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PARAPLEGIA PUERPERALE

Sindrome comune a molte malattie ed è caratterizzata dall'impossibilità della stazione del trenoposteriore. La paraplegia puerperale insorge dopo il parto caratterizzata da paresi del treno posteriore.

Cause:

  • Traumatiche:
    • Diastasi della sinfisi pubica: è un'articolazione sinartrosi (immobile). Può verificarsi durante il parto per macrosomia o dopo il parto per scivolamento laterale contemporaneo dei due arti posteriori. L'animale rimane in decubito e, nel tentativo di alzarsi, gli arti posteriori si estendono e si divaricano lateralmente venendosi a trovare in posizione quasi perpendicolare alla colonna vertebrale. La bovina assume la posizione a rana. Fisiologicamente la sinfisi durante il parto si allarga leggermente per permettere il passaggio del feto, ma non deve staccarsi proprio.
    • Fratture femore;
    • Fratture vertebrali;
    • Diastasi vertebre cervicali: avviene durante il parto quando si applicano esagerate forze di trazione sulla testa del feto.
trazioni sulla bovina legata al collo con la catena o legata alle corna fissate ad un sostegno. La paralisi interessa: limitazione della mobilità della testa, disturbi masticatori e della deglutizione e dispnea e morte x paralisi respiratoria. Succedeva quando le bovine venivano tenute legate alla posta. Diastasi sacro-iliaca: conseguente all'imbibizione dei legamenti a causa degli estrogeni x cui il bacino può allargare il suo diametro superiore al momento del passaggio del feto x tornare, di norma subito dopo, nella sua posizione fisiologica. Ma se il feto è molto grande o in seguito a violente trazioni, i fasci connettivali di unione delle articolazioni ileo sacrali si lacerano causando il distacco e l'infossamento del sacro e dei due coxali. Sintomatologia: l'osso sacro e la regione lombare si abbassano, l'attacco della coda sembra rialzato, difficoltà ai parti successivi x il restringimento della cintura pelvica e del canale del parto.

parto.Contusione nervi otturatori, del femorale e del nervo sciattico: possono subire schiacciamento, contusione o lacerazione, unilaterale o bilaterale, da parte di un feto molto grosso. I nervi otturatori innervano i muscoli adduttori degli arti posteriori ed in seguito a lesione bilaterale, la bovina subito dopo il parto non è in grado di rialzarsi in quanto gli arti si distendono in avanti e di lato.

Nervo otturatore: origina nella regione lombare, passa attraverso il forame ovale del bacino. La bovina assume una posizione a rana con i nodelli flessi (diverso dalla diastasi della sinfisi pubica perché in quella gli arti sono stesi).

Paralisi nervo peroneo;

Rotture muscolari.

LACERAZIONI CERVICALI;

LACERAZIONI PERINEALI;

ROTTURE E LACERAZIONI DELL'UTERO

RITENZIONI INVOGLI FETALI

METRORRAGIE

PROLASSO UTERINO

METRITI PUERPERALI

PATOLOGIE METABOLICHE

PATOLOGIE DEL PUERPERIO:

[Puerperio = fase che segue il parto, dal terzo stadio del parto all'espulsione degli

INVERSIONE E PROLASSO UTERINO: generale - bovina

Prolasso: Dislocazione dell'organo che si forma quando, poco dopo il parto, l'utero si introflette esporge dalla rima vulvare verso l'esterno. La parte che si vede all'esterno è la mucosa dell'utero. Nei ruminanti si vedono le caruncole all'esterno.

Il processo inizia sempre con un'inversione ed un invaginamento ma i premiti che insorgono inconseguenza, portano progressivamente ad una manifestazione completa.

Inversione uterina: se il tratto introflesso dell'utero non viene a sporgere all'esterno ma rimane racchiuso in quella parte del canale genitale, la cui posizione è immodificata.

Inversione o inversione e prolasso incompleto: riguarda solo il corno che era gravido.

Inversione o inversione e prolasso completo: riguarda entrambe le corna.

Vacche > pecore > scrofa > cavalla e carnivori è molto raro.

Fattori predisponenti:

Parti gemellari,

Ipocalcemia: determina riduzione del tono uterino e ritardata involuzione uterina.

Disturbi del sistema nervoso autonomo

Estrazione forzata del feto: soprattutto nelle primipare.

Alte concentrazioni estrogeni

Malnutrizione e malattie croniche concomitanti.

Posizione troppo bassa del treno posteriore su poste inclinate più del normale: solitamente le poste erano un po' inclinate x rimuovere i liquami, ma se sono troppo inclinate dannoproblemi.

Condizioni indispensabili:

Cervice deve essere ancora aperta: la cervice è sicuramente aperta nelle prime 12 ore dal parto (bovina) e comunque rimane aperta fino all'espulsione degli invogli fetali. Nella bovina può rimanere aperta anche fino a 7 giorni dal parto.

Atonia dell'utero

Forte rilassamento dei legamenti sacro-ischiatici.

