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AMPLIFICAZIONE
Le piastrine attivate possono legarsi tra loro grazie all’esposizione del complesso
glicoproteico GPIIB/IIIA, appartenente sempre alla famiglia delle integrine.
Nelle piastrine, in condizione di riposo, il complesso glicoproteico GPIIb/GPIIIa è presente
in forma inattiva in quanto le due glicoproteine IIb e IIIa sono separate; in seguito al
legame con il proprio recettore degli agonisti ed in presenza di ioni calcio, viene esposto
sulla superficie l’eterodimero GPIIb/IIIa (la conformazione funzionale del complesso)
Il legame della glicoproteina eterodimerica GPIIb/GPIIIa con il fibrinogeno:
-attiva il fibrinogeno che forma una rete di fibrina dotata di punti di ancoraggio per le
piastrine a cui queste man mano si legheranno stabilizzando il coagulo
-il legame induce una modificazione della conformazione dell’integrina GPIIb/IIIa, la quale
espone un sito di aggancio legame-indotto, diventando attiva. A questo punto è possibile
l’interazione piastrina piastrina (solo se fibrina è attiva)
Tromboastenia di Glanzmann: alterazione del recettore IIB/IIIA che non sono in grado di
legare il fibrinogeno e per tanto non aggregano
La ciclossigenasi (cox) trasforma l’acido arachidonico in tromboxano A2, fattore pro-
aggregante e vasocostrittore molto instabile e che si denatura facilmente, per questo ha
effetto paracrino ovvero funziona in ambiente molto ristretto.
L’acido arachidonico è un acido grasso essenziale perché non siamo in grado di
sintetizzarlo se non a partire da acido linoleico, ma va anch’esso introdotto con la dieta.
Questo perché è un omega 6 ovvero presenta il primo doppio legame (insaturazione) dopo
6 carboni a partire dall’ultimo, poi ogni 3 ( e noi non abbiamo gli enzimi per introdurre un
instaurazione in posizione delta 9).
Ha 20 carboni ed è il precursore di tutti gli eicosanodi (eicos=20), ovvero le prostacicline
(mediano il dolore), trombossani e leucotrieni.
Prostaciclina I2 viene prodotta dal tessuto endoteliale dei vasi e ha funzione
anticoagulante
Ciclossigenasi ciclica e ossida l’acido arachidonico di partenza.
Esistono varie cox (se gli enzimi a monte sono gli stessi perché il precursore è sempre lo
stesso, enzimi a valle sono diversi perché fanno modifiche diverse)
Ciclossigenasi è il bersaglio dell’aspirina (inibita tramite trasferimento di un acetile su una
serina del sito attivo).
-effetto anti-piretico (abbassa la febbre) perché bersaglia tutti i derivati dell’acido
arachidonico, in questo caso inibita produzione prostaglandine
-effetto anti-coagulante poiché viene inibita produzione tromboxano A2, quindi
coagulazione sarà più lenta
Truttura modulare della trombina: 4 domini
———
1 dominio all’N-terminale > dominio del gamma-carbossi-glutammato o GLA
2 domini Kringles ———
1 dominio al C-terminale > dominio contenente l’attività serin-proteasica che
attiverà il fibrinogeno in fibrina
2+
Il GLA della protrombina lega il Ca e questo legame permette allo ziomogeno di legarsi
alla membrana fosfolipidica delle piastrine attivate. Ciò è molto importante per portare la
trombina in prossimità delle protesi (XA+VA) che lo attiveranno
Il fattore XA+VA attivano assieme la protrombina tramite scissione proteolitica di legami tra
arginina 274 e treonina 275 e arginina 323 e isoleucina 324. In seguito avviene il rilascio
del frammento compreso tra i due siti di scissione mentre il primo frammento ( contenente
2 domini kringle + 1 gla) e il terzo tramite ponte disolfuro intramolcolare
Il dominio di legame del calcio (l’N-terminale della protrombina) viene rimosso durante
l’attivazione, la trombina viene rilasciata in modo da poter attivare altre proteine
Fibrinogeno è una proteina grande e fibrosa di forma allungata. E’ un dimero formato da 6
subunità disposte in maniera simmetrica rispetto alla asse centrale: Aα, Bβ, γ e Aα2, Bβ2,
γ2
E’ costituito da tre regioni globulari: due laterali e una centrale unite tra loro da due regioni a
bastoncino (filamentose)
I tre domini globulari si originano dall’incontro di coppie di subunità uguali mentre le regioni a
bastonciono sono formate da 3 regioni ad α elicha superavate a formare una tripla elica.
Nella zona centrale troviamo una serie di ponti disolfuro che mantengono uniti i due dimessi
Attivazione a fibrina: tagli da parte della trombina, a livello dell’ N-terminale, dei fibrinopeptidi che
impediscono l’aggregazione. Ovvero vengono rimossi i peptidi A e B dalle catene Aα, Bβ e Aβ2,
Bβ2. A questo punto la molecola di fibrinogeno priva dei fibrinopeptidi è definita monomero di
fibrina.
Una volta attivate per taglio proteolitico le subunità senza A e B sono solo α e β espongono
delle nuove sequenze terminali:
-sequenze terminali della subunità α gly-prp-arg che vanno a legare altre subunità γ di altri
monomeri di fibrina
-sequenze terminali della subunità β gly-his-arg che vanno a legare altre subunità β di altri
monomeri di fibrina
Si tratta comunque di interazioni deboli che non sono sufficienti per stabilizzare il coagulo, per
cui perché si formi il coagulo duro sono necessari i legami cross-link covalenti tra fibrine
catalizzate da fattore XIIIA, anch’esso attivato dalla trombina
fattore XIIIA o transglutamminasi, ha attività transglutammidasica attivata da trombina che
stabilizza il coagulo (formazione legami amidici tra residui di lisina e glutammica di monomeri
diversi)
Il fattore XIIIa esiste in una forma solubile e una forma piastrinica.
