impero romano, e di conseguenza la caduta delle scuole, la Chiesa si intesta la trasmissione del sapere. Ed è proprio grazie ai monaci che dobbiamo se buona parte della cultura medievale ci è pervenuta. Nel caso dell'area germanica, i germanici non prevedevano la trasmissione scritta dei testi. Il momento in cui i germanici cominciano a mettere per iscritto la loro tradizione, coincide con la loro cristianizzazione. Quest'ultima comporterà, infatti, non solo l'abbandono del paganesimo, ma anche altri modi di vivere e altri elementi culturali, come appunto alla trasmissione scritta. E sempre grazie a questo i germani acquisiscono questo nuovo strumento culturale. Altro elemento fondamentale.

La storia dell'alfabetizzazione dei germani è legata alla conversione. La conversione al cristianesimo può avvenire in modi, tempi e canali diversi. L'attestazione del gotico risale al quarto secolo, quella dell'antico nordico risale al dodicesimo secolo. Questo perché i goti si sono convertiti per primi al cristianesimo. I goti, per questo, sono i primi, sono gli anticipatori. Jordanes ci parla dei goti attraverso un suo testo chiamato Getica. La loro migrazione risale già al primo secolo a.C. Jordanes ci parla di un'origine scandinava dei goti. Da questa regione, hanno iniziato una migrazione verso sud, sud est. Attorno al primo e secondo secolo si sono stabiliti nella zona della Vistola. Successivamente, dal Baltico, hanno iniziato una lunga migrazione che li ha portati fino alle coste del mar Nero. I goti quindi hanno attraversato tutta l'Europa orientale. È un processo migratorio che porta i goti precocemente ad entrare.

incontatto con altri popoli di altre culture, principalmente quella grecofona. In questi territori cominciava ad espandersi il cristianesimo. Ancora una volta i Goti sono prioritari, cioè hanno fatto ciò che faranno gli altri popoli germanici dopo circa cinque secoli. I Goti diventano il popolo guida, il popolo eletto. Il quarto secolo è un'epoca di grande fermento. Nelle coste del mar Nero, i Goti che si stanziarono ad est, presero il nome di Ostrogoti, mentre quelli che si stanziarono ad ovest, presero il nome di Visigoti. Successivamente l'avanzata degli unni porta Ostrogoti e Visigoti a spingersi verso ovest. Attorno al 350 risale il più importante documento gotico, che è la traduzione dal greco della Bibbia. È un dato importante perché è una traduzione, chi traduce deve essere competente in entrambe le lingue. Questa traduzione venne fatta da un vescovo visigota, Wulfila (piccolo lupo). Wulfila venne considerato come un.apostolo cristiano per le genti gotiche, tradusse la Bibbia dal greco al gotico. Il suo grande contributo: avere inventato una lingua scritta che prima i goti non avevano. Lui, quindi, non solo traduce, ma con mia anche un nuovo linguaggio. L'opera di Wulfila, ci testimonia una grande riflessione linguistica sul proprio idioma. I goti avevano una grande tradizione culturale ma fino a Wulfila era solo una tradizione culturale trasmessa oralmente. La traduzione venne effettuata per motivi pratici. La Bibbia era necessaria per la predicazione e per la liturgia. Buona parte di questo testo è andato perduto, soprattutto quella del vecchio testamento. Invece è rimasta buona parte del nuovo testamento, quindi i Vangeli e le epistole Paoline. I testimoni (i codici) che ci hanno trasmesso la Bibbia di Wulfila, datano al sesto secolo. Ma è certo che questo testo sia stato scritto nel quarto secolo, anche se non ci sono documenti. Sono codici trascritti in Italia. I codici che

Sono sopravvissuti, sono codici che sono stati vergati in Italia, perché è alla fine del quinto secolo si crea, dopo la caduta dell'impero romano, il regno Ostrogoto. La Bibbia diventa un testo fondamentale sia per gli Ostrogoti, sia per i Visigoti.

Codex Argenteus: contiene i quattro Vangeli. Chiamato argenteus perché è scritto con inchiostro argentato. Si trova oggi in Svezia. Oltre al Codex Argenteus abbiamo altri codici, i codici ambrosiani (che si trovano a Milano) e contengono frammenti delle epistole paoline. Nel momento in cui Wulfila tradusse la Bibbia, c'erano dei testi canonici. Le epistole paoline sono giunte frammentarie perché questi codici ambrosiani sono stati raschiati e sono dei palinsesti, ovvero codici riutilizzati e riscritti. Sono, quindi, di difficile lettura. Parliamo quindi di tradizione frammentaria.

Di gotico abbiamo anche frammenti di un calendario gotico e dei frammenti di un'opera di carattere esegetico.

