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Segnali IZUMO e recettori JUNO Il fatto che spermatozoo e oocita
interagiscano in maniera stereotipata e
precisa, con avvicinamento e specifici
eventi secondari, indica che ci sono dei
segnali e dei recettori in grado di sentirli.
Il segnale che portava lo spermatozoo è
IZUMO, una proteina transmembrana
recepita dalla proteina recettore JUNO
scoperta il 24/04/2014. Questa proteina è
fondamentale sull'oocita per il
riconoscimento e la fusione delle
membrane, sennò non c'è fecondazione.
Mutazioni di queste due proteine causano sterilità. JUNO è fondamentale anche nelle fasi
successive, subito dopo la fecondazione, e fa in modo che non ci sia la fecondazione da parte di un
altro spermatozoo. Questo perché l’oocita può venire a contatto con 10-20 spermatozoi diversi,
che arriveranno alla zona pellucida nello stesso momento, iniziando a degradarla e quindi
potrebbe essere che 2 o più spermatozoi fondano la loro membrana con l’oocita, fatto che non
deve avvenire perché se ci fossero tre nuclei nell’embrione esso non potrebbe svilupparsi e far
mitosi correttamente. Quindi subito dopo la fecondazione, una delle numerose cose che
avvengono è che lo zigote si libera del recettore JUNO intrappolandolo in vescicole che vengono
eliminate all’esterno. In questo modo, non c'è più recettore disponibile, quindi anche se ci fosse
uno spermatozoo che è riuscito ad arrivare molto vicino alla membrana , quasi in contemporanea
con l’altro, non viene captato poiché è eliminato il recettore stesso.
Proteina CD9 Un altro macchinario che è
coinvolto nel riconoscimento e
nella fusione delle membrane
spermatozoo-oocita è la
proteina CD9, che è della
famiglia delle tetraspanine,
proteine a cui piace stare
insieme ad altre tetraspanine
ed anche ad alcune integrine,
quindi aggregano grosse
strutture di membrana, la cui
funzione si pensa sia piú
effettrice piuttosto che di
riconoscimento.
IZUMO e JUNO hanno invece una funzione ligando-recettore, di riconoscimento. Una volta che
le due proteine si sono riconosciute il recettore JUNO sicuramente farà qualcosa all'interno
dell'oocita scatenando una risposta. La proteina CD9, le integrine e le altre tetraspanine, invece,
sembrano avere più una funzione di macchinario che promuove la fusione delle membrane
cellulari molto vicine, tipo SNARE del traffico vescicolare che forniscono l'energia necessaria
perché due membrane vicine si fondano. Il lavoro delle proteine CD9 assieme alle altre è
equivalente a questo. CD9 insieme a JUNO e a IZUMO sono fondamentali per la fertilità
femminile; mutazioni di CD9 portano a infertilità femminile, dato che questa proteina è espressa
dall'oocita.
Effetti della fecondazione sull'oocita, processi a valle della fecondazione
Tutti gli eventi che seguono la fecondazione avvengono in ordine:
1. Primo evento, il più rapido, è il blocco della polispermia, che avviene in due modi:
blocco rapido della polismermia, che avviene in frazioni di secondo, e reazione corticale,
cioé il blocco lento della polismermia, che impiega un po' più di tempo per avvenire.
Entrambi sono descritti sia per mammiferi che per l'uomo. Si conoscono le basi del blocco
lento, ma non i meccanismi alla base del blocco rapido.
2. Completamento della seconda divisione meiotica da parte dell'oocita, altrimenti il
bilancio dei cromosomi (23 paterni+23 materni) per creare una cellula diploide non torna.
L'oocita quando viene ovulato lo fa assieme al suo primo corpo polare, il risultato della
prima divisione meiotica che viene completata subito prima dell'ovulazione in risposta agli
stessi segnali, LH e FSH, che inducono l'ovulazione. Quando arriva lo spermatozoo
compare il secondo corpo polare, che viene poi eliminato. A questo punto abbiamo un
corredo genetico corretto per continuare lo sviluppo dello zigote. Abbiamo una cellula, i
due pronuclei, un corredo genetico diploide che permette di iniziare l'embriogenesi.
Embriogenesi
3. Attivazione metabolica dell'embrione. Mentre oocita e spermatozoo erano strutture
terminalmente differenziate e altamente specializzate a svolgere un'unica funzione nel
corso della loro vita (tanto che nel caso degli spermatozoi devono addirittura venire
nascosti per non essere riconosciuti dal sistema immunitario che prima non li aveva mai
visti), tali strutture specializzate adesso devono riprogrammarsi completamente partendo
da zero, per ricostruire interamente il corpo del feto e gli annessi fetali, cioè i tessuti extra-
embrionali (placenta). Molto precocemente si riattiva nello zigote il metabolismo proprio
necessario alle rapide divisioni cellulari mitotiche successive, e anche la trascrizione dei
geni propri in modo da prepararsi per le fasi successive dello sviluppo.
Bisogna ricordare che, mentre per la maggior parte dei geni l'allele paterno o materno non
fa nessuna differenza, nel senso che vengono espressi entrambi, esistono delle piccole
eccezioni che si chiamano GENI IMPRINTATI. Essi hanno l'imprinting o materno o
paterno; quindi anche se l'allele paterno è presente, non verrà espresso. Viceversa ci sono
geni in cui anche se l'allele materno è presente, questo non verrà trascritto. Questo è un
modo per assicurarsi che lo zigote sia il risultato di una riproduzione sessuata e non un
evento di partenogenesi: cioè ad esempio una fase II della meiosi che per qualche motivo
non è andata a buon fine, per qualche ragione l'oocita si è attivato e sembrerebbe avere un
corredo cromosomico esatto anche se non lo è, quindi lo sviluppo potrebbe iniziare, cosa
che non dovrebbe accadere.