La forma solubile è costituita da due subunità α catalitiche e due subunità β che sono
regolatorie.
La forma piastrinica è formata solo dalle due subunità α catalitiche
La Trombina taglia le subunità β facendo diventare la forma solubile in forma piastrinica.
Ciò non significa che la forma solubile sia inattiva, funziona solo di meno.
Cross-link: formazione legami amidici tra residui di lisina e glutammica di monomeri diversi
tramite eliminazione di una molecola di ammoniaca o ione ammonio (unisce il gruppo amminico
della lisina al carbossilico della glutammina formando un legame peptidico)
l’N-terminale della protrombina, rimosso durante l’attivazione, permette di legare il calcio
formando un ponte tra il fosfolipide (negativo) e i residui acidi (glutammato e
aspartato=amminoacido acidi, negativi) ( e in mezzo il calcio, positivo—-> negativo-
positivo-negativo)
Il γ-carbossi-glutammato (Gla) è un amminoacido modificato che non esiste libero, ma è un
acido glutammico che presenta un carbossile in posizione gamma. I glutammati (ultimi 10, in tutto
sono 100 circa) che si trovano nella regione N-terminale della protrombina vengono modificati
post traduzionalmente con un meccanismo di reazione enzimatica ad opera della Vitamina K γ-
carbossilasi. Si tratta del trasferimento della CO2 sul carbonio γ dell' acido glutammico ad opera
di una carbossilasi vitamina K-dipendente (coenzima che attiva carbossilasi)
Il γ-carbossiglutammato è un chelante molto forte dello ione calcio risptto al glutammato che è
un chelante debole del Ca 2+. Come già detto la formazione di complessi tra il calcio e il γ-
carbossiglutammato favorisce il legame di queste proteine alle membrane biologiche.
Questa carbossilasi appena descritta non è in grado di funzionare senza vitamina K, per cui una
carenza di questa vitamina K provoca difetti nella coagulazione (più lenta) poiché viene prodotta
una protrombina anomale incapace di legare il calcio.
La vitamina K presenta un sempre un gruppo naftochinonico (costante) e porta legata un certo
numero che invece è variabile di unità isopreniche.
Per questo esistono due forme:
-la K1 (fillochinone) che può presentare da 1 a 3 unità isopreniche ed prodotta dai vegetali
-la K2 (menachinone) che può presentare da 4 a 11 unità isopreniche ed è il risultato della
modificazione della K1 a carico di microorganismi presenti all' interno del nostro intestino
menadione è artificiale e ad esso vengono in seguito attaccate le unità isopreniche per attivarlo
RDA:0,1-0,2 mg/die. Ne serve poca ma è una vitamina fondamentale perché il processo di
coagulazione funzioni in modo efficiente.
Ciclo della vitamina K
Vitamina k attiva carbossilasi, permette aggiunta di un COOH in posizione gamma su glu
1. RIDUZIONE:vit K viene assunta in forma ossidata, inattiva, ovvero presenta 2 C=O,
ma per funzionare dovrà essere ridotta alla forma alcolica (forma attiva, 2 OH su ex
carbonili leg doppio si sposta)Reazione catalizzata dalla K-epossido-reduttasi
⇒
(VKOR) NADH-dipendente (usa il potere NADH come donatore di elettroni per
ridurre i due carbonili ad -OH)
2. RIOSSIDAZIONE (carbossilazione)vit K attiva (ovvero il naftochinolo, alcolica)
adesso può legarsi al sito attivo della carbossilici e catalizzare la reazione
Glu (deve trovarsi ina particolare sequenza aminacidica e in una particolare
conformzaione, non tutti i glutammati sono carbossilati) + CO (donatore è il
2
carbonile dell’anello) + O → vit K epossido + Gla + H O (reversibile, idrolisi ⇒
2 2
forma chinonica)Reazione catalizzata dalla Carbossilasi epossidasi (γ-
glutamilcarbossilasi, o carbossilasi vit K-dipendente) → trasferisce la CO su Glu
2
(come un -COOH) per dare Gla e i 2 atomi di ossigeno della O → 1 forma
2
l’epossido , l’altro prende elettroni da OH ed esce come H O ritornano i carbonili
⇒
2
La carbossilazione porta alla riossidazione della vitamina K che assume
forma epossidica ( forma un ponte con l’ossigeno) e libera acqua
Per riciclare la carbossilasi devo ridurre di nuovo la vitamina K, e avviene tramite realizzo
e 3 e 4
3. RIDUZIONE Rimozione dell’epossido tramite riduzione (ossigeno viene eliminato
⇒
sottofroma di acqua, i due protoni provengo dalla tioredssina )
̸ ↪
Reazione catalizzata dalla K-epossido reduttasi (= reaz 1) ditiolo-dipendente
Tioredoxina: forte agente riducente, presenta (sito attivo) 2 Cys ridotte che si
ossidano chiedendo 2 H+ e 2 el si forma un ponte disolfuro con la tioredossina
⇒ ⇒
X-(SH) (forma ridotta) esce come X-S (forma ossidata)
2 2
4. RIDUZIONE per riottenere la forma idrochinonica (forma attiva) ≈ reazione inversa
(toiredossina si ossida e ripristina la forma ridotta)
Catalizz: K reduttasi ditiolo-dipendente (entra X(SH) , esce X-S )
2 2
grazie a questo ciclo la vit K viene continuamente riciclata dalle cell deficienza di vit K è<