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Filippo Brunelleschi

Filippo Brunelleschi è nato nel 1377 e morto nel 1446, vissuto quindi nella prima metà del 400. Il 1422 è preso come data simbolo dell'inizio del Rinascimento italiano. E' il Rinascimento è una maschera, Brunelleschi ha avuto un suo biografo che ne ha raccontato la vita, dal quale è emerso che sia stato un personaggio di spicco e di rilievo nella Firenze del primo Quattrocento, "Fu uomo di meraviglioso ingegno ed intelletto e che ha reso possibile ciò che sembrava a tutti impossibile e farlo". Fu un personaggio attivo in campi diversi, eclettico e poliedrico, capace di controllare molte arti e discipline, oltre che cimentarvisi direttamente. Si sposta in Toscana, ambiente ricco di realtà diverse fra loro, anche per lui vale il detto che non può esistere Rinascimento senza Roma, non esiste architetto che non sia passato da Roma per studiare le architetture classiche. Studia problemi di carattere aritmetico.

geometrici e statici sono evidenti. Probabilmente Brunelleschi aveva avuto un periodo di apprendistato in cui si cimentava nella costruzione di oggetti metallici di precisione (tra l'altro, anche Le Corbusier), e avere a che fare con l'orologio significa avere a che fare con un meccanismo di estrema precisione, propedeutico alla professione dell'architetto. Compare come scultore nelle formelle del battistero di San Giovanni a Firenze, che lo rende noto ancor prima di progettare la cupola della cattedrale di S.Maria del Fiore. Le porte sono molto importanti, presenta una formella con rappresentato il sacrificio di Isacco ma perde il concorso perché presenta un tipo di struttura in termini plastici troppo moderna, nuova ed innovativa, il mito non viene capito e viene preferito il prodotto più classico di Ghiberti. È amico di altri artisti che frequenta a cavallo tra il mondo della scultura, dell'architettura e della pittura. Nella trinità di Masaccio gli elementi geometrici e statici sono evidenti.Gli elementi architettonici rappresentati si riferiscono sia all'antichità sia all'architettura di Brunelleschi. La prospettiva secondo Brunelleschi è l'elemento scientifico che permette di definire in modo esatto ciò che è rappresentato, tramite un processo che invece è possibile risalire a pianta e prospetto di un'architettura. Rende possibile e controllabile dal punto di vista scientifico ciò che fino a questo momento non era stato possibile. Fondamentale per la prospettiva è l'individuazione di una linea di terra. Spedale degli Innocenti: è un istituto di assistenza alla fanciullezza abbandonata, destinato a ospitare orfani che vengono raccolti dal momento della loro nascita fino ai 18 anni, una vera e propria città nella città. Brunelleschi viene incaricato di costruire questo edificio attorno al 1419, il committente qui è una corporazione, l'"Arte della Seta". Famosissimo.

È il portico, l'edificio è estremamente complesso e paragonabile ad un istituto religioso o delle domus antiche, occupa un isolato enorme frutto di composizione di isolati diversi, impostazione assiale, un grande chiostro, 4 deambulatori identici e rispetto al cortile si innesta un vestibolo che si affaccia sulla piazza integrandosi in un disegno di un portico con 9 campate. L'insieme è pensato come una serie di spazi gerarchizzando le funzioni (dormitori, refettori, scuole diverse, laboratori…). L'architettura è simile a quella dei conventi, l'idea di costruire un portico che si affaccia sulla piazza è un'idea nuova e parla dell'intenzione di voler comunicare con lo spazio aperto della città. Brunelleschi riserva grandissima attenzione nel disegno del prospetto. Le colonne sono di stampo antico con capitello corinzio all'antica, fra un capitello e l'altro non c'è trabeazione ma arco.

recuperando il romanico. Fra capitello e arco sono inseriti clipei, decorazioni circolari che contenevano il simbolo dello Spedale, sopra gli archi c'è una trabeazione suddivisa in architrave, fregio e cornice perché in realtà il portico è solo una parte del prospetto ben più complesso. Il portico è costruito sopra un podio a gradini ed è stretto da altre campate che di nuovo sono caratterizzate dall'arco e da pilastri che reggono paraste. In questo edificio sono integrate due architetture, l'una nell'altra (principale, coordinate, subordinate). Nel disegno della pianta c'è il problema che una parte dell'edificio non è compresa nell'isolato principale, Brunelleschi risolve disegnando il portico che scavalca con un ponticello anche la strada e si inserisce nel prospetto integrandosi, e per fare ciò si dice che Brunelleschi abbia preso come riferimento gli archi trionfali. Gli artisti

chiamati a realizzare i tondini di particolare hanno svolto un lavoro complicatissimo e che doveva soddisfare le precise richieste di Brunelleschi. I capitelli sono tutti corinzi, la proporzione della colonna viene usata anche in profondità, rende tridimensionale il controllo degli ordini che prima era bidimensionale. Frequente qui è l'uso della volta a vela, è una vela al traverso e che non ha niente a che vedere con gli altri tipi di vela. L'edificio entra in esercizio l'anno prima della morte di Brunelleschi.

La famiglia dei Medici commissiona importanti opere/interventi a Brunelleschi, in particolare a San Lorenzo. L'edificio sacro è scandito in 3 navate, polifunzionale e tipologicamente simile a quello di Santa Croce. Quando Brunelleschi riceve l'incarico, il progetto è già esistente, consiste in una chiesa parrocchiale che va rinnovata e l'incarico va al priore che disegna l'edificio in pianta.

confermato forzatamente da Brunelleschi che interviene strettamente nel disegno del

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Publisher
A.A. 2019-2020
3 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gabripiro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Balestreri Isabella Carla Rachele.