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L'oocita che è stato rilasciato dall'ovaia inizia a muoversi all'interno della tuba ed è proprio all'interno della
tuba che avviene la fecondazione ad opera dello spermatozoo.
Una volta avvenuta la fecondazione comincia la formazione dello zigote, la prima cellula del nuovo individuo.
Lo zigote si muove lungo l'ovidotto ed entra nell'utero, dove avviene l'impianto nell'endometrio.
Questo percorso dello zigote fecondato dall'ovidotto all'utero impiega 5 giorni; in questi 5 giorni lo zigote
comincia a dividersi. Quindi all'utero arriva un embrione di 5 giorni, allo stadio di blastocisti (approfondiremo
questo concetto nella prossima lezione).La blastocisti quindi si impianta nell'endometrio e lì continua lo
sviluppo dell'embrione.
La blastocisti ha delle cellule che secernono un particolare ormone: la gonadotropina corionica (human
Chorionic Gonadotropin, hCG) Questa hCG è un ormone che permette il sostentamento del corpo luteo e
della sua produzione di progesterone.
Quindi l'embrione produce l’hCG, che serve a permettere la produzione di progesterone da parte del corpo
luteo, e il progesterone a sua volta serve a mantenere l'endometrio materno trofico e a supportare lo
sviluppo dell'embrione. Si crea quindi una stretta relazione ormonale fra l'embrione e l'endometrio, in cui
l'embrione sostiene lo sviluppo dell'endometrio, garantendo la produzione di progesterone da parte del corpo
luteo.
D: Ma è per questo che, se l'embrione non si impianta, le cellule luteiniche muoiono?
R: Esatto, proprio per questo: se non c'è la formazione dell'embrione, non c'è la produzione di hCG e il corpo
luteo, non essendo sostenuto da questo stimolo ormonale, degenera.
Nell’immagine (a sinistra, ndr) potete vedere lo
sviluppo del follicolo fino ad arrivare al follicolo
maturo. Potete vedere l’espulsione dell'oocita che
ha completato la prima fase meiotica e che entra
nella seconda fase, senza però completarla. Le
cellule che lo circondano sono cellule coronarie
piatte.
L’oocita in seconda divisione meiotica entra quindi
nell'ovidotto, che non è in contatto diretto con
l'ovaia, ma è circondato da una struttura che lo
tiene unito.
L’oocita entra all'interno della tuba uterina spinto
dal processo ampollare della tuba, che è costituito
da una sorta di tentacoli, processi.
All'interno della tuba l'oocita si muove perché nella
tuba sono presenti delle ciglia che si muovono e
che lo spingono, creando un flusso di liquido
mucoso. Anche lo spermatozoo si muove all'interno di questo fluido, grazie al suo flagello. Questo muco
all’interno della tuba è quindi fondamentale, in quanto
permette da una parte al flagello dello spermatozoo di
muoversi, e dall'altra all'ovocita di andare verso l'utero.
D: Dove si trova il corpo luteo?
R: Il corpo luteo rimane sempre all'interno dell'ovaio,
dove secerne nel sangue l’ormone hCG, che verrà poi
recepito dalle cellule dell'utero materno
Lo spermatozoo, una volta entrato nell’utero, deve
muoversi in modo attivo per raggiungere la tuba. Ma
perché avviene questo passaggio? La principale ipotesi è
che lo spermatozoo tenda a muoversi verso strutture che
presentano temperature più elevate, che vengono
percepite attraverso recettori termici (il meccanismo è
definito termotassi) 6
Il richiamo verso l'oocita avviene invece tramite una chemiotassi:
l’oocita cioè emette dei fattori di richiamo, che però sono a corto
raggio e che quindi possono essere recepiti dallo spermatozoo
soltanto quando è abbastanza vicino.
Lo spermatozoo quindi inizialmente si muove verso la tuba attraverso
la contrazione muscolare dell'utero e poi nella tuba, attraverso il
fenomeno di chemiotassi, viene attratto dall’oocita da fattori chemio-
attrattivi.
D: Ma l'oocita ha già completato la meiosi?
R: No, l’oocita è ancora all'inizio della seconda fase meiotica.
D: (non comprensibile, ndr)
R: Le fibre dell'ampolla servono a ricevere l'oocita e a spingerlo nella tuba, dove le ciglia, attraverso il
movimento del muco, consentono il passaggio nella parte più interna.
A questo punto lo spermatozoo arriva nelle vicinanze dell'oocita, per dar vita alla fecondazione.
Ci sono però tre ostacoli:
1- penetrazione delle cellule somatiche diploidi della corona radiata
2- penetrazione nella zona pellucida, che protegge l'embrione
3- fusione con le membrane cellulari dell’oocita..
Dei 200-300 milioni di spermatozoi depositati, solo 300-500 potranno raggiungere l'oocita nella tuba e, tra
questi, solo uno deve fecondare l'ovocita.
Ciò che avviene è che diversi spermatozoi contemporaneamente riescono a superare la barriera formata
dalle cellule della corona radiata, ma dopo entrano in contatto con la membrana pellucida.
La membrana pellucida è una struttura fondamentale nel processo di fecondazione. Essa è una struttura
proteica che presenta delle proteine che funzionano da recettori. La proteina recettoriale più importante si
chiama ZP3. Essa è una proteina particolare perchè è
specie- specifica: può essere cioè riconosciuta solamente da un ligando specifico, presente nello
spermatozoo della stessa specie. In questo modo l’oocita non può essere fecondato dallo
spermatozoo di un’altra specie. Questa è una sorta di protezione della specie.