Cioè il commento alla Vangelo di Giovanni. Questo ci testimonia un carattere di spiegazione, esegetico appunto. Quando parliamo di tradizione gotica, c'è un'altra particolarità: i goti per primi tradussero dal greco, ebbero un rapporto stretto col greco. Le altre realtà germaniche avranno contatti con la cultura latina e non greca come i goti. Nella realizzazione della sua traduzione Wulfila, ebbe problemi di natura grafica. Quando tradusse coniò anche un alfabeto. La scrittura utilizzata da Wulfila. Gli altri germani usavano l'alfabeto latino, Wulfila no, ma inventa anche un alfabeto, forse per dare maggiore dignità nazionale. Le popolazioni germaniche antiche non avevano l'abitudine del testo scritto però utilizzavano a scopi limitati, un sistema epigrafico, le cosiddette rune, cioè queste genti germaniche usavano per piccole iscrizioni, una serie runica (sul legno, su metallo...) Non sempre facilmente decifrabili.

Questo utilizzo era limitato ad una cerchia e non hai niente a che vedere con la produzione scritta latina e greca. Perché se esisteva un sistema di scrittura, Wulfila non utilizzò questo sistema? È probabile che i goti con le migrazioni abbiano perso queste abitudini o Wulfila ha voluto proprio creare qualcosa di nuovo. Questo alfabeto di Wulfila, è una scrittura maiuscola, molto simile al lonciale greca. L'alfabeto è costituito da 27 segni, mutuati dall'alfabeto greco. Quando le altre popolazioni germaniche cominciano a scrivere, ricorrono all'alfabeto latino. Questo gotico è importante perché ci testimonia un momento della storia linguistica dei germani. L'alfabeto gotico ci fotografa una realtà, quella del quarto secolo che risulta diversa dalle realtà successive.

Schema della tripartizione del germanico

Germanico orientale: gotico, lingua attestata (IV – VI secolo)

Germanico occidentale: antico alto

tedesco (VIII - XII secolo) Antico sassone (IX secolo) Anglosassone (VIII - XII secolo) Antico frisone (XII - XIII secolo) Antico basso francone (IX - XII secolo) Germanico settentrionale: antico nordico (norreno o antico islandese) (tardo XII - XV secolo) La suddivisione pone dei problemi. Il limite della tripartizione: la lingua germanica del quarto secolo, quindi il gotico, presenta elementi conservativi rispetto alle altre. Il gotico è più conservativo. È utile perché ci aiuta a ricostruire quell'ipotetico germanico, essendo più vicino a questa protolingua. Conservativo: conserva elementi che si sono persi nelle fasi successive. Esempio: got. dags (giorno) (termine usato da Wulfila nel IV secolo) ags. dœg (si legge day come in inglese) aat. tag Da questo proviamo a ricostruire la forma germanica, che diventa: germ* dagaz La forma del germanico presenta: una radice dag + una vocale tematica a + la desinenza z (dag-a-z). questo

Vale per tutte le lingue indoeuropee. Le radici non mutano quasi mai.

Comparazione: il gotico rispetto al germanico, mantiene la desinenza, anche se mutata. La vocale tematica si perde al nominativo. Mentre l'anglosassone e l'antico alto tedesco hanno perso tutto. Questo è un esempio di conservatività. Il gotico è per questo fondamentale per ricostruire il germanico.

Una delle caratteristiche delle lingue germaniche è l'accento rizotonico sulla sillaba radicale che inciderà sul trattamento delle sillabe secondarie finali. Visto che il gotico è una lingua di traduzione, è importante la funzione della Bibbia, che essendo un testo sacro, non poteva essere modificato. Riprende, infatti, la sintassi del testo greco e conferisce un andamento piuttosto faticoso perché c'è questo tentativo di rispettare il testo di partenza. Si tratta di una lingua sacra e non si sa se realmente i goti parlassero in questa maniera.

Il lessico si connota per una sua originalità: il superamento di certe difficoltà avviene attraverso il prestito, cioè la mutuazione del termine straniero. Con Wulfila, il ricorso al prestito è molto limitato. Invece di utilizzare nuovi prestiti, l'operazione per la creazione di nuovi concetti è quella di utilizzare il mezzo del calco (si tratta sempre di interferenza) che consente l'utilizzo di termini indigeni; però il calco proviene da una conoscenza approfondita della lingua.

Esempio di calco: Il termine "battesimo" (immersione del corpo nelle acque) era un concetto nuovo per la cultura gotica e Wulfila risolve questo problema con un calco. "Battezzare" è in gotico "daupjan" (dau'pian) = immergere nel fondo. È un'operazione di calco semantico, che tiene conto del significato.

La traduzione della Bibbia data IV secolo e ha avuto il contributo di dare dignità letteraria al volgare germanico. Le traduzioni successive dei testi sacri,

caso: go/went/gone Nel testo di Wulfila troviamo la parola "got. daupjan" (battezzare), questo è un verbo debole, formato su base aggettivale. "got. diups" (profondo) diventa "ags. deop" in inglese e "deep" in inglese. Le lingue germaniche antiche distinguono tra verbi forti e verbi deboli, e questa distinzione continua anche nelle lingue germaniche moderne. Ad esempio, l'inglese ha verbi che sviluppano il paradigma in questa maniera: - 1 caso: love/loved/loved - 2 caso: go/went/gonecaso: s
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A.A. 2006-2007
55 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/15 Filologia germanica

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