4. Si ha in parallelo la decondensazione dei cromosomi dello spermatozoo, in modo da
rendere la cromatina accessibile alla trascrizione, dato che il nucleo dello spermatozoo era
stato compattato in maniera particolare da proteine istoniche proprie dello spermatozoo e
anche dalle protammine, ulteriori proteine specifiche che si trovano solo nello
spermatozoo con ruolo di condensare il nucleo maschile. Questo pronucleo va
rimaneggiato per fare la prima mitosi. Il rimaneggiamento consiste nella rimozione della
cromatina dello spermatozoo che viene sostituita da una nuova cromatina che deriva dalle
scorte di proteine materne. Tali proteine ricromatinizzano il genoma paterno. Solo a questo
stadio, quando il nucleo dello spermatozoo è stato decondensato, si può parlare di
pronucleo paterno, quindi solo dopo che è stato rimaneggiato dal citoplasma dell'oocita in
modo che la sua cromatina sia gestibile.
5. Quando i cromosomi iniziano a trascrivere avremo la definizione del sesso genetico: il
gamete femminile contribuirà sempre con cromosoma X, nel caso dello spermatozoo potrà
contribuire con X definendo il sesso femminile e con Y definendo quello maschile. Questo
è il primo momento in cui si esprimono i geni, o da X o da Y che identificano il sesso di
zigote e feto.
6. Cancellazione delle modificazioni epigenetiche della cromatina: durante l'ovogenesi e
la spermatogenesi, nel lungo cammino che porta prima alle cellule germinali, poi a quelle
terminalmente differenziate, molti geni sono stati silenziati in maniera epigenetica, i geni
ci sono ma il macchinario di trascrizione non può accedervi; è come se ci fosse una grande
biblioteca in cui c'è tutto il sapere di cui abbiamo bisogno, ma una stanza è chiusa a chiave
e noi non possiamo entrarci, questo va bene per spermatozoo e oocita, perché sono cellule
molto differenziate che devono fare una solo cosa, ma non va bene per lo zigote che deve
invece disporre di tutte le informazioni necessarie per fare tutto. Una delle prime cose che
bisogna fare quando pronucleo materno e paterno si incontrano, è cancellare quasi tutte le
modificazioni epigenetiche, nell'analogia della biblioteca bisogna aprire tutte le porte, in
modo da avere a disposizione tutte le informazioni possibili perché lo zigote possa
eseguire tutti i differenziamenti necessari per creare i tessuti del feto e extra-embrionali.
Tutti questi effetti avvengono
in maniera ordinata, esiste un
meccanismo di regolazione
che assicura che una cosa
avvenga prima e le altre dopo.
Questi effetti sono più o meno
quelli che avvengono in tutti
gli organismi; c'è una tabella
che utilizzeremo come filo
conduttore, sull'umano non è
ancora stata fatta, che è basata
sugli studi su riccio di mare
usato come animale modello,
poi confrontato con l'uomo.
Una delle prime cose che avviene è la depolarizzazione
dell'oolema, quando avviene la fusione tra oocita e
spermatozoo si ha un cambio di carica della membrana
dell'oocita, dovuto ad un aumento di permeabilità di Na+,
indispensabile per il blocco rapido della polispermia.
Questo è il grafico in cui c'è il potenziale di membrana
misurato sull'oocita, quando lo sperma contatta e attraversa
la zona pellucida si fondono le membrane e in pochi
secondi (10-20s), si ah una depolarizzazione completa
molto rapida. Non si sa perché essa impedisca la fusione di
nuovi spermatozoi. Poco dopo si osserva l'attivazione
dell'enzima fosfolipasi che converte acidi
grassi presenti in membrana producendo
fosfatidil-inositoli(scala temporale 1-2
minuti) e questo a valle causa un aumento
citoplasmatico “a picco” del calcio, uno dei
migliori e più efficienti secondi messaggeri
delle nostre cellule. Ci sono dei picchi di
calcio oscillanti, il calcio citoplasmatico è
rilasciato dall'esterno ma soprattutto dalla
cisterne intracellulari di ER, una delle
riserve più ingenti di ioni calcio. Questi
picchi di calcio funzionano come una
specie di orologio, più picchi ci sono, più
tempo è passato dalla fecondazione.
Chi induce inizialmente questi picchi di Calcio è la fosfolipasi C nell'isoforma Z, presente nel
citoplasma dello spermatozoo, che entra nel citoplasma dell'oocita agendo sulle sue membrane, e
attiva una cascata di segnali che coordina il rilascio di calcio sia da ER che dal'esterno.
Lo spermatozoo porta tre cose: il GENOMA, CENTRIOLO e FOSFOLIPASI C.
La fofolipasi C è fondamentale per fare iniziare
questi spike di calcio, quindi se si prendesse un
oocita umano e si iniettasse solo la fosfolipasi C,
anche se l'oocita non ha mai visto uno spermatozoo,
un IZUMO, la membrana dello spermatozoo, basta
la fosfolipasi C per iniziare questi spike di calcio.
Quest'immagine mostra che lo spike inizia
localmente dov'è avvenuta la fecondazione, poi si
crea una specie di onda