Il legame di ZP3 col suo ligando presente sulla membrana dello spermatozoo fa sì che lo spermatozoo si
leghi alla membrana pellucida in maniera stabile.
Questo legame stabile induce lo spermatozoo a far sì che tutti gli enzimi contenuti nella sua vescicola
acrosomiale vengano rilasciati all'esterno (immagine a sinistra, ndr), cioè esattamente di fronte alla
membrana pellucida.
Questi enzimi servono a digerire le proteine della membrana pellucida, in modo tale da aprire un varco per
far entrare lo spermatozoo. È importante sottolineare che questo rilascio di enzimi avviene solamente
quando tra spermatozoo e la membrana pellucida avviene un legame diretto e stabile, mediato dalla proteina
specie-specifica ZP3 (è presente in tutte le specie, ma è altamente variabile nella sua composizione
proteica), che è disposta su tutta la membrana.
La corona radiata è un blocco, ma non è estremamente efficace, per cui diversi spermatozoi riescono ad
entrare e ad attaccarsi al recettore della membrana pellucida, secernendo proteasi che la digeriscono. Ciò
quindi avviene in diverse parti della membrana.
Lo spermatozoo riesce quindi a degradare la membrana pellucida e, sempre tramite il movimento del suo
flagello, riesce ad imporre una spinta per entrare dentro ad essa. Una volta entrato, la sua membrana entra
in contatto diretto con la membrana citoplasmatica dell'oocita e si
realizza così la fusione e, quindi, la fecondazione.
Quando avviene il contatto tra la membrana dello spermatozoo e
la membrana dell'oocita quest’ultimo viene indotto a completare
la seconda fase meiotica. Quindi la seconda fase meiotica viene
completata solo quando l'ovocita è stimolato dal contatto con lo
spermatozoo.
A questo punto, dopo la seconda fase meiotica, si formano due
cellule. Una però rimane molto piccola, priva, o quasi, di
citoplasma (è il globulo polare), mentre l'altra (l'oocita primario)
completa la sua maturazione. Il contenuto di DNA dell’oocita
primario è quindi pronto per essere mescolato con quello dello
spermatozoo che è entrato nel citoplasma.
Ovviamente questo avviene con un solo spermatozoo, ma ce ne
sono molti altri che vorrebbero far entrare il proprio DNA
all'interno della cellula uovo: ogni spermatozoo vuole far entrare il
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proprio DNA nella cellula uovo, ma la
cellula uovo ne vuole uno solo.
La cellula uovo ha sviluppato due
meccanismi che consentono di evitare la
polispermia,cioè la fecondazione da parte di
più spermatozoi. I due meccanismi sono
uno veloce e uno lento.
Meccanismo veloce. Quando la membrana
del primo spermatozoo contatta la
membrana dell'oocita, la membrana
dell'oocita cambia il suo potenziale elettrico.
Lo zigote ha una concentrazione di ioni potassio all'interno del citoplasma più bassa rispetto a quella
esterna: ciò fa sì che la membrana sviluppi un potenziale elettrico di -70 mV (grafico a sinistra, ndr).
Quando avviene la fecondazione entrano ioni potassio all'interno del citoplasma e quindi questo potenziale
di membrana viene revertito; siccome l'entrata di ioni è velocissima, questo potenziale elettrico cambia in
maniera repentina e istantanea, passando da un valore negativo a uno positivo. Questo cambiamento di
potenziale fa sì che la membrana dell'oocita diventi più resistente alla fusione con altri spermatozoi.
Il primo spermatozoo che entra, quindi, trova una membrana dell'oocita “permissiva” alla fusione, mentre gli
altri, che magari entrano solo qualche millisecondo dopo, trovano invece una membrana resistente, perchè
ha cambiato il suo potenziale elettrico.
Ovviamente questo potenziale elettrico è solo uno dei due meccanismi che evitano una fecondazione
successiva.
Meccanismo lento (più efficace). All'interno del citoplasma dell'oocita sono presenti i cosiddetti granuli
corticali, cioè vescicole posizionate vicino alla membrana citoplasmatica (immagine nella pagina seguente,
ndr). Queste vescicole vengono indotte a fondersi con la membrana citoplasmatica quando essa cambia il
suo potenziale elettrico in seguito alla prima fusione fra la membrana dello spermatozoo e la membrana
dell'oocita.
Queste vescicole citoplasmatiche contengono molte proteasi, molti residui glicoproteici e molti zuccheri, che
vengono espulsi all’esterno della membrana in seguito alla fusione.
Le proteasi, una volta rilasciate, tagliano il recettore ZP3: in questo modo fanno sì che tale recettore non sia
più presente sulla zona pellucida e che quindi non ci sia più la possibilità di fare un legame stabile tra lo
spermatozoo e la zona pellucida. Da questo momento gli spermatozoi non potranno più legarsi alla zona
pellucida.
Gli zuccheri rilasciati invece creano un potenziale osmotico fra lo spazio che è all'interno della zona pellucida
e quello.
Questo salto di potenziale osmotico richiama liquido, acqua, sostanza fisiologica dall'esterno verso l'interno e
fa in modo che fra l'oocita e la zona pellucida si crei uno spazio molto ampio. Questo spazio molto ampio fa
sì che gli spermatozoi