Cause scatenanti:

Forze trazione dall'interno: la trazione del feto mentre esce o derivante dalle doglie, l'effetto di risucchio può

portare all'immediata fuoriuscita dell'utero insieme al feto. Gli invogli fetali pendendo all'esterno, non ancora completamente staccati, possono provocare l'invaginamento o a causa del loro peso o per la loro errata trazione. Forze pressione dall'esterno: elevata pressione sull'utero dall'esterno da parte dei visceri addominali per il perdurare dell'attività del torchio addominale dopo il parto. A livello vaginale si riscontrano protrusioni a forma di salsiccia della parete uterina. All'esame rettale si percepisce un ispessimento rilevato a forma di anello sul corno che era stato gravido (lievemente dolente e con il rivestimento peritoneale non completamente liscio). Se l'inversione arriva fino al canale cervicale: il tratto rovesciato si trova libero o incarcerato nel canale cervicale (in via di restringimento). La porzione incarcerata rappresenta soltanto un cordone sottile e la parte a monte appare accavallata e.

rigonfia.All’inversione può seguire il prolasso Il prolasso inizia con la comparsa della rima vulvare di una massa emisferica (corpo dell’utero,cervice e vagina) grossa come un melone. Rapidamente si allunga, esce dalla vulva ed assume l’aspetto di un manicotto cilindrico dalla placenta. Le caruncole (ruminanti) conferiscono un aspetto bernoccoluto.L’inversione senza prolasso è rara.Il prolasso si osserva: 37% immediatamente dopo l’espulsione del feto, 30% entro le prime 3 ore, 97%entro 24 ore dal parto.

Sintomatologia: (sia nell’inversione che nel prolasso)Disturbi dello stato generale: disoressia e anoressia, ruminazione irregolare o arresto, polso e respiro frequenti;Sforzi e premiti;I disturbi di carattere generale dipendono molto dalla contemporanea presenza di altre patologie puerperali soprattutto di tipo metabolico;A carico dell’utero: utero molle, elastico e di volume ridotto;Con il perdurare dei premiti espulsivi,

L'utero aumenta di volume, diventa edematoso, pesante e assume un colore dapprima cianotico e poi brunastro.

Il reflusso venoso attraverso la vena ovarica è ostacolato dalla compressione a livello vulvare.

L'utero prolassato può arrivare a livello dei garretti e può subire traumi e lacerazioni.

Complicazioni:

  • Emorragie;
  • Ferite dell'utero prolassato;
  • Presenza di intestini nell'utero rovesciato;
  • Presenza della vescica nell'utero rovesciato;
  • Recidive;
  • Shock improvvisi con morte;
  • Prolasso concomitante a collasso ipocalcemico puerperale;
  • Premiti persistenti anche dopo la riduzione dell'utero;

INVAGINAMENTO DI UN CORNO UTERINO NELLA CAVALLA:

L'invaginamento di un corno uterino nella cavalla è spesso associato a ritenzione di placenta, quando questa rimane attaccata all'apice del corno uterino. Il corno uterino, a causa della trazione esercitata dagli invogli fetali, viene parzialmente

Inversione dell'apice del corno uterino: una porzione di placenta rimane incarcerata in quel punto, quindi è necessario controllare sempre che tutta la placenta sia stata espulsa.

Sintomi: leggeri sintomi di colica dopo il parto che non rispondono agli analgesici; la palpazione rettale rivela la presenza di un corno uterino corto, privo di apice e di un mesovario sotto tensione; l'esame uterino rivela la presenza dell'apice del corno invaginato su se stesso a forma di cupola che si proietta verso il lume; la placenta rimane incarcerata nel corno uterino; raramente si osserva uno scolo vulvare nero rossastro che indica necrosi del tratto vulvare.

Prolasso uterino nella cavalla: raro. Di solito prolassa il corpo e il corno uterino che era gravido.

Cause: condizioni che causano tenesmo pronunciato come traumi vaginali, distocie, ritenzione placenta; concomitante atonia dell'utero.

Sintomi: tenesmo, irrequietezza e ansia.

Anoressia;

  • Aumento frequenza respiratoria e cardiaca;
  • Superficie dell'utero prolassato ha colorazione bluastra, rosso-bluastra.

Fattori concomitanti:

  • Emorragie interne;
  • Incarceramenti di anse intestinali;
  • Shock endotossico Gravi sintomi generali di prostrazione e collasso cardiocircolatorio con conseguente morte.

PROLASSO UTERINO NELLA PECORA E NELLA CAPRA:

Meno frequente nella capra rispetto alla pecora.

In genere poche ore dopo il parto.

Fattori predisponenti simili a quelli della bovina.

PROLASSO UTERINO NELLA SCROFA:

Subito dopo la conclusione del parto e quasi sempre di entrambe le corna uterine.

Si può osservare talvolta un prolasso parziale dell'utero ancora prima che siano venuti alla luce tutti i suinetti.

PROLASSO UTERINO NELLA CAGNA E NELLA GATTA:

Sporadico.

Immediatamente o entro poche ore dalla nascita dell'ultimo cucciolo.

Cause predisponenti sono:

  • Lesioni ai legamenti uterini dovute ad un parto lungo con feti con macrosomia relativa.

Separazione incompleta della placenta (in questa specie normalmente la placenta viene espulsa in contemporanea ai cuccioli). Completo o parziale limitato al corpo ed a un solo corno uterino.

Nella bovina gli invogli fetali devono essere espulsi entro circa 18 ore.

RITEZIONE DI PLACENTA:

12 ore bovina

3 ore cavalla

12 ore piccoli rumini

4 ore dalla nascita dell'ultimo suinetto le placente devono essere espulse (si possono avere ritardi fino a 12 ore).

BOVINA:

Il secondamento (=separazione fisiologica delle seconde) prende avvio verso la fine dellagravidanza, in questo periodo infatti si ha la maturazione dei placentomi che porta al distacco della placenta.

Durante la fine della gravidanza si ha accumulo di

Dettagli
A.A. 2019-2020
85 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie VET/10 Clinica ostetrica e ginecologia veterinaria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carlottaiaglitsch di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di clinica ostetrica veterinaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Sassari o del prof Zedda Maria Teresa.