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febbre tifoide
Le salmonelle svolgono azione patogena essenzialmente attraverso
la loro endotossina; nell’uomo possono causare malattie
intestinali trasmissibili per contagio fecale-orale
(gastroenteriti, febbre tifoide e paratifoide, setticemie) o
mediante alimenti di origine animale (salmonellosi).
La (o febbre enterica, tifo addominale) è una
febbre tifoide Salmonella typhi
malattia infettiva acuta causata da (l’uomo è
l’unico serba toio). L’infezione si verifica in genere per
S. typhi
ingestione di alimenti o bevande contaminate con , che, se
supera la barriera gastrica, raggiunge l’intestino, da cui può
passare ai linfonodimesenterici e poi giungere permezzo dei vasi
linfatici e attraverso il dotto toracico nel torrente circolatorio.
Segue una fase batteriemica e la localizzazione delle salmonelle
in linfonodi, fegato, milza, polmoni e midollo osseo. I batteri
pervengono ancora nell’intestino dal fegato con la bile, e
invadono nuovamente le strutture linfatiche intestinali .
La sintomatologia ha un inizio subdolo (prodromi: cefalea,
insonnia, astenia, dolori muscolari) dopo un’incubazione che
inmedia è di 7-14 giorni (può oscillare da 3 a 21 giorni). È
caratterizzata clinicamente da febbre alta subcontinua (39-40
infiammazione intestinale con diarrea e formazione di
°C),
ulcere (in particolare nelle placche del Peyer), tumefazione
della milza, una caratteristica eruzione a chiazze rosa
sull’addome (esantema e tossiemia. La febbre tifoide,
tifoso)
in storia naturale (ovvero in assenza di trattamento
terapeutico), decorre in quattro settenari: nella prima
settimana si verifica invasione e batteriemia, nella seconda e
terza settimana si ha localizzazione secondaria delle
salmonelle nelle strutture linfatiche intestinali, nella
quarta settimana defervescenza e risoluzione delle ulcere con
guarigione.